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SGUARDI OBLIQUI E IPOCRISIE NEL MARE NOSTRO PDF Stampa E-mail
Scritto da Redazione   
Martedì 29 Marzo 2011 16:40

 di Francesca Di Ciaula                 

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Davanti agli sconvolgimenti nel Maghreb e in Egitto, l'Occidente è rimasto sconcertato, interdetto. Gli Stati Uniti sono entrati in punta di piedi con parole caute e l'Europa per qualche tempo è stata a guardare, timorosa di quei sovvertimenti di governi autoritari, assetti stabili, ottime  condizioni per realizzare accordi e trattati. Oggi il nostro Mediterraneo non è mare di pace, i suoi cieli sono attraversati da missili, tornado, caccia e specialissimi bombardieri americani invisibili ai radar.

Il Mediterraneo non ha pace da un bel pezzo di storia. È via di fuga ed anche tomba per i dannati delle carrette del mare, che sulle nostre coste approdano per proseguire il viaggio verso il nord. Volti anonimi, senza storia né diritti, sono divenuti oggetto di  più provvedimenti del governo italiano, che ha legalizzato i respingimenti in mare. Grazie al vergognoso trattato con la Libia infine, migranti provenienti dall'Africa o dall'Asia, senza fare distinguo per i richiedenti asilo, sono stati trattenuti in condizioni orrende nelle carceri libiche, veri campi di concentramento, con  palese violazione dei diritti umani. Il governo italiano ha chiuso occhi e orecchie a queste grida che sono arrivate fin qui grazie a messaggi e documenti filmati di alcuni migranti prigionieri. Oggi la questione della Libia, mette in evidenza le colpevoli sordità del governo italiano, i nascosti intendimenti e le opache prese di posizione nella sottoscrizione di accordi con un dittatore ed anche l'assenza di coerenza nella politica estera degli stati europei, condotta spesso all'insegna dell'occasione affaristica ed oggi assunta nei dibattiti ai ranghi di “realpolitik”.

Questa politica attenta solo agli interessi economici, non nasce con questo governo. Non appartengono solo a questo governo forme di amicizie e accordi. Sin dagli anni Settanta con trattative, intermediazioni di servizi segreti, finanziamenti di diverso tipo, l'Italia ha avuto in Gheddafi un interlocutore di primo piano e paesi come Francia e Italia da sempre sono presenti nel Maghreb per investimenti economici. Negli ultimi decenni di politica estera italiana, si è sviluppata una pratica di incontri degli stati-nazione dell'Occidente con i regnanti di “democrature”, autoritarismi dalla facciata democratica di libere consultazioni elettorali. Accordi e trattati hanno stabilito pacifiche relazioni “di amicizia”. L'ultimo da noi sottoscritto non è stato ancora stracciato.

Mediterraneo, agorà di affari e compravendite, dove il ruolo dei paesi arabi è nel consumo o  serbatoio di mano d'opera, acquirenti di prodotti finiti, come armi ed aerei in cambio dell'oro nero. In questo l'Occidente si è proposto in tutta la sua superiorità con un modello di sviluppo economico e libero mercato che si coniuga con la parola “progresso”. Domanda di consumo invece di una domanda che interpella l'Altro, spazio di incontro e confronto.

Poi c'è stato l'11 settembre e tutto è diventato più difficile da capire, più arduo parlare di pace, un discorso sempre più difficile da comprendere e il terrorismo con il volto mostruoso delle stragi, ha innalzato barriere, sostenuto appropriate motivazioni a difesa di interessi consolidati, per gli Stati gelosi custodi di quegli interessi. Eppure per decenni ci siamo raccontati un'altra storia, quello di uno spazio di mare attraversato da riconoscimenti e spinte verso l'Altro poco conosciuto e diverso,  incontro tra culture, possibilità di un dialogo tra opposte sponde, Oriente e Occidente.

