=IL CONVEGNO DI ITALIA GIUSTA SUL CASO MODUGNO= Stampa
Scritto da Redazione   
Domenica 13 Novembre 2011 22:30

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Una nube mortale avvolge il paese

 

di Francesca Di Ciaula

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foto Sudcritica - il "lago" della ex cementeria di Modugno. Ancora da esplorare

È una memoria commossa che apre l'assemblea. Nel ricordare il padre, il dottor Pinuccio Loiacono recentemente scomparso, Nicola Loiacono dà testimonianza di una scelta civile, quella di un cittadino e della sua coraggiosa battaglia per il proprio paese contro il volto buio dell'indifferenza di cittadini e istituzioni, mentre conduceva la propria privata lotta con quel male che non lo lasciò più e che avrebbe ancora condiviso, per via delle sue cause, con tanti altri cittadini modugnesi. Questione di civiltà. La necessità di ricordare l'impegno di un padre, le sue denunce e gli appelli instancabili per la bonifica dell'area della dismessa cementeria e contro le altre fonti di inquinamento, che hanno segnato questo paese per i troppi decessi e malattie. “Non ho più voglia di restare nella schiera degli indifferenti” è il messaggio più denso di significato che Nicola Loiacono lascia ai cittadini che affollano la sala.

 Questione ambientale e questione morale, intrinsecamente connesse, oggi come ieri, qui a Modugno. Il filo rosso che le collega, infila inquinamento del territorio e dell'aria, l'allarmante situazione dell'ex-cementeria con la presenza di amianto e l'assenza di risposte da parte degli amministratori di questo paese. Nell'attuale realtà di prospettive rovesciate, trasparenza e chiarezza di comunicazioni da un sindaco ai cittadini, sembrano essere caratteristiche per eccellenza del tutto assenti, quasi fossero inessenziali nel compito di amministrare la città.

Di male in peggio è il titolo che il movimento Italia Giusta secondo la Costituzione ha voluto dare all'assemblea pubblica qui a Palazzo della cultura. Poiché le urgenze e le questioni di ieri sono le stesse, mentre il rapporto dei cittadini con chi li governa, continua a scivolare verso arroganti chiusure. Oggi più di ieri è questa l'urgenza di una comunità disgregata e ammorbata da velenosi silenzi e imbrogli di parole: l'urgenza di sapere e comprendere, alimentare confronto e riflessione comune.

Una comunicazione malata, dagli effetti perversi è invece quella cui è stata abituata la cittadinanza negli ultimi dieci anni dalle passate amministrazioni. Un declamare ad alta voce con toni perentori,  in provvedimenti impossibili, quali - ha ricordato Tina Luciano di Italia Giusta - l'ordinanza del 2003 con cui il sindaco intimò all'Italcementi, proprietaria dello stabilimento cementeria, la bonifica dell'area e il suo ripristino ambientale in soli trenta giorni. Un pesante vincolo che, accanto ad altre ragioni, fu determinante per la stessa ditta nel vincere il ricorso al Tar con conseguente attribuzione delle spese al Comune.

Scelte volutamente suicide, non così rare per il Comune di Modugno. Giancarlo Ragnini dei Verdi, ne ha elencate alcune ricordando i lavori di avvio per la costruzione dell'inceneritore con le autorizzazioni illegittime rilasciate dal Comune e poi scorrendo rapidamente il penoso iter, che ha portato all'insediamento della Turbogas in questo nostro territorio già caratterizzato da un alto livello di inquinamento dell'aria. Cavillosi e contraddittori atti burocratici che non hanno sottratto a questo paese fonti di malattie tumorali da impatto ambientale.

Di qui - è l'intervento di Tina Luciano - la difficoltà a comprendere la portata di questioni che riguardano direttamente la vita dei cittadini e questa urgenza: di riappropriarsi di un diritto, quello di sapere intorno ai pesanti condizionamenti sulla salute, bene comune intimamente connesso alla vita della persona, bene indisponibile. La partecipazione alla vita di una città passa per questa necessità di leggere e districarsi tra atti e comunicazioni degli amministratori del Comune, che così spesso si sono rivelati  inefficaci, poiché di solo impatto emotivo e dunque destinati ad alimentare nei cittadini confusione ed incertezze.

