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=IL DOVERE DELLA MEMORIA= PDF Stampa E-mail
Scritto da Redazione   
Sabato 01 Febbraio 2014 18:14

Manifesto Shoah2A Modugno, il 5 febbraio, per iniziativa della fondazione onlus Popoli & Costituzioni e del movimento Italia Giusta secondo la Costituzione, incontro pubblico sul tema “Perché non dobbiamo dimenticare la Shoah” (ore 18.30, Palazzo della cultura)

 

Il ricordo e la memoria, per non smarrire oltre la dignità

di  Francesca Di Ciaula

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27 gennaio, la memoria dell'Olocausto istituzionalizzata. Il ricordo che ritorna nello scadenzario della società civile, fissato in una data del calendario. Il ricordo divenuto memoria, fatta propria dal consorzio sociale. In questo modo rinnovare ogni anno il ricordo per conservarlo, serve a riportare il gruppo sociale alla percezione di sé attraverso il racconto della propria storia al progetto o idea di convivenza civile che esso si è dato.

È il gruppo sociale cui apparteniamo, che rende possibile che il ricordo sia condiviso. In questa rete di appartenenze e relazioni, testimonianze di eventi traumatici, che hanno segnato una discontinuità nella personale storia di vita, hanno assoluto bisogno di essere riconosciute dal gruppo sociale di appartenenza, di essere comprese quale parte integrante della propria storia, pena la discontinuità col passato, pena la frantumazione della storia collettiva in storie e diverse memorie e vissuti individuali, pena l'estraneità dal gruppo sociale dei soggetti, la cui testimonianza non sarà ritenuta significativa, oppure ascoltata con disagio.

La difficile narrazione dei sopravvissuti ai campi di sterminio, il dolore dei loro racconti dopo tanti anni di silenzio e l'impossibilità a rimuovere l'orrore attraverso le parole, nel tentare di “partorire Auschwitz” - efficace, sconvolgente espressione della scrittrice Edith Bruck, sopravvissuta ai campi di sterminio - ha fatto il paio, fino a qualche decennio fa, con il rifiuto ad ascoltare questi racconti. Ciò che i reduci sperimentarono al ritorno ai luoghi da cui erano stati sradicati, fu proprio l'impossibilità della testimonianza, nell'assenza di schemi mentali preesistenti l'esperienza vissuta, che potessero in qualche modo comprenderla, per tutti coloro che l'esperienza traumatica della guerra avevano in qualche e diverso modo attraversato.

“Eravamo tristi perchè la nostra storia non bastava come testimonianza; nessuno voleva recepire le nostre parole” raccontava Elieschindlers list Wiesel, scrittore ebreo, premio Nobel per la Pace, in un'intervista di qualche anno fa a la Repubblica. Fu difficile abbracciare e ascoltare quelli che ritornarono da una lunga estenuante marcia dai campi liberati. Fu persino difficile per gli stessi ebrei che accolsero nel nuovo stato di Israele i sopravvissuti, riconoscerli come vittime. Dovette passare del tempo affinchè dei campi di sterminio si potesse parlare e far luce con le parole e i racconti in quel luogo opaco tra memoria e oblio, in cui le vite di tanti sopravvissuti all'Olocausto erano rimasti imprigionati. Si iniziò a far breccia in quel mutismo, in cui per anni essi avevano relegato parte di sé, per via dell'estrema difficoltà a trovare parole che esprimessero l'inenarrabile, l'indicibile, pena la perdita di una debole immagine di sé, lacerata durante l'esperienza dei campi.

La testimonianza e il ricordo personale immobilizzato nel passato, e intraducibile nella forma del raccontare, non può consentire il ritorno alle dimensioni sociali dell'agire, sia a livello personale, sia a livello collettivo in un terreno di incontro che è già relazione. Al contrario, dove esiste riconoscimento e ascolto, diventa possibile integrare il ricordo sia pur difficile, in una storia che tutto il gruppo sociale può assumere su di sé. Conservare il passato è allora ricordare come dovere di tutti, una specie di parola d'ordine per il consorzio sociale. Il ricordo che si impone come memoria collettiva.