         Luogo di movimenti e traffici senza sosta, da secoli il mare nostrum è stato questo luogo mentale, di spinte verso saperi altri, incipit di progetti culturali e politici di cooperazione tra  popoli. Così, in un processo parallelo a quello dei rapporti economici, per tutti gli anni Novanta e oltre, i paesi dell'Occidente hanno preso parte a tavoli programmatici, avviato iniziative su proposte progettuali per una coerenza nelle relazioni tra i paesi dell'UE e i paesi dell'area meridionale mediterranea. Nelle conferenze euromediterranee dopo la Dichiarazione di Barcellona, a cominciare dal 1995, per dieci anni sono stati ribaditi concetti quali partenariato per lo sviluppo, pace, stabilità politica e diritti umani. Tacciati, forse non a torto, di retorica e ambiguità, questi sforzi hanno dato vita o rafforzato programmi di scambio e cooperazione. Nelle città sono stati istituiti assessorati alle politiche e alle culture del Mediterraneo, promossi dibattiti e conferenze in spazi accademici e non, tuttavia spesso circoscritti a élite culturali. Spazi forse angusti, interlocutori forse un po' miopi.

         Mediterraneo di promesse beffate e rimozioni, difficoltà a fare i conti col passato, Mediterraneo spazio geopolitico e culturale dove il Nord del mondo incontra i Sud del mondo. Un mare di miglia per incontrarsi, le distanze mantenute, ipocrisia dell'incontro, strumentale apologia dei relativismi culturali. Il Mediterraneo è stato tutto questo.

         All'interno di un discorso di incontro e equilibrio tra questi due approcci - quello economico e politico, condotto esclusivamente dai rappresentati dei governi, e quello culturale che ha per interlocutori la società civile - l'argomentazione mai dismessa della sicurezza nazionale e della minaccia del terrorismo è stata la mistificazione per eccellenza utilizzata. Se la presenza di rivalità interne e conflittualità mettevano a rischio la stabilità di quei paesi, rendendoli partner poco affidabili, diventava necessario allora per i paesi dell'Occidente  fare accordi con quei paesi arabi in cui ordine sociale e stabilità politica era garantita. Il fatto poi che questa stabilità sia stata di fatto realizzata da autocrati che hanno controllato la vita sociale e politica della società civile con più che efficienti apparati di sicurezza e gestito la vita pubblica, allontanato pericoli di insurrezioni con la complicità dell'esercito, sembra non abbia mai avuto grandi conseguenze sul piano delle relazioni internazionali, delocalizzazioni produttive, compravendite di petrolio, gas, armi e prodotti dell'industria occidentale.

         Oggi dieci anni dopo l'11 settembre, invece la domanda di libertà è nata dentro questi Stati,  sostenuta da un largo settore di popolazione giovane, alta percentuale rispetto alla totalità della popolazione; una domanda veicolata dalla moderna tecnologia della comunicazione, la rete del web. Una popolazione giovane, educata ai miti occidentali mediatici, che convive tra vecchie forme residenziali e abitudini di vita e nuove forme di spazi e relazioni sociali, ha denunciato la violenza di dittature dei raìs, coperte da apparati istituzionali formalmente democratici. Al di là del nostro mare c'è questo: un bisogno di libertà e giustizia, una diversa radice culturale ed insieme forme di modernità acquisite soprattutto da fasce giovani di popolazione.

         Così accade che dieci anni dopo Ground Zero, le contrapposizioni che sono da quel tremendo evento scaturite, di un Occidente in guerra con il lato più radicale e violento dell'integralismo islamico, possano rivelarsi uno scenario traballante e inaffidabile. Inaffidabile anche per la politica degli USA, la nuova politica di Obama, che ha riformulato i rapporti col mondo arabo con il celebre discorso al Cairo, evocando uno scenario di pace in una prospettiva di reciproco rispetto. Eppure la pace costruita sulle macerie di Ground Zero, non è la sola pace di cui oggi possiamo parlare, quella che possiamo oggi costruire.

         La minaccia del terrorismo invece ha fornito un buon appiglio a Gheddafi, che ha accusato  al-Qa'ida di fomentare l'insurrezione contro il suo regime. E il terrorismo ha fatto da buon contrappeso sul piatto della bilancia nelle negoziazioni della Libia con i paesi occidentali. Dopo aver condannato il terrorismo islamico all'epoca degli attentati alle Twin Towers, il dittatore si è proposto alleato dell'Occidente e baluardo all'interno del mondo arabo contro la jiahd degli integralisti islamici terroristi, quindi nel “Trattato di amicizia” stipulato col governo italiano, difensore del nostro paese sul fronte di una guerra dichiarata all'“immigrazione clandestina”. Le parole della violenza si rivestono delle parole della pace. Questo è accaduto sulle sponde del Mediterraneo.

