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Scritto da Redazione   
Venerdì 08 Luglio 2011 20:33
garante


 

 

 

 

 

Verso i pieni poteri al Garante delle comunicazioni? Contro l’ipotesi di uno sceriffo della rete conviene a tutti, nonostante la spiaggia, tenere gli occhi aperti e prestare attenzione a quello che accadrà nei prossimi due mesi presso gli uffici del Garante delle comunicazioni, sperando che non si dimostri ancora una volta indipendente solo dagli interessi dei cittadini 

 

di Mario Zagaria

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Nelle ultime due settimane in Italia si è combattuta una battaglia quasi sotterranea, se valutata in base alla copertura che ne hanno dato i telegiornali, ma di importanza fondamentale per la libertà e la modernità di questo Paese: sto parlando dell’approvazione del regolamento su “l’esercizio delle competenze dell’Autorità nell’attività di tutela del diritto d’autore sulle reti di comunicazione elettronica” che l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM) ha approvato il 6 luglio, in attuazione della delibera 668/2010/CONS del dicembre dell’anno scorso. 

 

La prima bozza che l’authority si apprestava a ratificare prevedeva che l’AGCOM stessa si trasformasse in uno sceriffo della rete, con l’obiettivo dichiarato di fare giustizia in piena autonomia dal potere giudiziario, sulla base di un regolamento da essa stessa elaborato e utilizzando allo scopo metodi sommari che non tenessero alcun conto dei diritti e delle libertà fondamentali degli utenti della più grande piattaforma democratica che il mondo abbia mai conosciuto, il tutto con il fine unico dichiarato di tutelare la proprietà intellettuale. 

Uno stravolgimento completo dello stato di diritto, un atto amministrativo con il quale viene a cessare in un sol colpo il principio della separazione dei poteri e il diritto ad un giusto processo.

Nel dettaglio, la bozza di delibera avrebbe conferito alla stessa AGCOM, se approvata nella forma originale, il potere di inibire completamente l’accesso al sito internet “incriminato” se collocato all’estero, mentre per i siti italiani erano previsti due termini, il primo di 48 ore per “giustificare” in qualche modo la presenza del contenuto segnalato e il secondo di cinque giorni per la procedura amministrativa completa davanti all’authority stessa.

Tale enormità assume contorni ancora più agghiaccianti una volta esplicitati gli strumenti attraverso cui l’AGCOM avrebbe di fatto “inibito l’accesso” ai contenuti segnalati: l’utilizzo di una infrastruttura tecnica e organizzativa atta a censurare qualsiasi contenuto della rete raggiungibile dall’Italia, indistinguibile da quella operante in Iran, Cina e Birmania.

La stragrande maggioranza degli italiani infatti non sa che, al di là dei Paesi citati, noti per la loro stringente censura ai danni della loro popolazione, ne esiste un quarto, questa volta occidentale: il nostro.

In Italia, infatti, a seguito del decreto Gentiloni del 2007, è stato istituito un ente indipendente, in seno alla già indipendente AGCOM, il CNCP. E’ talmente indipendente da essere impossibile trovare informazioni a riguardo al suo ruolo né sul sito dell’AGCOM ne su qualsiasi altro sito istituzionale. Il CNCP è tecnicamente in grado di sovvertire i server DNS e di filtrare qualsivoglia indirizzo IP, in pratica è in grado di minare le stesse fondamenta infrastrutturali della internet italiana, con il supporto coatto degli Internet Service Provider, ovvero di quelle stesse aziende che forniscono la connettività ai cittadini: esattamente lo stesso meccanismo del “Great Firewall of China”.

La paura che si verificassero progressivi abusi nell’utilizzo di questi strumenti, inizialmente giustificati con la lotta alla pedopornografia, si è rivelata fondata: a circa una anno dall’entrata in vigore del provvedimento, dalla tutela dei minori si è passati alla tutela di interessi economici, sfruttando i blocchi di stato per censurare i siti di giochi e scommesse online che non versavano le tasse all’AAMS, quindi all’oscuramento di siti esteri in seguito a provvedimento preventivo dell’autorità giudiziaria, come nel caso di The Pirate Bay, ed ora si rischia di dare la possibilità a un’autorità amministrativa e fortemente lobbizzata di cancellare qualsiasi contenuto su internet in totale autonomia.

