=L’OMBRA SINISTRA DEI PRESIDENTI DI SEGGIO CHE SCAPPANO ALL’ULTIMO MOMENTO DA MODUGNO= Stampa
Scritto da Redazione   
Lunedì 27 Maggio 2013 14:51

LA RINUNCIA DEI 19

 

seggioUn fenomeno del tutto singolare (più realisticamente, sinistro) si è verificato a Modugno: su 34 presidenti di seggio elettorale previsti  e nominati, ben 19 (oltre la metà!) si sono dimessi all’ultimo momento con motivazioni le più disparate che vanno da una malattia diagnosticata e formalmente certificata ad “impegni di lavoro” non meglio specificati, a semplici “motivi personali” ad un brutale “rinuncio all’incarico” punto e basta.

La cosa è passata inosservata. Un giornale locale l’ha segnalata come “curiosità” ed ha proposto una sorta di “spiegazione” francamente insostenibile: evidentemente - ha ragionato il giornale - la nuova previsione di legge relativa al voto doppio (uomo/donna) ha preoccupato i presidenti nominati e rinunciatari per il timore della complessità delle operazioni di scrutinio. Una spiegazione obiettivamente benevola e senza senso dal momento che un fenomeno del genere e di tali proporzioni non si è verificato nemmeno in tornate elettorali nelle quali si chiamavano i cittadini alle urne per molteplici e contestuali votazioni (dalla Camera al Senato alle amministrative al referendum alle “europee” alle regionali alle provinciali). Lo “spavento” dei presidenti di seggio nominati in questa circostanza (ipotesi avanzata dal giornale) è del tutto inaccettabile, tenuto conto del dato di fatto che un fenomeno di tali proporzioni si è verificato solo a Modugno.  In  che cosa Modugno si distingue tra i tanti Comuni nei quali si sta votando?

 

Il problema non è di poco conto. Si sa che l’incarico di presidente dell’Ufficio elettorale di sezione è decisivo per una corretta gestione delle operazioni elettorali; si sa che l’incarico è conferito dal Presidente della Corte di Appello e che a quest’ultimo il designato deve prospettare i “giustificati motivi” che lo inducono a chiedere l’esonero (con conseguente nomina di un sostituto); si sa pure che, se l’”impedimento” del presidente designato si manifesta all’ultimo momento prima dell’insediamento dei seggi (come dicono leggi e regolamenti: “improvviso impedimento”), e cioè in caso di “improvviso impedimento che non consenta la normale sostituzione da parte del Presidente della Corte di appello”, “assume la presidenza il Sindaco o un suo delegato”. Ed infine, si sa che “nei casi di assenza o impedimento sopraggiunti dopo l’insediamento del seggio, il presidente è sostituito dal vice presidente” il quale “è scelto dallo stesso presidente” al momento dell’insediamento del seggio.

Questo reticolo di disposizioni [v. in particolare il TU n. 570] si spiega tenendo conto delle fondamentali prerogative e dei veri e propri poteri attribuiti al presidente di un seggio elettorale (in sintesi: “il presidente compie tutte le operazioni elettorali, coadiuvato dallo scrutatore che assume le funzioni di vice presidente”; “il presidente decide, udito in ogni caso il parere degli scrutatori, su tutte le difficoltà e gli incidenti che siano sollevati intorno alle operazioni della sezione e sui reclami, anche orali, e le proteste che gli vengono presentati, nonché sulle contestazioni e sulle nullità dei voti”; ed infine: “Il presidente è incaricato dalla polizia dell’adunanza; a tale effetto egli può disporre degli agenti della Polizia pubblica e delle Forze armate per espellere od arrestare coloro che disturbino il regolare procedimento delle operazioni elettorali o commettano reati”; ecc.

L’importanza fondamentale del ruolo dei presidenti dei seggi elettorali nel sistema democratico rende ancor più sorprendente la vicenda di Modugno dove ben 19 dei 34 presidenti nominati hanno rinunciato, all’ultimo momento, all’incarico loro conferito ed hanno costretto l’ufficio elettorale alla doverosa e precipitosa ricerca di possibili e solo formalmente controllabili sostituti. Un ammutinamento, una fuga volontaria, la resa a pressioni di sospetta natura? O invece una pura coincidenza "impedente"? e quale, esattamente? In un paese afflitto dalla piaga delle connivenze più insospettabili, la domanda non può rimanere “inevasa”: ci risponderà il Prefetto, il Procuratore della Repubblica?

Noi speriamo di si.

Movimento Italia Giusta secondo la Costituzione

Ultimo aggiornamento Lunedì 27 Maggio 2013 15:05
 
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