posto che la raccolta differenziata dei rifiuti lì non si sa nemmeno che cos’è;

posto che il centro storico della cittadina è di per sé un vero e proprio corpo di reato;

posto che lo stesso Comune ha disposto che i rifiuti si depositino sulla strada come si vuole, buste, cartoni, interi armadi, rifiuti umidi, solidi, plastica, carta, inchiostri vari, spine di pesce e ossi di animali;

posto che la comunità, rappresentata da Italia Giusta, ha protestato mille volte soprattutto per i pericoli di carattere sanitario che l’abitare nel centro storico comporta;

posto che l’antico sistema della raccolta indifferenziata in appositi cassonetti è quello più temuto e sconsigliato; posto che l’assessore deve dare di sé un’immagine premurosa e rassicurante, a dispetto dell'assenza di qualsiasi ragione di legittimazione alla copertura di un "posto" in giunta e in particolare quello destinato a rendere vivibile l'ambiente della cittadina e proteggere la salute di tutti;

ha pensato bene - l’assessore - di ripescare qualche vecchio bidone, per giunta "indifferenziati, sgangherato e autentico reperto di archeologia urbana, e di piazzarlo, tra un’auto e l’altro e tra um mucchio di rifiuti e l'altro, a memoria della sua competenza e sensibilità civile. Ne è derivato quello che le immagini illustrano con dolorosa tristezza: un miscuglio di finzione e di arroganza ("tenetevi questi e non rompete più..."); 

Questo è il dato di realtà, questo il livello degli amministratori: la questione meridionale è questa.