 

Dopo la mobilitazione che la rete italiana ha saputo mettere in campo, la bomba sembra essere stata in parte disinnescata. Il 7 luglio, infatti, l’AGCOM ha rilasciato un comunicato stampa, che riporta alcuni passi indietro rispetto alle bellicose intenzioni iniziali: niente inibizione all’accesso dei siti internet, possibilità di ricorrere, in qualsiasi momento, al Giudice ordinario e soprattutto l’esclusione dall’ambito di applicazione della nuova disciplina di tutte le forme di utilizzo non commerciale dei contenuti coperti da diritto d’autore, purché non in contrasto con l’utilizzo commerciale degli stessi.

 

Se il contenuto del comunicato stampa riassumesse davvero fedelmente il regolamento (ancora non pubblicato), allora si tratterebbe di un provvedimento quasi inutile, e che anzi introdurrebbe concetti importanti come il “fair use”, assolutamente sconosciuti nel vetusto ordinamento italiano (l’attuale legge sul diritto d’autore, pur se con qualche integrazione, risale al 1941). Verrebbe quindi da chiedersi quale sia la motivazione di ciò che è accaduto negli ultimi mesi, il perché di tanti soldi spesi per giungere a questo che lo stesso Guido Scorza definisce un “mini-regolamento”, il lavoro di uffici, lobbisti e associazioni di categoria, senza parlare delle paginate sui quotidiani acquistate dalla SIAE con soldi pubblici per difendere la prima bozza, il perché di una improvvisa accelerazione, tesa a chiudere il dibattito prima dell’estate. Come riporta infatti Luca Nicotra, segretario dell’associazione Agorà Digitale, i colloqui con Calabrò sono stati importantissimi nel chiarire che «non c’era alcuna volontà da parte dell’autorità di dialogare. Calabrò […] non ha neppure tentato di giustificare quello che stava per fare l’autorità. E’ stato davvero evidente che […] stava facendo un salto nel buio. Per esempio abbiamo detto a Calabrò che i provider avranno grosse spese per rimuovere i contenuti dal web e lui ci ha risposto che non lo sapeva, che non gliel’avevano detto. Non ha mai risposto con numeri e criteri oggettivi alle nostre critiche. […] Questa accelerazione non può non essere dovuta anche al contesto politico italiano, – continua Nicotraal contesto di estrema instabilità, in cui bisogna evidentemente stringere prima possibile per ottenere il più possibile, […] si vuole normalizzare un contesto difficile da controllare come il web [per favorire] i grandi poli […] come Mediaset […] e sicuramente anche la RAI. […] Poi ci sono altri alleati come l’industria dell’intrattenimento, della musica e del video che evidentemente ha qualche riluttanza ad aggiornarsi ai tempi».

La verità è che  il pericolo è ancora presente, l’AGCOM ha ancora il coltello dalla parte del manico e i difetti presenti nel testo che verrà sottoposto a consultazione pubblica per 60 giorni sono molti: innanzitutto l’authority assegna a se stessa un potere ben maggiore di quello conferitogli dalla legge, ovvero per “ogni contenuto sonoro, audiovisivo, giornalistico ed editoriale coperto da copyright diffuso su reti di comunicazione elettronica” anziché per i soli contenuti audiovisivi. La definizione di soggetti “che esercitano attività per scopo non commerciale” è molto ambiguo nella sua formulazione, i tempi, fissati in 48 ore, e le modalità, esclusivamente via PET, sono lesivi del diritto di difesa e dimostrano, come scrive Guido Scorza dalle colonne del Fatto, «una colossale ipocrisia dell’Autorità che sa perfettamente che in un intervallo di tempo tanto breve nessun gestore di sito internet e/o di piattaforma di condivisione di contenuti sarà mai in grado di formulare e trasmettere osservazioni difensive su di un contenuto che, peraltro, è stato prodotto e pubblicato da un terzo». Fumose e di difficile collocazione giuridica restano anche le regole riguardanti i siti ospitati all’estero. «Inaccettabile – continua Scorzal’idea che l’AGCOM si riservi il diritto di irrogare salatissime sanzioni pecuniarie per l’ipotesi di violazione di provvedimenti da essa stessa sommariamente adottati – e, quindi, con un ampio margine di errore – in forza di regole da essa medesima scritte, in gran parte, senza disporre della necessaria copertura normativa».

