=L'ASSEMBLEA DI ITALIA GIUSTA DEL 24 FEBBRIO. NON E' VERO CHE I CITTADINI NON PARLANO PIU'= Stampa
Scritto da Redazione   
Lunedì 27 Febbraio 2012 13:16

logo_movimento"La parola a tutti".

Con Italia Giusta secondo la Costituzione non è uno slogan

 

di Francesca Di Ciaula

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L'assemblea pubblica promossa da Italia Giusta secondo la Costituzione, aperta a tutti per  discutere dei problemi nazionali e locali, che attualmente ci assediano, è stata qui a Modugno un esempio di pratica assente nel paese. “La parola a tutti” era l'invito ed insieme il titolo dell'incontro.

Iniziativa niente affatto scontata da queste parti. Aprire le porte di un'associazione o di un movimento a tutti i cittadini è una pratica dismessa in questo paese, forse in qualche modo utilizzata nel passato, ma oggi indubbiamente assente. È stata invece, quella della serata di venerdì scorso 24 febbraio al Palazzo della Cultura, l'opportunità per tutti per riflessioni critiche e confronti, per prendere la parola e interloquire in merito alle questioni che oggi ci passano sulla testa, alle azioni politiche agite indipendentemente dalle urgenze e condizioni reali di vita della gente. In definitiva un valido motivo per tutti per essere presenti in questo paese che è Modugno, dove le relazioni sono intessute di dialoghi clandestini, sussurrati nell'angolo della piazza. E la serata ha difatti registrato molte presenze e interventi diversi intorno alle questioni poste, tra cui la situazione della Grecia e i rapporti con l'Europa, i diritti dei lavoratori nella politica per decreti del governo Monti, quindi l'esautorazione del Parlamento, nonché la situazione politico-amministrativa di Modugno.

Un esempio da seguire e condividere con le sparute associazioni esistenti nel paese, una pratica da alimentare e contrapporre decisamente a quella cui i cittadini sono tristemente avvezzi, realtà di chiusure e barricamenti degli amministratori di questo Comune. Autoreferenzialità di un'amministrazione comunale che pensa di risolvere tutto al proprio interno sostituendo assessori e vicesindaco come pedine in uno schieramento autonomo e che di nulla ritiene di dover dar di conto, non un serio discorso intorno alle manovre e cambi che ormai si susseguono nella giunta comunale.

Questa rappresentazione che sembra non interessare nessuno e alimenta solo chiacchiericcio e scambi di opinioni a quattr'occhi, viene agita sulla pubblica piazza tramite comunicati ufficiali dai toni leggeri. Così nello stesso dispaccio emanato da Palazzo di Città, in cui si annuncia in due righe l'ennesima dimissione in giunta, si parla di “clima di serenità”, per poi asserire che “sono stati già attivati contatti per rapporti di collaborazione con altri Comuni per sopperire alla carenza di personale anche dirigenziale”. Come in un dialogo tra sordi, ancora una dimostrazione della volontà di negare dignità e capacità di riflessione critica, validità agli interlocutori cittadini, assente il minimo accenno all'evidente criticità, anomalia della situazione. Nell'irreale negazione dell'esistente si continua a comunicare dimissioni di assessori e spostamenti di poltrone, sempre sproloquiando con munificenza e prodigalità di ringraziamenti all'ennesima uscita di scena.

In questa rappresentazione da commedia dell'arte ad un certo punto il sipario si è chiuso con la dichiarazione del sindaco: “ … si è inteso dare nuova linfa all'Amministrazione Comunale, individuando nella persona del Vice Sindaco una figura di alte capacità professionali”. Il copione dovrebbe riportare: Applausi con sollievo del pubblico. Poi qualcuno da fuori ha lanciato una voce: «Viene da un altro Comune, Alberobello il nuovo vicesindaco». A Modugno, amministrazione comunale di fresca nomina, a nemmeno un anno dalle elezioni amministrative il gioco democratico (già pesantemente compromesso con la nomina di un vicesindaco, per oscuri motivi subito dimissionario, entrato in consiglio occupando un posto di minoranza e poi passato alla maggioranza senza restituire il seggio di minoranza a chi spettava) è evidentemente logorato. Segue l'ultimo recentissimo atto di nomina di due assessori, ennesime deleghe del sindaco rimasto solo in questo gioco a scartare.

E i cittadini dove sono? Dove potrebbero collocarsi se non dall'altra parte delle auto-esibizioni? Tuttavia in tanti tra il pubblico pagante hanno già abbandonato la platea, disertato la piazza; lo spazio pubblico dell'agorà registra l'assenza di azioni civili di partecipazione o pensiero indipendente. Per qualcuno rimasto appollaiato sui palchetti di rappresentanza locale, le azioni si susseguono con un senso tutto proprio come in una bolla di vetro. Venerdì scorso nella sala occupata per intero c'erano i cittadini, c'era la voglia di discutere e partecipare, il desiderio di esserci davvero in questo paese dall'aria insana.

Ultimo aggiornamento Lunedì 27 Febbraio 2012 13:34
 
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