=MODUGNO. LA DIGNITA' POSSIBILE= |
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Scritto da pacoplus |
Domenica 22 Giugno 2014 23:55 |
di Francesca Di Ciaula ___________________
Questo, il sindaco di Modugno, Nicola Magrone ha insegnato nel primo anno di amministrazione a chi ha voluto comprendere: a essere chiari, a pronunciare il nome delle cose senza timore, pubblicamente, non in cenacoli all’ombra di qualche interesse che non fosse quello di tutti i cittadini, a dar conto all'intero paese delle proprie azioni, anche a quelli che credono di sapere ma non sanno, coloro i cui pensieri informi vengono composti a suon di falsità, come frammenti di realtà altre, interessi disinteressati. Nelle parole che ha rivolto alla piazza a un anno esatto dall'insediamento in Comune, questo sindaco, anomalo per la storia di questo paese, ha indicato la direzione, la svolta possibile, il passo successivo per continuare nel suo faticoso compito sulla strada della legalità. Lo stesso identico concetto di legalità al cuore del programma È iniziato così il lavoro di questo sindaco, che accanto alle annose questioni che attanagliano il paese, ha dovuto interfacciarsi con un ufficio tecnico travolto da quelle indagini e quell'atto amministrativo di riferimento, il Piano Regolatore, stracciato, inesistente, stravolto in mille modifiche apportate per colpi di mano e varianti non autorizzate. Ai cittadini, ai funzionario di Palazzo, ai consiglieri, il sindaco ha chiesto tempo, convogliato sforzi ed energia per ricostruire le fondamenta di un assetto legale e istituzionale di un paese cresciuto in questi ultimi quindici anni in maniera abnorme ad iniezioni di cemento. Ha chiesto di abbassare i toni il sindaco ai gruppuscoli di piazza; ha portato avanti un lavoro estenuante tra diffidenze, ostilità, ipocrisie; ha continuato a dare al paese il suo tempo, le intere giornate in Comune, ad ascoltare i cittadini, che oggi si sentono o dovrebbero sentirsi defraudati da strade illegalmente occupate da corpi di fabbricati rubati allo spazio pubblico, quello che appartiene a tutti.
Oggi dieci consiglieri di maggioranza, che chissà per quale scherzo della cattiva coscienza hanno in campagna elettorale scambiato le parole di Nicola Magrone per facili slogan, che forse hanno creduto di afferrare una buona opportunità all’indomani di un commissariamento e i fattacci che questo paese oggi purtroppo onorano, ritengono che la strada della chiarezza, della linearità di pensiero e azione sotto il comune denominatore della legalità sia strada troppo ardua, troppo impervia. Meglio sarebbe rallentare o far finta di rallentare il cammino nel pantano di commissioni, gruppuscoli di palazzo che sperano di aver buon gioco su un' osservazione della Regione, pesante nelle sue implicazioni: le delibere successive al PRG del 1995 sono illegali. Oggi costoro sono asserragliati al palazzo, a difendere poltrone per loro o chi per loro. Credono di non sapere che la piena spazzerà pure loro. Domani forse ritorneranno su a Palazzo, domani forse questo paese potrà ad alcuni di loro dare credito. Gli altri saranno spazzati via nell'incuria generale, nella foga distruttrice, nell'ignavia di molti e pure nella consapevolezza di tanti. . |
Ultimo aggiornamento Lunedì 23 Giugno 2014 00:21 |