Ogni anno, in occasione della giornata della memoria dell'Olocausto, ci ritroviamo a sovrapporre questi due aspetti del ricordo e della memoria, del ricordo affidato alla testimonianza personale, così intimamente dolorosa dei sopravvissuti ai campi di stermino e della memoria del gruppo sociale, l'elaborazione questa volta collettiva, di una terribile storia. Eppure ancora oggi questo racconto, che pur è parte dei libri di storia, che porta con sé il dovere dell'ascolto nelle celebrazioni ufficializzate della società civile, reca ancora qualche difficoltà all'elaborazione e al riconoscimento.

razzismo-rom-300x272Non si tratta più della verità dei fatti - irrazionalità e amoralità del negazionismo a parte. L'orrore partorito dalla mente lucida in un progetto politico e sociale che ha coinvolto parte notevole dell'Europa, Stati e gruppi sociali, non è liquidabile con il solo riferimento ad una mostruosità oggi espunta dalla società civile. Lo sappiamo, si è trattato di un progetto che abbracciava in toto quell'assurdo ed improponibile concetto di “razza umana”, che la moderna società civile un po' dappertutto in Europa ha condiviso nel Novecento, qui in Italia ufficializzato con le leggi razziali del 1938, con la realizzazione dei tanti – se ne contano 43 - campi di internamento, con la confisca dei beni agli ebrei, e la tortuosa storia della loro restituzione, in tanti casi mancata. Complice una certa magistratura della nostra Repubblica, già compromessa col regime fascista, che rivendicò una propria “separatezza” dagli eventi storici, rifugiandosi in una pilatesca interpretazione della legge alla “lettera”. (N. Magrone, Codice breve del razzismo fascista, edizioni dall'interno – Sudcritica).        

In uno dei primi romanzi di David Grossman, Vedi alla voce: amore, il piccolo Momik cerca di stanare l'oscura, inafferrabile “belva nazista”, responsabile di quella follia e perdita di sé, che Momik osservava nei sopravvissuti nel suo villaggio. La “belva nazista” era la spiegazione, l'unica possibile che Momik aveva potuto darsi e in quella sua ossessiva caccia, era pure il ribadire la sua esistenza al di fuori dell'uomo, la causa delle stravaganze e insicurezze di certi abitanti scomodi del villaggio. Quel razionale progetto di sterminio di una parte di umanità, che ad un certo punto della propria storia una certa parte di mondo e società adottò, fu la facile via che condusse a negare dignità umana a coloro che per inumana ed irragionevole semplificazione, vennero additati come causa dei mali sociali. Ad un certo punto della nostra storia questo è accaduto: che paure e incertezze collettive furono condivise da tanti in un progetto di lucida follia. Il venir meno di certezze sociali, le pressioni dell'alta borghesia e il supporto dei grandi capitali al partito fascista, le semplificazioni oggetto di propaganda portarono ad individuare un nemico comune, estraneo e diverso, in coloro che fino a poco tempopalestinesi prima erano stati parte integrante della società civile, nelle scuole, nei posti di lavoro, nella pubblica amministrazione e università. D'improvviso donne, uomini e bambini di cultura ebraica furono estromessi dalla società civile, negato lo spazio di vita, alienati i loro beni. Qui in Italia il progetto politico razzista prese piede in maniera abbastanza rapida. La svolta autoritaria non fu difficile. Le condizioni c'erano tutte e gli strumenti legislativi pure. Una legge elettorale a sistema maggioritario con basso quorum e alto premio di maggioranza aveva sottratto potere di rappresentanza all'assemblea legislativa parlamentare, ridotto a pochi lo spazio di decisione.

