=EX CEMENTERIA DI MODUGNO. MA L'ASSESSORE STUDIA TUTTI I MALI DEL MONDO= Stampa
Scritto da Redazione   
Giovedì 29 Marzo 2012 13:54

cementeria_PER_PECORA_NERADall’estate 2011 Sudcritica e Italia Giusta secondo la Costituzione hanno intrapreso una campagna per vederci chiaro nei gravi pericoli che rappresenta la ex cementeria di Modugno, stabilimento industriale abbandonato da anni e infestato di amianto - tonnellate e tonnellate, dicono atti ufficiali - che, a dispetto di tutte le norme di sicurezza della legislazione italiana, dalla primavera 2011 viene sistematicamente smantellato ‘a cielo aperto’, senza controlli. Il pericolo non sta solo nell’ex stabilimento ma in tutta l’area circostante compresi un “laghetto” e cave di calcare. La campagna di Sudcritica e di Italia Giusta, culminata in una denuncia penale fatta nel gennaio 2012 alla procura della Repubblica, insieme con i Verdi, si è scontrata sinora contro il muro di gomma della precedente amministrazione comunale e dell’attuale, sua degna epigona . Dalla fine di febbraio 2012, all’assessorato all’ambiente è stato nominato un nuovo assessore, Agostino Di Ciaula, medico e ambientalista. La sua nomina ha rappresentato per non pochi cittadini di Modugno la speranza che finalmente si potesse intervenire d’urgenza su situazioni sino ad allora fatte incancrenire nel silenzio. Ma i primi passi dell’assessore non sembrano assecondare questa speranza, anzi - salvo che nella declamazione della sua personale vocazione ambientalista e nelle ripetute dichiarazioni di totale disponibilità al dialogo con tutte le articolazioni della società - essi perpetuano il sistema autorefereniale della precedente e dell'attuale amministrazione comunale. Con la precisazione che il ruolo del nuovo assessore sembra sempre più "speso", trasversalmente, da un grappolo di partiti di Modugno per ovattare la gracilità del governo cittadino anche per vicende giudiziarie di particolasre gravità.

 Riassumiamo qui i fatti più recenti per poi documentarli.

I fatti  

Il 5 marzo 2012 Sudcritica pubblica una Lettera aperta all’Assessore all’ambiente del Comune di Modugno, Agostino Di Ciaula, sulla vicenda della cementeria, perché finalmente ‘qualcuno’ apra i cancelli e sgombri (o confermi, ponendo però riparo) le paure di tanti cittadini dei quali Italia Giusta si è fatta portavoce. All’assessore, Italia Giusta, in quella lettera aperta, rivolge sollecitazioni a intervenire formulando precisi temi di indagine, ricordandogli un suo scritto, proprio indirizzato a Sudcritica, nel quale, nell’estate scorsa, in occasione di una complessa ed articolata inchiesta sulla questione cementeria, egli esprimeva la propria condivisione della necessità di parlare del problema amianto e sottolineava di essersi occupato per anni della questione avendone a lungo parlato col dott.Pinuccio Loiacono, che tanto si batté - di fatto sino alla morte - contro il grave inquinamento da amianto proveniente dall'area della ex cementeria e che tanto insistentemente quanto inutilmente chiese l'intervento delle autorità comunali e della procura della Repubblica.

Il 14 marzo Nico Loiacono, figlio di Pinuccio Loiacono, commenta la Lettera aperta all'assessore, a sua volta esortandolo a intervenire e giudicandolo “indifferente ai solleciti di chi teme di arrivare al momento in cui non ci sarà più nulla da fare se non aggiornare le statistiche sulla mortalità da amianto nella rivista 'Città Plurale’”.

Il 22 marzo l’assessore Di Ciaula pubblica su Facebook, comunicandola per mail a Sudcritica, una nota di replica a Nico Loiacono nella quale, sostanzialmente, dice di stare seguendo la vicenda della cementeria “sotto tre aspetti”: “se quanto fatto sino ad ora sia avvenuto nella completa legalità (ho dubbi in merito, che non ho mancato di trasmettere puntualmente al legale che si sta occupando della vicenda seguendo le strade più opportune); se vi siano ancora inquinanti nell'area (sono stati coinvolti gli enti preposti ad ulteriori verifiche); se vi siano state sino ad ora conseguenze della presenza di amianto sulla salute dei modugnesi”.

Il 26 marzo Sudcritica pubblica un commento di Pecora nera alla nota dell'assessore, con la quale si rileva - in estrema sintesi - che evidentemente Di Ciaula attende risposte a sua volta da vari organismi ma non usa i poteri del suo assessorato per fermare subito eventuali situazioni di rischio, insomma si domanda ma non agisce e lascia fare. Sudcritica pubblica inoltre un proprio commento in cui tra l’altro chiede dov’è finito l’amianto della cementeria e di che cosa si stia occupando esattamente l’assessore.

L’ultima fase vede una replica, giunta a Sudcritica, il 28 marzo dell’assessore Di Ciaula, il quale dà le sue risposte alle domande poste da Pecora nera e Sudcritica, attribuendosi il merito di aver coinvolto Noe ed Arpa per controlli (già avvenuti) e lamentando di non poter applicare una “via d’urgenza” per fermare le situazioni di rischio sulla base di “informazioni di almeno 6-7 anni prima”. Sudcritica risponde e ricorda all’assessore che, ancora una volta non ha dato risposta alle domande che i cittadini si fanno tramite Italia Giusta e Sudcritica, confondendo, nella sua sintesi, “situazioni remote con situazioni recenti e attuali” (come la demolizione incontrollata dei manufatti e la dispersione di polveri nell'aria) e che le “domande” stanno tutte nella Lettera aperta che Italia Giusta gli aveva indirizzata su  Sudcritica  il 5 marzo scorso.