 

Possono i cittadini italiani affidare compiti tanto delicati ad un’autorità indipendente solo a parole (ricordiamo tutti le recenti intercettazioni nella cosiddetta “inchiesta di Trani”), composta da membri dalle modestissime competenze specifiche, che mai in questi anni è riuscita a rappresentare gli interessi dei cittadini? Davvero può un organismo del genere fare le veci della magistratura quando ciò che c’è in gioco è la libertà di espressione? Può davvero essere considerata indipendente un’autorità che ha dimissionato l’unico commissario non allineato, Nicola D’Angelo, e ha nominato al suo posto Antonio Martusciello, ex dirigente di Publitalia?

La delibera rischia seriamente di permettere a questi signori di rimuovere i post, i video, le creazioni di ogni cittadino della rete, a sua insaputa e senza alcun contraddittorio, nella migliore delle ipotesi per finanziare le tasche dell’industria dei contenuti, già supportata abbondantemente con le tasse e i balzelli più salati d’Europa, o nella peggiore, per permettere al potente di turno di censurare, ad esempio, un video satirico caricato su YouTube, con la scusa che in sottofondo ci sono 15 secondi di una canzone degli anni ’70 o contiene una foto scattata dal fotografo ufficiale del palazzo.

 

I politici dell’opposizione, dopo essersi riempiti la bocca con “lo straordinario successo della rete” in occasione dei referendum di giugno, ora si limitano a fare timide accuse al governo, che nicchia sulla questione, scaricando ogni responsabilità sugli uffici di Calabrò. Questa delibera è l’ultima tessera di un mosaico in puro stile bipartisan, che inizia dal già citato decreto Gentiloni, passando per gli irricevibili ddl a firma Carlucci e Barbareschi e infine sfocia nel perverso programma del ministro Paolo Romani. I nostri politici puntano a trasformare il web in una grande tv, copiandone le caratteristiche peggiori, a partire dalla totale assenza di pluralismo e dalla completa irreggimentazione. E sorprende che gran parte dell’opinione pubblica, con qualche lodevole eccezione come i promotori della “Notte della Rete” (Adiconsum, Agorà Digitale, Altroconsumo, Assonet, Assoprovider, Avaaz.org, Popolo viola, Radicali italiani, Studio Legale Sarzana & Associati, Valigia blu), si dimostri completamente passiva di fronte a tematiche così fondamentali.

 

Conviene a tutti, nonostante la spiaggia, tenere gli occhi aperti e prestare attenzione a quello che accadrà nei prossimi due mesi presso gli uffici del Garante, sperando che non si dimostri ancora una volta indipendente solo dagli interessi dei cittadini.

Ultimo aggiornamento Giovedì 14 Luglio 2011 07:56
 

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Sudcritica Flash

==MARIO MARANGI, PER L'EXTRAVERGINE DI PUGLIA 'CREARE RETE' TRA I PRODUTTORI=Le ‪‎difficoltà‬ ma anche le grandi ‪opportunità‬ dei ‪‎produttori‬ ‪‎oleari‬ che puntano all'‪‎innovazione‬ e alla ‪‎qualità‬, in ‪Puglia‬ come a Modugno‬.
‪‎Investire‬ nell'‪olivicoltura‬ significa anche ‪valorizzare‬ il ‪territorio‬ e il tessuto‬ ‪sociale‬.
Ecco le ‪sfide‬ che affrontiamo noi ‪giovani‬ ‪‎imprenditori‬ ‎agricoli‬.
[v.in Sudcritica Modugno]