         All'interno di questo lacerato scenario mondiale si sono riproposti pregiudizi e vecchi schemi mentali. I paesi occidentali con difficoltà hanno saputo guardarsi dentro, riconoscere nel messaggio culturale della postmodernità di cui si fanno portatori e nella presunta mancata laicità dei paesi arabi, un arroccamento sulle sponde della “civiltà e del progresso”, portatori sani della forma democratica di governo e giusti riconoscimenti sociali.

         Abbiamo riconosciuto retaggi antichi, elementi culturali e luoghi, scenari di identiche storie (Matvejevic), rivendicato la conoscenza e l'incontro come strumenti per il reciproco riconoscimento per porre fine a discriminazioni e conflitti, abbiamo individuato nella diversità culturale un potenziale capace di coinvolgere la società civile dal di dentro, attraverso lo sguardo rivolto all'Altro, alle storie individuali, alla domanda di cui ogni individuo si fa portatore. Eppure oggi che gli sguardi si moltiplicano e gruppi sempre più ampi di individui pongono questa domanda di riconoscimento a voce alta e che invece di gridare slogan islamici, come noi ci aspetteremmo, chiedono giustizia e diritti civili, oggi che vediamo le nostre coste invase da persone che fanno appello ai diritti umani, restiamo un tantino straniti e ci sorprendiamo ad interrogarci su cosa intendiamo per civiltà.

         Così adesso che viene meno la narrazione totalizzante di un nemico comune che è il terrorismo islamico, solo adesso, davanti ad uno scenario di crisi che si allarga a più paesi europei e inizia a toccarci dolorosamente da vicino, incominciamo a riflettere: qualcosa non torna, la narrazione ininterrotta del progresso lineare, prospettiva di crescita infinita, mostra la corda e rivela tutta la sua illusorietà di un presente identico a se stesso. Forse tutto questo sommovimento nel mondo arabo porterà a nuove contrapposizioni, nuovi nazionalismi e particolarismi. È un rischio grande.

         Oggi desideriamo che i paesi insorti del Mediterraneo trovino la propria voce, che reclama libertà e giustizia, senza un intervento occidentale, che importi valori e forme di governo con qualche azione militare. Pluralità di voci e popoli del nostro mare che oggi cercano la strada difficile del processo democratico. A queste voci sempre più numerose e diverse l'Occidente non può non rispondere col linguaggio del diritto internazionale, con il riconoscimento pieno di ogni migrante nella sua persona e dei diritti di cui è portatore, della storia da cui fugge e quella da continuare. È questo il dialogo difficile di pace da costruire nel Mediterraneo, il racconto che deve nascere sulle sue sponde.

 

Ultimo aggiornamento Mercoledì 30 Marzo 2011 22:56
 

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Sudcritica Flash

==MARIO MARANGI, PER L'EXTRAVERGINE DI PUGLIA 'CREARE RETE' TRA I PRODUTTORI=Le ‪‎difficoltà‬ ma anche le grandi ‪opportunità‬ dei ‪‎produttori‬ ‪‎oleari‬ che puntano all'‪‎innovazione‬ e alla ‪‎qualità‬, in ‪Puglia‬ come a Modugno‬.
‪‎Investire‬ nell'‪olivicoltura‬ significa anche ‪valorizzare‬ il ‪territorio‬ e il tessuto‬ ‪sociale‬.
Ecco le ‪sfide‬ che affrontiamo noi ‪giovani‬ ‪‎imprenditori‬ ‎agricoli‬.
[v.in Sudcritica Modugno]