Oggi a questo dovrebbe servire il ricordo istituzionalizzato nella memoria sociale, a pensare il recente passato quale storia del presente, il passato quale parte integrante di un racconto che oggi continuiamo a scrivere. Ricordare l'Olocausto e le persecuzioni razziali non per esorcizzare la belva razzista, sconfitta alla fine del secondo conflitto mondiale e allontanata con la ricostruzione di una società democratica e una nuova veste costituzionale, bensì per rinnovare il ricordo di quei percorsi politici e istituzionali, anticamera del razzismo fascista e vergognosa pagina della nostra storia. Ricordare le condizioni e i segnali che hanno preceduto le leggi razziali nella moderna società del tempo.

La memoria che una moderna società civile decide di far propria, è bisogno essenziale di una continuità, che il racconto della propria Paul Klee. Ad Marginem. 1930. Kunstmuseum Basel, Basel, Switzerland. storia rivela; è memoria degli sforzi compiuti durante la ricostruzione sulle macerie della società e dell'assetto politico, in quella decisa affermazione di democrazia all'interno dell'Assemblea Costituente, che portò all'istituzione di un bicameralismo perfetto, all'istituzione di un Parlamento rappresentativo il più largamente possibile di idee e gruppi sociali, allo scopo di allontanare il pericolo del ripresentarsi di quelle condizioni che avevano portato ad un governo di pochi, all'espropriazione di libertà personali, allo svuotamento dei diritti civili.

Questo sforzo che la società di quel tempo fece per risollevarsi da quella catastrofe, che la guerra portò con sé all'indomani di un periodo di persecuzioni razziali e politiche di regime, questo sforzo nella realizzazione di un assetto democratico, una società non dovrebbe mai dimenticare. Si tratta di un impegno e un dovere di cui la stessa politica dovrebbe farsi carico, i soggetti politici oggi come allora responsabili dei cambiamenti nella storia, soggetti che invece spesso mostrano memoria corta e disinvoltura nei progetti di rimaneggiamento dei fondamenti del nostro assetto politico scritti nella Costituzione.

La funzione sociale della memoria è tutta in questo racconto della nostra storia, che rinnova il ricordo del come sia accaduto che un' intera collettività ad un certo punto sia stata espropriata del proprio potere di rappresentanza e decisione.

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Ultimo aggiornamento Venerdì 12 Dicembre 2014 17:54
 

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Sudcritica Flash

==MARIO MARANGI, PER L'EXTRAVERGINE DI PUGLIA 'CREARE RETE' TRA I PRODUTTORI=Le ‪‎difficoltà‬ ma anche le grandi ‪opportunità‬ dei ‪‎produttori‬ ‪‎oleari‬ che puntano all'‪‎innovazione‬ e alla ‪‎qualità‬, in ‪Puglia‬ come a Modugno‬.
‪‎Investire‬ nell'‪olivicoltura‬ significa anche ‪valorizzare‬ il ‪territorio‬ e il tessuto‬ ‪sociale‬.
Ecco le ‪sfide‬ che affrontiamo noi ‪giovani‬ ‪‎imprenditori‬ ‎agricoli‬.
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=IL COMUNE DI MODUGNO ABBATTE IL 'MURO'. LO ACQUISTO' COME OPERA D'ARTE, LO DISTRUGGE COME BAGNO FATISCENTE=
di Francesca Di Ciaula.Il 2 febbraio scorso, in piazza Romita Vescovo, un tempo adibita a mercato del pesce, sono iniziati i lavori di demolizione della parete adiacente ai bagni pubblici.
La motivazione è presto detta: sicurezza e salvaguardia della pubblica incolumità, fatiscenza delle strutture. Il tutto per una spesa di 35 000,00 €.
La parete ricoperta di marmo nero, fu costruita a ridosso della chiesa seicentesca delle Monacelle in pieno centro storico, per nascondere un bagno pubblico, alla vista di chi sostava nella piazzetta. Una visione dai contrasti indicibili. Un monolite scuro e dietro la parete chiara dell'antica chiesetta. L'antico e il nuovo, maldestro tentativo di dare dignità al piastrellato che ha invaso il paese, eppure opera pubblica. La modernità imposta per capriccio o arbitrio, il marmo contro la pietra povera antica. Oggi ulteriore denaro pubblico è stato impiegato per distruggere quel manufatto a nessuno mai piaciuto per la sua manifesta volgarità.