Conclusione: il tempo passa, la gente muore, l’amministrazione non sa e non vuole sapere, mentre - come tutti i cittadini invece sanno - anch’essa è già morta.

E veniamo ai documenti per saperne di più


 

I DOCUMENTI

'5 marzo 2012 Sudcritica pubblica la seguente:

Lettera aperta all’Assessore all’ambiente del Comune di Modugno

Agostino Di Ciaula

 Lei certamente sa e ricorda che il Movimento Italia Giusta secondo la Costituzione, e prima la rivista Sudcritica, hanno posto e imposto all’attenzione del Comune e della popolazione di Modugno il drammatico problema dell’inquinamento da amianto dentro e fuori dell’area della ex cementeria.

Lei ricorda altrettanto certamente che la rivista Sudcritica dette doverosamente conto - nel contesto di una sua inchiesta giornalistica - della sua posizione di medico intorno al problema sollevato riportando testualmente, tra l’altro, questo suo messaggio al Direttore della Rivista: “Ho letto con grande piacere ed interesse l'articolo "LA CEMENTERIA DEI RIMORSI E DEI MORTI" e condivido in pieno la necessità di continuare a parlare di questo problema, anche perchè purtroppo la cementeria non è la sola fonte di amianto alla quale i modugnesi sono esposti. Mi sono occupato per anni di questo argomento e ho avuto anche occasione di parlare di questo con Pinuccio Loiacono, che mi ha mostrato tutta la documentazione da lui raccolta. In previsione della seconda parte dell'inchiesta pubblicata su "Sudcritica" spero di fare cosa utile allegando un estratto (in pdf) del mio "Profilo di salute della città di Modugno" ed un aggiornamento (in doc) sulla situazione epidemiologica del tumore maligno della pleura nei residenti a Modugno negli anni 2000-2005 (ultimi dati in mio possesso). L'idea di creare lì un parco cittadino è sicuramente entusiasmante, ma bisognerebbe mettere in conto una bonifica integrale anche della cava, nella quale sembra ci sia addirittura più amianto che nella stessa cementeria. Ci sarebbe inoltre da risolvere la questione del nuovo tracciato ferroviario, che se non ricordo male dovrebbe attraversare in pieno la cava, secondo me con enormi problemi logistici. Un caro saluto, Agostino Di Ciaula”.

Lei sa che il suo predecessore nelle funzioni di assessore all’ambiente - d’intesa con il sindaco - ha negato in uno scambio epistolare con il capogruppo del Pd in consiglio comunale - il problema ed ha affermato che nella ex cementeria non è mai esistita traccia di amianto, tanto meno oggi e che, dunque, il problema sollevato da Italia Giusta non esiste.

Lei ovviamente ricorda quello che lei stesso ha detto intervenendo, appena nominato assessore, al convegno del 24 febbraio 2012 di Italia Giusta: “Io ho sempre sostenuto e ho scritto che nella cementeria c’è amianto”.

Lei sa che lo stesso Comune di Modugno, quando si è trattato di richiedere e di ottenere finanziamenti europei (v. il Documento Progetto Rigenerazione Urbana presentato nel luglio 2011 dal Comune di Modugno alla Regione Puglia per ottenere fondi europei e dalla Regione ammesso a finanziamento  - 2.987.000 euro - il 20 settembre 2011), non ha esitato a definire l’“area della ex cementeria una vera e propria polveriera ecologica per la presenza di manufatti in amianto".

Lei sa, infine, che da circa un anno sono in corso lavori di demolizione di manufatti (proprio i “manufatti in amianto” di cui al Progetto di Rigenerazione Urbana di cui sopra) e di trasferimento di una quantità impressionante di contenitori di amianto; il tutto  - come hanno  scritto l’assessore che l’ha preceduto e il sindaco, oggi dunque il “suo sindaco” - senza alcun controllo e senza alcuna misura a tutela della salute degli operatori e della comunità.

Lei si è giustamente e lodevolmente definito nel convegno del 24 febbraio 2012 di Italia Giustaun medico per l’ambiente” e ha detto che “non ha per niente intenzione di continuare a fare il medico e l’assessore” il suo mestiere essendo quello di medico.

Ecco, prima che lei risolva il suo dilemma (o che glielo facciano risolvere), vada a vedere nell’area della ex cementeria e verifichi la situazione di fatto di oggi (quella di ieri e di avantieri la conosciamo molto bene nonostante le reticenze e le inerzie del Comune che lei oggi concorre ad amministrare); non si lasci condizionare dagli intrighi del piccolo palazzo del Comune; in quella rete finiscono per svanire anche le migliori intenzioni dei migliori “medici dell’ ambiente”. Fuori di lì - ricordi - c’è Italia Giusta secondo la Costituzione che non sa avere rancori nei confronti di nessuno ma ha buona memoria per le rare, rarissime buone azioni. Una di queste le capita di poterla compiere lei. Cordiali saluti, Italia Giusta secondo la Costituzione

 

Il 14 marzo Nico Loiacono, figlio del dott.Pinuccio Loiacono, che tanto si batté contro il grave inquinamento da amianto proveniente dall'area della ex cementeria e che tanto insistentemente quanto inutilmente chiese l'intervento delle autorità comunali e della procura della Repubblica, commenta su Sudcritica la Lettera aperta all'assessore diffusa da Italia Giusta secondo la Costituzione:

"Proprio Tu, Agostino, che sei certamente al corrente dell'enorme quantità di amianto nell'ex cementeria (ricordo bene il tuo interesse allorquando mio padre ti mostrò la relativa documentazione) , Tu che conosci la pericolosità dei lavori di smantellamento attualmente in atto senza le dovute precauzioni e che ben puoi prefigurarti le ripercussioni sulla salute dei cittadini in conseguenza di queste illecite operazioni, Tu che hai mostrato in passato di essere dalla parte di chi vuole respirare un'aria salubre e che adesso, in qualità di assessore all'ambiente, potresti agire per adottare le giuste soluzioni, proprio Tu ora, insieme agli altri del Palazzo (con mia somma delusione), sei indifferente ai solleciti di chi teme di arrivare al momento in cui non ci sarà più nulla da fare se non aggiornare le statistiche sulla mortalità da amianto nella rivista 'Città Plurale'".


'

Il 22 marzo l'assessore all'ambiente del Comune di Modugno, Agostino Di Ciaula, pubblica sul suo profilo Facebook, comunicandola per mail a Sudcritica, la seguente nota di replica a Nico Loiacono:

"La questione amianto/cementeria tormenta i cittadini modugnesi da decenni e nel corso degli anni a vario titolo se ne sono occupati sia alcune associazioni di cittadini che varie amministrazioni comunali (anche con una serie di contenziosi legali). La questione è ancora aperta, con i proprietari dell’area che procedono con le opere di demolizione e i cittadini preoccupati dalle possibili conseguenze di questa operazione, considerato che in passato è stata più volte certificata la presenza di amianto nell’area.

L’Associazione “Italia Giusta secondo la Costituzione” e la rivista “Sudcritica” hanno di recente riportato all’attenzione della città il “problema cementeria” e mi hanno indirizzato (5 marzo 2012) una “lettera aperta” sull’argomento (visualizzabile a questo link http://www.sudcritica.it/index.php?option=com_content&view=article&id=380%3Alettera-aperta-allassessore-allambiente-di-modugno&catid=1%3Asudcritica-modugno&Itemid=2 ),

sollecitando il mio interesse per la questione in qualità di assessore all'ambiente di questo Comune.

Tra i commenti a quella lettera uno mi ha colpito particolarmente, e lo riporto integralmente [quello di Nico Loiacono].

Ritengo utile rendere pubblica la mia risposta a quel commento, inviata al suo Autore attraverso la redazione di “Sudcritica”, anche in considerazione dell’elevato interesse della città per tale problema.

“Modugno, 21 marzo 2012

Caro Nico,

mi dispiace sinceramente essere accusato di indifferenza, cosa alla quale non sono abituato e che non mi ha mai caratterizzato in nessun aspetto della mia vita.

Mi dispiace anche molto della tua "somma delusione" che però, permettimi, ritengo ingiustificata.

Capisco comunque la tua sensazione e le perplessità espresse nei confronti del mio interesse per la questione “cementeria”, probabilmente giustificate da una mia mancata puntuale attività mediatica di aggiornamento.

Il mio interesse per la questione amianto/cementeria è sempre stato alto, come sai bene, come è sempre stato alto il mio interesse per le numerose altre problematiche ambientali che il nostro Comune presenta e delle quali mi sto intensamente occupando, ora come sempre.

Da quando ho ricevuto l'incarico di assessore all'ambiente (esattamente da 27 giorni, domeniche comprese), questo interesse  è addirittura aumentato grazie proprio alla consapevolezza di poter ricercare, come dici, "giuste soluzioni", con la serietà che questo richiede.

Quella consapevolezza e la necessità di basarmi su fatti (come sono abituato a fare) e non su opinioni, mi ha portato in questo periodo ad un complesso e dispendioso (in termini di tempo) lavoro di ricerca e riesame della copiosa e confusa documentazione relativa alla vicenda “Italcementi” (circa 13 anni di documenti scambiati tra diversi enti), ad incontri e contatti con gli organismi preposti alle verifiche di tutela ambientale e con il legale incaricato dall'amministrazione di seguire tale annosa vicenda.

Capisco l'ansia e l’urgenza che deriva, come segnalato da "Sudcritica", dal fatto che "stanno svuotando l'area della ex cementeria e smantellando i manufatti. Forse hanno concluso i loro lavori. Di visibile ormai sarà difficile trovare qualcosa", ma è anche opportuno ricordare che la rimozione dell’amianto, lo "svuotamento" dell'area, il suo "smantellamento" hanno avuto inizio almeno 5-6 anni or sono, e non sono solo questione delle ultime settimane.

Posso dirti che sto seguendo almeno tre aspetti del problema: 1. se quanto fatto sino ad ora sia avvenuto nella completa legalità (ho dubbi in merito, che non ho mancato di trasmettere puntualmente al legale che si sta occupando della vicenda seguendo le strade più opportune); 2. se vi siano ancora inquinanti nell'area (sono stati coinvolti gli enti  preposti ad ulteriori verifiche); 3. se vi siano state sino ad ora conseguenze della presenza di amianto sulla salute dei modugnesi, informazione che non servirà solo, come dici, ad "aggiornare le statistiche sulla mortalità da amianto nella rivista Città Plurale" ma a soddisfare una legittima necessità conoscitiva dell’amministrazione e della città.

Sento dunque di poterti rassicurare sul fatto che la mia attenzione, il mio interesse e il mio impegno per la vicenda “Italcementi” sono sempre vivi.