Sudcritica Flash

=IL COMUNE DI MODUGNO ABBATTE IL 'MURO'. LO ACQUISTO' COME OPERA D'ARTE, LO DISTRUGGE COME BAGNO FATISCENTE=
di Francesca Di Ciaula.Il 2 febbraio scorso, in piazza Romita Vescovo, un tempo adibita a mercato del pesce, sono iniziati i lavori di demolizione della parete adiacente ai bagni pubblici.
La motivazione è presto detta: sicurezza e salvaguardia della pubblica incolumità, fatiscenza delle strutture. Il tutto per una spesa di 35 000,00 €.
La parete ricoperta di marmo nero, fu costruita a ridosso della chiesa seicentesca delle Monacelle in pieno centro storico, per nascondere un bagno pubblico, alla vista di chi sostava nella piazzetta. Una visione dai contrasti indicibili. Un monolite scuro e dietro la parete chiara dell'antica chiesetta. L'antico e il nuovo, maldestro tentativo di dare dignità al piastrellato che ha invaso il paese, eppure opera pubblica. La modernità imposta per capriccio o arbitrio, il marmo contro la pietra povera antica. Oggi ulteriore denaro pubblico è stato impiegato per distruggere quel manufatto a nessuno mai piaciuto per la sua manifesta volgarità.

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Sudcritica Flash

=ITALIA GIUSTA, IL COMUNE DI MODUGNO BLOCCHI LO 'SFRATTO' DELL’ISTITUTO DEL NASTRO AZZURRO=
di Tina Luciano.

Il movimento Italia Giusta secondo la Costituzione sollecita il Commissario prefettizio a Modugno perché blocchi lo ‘sfratto’ dell’Istituto Nastro Azzurro fino a quando sarà pronta la nuova sede ad esso destinata, in locali comunali che oggi ospitano i Servizi sociali.Il Museo e le Associazioni combattentistiche raccolte nell’Istituto custodiscono oggi le poche tracce esistenti di una memoria collettiva di Modugno, perse le quali va definitivamente in frantumi l’identità dell’intera città.
Un luogo della memoria va protetto e tutelato: insistere nel volerlo ‘sfrattare’ ha il sapore iconoclasta della provocazione, del voler far apparire come insensibile al bene pubblico una pubblica amministrazione che deve invece avere a cuore unicamente le esigenze sociali.

[v.anche in Sudcritica Modugno]

I SEMINARI DI ITALIA GIUSTA

=CONSUMO DI SUOLO E COMUNITA' SENZA IDENTITA'. INCONTRO CON GIUSEPPE MILANO=
Il 23 gennaio 2015. Sono intervenuti Pasquale De Santis e Nicola Magrone."Contro il mostruoso consumo di suolo in tutta Italia, serve una mobilitazione dei cittadini, una coscientizzazione che ci faccia capire che la cementificazione costante ha un forte impatto sociale, significa alienazione, perdita di coesione della comunità, significa che non esiste più un'identità delle nostre città. Sentiamo spesso dire che si vuole 'costruire il futuro': ma lo si dice a vuoto, mentre si perpetuano questi atteggiamenti di noncuranza e di malapolitica. Costruire il futuro significa cominciare a far le cose per bene ogni giorno nelle nostre città. Quel che è successo a Modugno lo sapete voi, non ho titolo per parlarne ma parlano i fatti. Basta col dire che edilizia e urbanistica vanno visti come motore dello sviluppo, se poi sappiamo che servono per creare solo lo sviluppo di pochi... basta!"

Riprese video di A.Covella per Italia Giusta/Sudcritica

[v.anche in Sudcritica Modugno]

=DISCUSSIONI=

=SOVRANITA' NAZIONALE
MONETARIA
E DEBITO PUBBLICO=

Serafino Pulcini/
Mino Magrone

Monete-antiche-riportate-alla-luce-in-uno-scavo-archeologico


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I SEMINARI DI ITALIA GIUSTA

=PROTEZIONE CIVILE, INCONTRO CON GIUSEPPE DI CIAULA=
Il 9 gennaio 2015. Coordinamento, formazione, esercitazioni, sicurezza sono i cardini di una buona protezione civile.Fondamentale un piano dettagliato di intervento, con volontari professionali i quali - quando dovessero verificarsi emergenze - sanno che fare ma non usurpano i compiti dei professionisti. Partecipano il presidente di Italia Giusta secondo la Costituzione, Pasquale De Santis, e Francesca Di Ciaula, della segreteria del movimento.
Riprese video di A.Covella per Italia Giusta/Sudcritica