Sudcritica Flash

=IL COMUNE DI MODUGNO ABBATTE IL 'MURO'. LO ACQUISTO' COME OPERA D'ARTE, LO DISTRUGGE COME BAGNO FATISCENTE=
di Francesca Di Ciaula.Il 2 febbraio scorso, in piazza Romita Vescovo, un tempo adibita a mercato del pesce, sono iniziati i lavori di demolizione della parete adiacente ai bagni pubblici.
La motivazione è presto detta: sicurezza e salvaguardia della pubblica incolumità, fatiscenza delle strutture. Il tutto per una spesa di 35 000,00 €.
La parete ricoperta di marmo nero, fu costruita a ridosso della chiesa seicentesca delle Monacelle in pieno centro storico, per nascondere un bagno pubblico, alla vista di chi sostava nella piazzetta. Una visione dai contrasti indicibili. Un monolite scuro e dietro la parete chiara dell'antica chiesetta. L'antico e il nuovo, maldestro tentativo di dare dignità al piastrellato che ha invaso il paese, eppure opera pubblica. La modernità imposta per capriccio o arbitrio, il marmo contro la pietra povera antica. Oggi ulteriore denaro pubblico è stato impiegato per distruggere quel manufatto a nessuno mai piaciuto per la sua manifesta volgarità.

[v.leggi tutto in Sudcritica Modugno]

Sudcritica Flash

=ITALIA GIUSTA, IL COMUNE DI MODUGNO BLOCCHI LO 'SFRATTO' DELL’ISTITUTO DEL NASTRO AZZURRO=
di Tina Luciano.

Il movimento Italia Giusta secondo la Costituzione sollecita il Commissario prefettizio a Modugno perché blocchi lo ‘sfratto’ dell’Istituto Nastro Azzurro fino a quando sarà pronta la nuova sede ad esso destinata, in locali comunali che oggi ospitano i Servizi sociali.Il Museo e le Associazioni combattentistiche raccolte nell’Istituto custodiscono oggi le poche tracce esistenti di una memoria collettiva di Modugno, perse le quali va definitivamente in frantumi l’identità dell’intera città.
Un luogo della memoria va protetto e tutelato: insistere nel volerlo ‘sfrattare’ ha il sapore iconoclasta della provocazione, del voler far apparire come insensibile al bene pubblico una pubblica amministrazione che deve invece avere a cuore unicamente le esigenze sociali.

[v.anche in Sudcritica Modugno]

I SEMINARI DI ITALIA GIUSTA

=CONSUMO DI SUOLO E COMUNITA' SENZA IDENTITA'. INCONTRO CON GIUSEPPE MILANO=
Il 23 gennaio 2015. Sono intervenuti Pasquale De Santis e Nicola Magrone."Contro il mostruoso consumo di suolo in tutta Italia, serve una mobilitazione dei cittadini, una coscientizzazione che ci faccia capire che la cementificazione costante ha un forte impatto sociale, significa alienazione, perdita di coesione della comunità, significa che non esiste più un'identità delle nostre città. Sentiamo spesso dire che si vuole 'costruire il futuro': ma lo si dice a vuoto, mentre si perpetuano questi atteggiamenti di noncuranza e di malapolitica. Costruire il futuro significa cominciare a far le cose per bene ogni giorno nelle nostre città. Quel che è successo a Modugno lo sapete voi, non ho titolo per parlarne ma parlano i fatti. Basta col dire che edilizia e urbanistica vanno visti come motore dello sviluppo, se poi sappiamo che servono per creare solo lo sviluppo di pochi... basta!"

Riprese video di A.Covella per Italia Giusta/Sudcritica

[v.anche in Sudcritica Modugno]

=DISCUSSIONI=

=SOVRANITA' NAZIONALE
MONETARIA
E DEBITO PUBBLICO=

Serafino Pulcini/
Mino Magrone

Monete-antiche-riportate-alla-luce-in-uno-scavo-archeologico


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I SEMINARI DI ITALIA GIUSTA

=PROTEZIONE CIVILE, INCONTRO CON GIUSEPPE DI CIAULA=
Il 9 gennaio 2015. Coordinamento, formazione, esercitazioni, sicurezza sono i cardini di una buona protezione civile.Fondamentale un piano dettagliato di intervento, con volontari professionali i quali - quando dovessero verificarsi emergenze - sanno che fare ma non usurpano i compiti dei professionisti. Partecipano il presidente di Italia Giusta secondo la Costituzione, Pasquale De Santis, e Francesca Di Ciaula, della segreteria del movimento.
Riprese video di A.Covella per Italia Giusta/Sudcritica

