LUNGOMARE DI BARI E "PICCOLA LEGALITA" Stampa
Scritto da Redazione   
Martedì 19 Luglio 2011 19:49

di Fabio Traversa
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Sgagliozze, arrosticini, fornacelle, birre fredde. Ogni estate a Bari è la solita storia. Lungomare preso d’assalto da ambulanti quasi sempre privi di autorizzazione e poco rispettosi delle più elementari norme igieniche. Auto in doppia e terza fila incuranti del disagio che procurano alla circolazione. Fiumi di persone che “occupano” spazi pubblici trasformandoli in privati. I residenti parlano giustamente di sagra paesana. I ristoratori che non potrebbero sostare hanno capito però che ora l'aria è diventata "amara" e che con l'interdizione al traffico del tratto di lungomare dovrebbero smontare tegami e griglie. Ecco allora la protesta, inevitabilmente amplificata dai mass media locali. Dopo il presidio ombrelloni e sedie che mercoledì 13 luglio ha impedito la circolazione sul lungomare dal teatro Margherita al porto è scattato il blitz serale delle forze dell'ordine. Gli ambulanti non autorizzati, però, non c’erano. Forse hanno fatto in tempo ad andare via o forse hanno capito che i controlli, adesso, saranno serrati e che è meglio rinunciare e tentare la via della legalità. “Meglio”, allora, far degenerare la situazione. Nella mattinata di giovedì 14 un gruppo di oltre cinquanta persone ha protestato sotto il Comune. Barricate in strada, carta e plastica dei cassonetti per la raccolta differenziata dati alle fiamme, copertoni di auto bruciati. I manifestanti chiedevano un nuovo incontro con Michele Emiliano (impegnato fuori città), per trovare una soluzione concordata sulla vicenda. Ma il sindaco aveva già ribadito la necessità di una "operazione di legalità nella città", sfilandosi dalla questione: "Su questa materia non è Palazzo di città a decidere". È un problema di ordine pubblico e la Questura non sembra orientata alla tolleranza. "Non faremo un passo indietro – ha, poi, detto Emilano informato della rivolta – sono vicino al Questore di Bari e alle forze dell'ordine nello sforzo che stanno compiendo di recupero della legalità, fermo restando che abbiamo già più volte tentato, invano, di fare proposte per legalizzare l'operato di quei poveri sventurati sui quali la camorra fa leva, perché il lungomare di Bari è presidiato dai clan". Secondo Emiliano "il lungomare è da molti anni presidiato dalle mogli dei capi” di un clan “che hanno mantenuto in questi ultimi anni la facoltà di 'assegnare' a loro amici la 'licenza' di vendere sul lungomare. Una situazione, quella determinata dalla presenza di venditori di sgagliozze, di carne, di panini e di bevande varie, che provoca nella zona una situazione generale di 'sregolazione' della vita poiché in quell'area si bivacca, ci sono auto in doppia fila, si concentra molta gente". Emiliano aveva proposto ai commercianti di quella zona di chiudere al traffico per alcune ore, di sera, il lungomare cercando di assumere, con contratti a ore, i venditori abusivi e di andare incontro anche alle esigenze delle persone che di solito si accontentano di mangiare un panino in strada, senza spendere molti soldi. Ma la proposta non è stata accettata: "La circoscrizione, che è guidata dal centrodestra - spiega il sindaco – si è rifiutata" e ora "la situazione è precipitata. Il nuovo Questore di Bari ha deciso un’azione inevitabile che io non posso che condividere e che ha riguardato altre zone della città. È vero che i clan mafiosi oggi a Bari si sono ridotti in mutande, ridotti a concedere 'licenze' di questo tipo, ma è chiaro che non si può tollerare l'illegalità". Ed è giusto proseguire con il pugno duro.

Ultimo aggiornamento Martedì 19 Luglio 2011 20:02
 
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