Disastro ambientale e disastro morale” in una “anti-città”, nelle parole di Nicola Sacco di Italia Giusta. Comunicazione distorta, silenzio voluto e cercato, evasività di risposte e burocrazia cavillosa, legate in un “abbraccio mortale, pesante velario che ci abbrutisce tutti, nube mortale imbevuta di affarismo e polveri tossiche”.

È uno scenario cupo e desolante, quello che viene descritto, in cui viene pur “difficile immaginare questo incontro nel sotterraneo che è oggi Modugno”. Nelle parole di Nicola Magrone c'è ancora questa denuncia di un paese difficile da vivere per il cittadino, che voglia essere consapevole di sé e dei propri diritti. Nascoste complicità, parole che vengono negate nell'atto stesso dell'esser pronunciate (le parole del sindaco Rana nel 2008: “La bonifica della cementeria si è conclusa. Oggi quel sito non è più – teoricamente dico – pericoloso”), finti distinguo in etichette di partiti, ancora oggi in consiglio comunale, dove nei fatti “è saltata la dialettica democratica a causa della convergenza di interessi tra il sindaco e i consiglieri presenti sia nell'opposizione, sia di maggioranza, indagati per lo stesso reato”.

Il riferimento alle recentissime questioni giudiziarie che hanno investito il Comune di Modugno è  motivo di riflessione. Il tutto, oggi come ieri, ritorna identico a se stesso in un paese dove è di casa “l'abitudine all'imbroglio della parola e alla mistificazione, dove nell'autoreferenzialità di un'amministrazione, mancano già i fondamentali della democrazia” e viene così ad essere negata ai cittadini la dignità di sentirsi tali, di essere interlocutori nella pratica dell'amministrare un bene comune, di essere informati con parole chiare. È questo che è stato a più voci e in modi diversi ribadito in questa assemblea: “il diritto del cittadino di sapere e il dovere degli amministratori della risposta”. Il dovere di dar di conto.

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Riteniamo giusto pubblicare qui il messaggio del dr. Agostino Di Ciaula apparso sul profilo di ItaliaGiusdta su Fb. Gli siamo grati, ancher in considerazione delle ingiurie e delle velate minacce che il sindaco di Modugno, sempre più preso da un'alta e immotivata considerazione di sé, ci rivolge, delle quali daremo subito debito conto.


"Alcuni anni fa Lorenzo Tomatis, un grande medico ingenerosamente ricordato molto più all'estero che in Italia a causa della sua "scomodità", scriveva: “adottare il principio di precauzione e quello di responsabilità significa anche accettare il dovere di informare, impedire l’ occultamento di informazioni su possibili rischi, evitare che si consideri l’intera specie umana come un insieme di cavie sulle quali sperimentare tutto quanto è in grado di inventare il progresso tecnologico". Questa affermazione è ancora drammaticamente valida, come sono ancora drammaticamente validi i tentativi di occultare informazioni o addirittura divulgare informazioni sbagliate, al fine di tutelare il conseguimento di profitti. Da quando quella cementeria era in funzione, Modugno è diventata (e continua ad essere) un grande laboratorio di cui noi tutti siamo cavie. Quello che rattrista è che, proprio come le cavie, la maggior parte di noi esercitino questo ruolo in modo assolutamente inconsapevole, nonostante gli sforzi di persone come Pinuccio Loiacono. Mi è dispiaciuto non aver potuto partecipare all'incontro organizzato da Italia Giusta ma ci tengo a ringraziare Nicola Loiacono per la sua testimonianza e Italia Giusta per aver contribuito al dibattito sulla triste situazione ambientale del nostro Comune."

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Ultimo aggiornamento Sabato 07 Gennaio 2012 13:31
 
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