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Sudcritica Flash

=ITALIA GIUSTA, IL COMUNE DI MODUGNO BLOCCHI LO 'SFRATTO' DELL’ISTITUTO DEL NASTRO AZZURRO=
di Tina Luciano.

Il movimento Italia Giusta secondo la Costituzione sollecita il Commissario prefettizio a Modugno perché blocchi lo ‘sfratto’ dell’Istituto Nastro Azzurro fino a quando sarà pronta la nuova sede ad esso destinata, in locali comunali che oggi ospitano i Servizi sociali.Il Museo e le Associazioni combattentistiche raccolte nell’Istituto custodiscono oggi le poche tracce esistenti di una memoria collettiva di Modugno, perse le quali va definitivamente in frantumi l’identità dell’intera città.
Un luogo della memoria va protetto e tutelato: insistere nel volerlo ‘sfrattare’ ha il sapore iconoclasta della provocazione, del voler far apparire come insensibile al bene pubblico una pubblica amministrazione che deve invece avere a cuore unicamente le esigenze sociali.

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I SEMINARI DI ITALIA GIUSTA

=CONSUMO DI SUOLO E COMUNITA' SENZA IDENTITA'. INCONTRO CON GIUSEPPE MILANO=
Il 23 gennaio 2015. Sono intervenuti Pasquale De Santis e Nicola Magrone."Contro il mostruoso consumo di suolo in tutta Italia, serve una mobilitazione dei cittadini, una coscientizzazione che ci faccia capire che la cementificazione costante ha un forte impatto sociale, significa alienazione, perdita di coesione della comunità, significa che non esiste più un'identità delle nostre città. Sentiamo spesso dire che si vuole 'costruire il futuro': ma lo si dice a vuoto, mentre si perpetuano questi atteggiamenti di noncuranza e di malapolitica. Costruire il futuro significa cominciare a far le cose per bene ogni giorno nelle nostre città. Quel che è successo a Modugno lo sapete voi, non ho titolo per parlarne ma parlano i fatti. Basta col dire che edilizia e urbanistica vanno visti come motore dello sviluppo, se poi sappiamo che servono per creare solo lo sviluppo di pochi... basta!"

Riprese video di A.Covella per Italia Giusta/Sudcritica

[v.anche in Sudcritica Modugno]

=DISCUSSIONI=

=SOVRANITA' NAZIONALE
MONETARIA
E DEBITO PUBBLICO=

Serafino Pulcini/
Mino Magrone

Monete-antiche-riportate-alla-luce-in-uno-scavo-archeologico


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I SEMINARI DI ITALIA GIUSTA

=PROTEZIONE CIVILE, INCONTRO CON GIUSEPPE DI CIAULA=
Il 9 gennaio 2015. Coordinamento, formazione, esercitazioni, sicurezza sono i cardini di una buona protezione civile.Fondamentale un piano dettagliato di intervento, con volontari professionali i quali - quando dovessero verificarsi emergenze - sanno che fare ma non usurpano i compiti dei professionisti. Partecipano il presidente di Italia Giusta secondo la Costituzione, Pasquale De Santis, e Francesca Di Ciaula, della segreteria del movimento.
Riprese video di A.Covella per Italia Giusta/Sudcritica

[v.anche in Sudcritica Modugno]

I SEMINARI DI ITALIA GIUSTA

=PROTEZIONE CIVILE, INCONTRO CON WILLIAM FORMICOLA=
Il 12 dicembre 2014, su ''Stato di salute del territorio italiano e ruolo della protezione civile''.Al centro dell'intervento, le azioni che gli amministratori devono compiere per prevenire, e per intervenire nel verificarsi di emergenze; gli effetti della mano dell'uomo sull'aggravamento dei rischi, i pericoli legati al consumo del territorio e al costruire senza regole. E' intervenuto il presidente di Italia Giusta, Pasquale De Santis.
Riprese video di A.Covella per Italia Giusta/Sudcritica