[v.anche in Sudcritica Modugno]

I SEMINARI DI ITALIA GIUSTA

=PROTEZIONE CIVILE, INCONTRO CON WILLIAM FORMICOLA=
Il 12 dicembre 2014, su ''Stato di salute del territorio italiano e ruolo della protezione civile''.Al centro dell'intervento, le azioni che gli amministratori devono compiere per prevenire, e per intervenire nel verificarsi di emergenze; gli effetti della mano dell'uomo sull'aggravamento dei rischi, i pericoli legati al consumo del territorio e al costruire senza regole. E' intervenuto il presidente di Italia Giusta, Pasquale De Santis.
Riprese video di A.Covella per Italia Giusta/Sudcritica

[in Sudcritica Modugno]

=POLITICA E CONSENSO=

=LA POLITICA
DELLE LOCUSTE=

locuste-madagascar


se si vuole tentare
un recupero
delle regole
che tutelino tutti,

bisognerà scontentare
i gruppetti di interesse
che si concentrano come locuste
intorno al patrimonio pubblico

di  Tina Luciano
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I SEMINARI DI ITALIA GIUSTA

=CULTURA, SCUOLA E
TERRITORIO E LA 'NUOVA'
FIERA DEL CROCIFISSO
A MODUGNO=

seminario IG di ciaula longo lobaccaro

Per i Seminari di Italia Giusta
secondo la Costituzione,
incontro - il 21 novembre 2014 -
col musicista dei Radiodervish
Michele Lobaccaro
e con Francesca Di Ciaula
e Valentina Longo.
Su politiche culturali a
Modugno, sul successo
della 'nuova' Fiera
del
Crocifisso inaugurata
con l'amministrazione
Magrone
e sull'importanza
delle relazioni
tra scuola e territorio.

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=DISCUSSIONI=

=ECONOMIA E UE.
CI VORREBBE KEYNES
MA E' TROPPO
DI SINISTRA=

keynes-main-photo


Ilquadro
macroeconomico

dell’Europa
dovrebbe suggerire
la ripresa di politiche economiche
poggiate sulle argomentazioni
della cosiddetta sintesi postkeynesiana.
Invece, ciò è ancora molto lontano
dall’essere preso in considerazione
dalle istituzioni europee

di  Mino Magrone

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I SEMINARI DI ITALIA GIUSTA

=LE SCELTE FISCALI DELLA GIUNTA MAGRONE PER PROTEGGERE I CETI MENO ABBIENTI=
Incontro con Dino Banchino.

Per i seminari di Italia Giusta secondo la Costituzione, incontro con l'assessore al Bilancio dell'amministrazione comunale di Modugno guidata da Nicola Magrone.Banchino ha parlato delle scelte fiscali fatte dalla giunta, tutte improntate all'art.53 della Costituzione italiana, per il quale il sistema tributario nel nostro Paese "è informato a criteri di progressività”.
Per questo, per il 2014 a Modugno non si è pagata la TASI, preferendo scaricare il peso maggiore della contribuzione dei cittadini sull'Irpef. Sono intervenuti Pasquale De Santis, presidente di Italia Giusta secondo la Costituzione, e Nicola Magrone.

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I SEMINARI DI ITALIA GIUSTA

=MODUGNO, LA GIUNTA MAGRONE E L'AIUTO AI PIU' DEBOLI=
Incontro con Rosa Scardigno

Per i seminari di Italia Giusta secondo la Costituzione, incontro con l'assessore ai servizi sociali dell'amministrazione comunale di Modugno guidata da Nicola Magrone.Al centro dell'intervento dell'assessore, gli sforzi per ricostituire servizi disastrati (Ufficio di Piano, in primis), le necessità cui assolvere senza arbitrio, la descrizione di un lavoro interrotto a poco più di un anno dall'insediamento, quando avrebbe potuto dare aiuti più congrui.