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I SEMINARI DI ITALIA GIUSTA

=PROTEZIONE CIVILE, INCONTRO CON WILLIAM FORMICOLA=
Il 12 dicembre 2014, su ''Stato di salute del territorio italiano e ruolo della protezione civile''.Al centro dell'intervento, le azioni che gli amministratori devono compiere per prevenire, e per intervenire nel verificarsi di emergenze; gli effetti della mano dell'uomo sull'aggravamento dei rischi, i pericoli legati al consumo del territorio e al costruire senza regole. E' intervenuto il presidente di Italia Giusta, Pasquale De Santis.
Riprese video di A.Covella per Italia Giusta/Sudcritica

[in Sudcritica Modugno]

=POLITICA E CONSENSO=

=LA POLITICA
DELLE LOCUSTE=

locuste-madagascar


se si vuole tentare
un recupero
delle regole
che tutelino tutti,

bisognerà scontentare
i gruppetti di interesse
che si concentrano come locuste
intorno al patrimonio pubblico

di  Tina Luciano
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I SEMINARI DI ITALIA GIUSTA

=CULTURA, SCUOLA E
TERRITORIO E LA 'NUOVA'
FIERA DEL CROCIFISSO
A MODUGNO=

seminario IG di ciaula longo lobaccaro

Per i Seminari di Italia Giusta
secondo la Costituzione,
incontro - il 21 novembre 2014 -
col musicista dei Radiodervish
Michele Lobaccaro
e con Francesca Di Ciaula
e Valentina Longo.
Su politiche culturali a
Modugno, sul successo
della 'nuova' Fiera
del
Crocifisso inaugurata
con l'amministrazione
Magrone
e sull'importanza
delle relazioni
tra scuola e territorio.

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=DISCUSSIONI=

=ECONOMIA E UE.
CI VORREBBE KEYNES
MA E' TROPPO
DI SINISTRA=

keynes-main-photo


Ilquadro
macroeconomico

dell’Europa
dovrebbe suggerire
la ripresa di politiche economiche
poggiate sulle argomentazioni
della cosiddetta sintesi postkeynesiana.
Invece, ciò è ancora molto lontano
dall’essere preso in considerazione
dalle istituzioni europee

di  Mino Magrone

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I SEMINARI DI ITALIA GIUSTA

=LE SCELTE FISCALI DELLA GIUNTA MAGRONE PER PROTEGGERE I CETI MENO ABBIENTI=
Incontro con Dino Banchino.

Per i seminari di Italia Giusta secondo la Costituzione, incontro con l'assessore al Bilancio dell'amministrazione comunale di Modugno guidata da Nicola Magrone.Banchino ha parlato delle scelte fiscali fatte dalla giunta, tutte improntate all'art.53 della Costituzione italiana, per il quale il sistema tributario nel nostro Paese "è informato a criteri di progressività”.
Per questo, per il 2014 a Modugno non si è pagata la TASI, preferendo scaricare il peso maggiore della contribuzione dei cittadini sull'Irpef. Sono intervenuti Pasquale De Santis, presidente di Italia Giusta secondo la Costituzione, e Nicola Magrone.

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I SEMINARI DI ITALIA GIUSTA

=MODUGNO, LA GIUNTA MAGRONE E L'AIUTO AI PIU' DEBOLI=
Incontro con Rosa Scardigno

Per i seminari di Italia Giusta secondo la Costituzione, incontro con l'assessore ai servizi sociali dell'amministrazione comunale di Modugno guidata da Nicola Magrone.Al centro dell'intervento dell'assessore, gli sforzi per ricostituire servizi disastrati (Ufficio di Piano, in primis), le necessità cui assolvere senza arbitrio, la descrizione di un lavoro interrotto a poco più di un anno dall'insediamento, quando avrebbe potuto dare aiuti più congrui.