[in Sudcritica Modugno]

=POLITICA E CONSENSO=

=LA POLITICA
DELLE LOCUSTE=

locuste-madagascar


se si vuole tentare
un recupero
delle regole
che tutelino tutti,

bisognerà scontentare
i gruppetti di interesse
che si concentrano come locuste
intorno al patrimonio pubblico

di  Tina Luciano
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I SEMINARI DI ITALIA GIUSTA

=CULTURA, SCUOLA E
TERRITORIO E LA 'NUOVA'
FIERA DEL CROCIFISSO
A MODUGNO=

seminario IG di ciaula longo lobaccaro

Per i Seminari di Italia Giusta
secondo la Costituzione,
incontro - il 21 novembre 2014 -
col musicista dei Radiodervish
Michele Lobaccaro
e con Francesca Di Ciaula
e Valentina Longo.
Su politiche culturali a
Modugno, sul successo
della 'nuova' Fiera
del
Crocifisso inaugurata
con l'amministrazione
Magrone
e sull'importanza
delle relazioni
tra scuola e territorio.

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=DISCUSSIONI=

=ECONOMIA E UE.
CI VORREBBE KEYNES
MA E' TROPPO
DI SINISTRA=

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Ilquadro
macroeconomico

dell’Europa
dovrebbe suggerire
la ripresa di politiche economiche
poggiate sulle argomentazioni
della cosiddetta sintesi postkeynesiana.
Invece, ciò è ancora molto lontano
dall’essere preso in considerazione
dalle istituzioni europee

di  Mino Magrone

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I SEMINARI DI ITALIA GIUSTA

=LE SCELTE FISCALI DELLA GIUNTA MAGRONE PER PROTEGGERE I CETI MENO ABBIENTI=
Incontro con Dino Banchino.

Per i seminari di Italia Giusta secondo la Costituzione, incontro con l'assessore al Bilancio dell'amministrazione comunale di Modugno guidata da Nicola Magrone.Banchino ha parlato delle scelte fiscali fatte dalla giunta, tutte improntate all'art.53 della Costituzione italiana, per il quale il sistema tributario nel nostro Paese "è informato a criteri di progressività”.
Per questo, per il 2014 a Modugno non si è pagata la TASI, preferendo scaricare il peso maggiore della contribuzione dei cittadini sull'Irpef. Sono intervenuti Pasquale De Santis, presidente di Italia Giusta secondo la Costituzione, e Nicola Magrone.

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I SEMINARI DI ITALIA GIUSTA

=MODUGNO, LA GIUNTA MAGRONE E L'AIUTO AI PIU' DEBOLI=
Incontro con Rosa Scardigno

Per i seminari di Italia Giusta secondo la Costituzione, incontro con l'assessore ai servizi sociali dell'amministrazione comunale di Modugno guidata da Nicola Magrone.Al centro dell'intervento dell'assessore, gli sforzi per ricostituire servizi disastrati (Ufficio di Piano, in primis), le necessità cui assolvere senza arbitrio, la descrizione di un lavoro interrotto a poco più di un anno dall'insediamento, quando avrebbe potuto dare aiuti più congrui.

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=DISCUSSIONI=

=MODUGNO.
CON ITALIA GIUSTA
PER ROMPERE
L'AGGLOMERATO
DI POTERE=

logo italia giusta internet


Da queste parti
smuovere la stagnazione
di poteri è stato
un azzardo
ed una scelta
 coraggiosa.
E tuttavia la dimostrazione
che un movimento possa spezzare

un meccanismo consolidato
c'è stata.
[...] Che si possano tentare
scelte politiche limpide e nette,
l'esperienza amministrativa
modugnese ce lo insegna

di  Francesca Di Ciaula
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I SEMINARI DI ITALIA GIUSTA

=MODUGNO, LA NUOVA FIERA DEL CROCIFISSO=
Incontro con Tina Luciano -
"Queste sono le ragioni e le modalità della nuova configurazione della Fiera del Crocifisso......da un lato riannodare i fili con il centro della città, dall’altro garantire la sicurezza in un sito che, oltre ad essere isolato non garantiva nemmeno l’incolumità dei visitatori".