Ringrazio te, “Italia Giusta secondo la Costituzione” e la rivista “Sudcritica” per l'attenzione e lo stimolo continui su questa particolare vicenda, e mi auguro che pari livello di intensità e di costanza sia mostrato anche per le numerose altre problematiche sanitarie e ambientali del nostro Comune, a tutti ben note e ugualmente urgenti e rilevanti.

un caro saluto

Agostino Di Ciaula”

 

La condivisione dei problemi tra amministratori e cittadini, in particolare quando questi hanno interesse ambientale e sanitario, è alla base del riconoscersi come una “comunità” costituita da vari elementi organizzati per il perseguimento di un unico fine: il bene comune.

Le azioni di stimolo esercitate dalla società civile nei confronti degli amministratori, anche quando molto critiche, sono un eccezionale carburante, così come una amministrazione sensibile alle sollecitazioni provenienti dalla società civile è un veicolo eccezionale diretto verso quel fine.

I casi di mesotelioma da amianto hanno la stessa dignità per i modugnesi di quelli di leucemia da idrocarburi o pesticidi, degli infarti e ictus da particolato atmosferico, delle alterazioni endocrine da sostanze chimiche di ogni genere, delle malformazioni e alterazioni genetiche fetali da passaggio transplacentare di inquinanti e di ogni sorta di altra patologia generata dall’inquinamento dell’aria e del suolo del nostro territorio, che non a caso è stato indicato da ARPA Puglia come “da risanare”.

Affrontare queste minacce è impresa troppo grande per i singoli, per quanto motivati e interessati questi possano essere.

È per questo che il ricorso a strumenti di partecipazione (vedi consulta per l’ambiente), a percorsi virtuosi di potenziamento tra società civile e amministrazione e, quando opportuno, alla magistratura, è l’unica soluzione possibile per garantirci un futuro sostenibile.

Il riconoscerci come “comunità” e, soprattutto, il riconoscere obiettivi comuni che sovrastino le differenze e le rivalità tra le singole componenti di essa, è una necessità che non possiamo più fare a meno di perseguire".

 

 26 marzo 2012. Sudcritica pubblica un intervento di "pecora nera" che commenta la risposta di Di Ciaula a Nico Loiacono.

 

Una risposta che non risponde

 

"Caro assessore, non voglio distrarla dai suoi studi       fotoricordo_13

ma almeno un vigile urbano lo manda a controllare?"

di pecora nera

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Cara Sudcritica, mi sono imbattuta su Facebook in una specie di lettera che l’assessore del Comune di Modugno all’ambiente, Agostino di Ciaula, nominato un mesetto fa in giunta, ha scritto a Nico Loiacono il 22 marzo scorso. La lettera è motivata, su Facebook, da quanto Loiacono aveva scritto il 14 marzo all’assessore proprio su Sudcritica.it lamentando che da un assessore così avvertito sulla questione cementeria/amianto non fosse già giunta una risposta tanto sollecita da fermare immediatamente il rischio per la salute derivante dalle operazioni in corso. Rischio non opinabile ma certo, giacché certo è il danno che l’amianto provoca alla salute, soprattutto se vola nell’aria quando si abbattono manufatti.

L’assessore cerca nella sua lunga replica a Loiacono su Facebook - che non contiene soltanto la lettera a Loiacono ma anche, come direbbe Olympe De Gouges, cara a Sudcritica, una prefazione e una postfazione - di spiegare che cosa egli starebbe facendo come assessore, in generale e anche sulla questione cementeria/amianto. Di fatto, dalla lettera non si ricava che cosa l’assessore stia facendo in generale, fermo restando il mio convincimento che si tratti comunque di cose di estrema importanza (ho capito tuttavia solo che è stata istituita una consulta per l’ambiente, che forse bastava solo voler istituire, ma mi posso sbagliare); quel che è più preoccupante però - visto lo scopo della lettera - è che non è chiaro neppure che cosa l’assessore faccia per la questione amianto. 

Ho bisogno perciò di dire qualcosa, meglio di fare qualche domanda all’assessore,  e ti chiedo dunque ancora una volta, cara Sudcritica, ospitalità.

 

La lettera dell’assessore, a mio parere, lungi dal fornire rassicurazioni suscita domande, è piena di contraddizioni, proprie - mi pare - di una persona che vorrebbe forse dare risposte ma non lo può fare, impantanato in una amministrazione comunale che solo due mesi fa ha negato che nella cementeria esista un rischio amianto. Pare quasi che il nuovo assessore si tenga assai prudente per non far fare cattiva figura al suo sindaco e al suo predecessore nell’assessorato, il noto Ser Cepperello, ora suo compagno di giunta.  

Dice il nuovo assessore:

La necessità di basarmi su fatti (come sono abituato a fare) e non su opinioni, mi ha portato in questo periodo ad un complesso e dispendioso (in termini di tempo) lavoro di ricerca e riesame della copiosa e confusa documentazione relativa alla vicenda “Italcementi” (circa 13 anni di documenti scambiati tra diversi enti), ad incontri e contatti con gli organismi preposti alle verifiche di tutela ambientale e con il legale incaricato dall'amministrazione di seguire tale annosa vicenda”.

