=CASO MODUGNO, E SONO DUE AD ANDARSENE. QUESTIONE MORALE E OLTRE. RESISTE SOLO IL SINDACO= Stampa
Scritto da Redazione   
Giovedì 17 Novembre 2011 15:29

VASILE

 

Si è dimesso il consigliere comunale Giuseppe Vasile. Fu candidato sindaco per il centro destra contrapposto al sindaco Domenico Gatti di centro sinistra. Entrambi, con alcuni consiglieri, con il presidente del consiglio comunale, con l’ex direttore generale del comune, con alcuni professionisti (del centro sinistra, del centrodestra e del centro) ed altri sono indagati per  concorso in concussione.

 

 

bellomo

 

E sono due: si è dimesso anche il candidato sindaco di minoranza e vice sindaco di maggioranza Filippo Bellomo.

Il mistero del perché.

 

 

 

Con un commento di Nicola Sacco

Spiritualità e Dottrina del PDUDC

Declinazione di periferia del terzo segreto di Fatima

 

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Un gesto, quello di Vasile, che va rispettato e che asseconda le attese dell’opinione pubblica sempre più sfiduciata e rassegnata al peggio.

indagati

 

 

IL CASO

 

E sono due. Dopo il candidato sindaco del centro destra Giuseppe Vasile, si è dimesso anche il candidato sindaco più o meno di centro, Filippo Bellomo, approdato in consiglio per la minoranza e immediatamente prima del ballottaggio passato alla maggioranza che lo ha premito con la carica di vice sindaco e di assessore alle attività produttive. Si ricorderà che l’amministrazione comunale è stata già travolta da vicende giudiziarie che hanno coinvolto tre consiglieri comunali, il presidente del consiglio comunale, tecnici e imprenditori, e soprattutto lo stesso sindaco Gatti.

Perché il consigliere comunale di minoranza e vice sindaco della maggioranza si è dimesso? Nessuno sa  dirlo. La motivazione formale l’ha pubblicata il sindaco sul suo profilo fb. Questa:

Io sottoscritto Filippo Bellomo, preso atto degli ultimi eventi riguardanti il consiglio comunale, avendo la piena consapevolezza di non poter più svolgere al meglio il ruolo conferitomi e volendo mantenere inalterata la fiducia acquisita da tutti i cittadini, ed in particolare dai miei elettori, rassegno le dimissioni dalla carica di vicesindaco con delega alle attività produttive a far data dal 05/12/2011”.

Cioè? Non si sa null’altro di raccontabile.

Balbettano qualcosa lo lo stesso sindaco Domenico Gatti e il consigliere regionale Giuseppe Longo:

 

Gatti: “A lui va il mio ringraziamento per l’impegno di questi mesi e il mio dispiacere per il vuoto lasciato, ma la città deve andare avanti e l’Amministrazione deve continuare con lo stesso entusiasmo e la stessa laboriosità dimostrata in questi pochi mesi, aldilà degli avvoltoi”.

 

Dunque, il primo dato ufficiale sarebbe questo: che Bellomo è stato aggredito da uno stuolo di avvoltoi. Cioè?

 

Longo: la crisi economica in cui si dibatte l’Italia e le continue manovre finanziare presentate in parlamento in questi ultimi mesi hanno non solo rallentato ma addirittura impedito la presentazione dei bilanci preventivi delle amministrazioni comunali a Modugno come in tutta la nazione italiana; se non sai quanto potrai incassare il prossimo anno non puoi programmare le spese necessarie all’amministrazione. Ecco allora che arriva la sospensione dei servizi ai cittadini, i ritardi nelle gare di appalto, l’insicurezza degli amministratori che non riescono più a dare risposte concrete ai propri elettori. Le soluzioni vanno ricercate coinvolgendo il più possibile nel processo decisionale tutti gli interessati; tutti i rappresentanti istituzionali indicati dagli elettori, di qualunque parte politica, hanno stipulato con loro un contratto fiduciario nel quale agli eletti è stato affidato il compito di affrontare e risolvere i problemi; che possono essere visti da destra o da sinistra ma sempre problemi restano.
Nei momenti di crisi come quello attuale per affrontare le avversità si deve prescindere dagli schieramenti politici; ognuno nel suo campo, senza fraintendimenti, opposizione e maggioranza devono collaborare per il bene comune, poi chi avrà bene operato potrà essere confermato dai voti degli elettori, ma questo deve essere il premio non l’obiettivo dell’uomo politico” [dichiarazione resa a Barisudovest.it il quale conclude con una memorabile invocazione: “la speranza che l’ascoltino è grande. Grazie.”]
 

 

Insomma, si può sapere perché si è dimesso anche il vicesindaco?

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Movimento ITALIA GIUSTA secondo la Costituzione 

 

 

il commento

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Spiritualità e Dottrina del PDUDC

Declinazione di periferia del terzo segreto di Fatima

 

di Nicola Sacco

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Dovremmo forse metterci alla ricerca dei tre pastorelli per sapere. I tre pastorelli che conoscono il terzo segreto di Fatima – le ragioni per cui Filippo Bellomo si è dimesso dalle cariche di vicesindaco e di assessore alle attività produttive. Questo perché Papa Domenico Gatti, ritenendo non sufficientemente matura la comunità dei fedeli, ha deciso di non rendere pubblico il contenuto evidentemente “impressionante” del cosiddetto segreto. 

E sì che dalle teofanie longhiane non si cava un ragno dal buco; Nostra Signora Peppino Longo ci concede una nuova apparizione ma, ahinoi!, seguita a parlare per enigmi: 

 

Magari dopo questa parentesi si potranno aumentare le occasioni di incontri collegiali nei quali discutere sulle modalità di accelerazione delle iniziative tendenti a risolvere i problemi della nostra città”.

 

Nel frattempo, Sua Santità trova il modo per dolersi delle mancate spiegazioni del gesto rinunciatario del suo, ormai ex, segretario di stato e manifesta il timore che, a seguito di questo atteggiamento, imperversino le solite dietrologie dei soliti avvoltoi.

Insomma, il quadro è questo: tutto un blocco di potere ha reso sistematica la pratica del “non dire”, del “non spiegare”, del “non rendere pubblico” ciò che è pur sempre di pubblico interesse – e la casistica è ormai imponente: dai problemi giudiziari dei politici al caso della ex-cementeria, etc. -, eppure questo non impedisce di sgomentarsi, all’interno stesso dei propri patti e accordi e comitati d’affari,  per i “silenzi”di turno.

Qua s’è fatto ricorso a categorie mariologiche per non farne un altro più opportuno, e pure più preoccupante, alle categorie “mafiologiche”, vedi i fenomeni omertosi, i riposizionamenti, i tradimenti, le pugnalate alle spalle tipiche dei regolamenti di conti “interni”. Non ci avventuriamo su questo terreno perché terrorizzati dall’ammonimento pontificio a non comportarci almeno noi da “avvoltoi”. Non sia mai che ci si accusi di parlare per bocca del maligno. Pertanto, preferiamo tornare allo spirito religioso di questi giorni di presepi, confidando a tal proposito in un pastorellismo diffuso. Lo stesso spirito religioso cui ci esortano, tra l’altro, le colonne dell’Avvenire de’ noantri, concludendo l’intervista a un’Immacolata Concezione che ha appena finito di predicare il bene comune:

 

Grazie. Grande è la speranza che l’ascoltino”.


Genuflettiamoci.


Ultimo aggiornamento Giovedì 29 Dicembre 2011 13:08
 
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