Esattamente come due anni fa. Esattamente come sette anni fa. Esattamente come dodici anni fa. Il risultato si vede: la vergogna di un paese-bottino di predatori organizzati.

A guardarli bene, i candidati alle prossime elezioni amministrative, solo chi non vuole vedere non vede che lo scenario orribile di impresentabili certificati si va ricomponendo sotto la sigla oscena del di Partito unico degli affari. Il quale partito unico si disarticola in simulate formazioni politiche infarcite di clienti per fingere una parvenza di dialettica democratica. Le sigle nascono e muoiono nell’arco di qualche ora; anche la fantasia arranca nella rincorsa alla cattura di un consenso qualunque da far valere, dopo le elezioni, nel conclave degli affari. Il partito unico, dunque, c’è e si muove. Finirà, come nelle precedenti elezioni, che il verso scontro sarà tra Italia Giusta secondo la Costituzione e il Partito unico degli affari. I cittadini diano una mano a Italia Giusta per battere il mostro che da dodici anni ha trovato casa a Modugno.

Movimento Italia Giusta secondo la Costituzione