    Ma quando il neoassessore non era assessore e affermava ‘ho sempre sostenuto e ho scritto che nella cementeria c’è amianto” si basava su fatti o su opinioni? Quando a Sudcritica nell’estate scorsa scriveva: “bisognerebbe mettere in conto una bonifica integrale anche della cava, nella quale sembra ci sia addirittura più amianto che nella stessa cementeria” si basava su fatti o su opinioni? E se c’e’un rischio in atto, amplificato dalle operazioni in corso, la “copiosa e confusa documentazione relativa alla vicenda “Italcementi” (circa 13 anni di documenti scambiati tra diversi enti)”, “gli incontri e contatti con gli organismi preposti alle verifiche di tutela ambientale e con il legale incaricato dall'amministrazione di seguire tale annosa vicenda” non dovrebbero venire perlomeno in contemporanea con l’essere andati a dare un’occhiata a che cosa si sta demolendo? E ancora: non dovrebbe essere vietato già in sé demolire fabbricati di quella fatta così come viene, senza protezioni, in condizioni che non salvaguardano dalla diffusione delle polveri di cemento (figuriamoci quelle di amianto)…? Ma l’ha visto, almeno, l’assessore, che cosa sta accadendo in quell’area?  

    E ancora: l’assessore attende di aver studiato gli atti confusi e copiosi di 13 anni di rischi taciuti ai cittadini e intanto dice nella sua lettera a Loiacono:

    Posso dirti che sto seguendo almeno tre aspetti del problema: se quanto fatto sino ad ora sia avvenuto nella completa legalità (ho dubbi in merito, che non ho mancato di trasmettere puntualmente al legale che si sta occupando della vicenda seguendo le strade più opportune); se vi siano ancora inquinanti nell'area (sono stati coinvolti gli enti  preposti ad ulteriori verifiche); se vi siano state sino ad ora conseguenze della presenza di amianto sulla salute dei modugnesi, informazione che non servirà solo, come dici, ad "aggiornare le statistiche sulla mortalità da amianto nella rivista Città Plurale" ma a soddisfare una legittima necessità conoscitiva dell’amministrazione e della città”.

      Qui l’assessore ci rivela di aver dubbi che “quanto fatto sino ad ora sia avvenuto nella completa legalità”: se uno ha dubbi che si stiano commettendo illegalità, e se queste ritenute illegalità sono tuttora in corso, questo “uno”, chiunque sia, non ha il dovere di denunciare le illegalità? E se questo “uno” è un assessore non avrebbe il dovere di mandare almeno i vigili urbani, a vedere se illegalità anche solo supposte che si stanno consumando, e non solo di esternare i propri dubbi ad un legale? E questo legale di che si occupa? Della questione amministrativa, presumibilmente, giacché per il sindaco e per il predecessore dell’attuale assessore all’ambiente ci sarebbero in piedi ancora solo questioni amministrative intorno alla cementeria: e dunque, se il legale è un amministrativista perché esprimergli dubbi sulla legalità di quanto è stato fatto sinora? E se invece è un penalista, che cosa è intervenuto di nuovo perché un penalista assista il Comune in questa vicenda?  

      L’assessore certamente conosce, già da prima di diventare assessore, il Documento Programmatico di Rigenerazione urbana messo a punto dal suo sindaco e dalla sua giunta nell’estate 2011 per ottenere tre milioni di euro circa da spendere per finalità indicate tra “gli obiettivi di riqualificazione urbana, inclusione sociale e sostenibilita’ ambientale”. Sa dunque che in quel documento il Comune di Modugno - sindaco, giunta e consiglio, oltre ai progettisti, naturalmente - non ha esitato a definire l’“area della ex cementeria una vera e propria polveriera ecologica per la presenza di manufatti in amianto". 

        E non è questo un fatto sufficiente per fermare, in via d’urgenza, una demolizione a cielo aperto? E se il Dpru e l’assessore sanno che l’area è una polveriera ecologica non dovrebbe l’assessore a informarsi, e  informarci, di dove vengono portati i detriti di quanto si sta demolendo? E dove viene portato l’amianto che era stato raccolto ed era stivato sino a qualche settimana fa nei fabbricati della cementeria?  

           Le parole dell’assessore a me non son sembrate per niente rassicuranti. Ancor meno rassicura il suo augurio che “pari livello di intensità e di costanza sia mostrato anche per le numerose altre problematiche sanitarie e ambientali del nostro Comune, a tutti ben note e ugualmente urgenti e rilevanti”: se su una sola questione, quella in cui in questo momento si potrebbe con un semplice gesto (un sopralluogo?) bloccare fattori pesanti di rischio, a che può servire cercare affannosamente carte, studiare, denunciare, chiedere conto, vedersi persino rifiutare - come è accaduto a Italia Giusta - verbali di sedute comunali, che dovrebbero essere pubblici, raccattare di qua e di là risposte rabberciate, fornite senza tener conto delle intelligenze altrui, in una forma semianalfabeta, come e’ accaduto sinora da parte del sindaco e da Ser Cepperello (il noto predecessore di Di Ciaula all'assessorato all'ambiente?

          Cara Sudcritica, la mia consueta filippica non è ancora finita. Purtroppo. Perché l’assessore Di Ciaula, oltre alla lettera a Nico Loiacono, su Facebook ha pubblicato anche un pistolotto “ecumenico”, “profetico”: “Il riconoscerci come “comunitàe, soprattutto, il riconoscere obiettivi comuni che sovrastino le differenze e le rivalità tra le singole componenti di essa, è una necessità che non possiamo più fare a meno di perseguire”, così conclude. Ma le sue conclusioni, anche quelle, sono in stretta contraddizione con l’esordio della post fazione, dove egli scrive: “La condivisione dei problemi tra amministratori e cittadini, in particolare quando questi hanno interesse ambientale e sanitario, è alla base del riconoscersi come una “comunità” costituita da vari elementi organizzati per il perseguimento di un unico fine: il bene comune”.

