=ITALIA GIUSTA. NON SI TORNA INDIETRO= di Francesca Di Ciaula Stampa
Scritto da Redazione   
Domenica 12 Giugno 2011 19:15

piccola_biblioteca201.1 la sede di Sudcritica

Alla sede di Italia Giusta secondo la Costituzione, piazzetta Santa Caterina, nel centro storico del paese, ci arrivi partendo dallo slargo su cui si affaccia il Palazzo di Città, dopo aver percorso una stretta strada sudicia che costeggia alte mura nere. A volte ci trovi un piccione morto ad un angolo di strada e verso il tramonto i sacchetti dell'immondizia. Da un po' di tempo bisogna pure aggirare una buca scavata nell'asfalto nero che sembra catrame non ancora rappreso. È stata in questa piccola sede, che abbiamo iniziato la riflessione sulla necessità di intraprendere l'impegno elettorale, quasi a resoconto di un lungo percorso iniziato con incontri tra pochi, proseguito con eventi pubblici e discussioni sui temi della legalità, la denuncia dell'illegalità di pubbliche assunzioni di rilievo, la gestione dei pubblici beni di questo paese senza prospettive al di fuori di quello del consumo del territorio.

È stato in questa piazzetta che si è costituito il Comitato per la valorizzazione del centro storico; quel giorno che l'abbiamo occupata in tanti a denunciare le cattive condizione igienico-sanitarie e lo stato di abbandono del centro del paese. Qui una domenica abbiamo aperto le porte della sede e ospitato un teatrino di burattini. Anche quel giorno Pulcinella riuscì a gabbare potenti e padroni. Qualcuno del centro storico a fine rappresentazione, mentre illustrava ai bambini alcune curiosità del paese antico, rubò, tra i sorrisi della gente, una battuta a Pulcinella: avrebbe voluto punire chi decide per il paese, buttandolo in gattabuia, nell'antico carcere lì accanto.

In altre occasioni siamo approdati sulla pubblica piazza per denunciare e sensibilizzare; abbiamo tenuto pubblici dibattiti sul valore civile della memoria in ricorrenze quali l'anniversario della strage di piazza Fontana e sullo scandalo di un consiglio comunale senza opposizione, tutti insieme a governare; tentato di essere quella parte del paese che ancora si interroga sul perché e il come di tanto abbandono di spazi pubblici, voce tra le pochissime libere associazioni. Tutto questo nell'indifferenza degli amministratori, nessun dibattito civile, nessun tentativo di incontro, di ricerca di soluzioni.

 

È venuto poi da sé il presentarsi alle elezioni amministrative, a riprova di quel voler tracciare il solco tra la consapevolezza dell'esserci in questo paese e il vuoto di pensieri e parole che qui ha preso in tanti, dinanzi all'annichilimento cui è votato il paese nell'inseguire un idea improponibile di sviluppo. L'abbiamo avvertito e vissuto questo nuovo impegno come naturale derivazione di un percorso che viene da lontano, dovere, punto di arrivo, modo di segnare il passo.

Nella piccola sede di Italia Giusta, dalle pareti ancora foderate da pubblicazioni, libri e riviste, delle  edizioni “Dall'interno Sudcritica” - una storia che ogni giorno ci parlava del dibattito ed impegno civile, della volontà dell'essere presenti nel territorio che si abita -, la riflessione è proseguita attraverso un confronto continuo, ma in uno spazio sempre più ampio e aperto ai volti e voci nuove che col tempo si sono affacciati. L'associazione è cresciuta, aperta a soggetti diversi, associazioni e movimenti con cui ha realizzato pubblici dibattiti all'interno di uno stesso orizzonte: la legalità dell'amministrare la cosa pubblica, il bisogno di spazi pubblici di confronto, di un fare  politica al di fuori di chiusi spazi di potere.

È stato questo carattere di apertura e di libera discussione, anche su questioni quali la partecipazione alle amministrative, che ci ha contraddistinto, qui ad Italia giusta ogni settimana, ogni volta che ci siamo ritrovati insieme, verificando ad ogni nuovo incontro, ogni evento pubblico, le condizioni di contesto, le forze civili e sociali, osservando i volti della gente, di ognuno di noi. Incontri a porte aperte, dove chi si è affacciato ha ascoltato, offerto il proprio punto di vista, condiviso lo sguardo sul paese ed infine la scelta di entrare in campo in queste competizioni elettorali, pur con la consapevolezza delle difficoltà e dell'enormità dell'impegno dinanzi a nuove recite con altri travestimenti e riciclo di volti già visti.

 

Così siamo approdati ad una campagna elettorale con valigie di cartone, senza grandi  vetrine, ma con la stessa caparbietà, le stesse idee riguardo ai diritti della gente, l'attenzione ai bisogni del cittadino, dovere di solidarietà e diritto all'uguaglianza delle opportunità di crescita e di vita, domanda rivendicata ad alta voce del rispetto delle regole nell'amministrare il paese.

E adesso che la campagna elettorale è già alle nostre spalle, continuiamo a riconoscerlo, a riconoscerci in questo metodo, modalità di procedere così lontana da realtà di aggregazioni “strutturate” e partitiche. Oggi Italia Giusta è ancora più presente nel paese. Attraverso la campagna elettorale è cresciuta e si è rafforzata. Italia Giusta è una realtà conosciuta da molti e nel paese c'è adesso una traccia del nostro impegno e delle idee che ci hanno contraddistinto. Un nuovo percorso ha inizio.

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Ultimo aggiornamento Mercoledì 15 Giugno 2011 12:56
 
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