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=I LUOGHI=

=BORGO TACCONE.
STORIA PICCOLA
DEL SUD=

taccone7


Borgo Taccone
è questo luogo
dell'assenza,
una storia mancata
di insediamenti rurali.
Eppure non riesci
ad individuare la parola fine
a questa storia.
Il borgo intero sembra piuttosto
un racconto interrotto.

di  Francesca Di Ciaula
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=DISCUSSIONI=

=IL MATTONE DI CALVINO.
60 ANNI DOPO=

Credits-LaPresse h partb


“Un sovrapporsi
geometrico di parallelepipedi
e poliedri, spigoli e lati di case,
di qua e di là, tetti, finestre,
muri ciechi per servitù contigue
con solo i finestrini smerigliati
dei gabinetti uno sopra l’altro”.

di  Nicola Sacco
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=DISCUSSIONI=

=CRISI. PER SALVARE
L'EUROPA BASTEREBBE
SVEGLIARE IL GIGANTE=

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Una modesta
frazione

di questo gigante finanziario
narcotizzato e costretto
a stare improduttivo può,
purché l’Europa e la Germania
lo vogliano, finanziare opere
e interventi comuni di sviluppo
e crescita dell’occupazione
di lavoratori in Italia ed in Europa

di  Mino Magrone
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=DISCUSSIONI=

=MODUGNO.
LA DIGNITA' POSSIBILE=

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Questo, il sindaco
di Modugno,
Nicola Magrone,
ha insegnato nel primo anno
di amministrazione a chi
ha voluto comprendere:
a essere chiari,
a pronunciare il nome delle cose
senza timore, pubblicamente,
non in cenacoli all’ombra
di qualche interesse
che non fosse quello
di tutti i cittadini.

di  Francesca Di Ciaula

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=DISCUSSIONI=

=TAMARO, IL GRANDE NEMICO
E' IL NIENTE. O LO E'
PIUTTOSTO IL NICHILISMO?=

rotoletti010


L'angoscia e il disagio
non sono soltanto
sentimenti dei giovani,
sono invece
di noi tutti
in quanto mortali
destinati a finire,
al niente

di  Mino Magrone

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Sudcritica Modugno

=GUASTO A PASSAGGIO A LIVELLO MODUGNO. IL SINDACO, SITUAZIONE ASSURDA CHE SI RIPETE= 5 aprile 2014 - Dice Nicola Magrone: "Prendero' le opportune iniziative per l'attuazione puntuale di intese precise sui compiti i di Fal e Rete Ferroviaria Italiana. Quello che serve e' scongiurare ulteriori situazioni di grave pericolo".[Leggi tutto in Sudcritica Modugno]

=DISCUSSIONI=

=“La grande bellezza”?=

la grande bellezza


Finché continua
l’umana avventura
in questa valle,
ci sarà scienza, arte,
religione
e l’apocalisse del pensiero
lasciamola ai meno dotati.
Non ci riguarda.

di  Pippo De Liso

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=DISCUSSIONI=

=JOBS ACT, LAVORO

SENZA DIRITTI

E SENZA DIFESE=

CGIL crisi

 
l’Europa solidifica
interessi preminenti
anche sottraendo
ai Paesi
a sovranità nazionale
le tradizioni politiche
e i documenti storici d’identità.
L’Italia è in prima fila con la cessione
della Costituzione e la fiammata
di follia collettiva del cambiamento
a tutti i costi, soprattutto in peggio