          Appunto: la “condivisione” dei problemi… Ma di quali problemi si occupa oggi l’amministrazione comunale, caro assessore? Dove la troviamo questa preziosa informazione per partecipare e sentirci “comunità”?

          pecora_nera

            

           

          Lo stesso 26 marzo 2012, Sudcritica pubblica un suo commento alla nota di Di Ciaula indirizzata a Nico Loiacono.

          bambin_per_titoli Per parte sua, Sudcritica non intende alimentare una discussione con l’assessore intorno ai massimi sistemi. D’altra parte lui non ha risposto alla lettera aperta di Italia Giusta secondo la Costituzione pubblicata da Sudcritica ma ad un intervento di Nicola Loiacono a commento e integrazione di quella lettera. Loiacono ha detto, con coraggio, cose sacrosante; l’assessore ha parlato di sé e dei suoi tanti impegni, dei suoi contatti con enti vari e con imprecisati legali per mettere ordine tra le carte del Comune.

          Sudcritica non vuole disturbare gli studi dell’assessore; chiede cose semplici: dov’è finito l’amianto durante i suoi studi? Come giudica, lui, il suo sindaco e l’assessore che lo ha preceduto? Ricorda che entrambi esclusero, in una privata conversazione su fb con il capogruppo del Pd, che nell’area della ex cementeria ci sia mai stato amianto? Ricorda che fu lui, invece, a denunciare che il maggior pericolo da inquinamento di amianto starebbe nel cosiddetto lago oltre che nei manufatti che ormai stanno demolendo tra nuvole di polvere?

          Non insisterà, Sudcritica, in questa discussione senza senso: chi deve e vuole sa che cosa dovrebbe fare e non fa. Bisogna che non ci si lasci coinvolgere nella retorica del bene comune quando il bene comune viene quotidianamente fatto a pezzi da amministratori scandalosamente incontrollati. Pecora nera, la nostra indomabile collaboratrice, ha ragione da vendere: ma di che cosa si occupa esattamente l’assessore all’ambiente?

          bambin_per_titoli

           

           

          '

          Il 28 marzo 2012, Agostino Di Ciaula  replica a "pecora nera" e a "Sudcritica" così:


          Carissimi “pecora nera” e "Sudcritica", vista la mancata comprensione su "che cosa l’assessore stia facendo in generale" e in particolare "che cosa l’assessore faccia per la questione amianto", tralasciando qualunque commento soggettivo sui miei presunti pensieri e sulle mie presunte contraddizioni, sulle mie valutazioni personali e sulla mia supposta prudenza, cercherò di rispondere in maniera più chiara, augurandomi di superare le difficoltà di comprensione di qualunque lettore.

          Domanda: “…se questo “uno” è un assessore non avrebbe il dovere di mandare almeno i vigili urbani, a vedere illegalità anche solo supposte che si stanno consumando, e non solo di esternare i propri dubbi ad un legale?

          risposta: ho chiesto di controllare non ai Vigili Urbani, per quanto competenti possano essere, ma ad ARPA e NOE. Il sopralluogo è avvenuto (non sono ancora stati comunicati riscontri) e sono attualmente in corso un procedimento penale ed uno amministrativo

          affermazione: “Sa dunque che in quel documento il Comune di Modugno - sindaco, giunta e consiglio - non ha esitato a definire l’“area della ex cementeria una vera e propria polveriera ecologica per la presenza di manufatti in amianto"

          risposta. Lo so perfettamente, come più volte ribadito e come ribadito da vari sopralluoghi eseguiti da PMP e ARPA, che hanno certificato in passato (sino al 2005) la presenza di amianto nell’area. La Italcementi ha proceduto alla demolizione di alcuni fabbricati previo ottenimento di vari certificati di restituibilità degli ambienti da parte della ASL.

          domanda: “non è questo un fatto sufficiente per fermare, in via d’urgenza, una demolizione a cielo aperto?

          risposta: non si può applicare una “via d’urgenza” basata su informazioni di almeno 6-7 anni prima e in presenza di successive certificazioni ufficiali ASL rilasciate nel 2007 e in possesso di Italcementi, che attestano la avvenuta bonifica. È per questo che l’amministrazione comunale, manifestando dubbi sull’avvenuta bonifica, ha chiesto ad ARPA e NOE di verificare mediante sopralluogo la situazione attuale.

          Domanda: “non dovrebbe l’assessore informarsi, e  informarci, di dove vengono portati i detriti di quanto si sta demolendo? E dove viene portato l’amianto che era stato raccolto ed era stivato sino a qualche settimana fa nei fabbricati della cementeria?

          Risposta: la risposta a questa domanda sarà data dagli organi preposti al controllo e alla verifica, che sono stati coinvolti anche per questo

          Tralascio considerazioni personali sulla definizione di “pistolotto ecumenico”, perché è mia abitudine avere massimo rispetto dell’interlocutore, anche quando questo ha identità mascherata da uno pseudonimo.

          A “Sudcritica”, che afferma che “l’assessore ha parlato di sé e dei suoi tanti impegni, dei suoi contatti con enti vari e con imprecisati legali “ ricordo che quelle attività, quegli impegni e quei contatti non erano personali ma istituzionali, ed erano da parte mia atto dovuto. “Sudcritica” non disturba affatto i miei studi, che continuano comunque paralleli alla mia attività istituzionale. Concordo sull’evidenza che questa discussione sia senza senso, ricordando che non sono stato io ad avviarla. Ricordo anche che il bene comune non è mai retorica, chiunque ne parli e comunque se ne parli.