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=DISCUSSIONI=

=MODUGNO.
CON ITALIA GIUSTA
PER ROMPERE
L'AGGLOMERATO
DI POTERE=

logo italia giusta internet


Da queste parti
smuovere la stagnazione
di poteri è stato
un azzardo
ed una scelta
 coraggiosa.
E tuttavia la dimostrazione
che un movimento possa spezzare

un meccanismo consolidato
c'è stata.
[...] Che si possano tentare
scelte politiche limpide e nette,
l'esperienza amministrativa
modugnese ce lo insegna

di  Francesca Di Ciaula
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I SEMINARI DI ITALIA GIUSTA

=MODUGNO, LA NUOVA FIERA DEL CROCIFISSO=
Incontro con Tina Luciano -
"Queste sono le ragioni e le modalità della nuova configurazione della Fiera del Crocifisso......da un lato riannodare i fili con il centro della città, dall’altro garantire la sicurezza in un sito che, oltre ad essere isolato non garantiva nemmeno l’incolumità dei visitatori".

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=I LUOGHI=

=BORGO TACCONE.
STORIA PICCOLA
DEL SUD=

taccone7


Borgo Taccone
è questo luogo
dell'assenza,
una storia mancata
di insediamenti rurali.
Eppure non riesci
ad individuare la parola fine
a questa storia.
Il borgo intero sembra piuttosto
un racconto interrotto.

di  Francesca Di Ciaula
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=DISCUSSIONI=

=IL MATTONE DI CALVINO.
60 ANNI DOPO=

Credits-LaPresse h partb


“Un sovrapporsi
geometrico di parallelepipedi
e poliedri, spigoli e lati di case,
di qua e di là, tetti, finestre,
muri ciechi per servitù contigue
con solo i finestrini smerigliati
dei gabinetti uno sopra l’altro”.

di  Nicola Sacco
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=DISCUSSIONI=

=CRISI. PER SALVARE
L'EUROPA BASTEREBBE
SVEGLIARE IL GIGANTE=

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Una modesta
frazione

di questo gigante finanziario
narcotizzato e costretto
a stare improduttivo può,
purché l’Europa e la Germania
lo vogliano, finanziare opere
e interventi comuni di sviluppo
e crescita dell’occupazione
di lavoratori in Italia ed in Europa

di  Mino Magrone
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=DISCUSSIONI=

=MODUGNO.
LA DIGNITA' POSSIBILE=

francesca4


Questo, il sindaco
di Modugno,
Nicola Magrone,
ha insegnato nel primo anno
di amministrazione a chi
ha voluto comprendere:
a essere chiari,
a pronunciare il nome delle cose
senza timore, pubblicamente,
non in cenacoli all’ombra
di qualche interesse
che non fosse quello
di tutti i cittadini.

di  Francesca Di Ciaula

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=DISCUSSIONI=

=TAMARO, IL GRANDE NEMICO
E' IL NIENTE. O LO E'
PIUTTOSTO IL NICHILISMO?=

rotoletti010


L'angoscia e il disagio
non sono soltanto
sentimenti dei giovani,
sono invece
di noi tutti
in quanto mortali
destinati a finire,
al niente

di  Mino Magrone

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Sudcritica Modugno

=GUASTO A PASSAGGIO A LIVELLO MODUGNO. IL SINDACO, SITUAZIONE ASSURDA CHE SI RIPETE= 5 aprile 2014 - Dice Nicola Magrone: "Prendero' le opportune iniziative per l'attuazione puntuale di intese precise sui compiti i di Fal e Rete Ferroviaria Italiana. Quello che serve e' scongiurare ulteriori situazioni di grave pericolo".[Leggi tutto in Sudcritica Modugno]

=DISCUSSIONI=

=“La grande bellezza”?=

la grande bellezza


Finché continua
l’umana avventura
in questa valle,
ci sarà scienza, arte,
religione
e l’apocalisse del pensiero
lasciamola ai meno dotati.
Non ci riguarda.

