=DISCUTONO PER FARLA MORIRE SECONDO LEGGE MA LAMA BALICE NON C'E' PIU'= Stampa
Scritto da Redazione   
Lunedì 18 Luglio 2011 12:19

LAMAs

"Non ci saranno altre Punta Perotti", dice il sindaco di Bari

Ma il fatto è che non c'è più "Lama Balice"

 di Francesca Di Ciaula
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13/07/2011 - 11 indagati, 5 imprenditori e 6 funzionari del Comune di Bari, coinvolti nelle inchieste sui complessi residenziali di Lama Balice. Il prossimo 30 settembre è la data fissata per l’udienza preliminare. La procura ha così chiuso anche le ultime tre indagini sulla lottizzazione accanto all’aeroporto di Bari-Palese, dice la nota di agenzia.

Alle società costruttrici e ai tecnici comunali si contestano abuso edilizio e mancato rispetto delle norme in materia di tutela ambientale nella costruzione di immobili troppo vicini ad un'area sottoposta a vincolo per l'esistenza di piante di origine protetta e proprie condizioni idrogeologiche.

 

Le presunte violazioni di carattere ambientale riguardano il Parco Naturale di Lama Balice istituito con DPGR n. 352/92, zona vincolata ai sensi del D. M. 01/08/85 “Galassino” e della Legge Regionale 30/90.   

 La vicenda è nota: i complessi urbanistico-residenziali, a ridosso della Lama hanno avuto avvio durante la giunta Emiliano e la ditta costruttrice Sigma Sud ha così realizzato la vendita degli  appartamenti, ma nel febbraio 2007 i cantieri vennero posti sotto sequestro dalla Procura della Repubblica di Bari determinando le reazioni dei costruttori e delle 150 famiglie che hanno temuto per i loro investimenti e sperano di abitare quegli appartamenti.

«Non ci saranno altre Punta Perotti» ebbe a dire a giugno dello scorso anno il sindaco Emiliano. E il Comune di Bari si prodigò per adeguare i suoi strumenti urbanistici. Lo scopo era di  far cadere il presupposto di illegittimità e sbloccare la situazione alla base del sequestro degli immobili. Il 3 marzo scorso viene approvata dal Consiglio Comunale di Bari una variante al Piano regolatore necessarie per l’adeguamento al Putt (Piano Urbanistico territoriale tematico della Regione) che tiene conto del piano paesaggistico tematico regionale a riguardo le zone di lame e coste, i centri storici, le aree di interesse naturalistico e paesaggistico. Ma il provvedimento, che ha solo ridisegnato gli ambiti territoriali in cui insistono le aree e i beni ambientali, fa parte di un più lungo procedimento amministrativo che per ora attende la deliberazione della Giunta regionale. I pubblici ministeri della Procura di Bari che si occupano dell'inchiesta ritengono inoltre che nonostante la presenza del biotopo, la specie protetta sia ormai decisamente compromessa, gli insediamenti urbanistici danneggerebbero l'ambiente naturale e il delicato equilibrio ambientale della Lama.

Dopo alterne vicende (dissequestro, nuovi sigilli dopo decisione del Tribunale per il Riesame, nuova istanza di dissequestro del Comune di Bari), quella di mercoledì 13 luglio è una tappa in un lungo iter legislativo dove il fermo dei lavori continua a danneggiare acquirenti e imprese, ognuno con proprie rivendicazioni di diritti lesi. Per il sindaco Emiliano a Lama Balice non c'è alcun problema ambientale. Si tratta di “questioni più personali che rispondenti ai beni comuni” e il Comune, nel difendere i diritti dei cittadini, si ritiene “prima persona danneggiata in questo sequestro”.

 

Tutela dell'ambiente, dunque, vs. interessi di edificabilità. A palazzine già costruite, sono posizioni difficilmente conciliabili, che tuttavia il Comune di Bari si è impegnato a far incontrare. Al di sopra c'è, ci dovrebbe essere, un interesse comune, quello della preservazione dell'ambiente e del paesaggio naturale che appartiene a tutti, l'attenta considerazione degli equilibri ambientali, che sembra con difficoltà le amministrazioni comunali riescono a tenere sotto osservazione. Difficile considerare con tutta la serietà e l'impegno possibile, che rilasciare un permesso per edificare è rilasciare un permesso a modificare il paesaggio, un intervento che diventa nei fatti prerogativa sulle condizioni di vita di tutti gli abitanti il territorio e delle future generazioni.

In tutta questa vicenda il dubbio è che quello che con varianti, ridefinizioni e rappresentazioni cartacee intercambiabili (le cartografie del catasto non utilizzate dai periti del Comune, secondo i pm), ciò che è facilmente ridimensionabile e già modificato è solo  il paesaggio, oggi quello della Lama, assediato da insediamenti urbanistici, nonché deturpato da degrado e sversamenti di ogni genere.

Ultimo aggiornamento Lunedì 18 Luglio 2011 13:01
 
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