          Domanda: “di che cosa si occupa esattamente l’assessore all’ambiente ?

          Risposta: se la domanda è riferita a me la risposta è: di bene comune, come ha sempre fatto.

           

          La replica di Sudcritica

           

          bambin_per_titoliIl tono è manifestamente risentito; non ne vediamo e capiamo il motivo. Abbiamo fatto e facciamo alcune critiche, punto; e abbiamo formulato, ormai da tempo, alcune domande; punto.

          Questa è la prima risposta che l'assessore dà direttamente a Sudcritica; è un passo avanti, naturalmente. Di questo passo siamo altrettanto naturalmente ben lieti.

          Se le nostre critiche, però, possono essere legittimamente non condivise le nostre domande non possono restare ancora senza risposta. L'assessore non le dà e noi non possiamo che prenderne atto. A questo punto non serve ricapitolare per l'ennesima volta le poche, semplici e ineludibili domande che andiamo proponendo. L'assessore sembra vagare nel tempo e nello spazio (situazioni remote si confondono, nella sua sintesi, con situazioni recenti e attuali). Le nostre domande stanno, tutte, nella lettera aperta di Italia Giusta secondo la Costituzione del 5 marzo 2012 pubblicata su Sudcritica e ripresa in questa sede. Risponda, per favore a quelle domande, una per una; servirà anche a lui per completare le sue ricerche. Se non ha tempo e voglia, il nostro amico Di Ciaula, di cimentarsi in questo esercizio, nessun problema; le risposte che attendiamo continueremo a cercarle altrove dal momento che le nostre domande fondano le loro ragioni su dati di fatto incontrovertibili. Quanto al bene comune, ognuno dà come può il suo contributo, anche quelli che non sbandierano ad ogni pie' sospinto la loro missione.

          bambin_per_titoli

           

          La replica di "pecora nera" 

          Cara Sudcritica, come vedi abbiamo trovato finalmente un assessore che risponde anche se mischia un po’ le carte (sempre per non far fare brutta figura al suo sindaco, e al suo predecessore Ser Cepperello?).  E’ proprio questo, caro assessore, è il mescolar le carte che a una povera Pecora nera non fa intendere quel che, a Suo giudizio, qualunque lettore di mediocre intelligenza dovrebbe capire dalle Sue parole.

           

          E allora, cara Sudcritica, se ancora una volta hai la bontà di darmi un po’ di spazio, potrei tentare di ridare alle carte il loro ordine…

          L’assessore cerca di rispondere a questa domanda di Pecora nera: “…se questo “uno” è un assessore non avrebbe il dovere di mandare almeno i vigili urbani  a vedere illegalità anche solo supposte che si stanno consumando, e non solo di esternare i propri dubbi ad un legale?

          E lui risponde così: “ho chiesto di controllare non ai Vigili Urbani, per quanto competenti possano essere, ma ad ARPA e NOE. Il sopralluogo è avvenuto (non sono ancora stati comunicati riscontri) e sono attualmente in corso un procedimento penale ed uno amministrativo”.

          Caro assessore, il sopralluogo del Noe e dell’Arpa c’è stato, ma per richiesta del pubblico ministero che si sta occupando della denuncia presentata da Italia Giusta secondo la Costituzione, dai Verdi e da Sudcritica nel gennaio 2012: da questa denuncia infatti è partito il procedimento penale del quale Lei è venuto a conoscenza, spulciando le carte del Comune, e del quale, essendone promotori, già conosciamo l’esistenza. Del procedimento amministrativo (quello in corso al Tar e risalente anch’esso alla metà degli anni Duemila o quale altro?), di quel procedimento Lei potrebbe fornirci qualche informazione, ma ancora una volta non ce ne dà.

          L’assessore Di Ciaula dice di voler rispondere a quest’altra domanda: “Sa dunque che in quel documento il Comune di Modugno - sindaco, giunta e consiglio - non ha esitato a definire l’“area della ex cementeria una vera e propria polveriera ecologica per la presenza di manufatti in amianto". E sa quando hanno detto e scritto questo? Nel 2011!

          E lui risponde così: “Lo so perfettamente, come più volte ribadito e come ribadito da vari sopralluoghi eseguiti da PMP e ARPA, che hanno certificato in passato (sino al 2005) la presenza di amianto nell’area. La Italcementi ha proceduto alla demolizione di alcuni fabbricati previo ottenimento di vari certificati di restituibilità degli ambienti da parte della ASL”.

          Come forse, caro assessore, dovrebbe sapere (ma forse nello spulcio delle carte non è ancora arrivato a queste perché troppo recenti), non è vero che la presenza di amianto sia stata attestata sino al 2005, bensì all’estate 2010, come dimostro per l’ennesima volta:

          Relazione di servizio inerente il sopralluogo effettuato, in data 18 maggio 2010, presso la Cementeria Italcementi spa con stabilimento in Modugno”, relazione firmata dal Tpa dott. Nicola Gagliardi:

          […] il sopralluogo è mirato alla verifica della corretta applicazione del Piano di lavoro di bonifica della coibentazione di rivestimento delle tubazioni e degli impianti termici presenti nell’opificio (amianto in matrice friabili). […]  

          […] si è proceduto ad una ispezione dei luoghi in cui è già stata effettuata la bonifica dell’amianto in matrice friabile. 