di  Pippo De Liso

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=DISCUSSIONI=

=JOBS ACT, LAVORO

SENZA DIRITTI

E SENZA DIFESE=

CGIL crisi

 
l’Europa solidifica
interessi preminenti
anche sottraendo
ai Paesi
a sovranità nazionale
le tradizioni politiche
e i documenti storici d’identità.
L’Italia è in prima fila con la cessione
della Costituzione e la fiammata
di follia collettiva del cambiamento
a tutti i costi, soprattutto in peggio

di  Pippo De Liso

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=DISCUSSIONI=

=Per far ripartire l'Italia

non serve stravolgere

la Costituzione=

costituzione

Proposta, da parte di un attivista

di Italia Giusta, di una piccola

guida pratica, aperta a suggerimenti,

per orientarsi tra i temi

di stretta attualità politica

di  Nicola Sacco

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Sudcritica Modugno

=RACCOLTA DIFFERENZIATA A MODUGNO, SUDCRITICA INTERVISTA L'ASSESSORE = 17 marzo 2014 - Puoi seguire l'intervista anche alla pagina di Sudcritica Modugno.Tra breve, finalmente, anche a Modugno (e per l'intero Aro del quale Modugno è capofila) ci sarà un bando di gara per una vera raccolta differenziata. Con l'aiuto e la collaborazione di tutti i cittadini dovrà portare al traguardo 'rifiuti zero'. L'assessore comunale Tina Luciano spiega a Sudcritica come accadrà.

Riprese e post produzione di Alberto Covella

Per discutere con il Movimento Italia Giusta secondo la Costituzione, questi gli indirizzi:
sede: via X marzo 88 - 70026 MODUGNO
posta elettronica: [email protected]
[email protected]
rivista: www.sudcritica.it

=DISCUSSIONI=

Larroganza

della Rai

In nessun altro

Paese europeo

si assiste al pagamento

di un canone obbligatorio

a fronte di una pubblicità

invadente e accentratrice

di  Pippo De Liso

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=DISCUSSIONI=

Il documento

alternativo

"Il sindacato

è un'altra cosa"

per il XVII Congresso

della Cgil

 

di  Pippo De Liso

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[ Leggi tutto]

=DISCUSSIONI=

Una sinistra

nata piccolo-borghese

 

di  Franco Schettini

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a mio avviso il nostro “marxismo” altro non è stato che riformismo piccolo borghese, nemmeno socialdemocratico

Il 15 giugno del 1975 Pasolini scriveva, dopo le effimere vittorie delle sinistre, che “l’Italia è nel suo insieme ormai un Paese spoliticizzato, un corpo morto i cui riflessi non sono che meccanici. L’Italia cioè non sta vivendo altro che un processo di adattamento alla propria degradazione”.

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Contro la violenza sulle donne

MAGRONE, PALMINA E LE SUE PAROLE HANNO CAMBIATO LA MIA VITA
Casacalenda, 16 novembre 2013 - intervista di Maurizio Cavaliere. Magrone ricorda il giorno in cui palmina martinelli gli parlò in punto di morte, rivelandogli i nomi dei suoi aguzzini. La 14enne di fasano morì data alle fiamme nel novembre 1981, si era rifiutata di prostituirsi.

=LA VIOLENZA ESIBITA=

di Francesca Di Ciaula

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violenza2 [ Leggi tutto]  

DON TONINO BELLO - LA COSCIENZA E IL POTERE

IL POTERE, LA LEGGE, LA COSCIENZA
Don Tonino Bello ricordato dal sindaco di Modugno, Nicola Magrone, a Mola di Bari, il 16 ottobre 2013, con l'assessore regionale Guglielmo Minervini e don Gianni De Robertis.La speranza nel patto tra deboli, se non per rovesciare il potere almeno per attenuarne l'abuso. Tornare alle origini di don Tonino Bello è tornare alle origini del nostro popolo, cioè la Costituzione. Secondo il sindaco di Modugno, oggi la costituzione non deve essere modificata.

cronache dall'interno

=IL SINDACO DI MODUGNO NICOLA MAGRONE E LA SUA GIUNTA INCONTRANO I CITTADINI=
26 settembre 2013 - Filmato integrale dell'incontroPer la prima volta nella vita amministrativa di Modugno, l’amministrazione parla con i cittadini in un incontro pubblico.

Riprese e post produzione di Alberto Covella

Per discutere con il Movimento Italia Giusta secondo la Costituzione, questi gli indirizzi:
sede: via X marzo 88 - 70026 MODUGNO
posta elettronica: [email protected]
[email protected]
rivista: www.sudcritica.it

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