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=DISCUSSIONI=

=MODUGNO.
CON ITALIA GIUSTA
PER ROMPERE
L'AGGLOMERATO
DI POTERE=

logo italia giusta internet


Da queste parti
smuovere la stagnazione
di poteri è stato
un azzardo
ed una scelta
 coraggiosa.
E tuttavia la dimostrazione
che un movimento possa spezzare

un meccanismo consolidato
c'è stata.
[...] Che si possano tentare
scelte politiche limpide e nette,
l'esperienza amministrativa
modugnese ce lo insegna

di  Francesca Di Ciaula
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I SEMINARI DI ITALIA GIUSTA

=MODUGNO, LA NUOVA FIERA DEL CROCIFISSO=
Incontro con Tina Luciano -
"Queste sono le ragioni e le modalità della nuova configurazione della Fiera del Crocifisso......da un lato riannodare i fili con il centro della città, dall’altro garantire la sicurezza in un sito che, oltre ad essere isolato non garantiva nemmeno l’incolumità dei visitatori".

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=I LUOGHI=

=BORGO TACCONE.
STORIA PICCOLA
DEL SUD=

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Borgo Taccone
è questo luogo
dell'assenza,
una storia mancata
di insediamenti rurali.
Eppure non riesci
ad individuare la parola fine
a questa storia.
Il borgo intero sembra piuttosto
un racconto interrotto.

di  Francesca Di Ciaula
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=DISCUSSIONI=

=IL MATTONE DI CALVINO.
60 ANNI DOPO=

Credits-LaPresse h partb


“Un sovrapporsi
geometrico di parallelepipedi
e poliedri, spigoli e lati di case,
di qua e di là, tetti, finestre,
muri ciechi per servitù contigue
con solo i finestrini smerigliati
dei gabinetti uno sopra l’altro”.

di  Nicola Sacco
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=DISCUSSIONI=

=CRISI. PER SALVARE
L'EUROPA BASTEREBBE
SVEGLIARE IL GIGANTE=

images


Una modesta
frazione

di questo gigante finanziario
narcotizzato e costretto
a stare improduttivo può,
purché l’Europa e la Germania
lo vogliano, finanziare opere
e interventi comuni di sviluppo
e crescita dell’occupazione
di lavoratori in Italia ed in Europa

di  Mino Magrone
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=DISCUSSIONI=

=MODUGNO.
LA DIGNITA' POSSIBILE=

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Questo, il sindaco
di Modugno,
Nicola Magrone,
ha insegnato nel primo anno
di amministrazione a chi
ha voluto comprendere:
a essere chiari,
a pronunciare il nome delle cose
senza timore, pubblicamente,
non in cenacoli all’ombra
di qualche interesse
che non fosse quello
di tutti i cittadini.

di  Francesca Di Ciaula

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=DISCUSSIONI=

=TAMARO, IL GRANDE NEMICO
E' IL NIENTE. O LO E'
PIUTTOSTO IL NICHILISMO?=

rotoletti010


L'angoscia e il disagio
non sono soltanto
sentimenti dei giovani,
sono invece
di noi tutti
in quanto mortali
destinati a finire,
al niente

di  Mino Magrone

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Sudcritica Modugno

=GUASTO A PASSAGGIO A LIVELLO MODUGNO. IL SINDACO, SITUAZIONE ASSURDA CHE SI RIPETE= 5 aprile 2014 - Dice Nicola Magrone: "Prendero' le opportune iniziative per l'attuazione puntuale di intese precise sui compiti i di Fal e Rete Ferroviaria Italiana. Quello che serve e' scongiurare ulteriori situazioni di grave pericolo".[Leggi tutto in Sudcritica Modugno]

=DISCUSSIONI=

=“La grande bellezza”?=

la grande bellezza


Finché continua
l’umana avventura
in questa valle,
ci sarà scienza, arte,
religione
e l’apocalisse del pensiero
lasciamola ai meno dotati.
Non ci riguarda.