          […] durante il sopralluogo, [sono] in corso lavori di demolizione dei corpi di fabbrica del reparto forni e del reparto macinazione del cotto, per cui si può procedere alla ispezione soltanto del reparto macinazione del carbone e del fabbricato in cui è allocata la torre di elevazione della farina. 

          Nel reparto di macinazione del carbone sono ancora allocati tutti gli impianti termici e macchinari, ormai fuori uso, in cui sono presenti flange di collocamento, le cui guarnizioni sono costituite, molto probabilmente, da amianto in matrice friabile.  

          Nel piano di lavoro precedentemente citato, si fa riferimento esclusivamente alla rimozione della coibentazione esterna degli impianti e tubazioni che, ad un esame visivo, risulta essere completamente rimossa. Non si fa alcun riferimento alle guarnizioni ed alle malte interstiziali dei forni che dovranno essere caratterizzate, nel più breve tempo possibile, prima dell’abbattimento dei fabbricati.  

          Si rende necessaria inoltre una precisa mappa del rischio di amianto ancora in essere al fine di, in caso di presenza, redarre un’apposito ed ulteriore piano di bonifica. Lo stesso vale per gli impianti rimossi dai corpi di fabbrica che sono stati demoliti

          Tutte prescrizioni, quelle del dott. Gagliardi, che - si deve supporre data la risposta dell’assessore - non sono state affatto rispettate: dov’è la caratterizzazione prima dell’abbattimento dei fabbricati? dov’e’ la mappa dell’amianto ancora in essere” per il piano di bonifica del 2010-2011? Dov’e’ il piano di bonificaper gli impianti rimossi dai corpi di fabbrica” che all’ispezione del 18 maggio 2010 risultavano già demoliti?  

          Le domande si affastellano, ma l’assessore certo non saprà ancora come rispondere visto il modo in cui risponde, il 28 marzo 2012, a questa domanda di Pecora Nera: “non è questo un fatto sufficiente per fermare, in via d’urgenza, una demolizione a cielo aperto?” Ecco, infatti qual e’ stata la sua risposta: “Non si può applicare - dice l’assessore Di Ciaula - una “via d’urgenza” basata su informazioni di almeno 6-7 anni prima e in presenza di successive certificazioni ufficiali ASL rilasciate nel 2007 e in possesso di Italcementi, che attestano la avvenuta bonifica. È per questo che l’amministrazione comunale, manifestando dubbi sull’avvenuta bonifica, ha chiesto ad ARPA e NOE di verificare mediante sopralluogo la situazione attuale”.

          Ancora una volta, purtroppo, l’assessore si corazza dietro una iniziativa giudiziaria, adottata “per il bene comune”, appunto, da Italia Giusta: come ho già detto, l’intervento della procura della Repubblica, e di conseguenza di Noe e Arpa, sono frutto della denuncia penale presentata da Italia Giusta, Verdi e Sudcritica circa due mesi fa. E ancora una volta egli dice che i dati sono fermi a 6-7anni fa, mentre la Relazione del Tpa Nicola Gagliardi è del 18 maggio 2010. Relazione alla quale avrebbero dovuto far seguito tipizzazioni e piano di bonifica ulteriore. Per brevità, non mi soffermo sulla sentenza del Tar di Bari del 12 maggio 2011. Ma, come l’assessore forse sa perché si tratta di un Documento della sua giunta, il Documento Progetto Rigenerazione Urbana presentato nel luglio 2011 dal Comune di Modugno alla Regione Puglia per ottenere fondi europei e dalla Regione ammesso a finanziamento (2.987.000 euro) il 20 settembre 2011 parla dell’area del cementificio e della ex ferriera così: “Tale zona, che si estende verso il territorio di Bitetto, costituisce una vera e propria “polveriera ecologica” per la presenza di manufatti in amianto, seppur risulti un recente intervento di prima bonifica”. L’assessore vuol dire che si è scritto un falso in un documento ufficiale? Ci piacerebbe persino pensarlo, perché vorrebbe dire che rischi per la salute dei cittadini, pericoli per “il bene comune” non ce n’erano più da tempo, ma purtroppo abbiamo visto foto di tonnellate di amianto accatastate nella ex cementeria)…

          L’assessore riprende ancora una domanda di Pecora Nera: “non dovrebbe l’assessore informarsi, e  informarci, di dove vengono portati i detriti di quanto si sta demolendo? E dove viene portato l’amianto che era stato raccolto ed era stivato sino a qualche settimana fa nei fabbricati della cementeria?

          E a questa sola domanda la risposta ci sembra convincente: “la risposta a questa domanda sarà data - risponde infatti l’assessore Di Ciaula - dagli organi preposti al controllo e alla verifica, che sono stati coinvolti anche per questo”. Infatti è proprio per questo che Sudcritica ha fatto una denuncia alla procura della Repubblica, perché dopo le esilaranti (se non fossero state oltraggiose “per il bene comune” appunto) risposte del sindaco e dell’assessore precedente, era chiaro che nessuno si sarebbe mosso…

          Mi scuso con l’assessore Di Ciaula per la definizione di “pistolotto ecumenico”, e persino per lo pseudonimo che benché sia un mascheramento non maschera la sostanza delle cose,  e concordo con lui che parlare del “bene comune” non è mai retorica, se non se ne parli imbrigliati in lacci e lacciuoli di una compagnia perlomeno reticente.

          pecora_nera

           

           La cronaca finisce qui. Tranquilli, non accadrà più nulla; naturalmente, per il "bene comune".

          Ultimo aggiornamento Giovedì 29 Marzo 2012 20:40
           
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