di  Pippo De Liso

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=DISCUSSIONI=

=Per far ripartire l'Italia

non serve stravolgere

la Costituzione=

costituzione

Proposta, da parte di un attivista

di Italia Giusta, di una piccola

guida pratica, aperta a suggerimenti,

per orientarsi tra i temi

di stretta attualità politica

di  Nicola Sacco

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Sudcritica Modugno

=RACCOLTA DIFFERENZIATA A MODUGNO, SUDCRITICA INTERVISTA L'ASSESSORE = 17 marzo 2014 - Puoi seguire l'intervista anche alla pagina di Sudcritica Modugno.Tra breve, finalmente, anche a Modugno (e per l'intero Aro del quale Modugno è capofila) ci sarà un bando di gara per una vera raccolta differenziata. Con l'aiuto e la collaborazione di tutti i cittadini dovrà portare al traguardo 'rifiuti zero'. L'assessore comunale Tina Luciano spiega a Sudcritica come accadrà.

Riprese e post produzione di Alberto Covella

Per discutere con il Movimento Italia Giusta secondo la Costituzione, questi gli indirizzi:
sede: via X marzo 88 - 70026 MODUGNO
posta elettronica: [email protected]
[email protected]
rivista: www.sudcritica.it

=DISCUSSIONI=

Larroganza

della Rai

In nessun altro

Paese europeo

si assiste al pagamento

di un canone obbligatorio

a fronte di una pubblicità

invadente e accentratrice

di  Pippo De Liso

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=DISCUSSIONI=

Il documento

alternativo

"Il sindacato

è un'altra cosa"

per il XVII Congresso

della Cgil

 

di  Pippo De Liso

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=DISCUSSIONI=

Una sinistra

nata piccolo-borghese

 

di  Franco Schettini

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a mio avviso il nostro “marxismo” altro non è stato che riformismo piccolo borghese, nemmeno socialdemocratico

Il 15 giugno del 1975 Pasolini scriveva, dopo le effimere vittorie delle sinistre, che “l’Italia è nel suo insieme ormai un Paese spoliticizzato, un corpo morto i cui riflessi non sono che meccanici. L’Italia cioè non sta vivendo altro che un processo di adattamento alla propria degradazione”.

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Contro la violenza sulle donne

MAGRONE, PALMINA E LE SUE PAROLE HANNO CAMBIATO LA MIA VITA
Casacalenda, 16 novembre 2013 - intervista di Maurizio Cavaliere. Magrone ricorda il giorno in cui palmina martinelli gli parlò in punto di morte, rivelandogli i nomi dei suoi aguzzini. La 14enne di fasano morì data alle fiamme nel novembre 1981, si era rifiutata di prostituirsi.

=LA VIOLENZA ESIBITA=

di Francesca Di Ciaula

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violenza2 [ Leggi tutto]  

DON TONINO BELLO - LA COSCIENZA E IL POTERE

IL POTERE, LA LEGGE, LA COSCIENZA
Don Tonino Bello ricordato dal sindaco di Modugno, Nicola Magrone, a Mola di Bari, il 16 ottobre 2013, con l'assessore regionale Guglielmo Minervini e don Gianni De Robertis.La speranza nel patto tra deboli, se non per rovesciare il potere almeno per attenuarne l'abuso. Tornare alle origini di don Tonino Bello è tornare alle origini del nostro popolo, cioè la Costituzione. Secondo il sindaco di Modugno, oggi la costituzione non deve essere modificata.

cronache dall'interno

=IL SINDACO DI MODUGNO NICOLA MAGRONE E LA SUA GIUNTA INCONTRANO I CITTADINI=
26 settembre 2013 - Filmato integrale dell'incontroPer la prima volta nella vita amministrativa di Modugno, l’amministrazione parla con i cittadini in un incontro pubblico.

Riprese e post produzione di Alberto Covella

Per discutere con il Movimento Italia Giusta secondo la Costituzione, questi gli indirizzi:
sede: via X marzo 88 - 70026 MODUGNO
posta elettronica: [email protected]
[email protected]
rivista: www.sudcritica.it

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