di  Pippo De Liso

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=DISCUSSIONI=

=JOBS ACT, LAVORO

SENZA DIRITTI

E SENZA DIFESE=

CGIL crisi

 
l’Europa solidifica
interessi preminenti
anche sottraendo
ai Paesi
a sovranità nazionale
le tradizioni politiche
e i documenti storici d’identità.
L’Italia è in prima fila con la cessione
della Costituzione e la fiammata
di follia collettiva del cambiamento
a tutti i costi, soprattutto in peggio

di  Pippo De Liso

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=DISCUSSIONI=

=Per far ripartire l'Italia

non serve stravolgere

la Costituzione=

costituzione

Proposta, da parte di un attivista

di Italia Giusta, di una piccola

guida pratica, aperta a suggerimenti,

per orientarsi tra i temi

di stretta attualità politica

di  Nicola Sacco

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Sudcritica Modugno

=RACCOLTA DIFFERENZIATA A MODUGNO, SUDCRITICA INTERVISTA L'ASSESSORE = 17 marzo 2014 - Puoi seguire l'intervista anche alla pagina di Sudcritica Modugno.Tra breve, finalmente, anche a Modugno (e per l'intero Aro del quale Modugno è capofila) ci sarà un bando di gara per una vera raccolta differenziata. Con l'aiuto e la collaborazione di tutti i cittadini dovrà portare al traguardo 'rifiuti zero'. L'assessore comunale Tina Luciano spiega a Sudcritica come accadrà.

Riprese e post produzione di Alberto Covella

Per discutere con il Movimento Italia Giusta secondo la Costituzione, questi gli indirizzi:
sede: via X marzo 88 - 70026 MODUGNO
posta elettronica: [email protected]
[email protected]
rivista: www.sudcritica.it

=DISCUSSIONI=

Larroganza

della Rai

In nessun altro

Paese europeo

si assiste al pagamento

di un canone obbligatorio

a fronte di una pubblicità

invadente e accentratrice

di  Pippo De Liso

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=DISCUSSIONI=

Il documento

alternativo

"Il sindacato

è un'altra cosa"

per il XVII Congresso

della Cgil

 

di  Pippo De Liso

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=DISCUSSIONI=

Una sinistra

nata piccolo-borghese

 

di  Franco Schettini

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a mio avviso il nostro “marxismo” altro non è stato che riformismo piccolo borghese, nemmeno socialdemocratico

Il 15 giugno del 1975 Pasolini scriveva, dopo le effimere vittorie delle sinistre, che “l’Italia è nel suo insieme ormai un Paese spoliticizzato, un corpo morto i cui riflessi non sono che meccanici. L’Italia cioè non sta vivendo altro che un processo di adattamento alla propria degradazione”.

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Contro la violenza sulle donne

MAGRONE, PALMINA E LE SUE PAROLE HANNO CAMBIATO LA MIA VITA
Casacalenda, 16 novembre 2013 - intervista di Maurizio Cavaliere. Magrone ricorda il giorno in cui palmina martinelli gli parlò in punto di morte, rivelandogli i nomi dei suoi aguzzini. La 14enne di fasano morì data alle fiamme nel novembre 1981, si era rifiutata di prostituirsi.

=LA VIOLENZA ESIBITA=

di Francesca Di Ciaula

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violenza2 [ Leggi tutto]  

DON TONINO BELLO - LA COSCIENZA E IL POTERE

IL POTERE, LA LEGGE, LA COSCIENZA
Don Tonino Bello ricordato dal sindaco di Modugno, Nicola Magrone, a Mola di Bari, il 16 ottobre 2013, con l'assessore regionale Guglielmo Minervini e don Gianni De Robertis.La speranza nel patto tra deboli, se non per rovesciare il potere almeno per attenuarne l'abuso. Tornare alle origini di don Tonino Bello è tornare alle origini del nostro popolo, cioè la Costituzione. Secondo il sindaco di Modugno, oggi la costituzione non deve essere modificata.

cronache dall'interno

=IL SINDACO DI MODUGNO NICOLA MAGRONE E LA SUA GIUNTA INCONTRANO I CITTADINI=
26 settembre 2013 - Filmato integrale dell'incontroPer la prima volta nella vita amministrativa di Modugno, l’amministrazione parla con i cittadini in un incontro pubblico.

Riprese e post produzione di Alberto Covella

Per discutere con il Movimento Italia Giusta secondo la Costituzione, questi gli indirizzi:
sede: via X marzo 88 - 70026 MODUGNO
posta elettronica: [email protected]
[email protected]
rivista: www.sudcritica.it

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