=MODUGNO, PIRATERIE (POLITICHE E NON SOLO) DI PERIFERIA= Stampa
Scritto da Redazione   
Sabato 18 Febbraio 2012 21:54

Intesa sostanziale e accordo politico-programmatico. Così fu definita, nel maggio 2011, l’alleanza tra centro-sinistra e UDC, stretta nell’intervallo temporale tra il primo e il secondo turno delle elezioni amministrative.1.

È d’uopo, adesso, una rapidissimo riepilogo: Partito Democratico e UDC (lasciamo perdere quei due o tre tafani attaccati al corpaccione del PD) decadevano “uniti” al termine del secondo mandato Rana, si presentavano però da avversari all’ultimo appuntamento elettorale, salvo ritrovare la concordia e quindi l’intesa poco prima del ballottaggio (come detto). Solo a guardare questo scorcio, neanche tanto esaustivo, della loro recente storia politica, si potrebbe concludere di seppellirli sotto un aggettivo: indegni (della fiducia dei cittadini) – e glissiamo, qui, sulle dinamiche di formazione del loro consenso. Si aggiunga la sconcezza della mancata formalizzazione dell’apparentamento tra le relative liste e si ricordi con quale “pretesche” maniere si taceva, sempre da par loro, la questione. Italia Giusta denunciava l’inganno e quelli andavano avanti a parlare di intesa sostanziale e accordo politico-programmatico come se il rispetto di alcuni fondamentali passaggi formali fosse una turba psichica di noialtri, verdi di rabbia per lo scacco elettorale. Poi le richieste di chiarimenti, anche grazie alla campagna allestita da IG, cominciarono a fioccare da più parti (candidato sindaco del centro-destra compreso) e finalmente Domenico Gatti (sindaco attualmente in carica) spiegò, nel comizio conclusivo, come mai si era scelto di non ufficializzare l’apparentamento: “un sindaco ha il dovere di guardarsi le spalle”. Risultato: maggioranza bulgara per Gatti e per il centro-sinistra (così “coalizzato”) in consiglio comunale, un vicesindaco - Bellomo (UDC) - che in Consiglio Comunale occupa abusivamente un seggio spettante al reale candidato sindaco di minoranza, opposizione tenuta fuori da “palazzo”, colpo di spugna sulla democrazia. Abbastanza per affermare che Consiglio Comunale e amministrazione Gatti sono illegali e illegittimi.

Oggi, nove mesi dopo, l’UDC lascia la maggioranza e ritira il suo assessore dopo aver assistito anche alle precedenti dimissioni di Bellomo dalla carica di vicesindaco e di un altro assessore Pd. È bastato piazzare un supercurriculato con tutti i master al posto giusto (siamo in pieno evo montiano, d’altronde) al posto di Bellomo, per mandare a ramengo nientemeno che intesa sostanziale e accordo politico-programmatico. L’UDC parla di amministrazione cittadina ormai schiacciata sulla sinistra radicale (detto proprio così ), senza neanche sentirsi sfiorare dal ridicolo, dando vita al più esplicito e impudico e miserando degli abbandoni: quello per mancata corresponsione di poltrona. Niente di nuovo in tutto questo, sia chiaro. Solo, notiamo, che per arrivare appena alla più banale e prevedibile delle “rotture politiche”, potevano francamente risparmiarsi/ci lo scempio della democrazia. [ns]

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1.

Basti pensare che alle elezioni amministrative di maggio 2011, Filippo Bellomo (Udc) si presentò in alternativa a Domenico Gatti). Dunque, due programmi diversi e inconciliabili. Al primo turno Gatti "arrivò" primo con il voto di meno della metà degli elettori; Bellomo "arrivò" terzo (dopo Giuseppe Vasile) e dunque si assicurò comunque il suo posto di consigliere della minoranza (togliendolo a Italia Giusta il cui candidato sindaco "arrivò" quarto). Ballottaggio tra Gatti e Giuseppe Vasile (centro-sinistra e centro-destra, più o meno). Uno o due giorni prima del ballottaggio, Bellomo (Udc), incassato il seggio della minoranza e messa fuori dal consiglio Italia Giusta (circa tremila voti al suo candidato sindaco), dichiara: "ho letto il programma di Gatti e l'ho condiviso". Vince Gatti e Bellomo diventa il suo vice: cioè, dalla minoranza passa alla maggioranza portandosi appresso il seggio che aveva tolto alla minoranza. Passa qualche mese e Bellomo si dimette; perché? non si sa; passa qualche mese e il sindaco Gatti nomina sindaco un tizio che nessuno sa chi è. Si arrabbia l'Udc e va via dalla maggioranza scomponendo di nuovo lo storico binomio di Modugno Pdudc.

Viene fuori il coordinatore del Pd (ormai senza Udc) ed chiede stupita all'Udc (ormai senza il Pd): ma come, avevamo tra noi un'intesa sostanziale ed un comune accordo politico-programmatico ed ora ci lasci? Domanda: E quando questa intesa fu raggiunta? per caso Bellomo partecipò alla stesura del programma di Gatti mentre metteva su quattro concetti anche per il suo? e perché? per prendersi il seggio della minoranza e per toglierlo a Italia Giusta?

Ma che razza di paese è questo? stiamo capendo bene di che pasta sono i cosiddetti politici di Modugno e questa amministrazione che sta tenendo in coma il Paese?

logo_movimentoItalia Giusta secondo la Costituzione

Ultimo aggiornamento Lunedì 20 Febbraio 2012 03:00
 
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