Home Politica =COME IL SINDACO MAGRONE ANNUNCIO' IN CONSIGLIO COMUNALE LA QUESTIONE URBANISTICA A MODUGNO=
=COME IL SINDACO MAGRONE ANNUNCIO' IN CONSIGLIO COMUNALE LA QUESTIONE URBANISTICA A MODUGNO= PDF Stampa E-mail
Scritto da Redazione   
Martedì 17 Giugno 2014 23:21

.RIPROPONIAMO UN DOCUMENTO NEL QUALE NICOLA MAGRONE INFORMA IL CONSIGLIO COMUNALE DI MODUGNO DELLA QUESTIONE URBANISTICA. SIAMO AL 28 MAGGIO 2014. LE POLEMICHE, GLI INTRIGHI , IL DIVAMPARE DI INTERESSI DI CETO E PERSONALI SEGUIRA' SUBITO DOPO, FINO ALLO SCIOGLIMENTO DEL CONSIGLIO COMUNALE DETERMINATO DALLE DIMISSIONI IL 22 AGOSTO 2014 (TRE GIORNI PRIMA DELLA SEDUTA MONOTEMATICA DI CONSIGLIO GIA' CONVOCATA PER IL 25 AGOSTO SUI PROBLEMI URBANISTICI)  DI TREDICI CONSIGLIERI DICHIARATISI "SEMPLICEMENTE" INFASTIDITI DAL "CARATTERACCIO" DEL SINDACO!. L'URBANISTICA, LA SPECULAZIONE EDILIZIA, LE MANI SULLA CITTA' NON C'ENTRANO NIENTE, DIRANNO POI I TREDICI CONGIURATI; QUESTIONE DI CARATTERE, TANTO VALE DIMETTERSI. COSI' SI E' OLTRAGGIATA UNA CITTA'.

 

                                                        COME IL SINDACO MAGRONE ANNUNCIO' IL 28 MAGGIO 2014 IN CONSIGLIO COMUNALE IL DISVELARSI DI UNA QUESTIONE URBANISTICA A MODUGNO. UN APPELLO ALL'UNITA' DEL CONSIGLIO, RIFIUTATO DALLE LOBBY DEL MATTONE CON TONI ED ATTI DA GUERRIGLIA URBANA.

architetturaDAL 1999 AL 2014 A MODUGNO
SI È COSTRUITO
  INVENTANDO E SEGUENDO

NORME ILLEGITTIME

Urgente la necessità
di un sistema di norme certe

 

Magrone: quel che è stato fatto sinora non ci riguarda e non sarà toccato. Da oggi in poi occorre però rimettere sui binari un treno deragliato

 

Riproponiamo IL DOCUMENTO

e le dichiarazioni di Magrone

al Consiglio Comunale del 28 maggio 2014

valgono per oggi.

Quella che segue è la comunicazione del Sindaco di Modugno, Nicola Magrone, al Consiglio Comunale del 28 maggio 2014 intorno alle gravissime anomalie emerse nella gestione del territorio negli anni dal 1999 ad oggi.
La comunicazione del Sindaco illustra nei punti essenziali l’allarmante situazione urbanistica della città; rassicura l’opinione pubblica per quanto riguarda il rischio di coinvolgimento delle realizzazioni urbanistiche già realizzate e pone il problema del presente e del futuro.

Il Sindaco conclude con un appello all’unità delle forse politiche della città, ai professionisti, ai lavoratori, agli imprenditori, agli artigiani, agli intellettuali per affrontare un problema ereditato dal passato e che produce i suoi effetti anche oggi sulla qualità della città e della vita dei cittadini.

Il Sindaco annuncia un suo incontro pubblico con i cittadini e chiede, infine, la convocazione di una seduta monotematica sul tema urbanistico e sulle prospettive di sviluppo sostenibile della città.

Il documento è fondamentale perché invita tutti a scongiurare il rito delle speculazioni e delle strumentalizzazioni di parte, responsabilità individuali e politiche a parte, intorno ad un problema che investe direttamente il futuro della Città.

Movimento Italia Giusta secondo la Costituzione

 

       

NICOLA MAGRONE: Devo comunicare al Consiglio una cosa che il Consiglio sa ormai benissimo, perché lo sanno tutti, circola in paese, è diventata già di pubblico dominio, è un problema dell'assetto urbanistico del nostro paese. Poiché il paese è stracolmo di questa circolazione di voci che si rincorrono e così via, credo di avere il dovere, e lo adempio, informando il Consiglio che c'è effettivamente questa questione.

Devo informarlo anche, non solo, del fatto che c'è questa questione, una questione di carattere ordinamentale, delle norme che si sono applicate o non si sono applicate negli ultimi ormai possiamo dire 15 anni, di più, sull'assetto urbanistico del Comune. Posta la rilevanza estrema, e per le valutazioni che personalmente mi sento legittimato a fare di un problema che rischia di devastare il paese, letteralmente di devastarlo nei suoi assetti anche di fiducia rispetto all'ordinamento comunale, all'ordinamento che il Comune si dà, voglio informare che questa cosa è nata perché all'inizio di quest'anno, in febbraio, l'arch. Sorricaro, responsabile dell'ufficio urbanistico, segnalò alcune anomalie nella definizione, nell'utilizzazione delle cosiddette norme di attuazione urbanistiche. Rilevò queste che a suo parere sembravano, sembravano e sono, secondo lei, anomalie, irregolarità e così via, e le segnalò a me.

Ma finché le ha segnalate a me, le ha segnalate e io ovviamente ne ho preso atto, ne ho parlato anche nell'ultimo Consiglio, feci riferimento a questo problema. Grazie alla domanda del Consigliere Cramarossa io colsi l'occasione per assecondare questo bisogno, che il Consigliere rappresentava, dell'opinione pubblica del paese di capire di che cosa si andava trattando. Legittimamente la domanda fu posta, doverosamente quella possibile mia risposta della volta scorsa fu data.

Devo dire che rispetto al problema che noi abbiamo affrontato la volta scorsa, così molto superficialmente perché nessuno è detentore poi della verità, dobbiamo ancora fare strada per arrivare a capire veramente i termini della questione, a parte qualche estemporaneo professore che si alza e dice la sua, ma insomma il problema non è di semplice soluzione, è un problema complicato.

Devo dire che una tappa, un approdo noi lo abbiamo avuto con la risposta che la Regione ha dato alla richiesta dell'ufficio urbanistico di Modugno sul quesito che l'ufficio urbanistico si andava ponendo. E la domanda era... premetteva... si premetteva che con la nota del 8 maggio del 2014 il responsabile dell'assetto del territorio, nell'ambito di una attività di ricognizione degli atti di formazione del piano generale, finalizzata la predisposizione di un testo coordinato delle norme di attuazione e della cartografia… Perché… io non lo sapevo, ma ho saputo, qualcuno lo saprà, questo piano era, soprattutto la cartografia, era un esercizio terapeutico per fotografi aspiranti, cartolai aspiranti, erano tante mappe, tante cose che andavano ogni volta attaccate una all'altra, una all'altra per capire e per interpretarle. C'era questo bisogno di rivedere e il piano regolatore generale e la cartografia. Ma dentro a questo, dentro a questa ricerca vennero fuori, e si soffermò l'attenzione di chi aveva l'incarico di fare queste cose, cioè il responsabile, si soffermò su questo: la delibera del Consiglio Comunale del… una delibera del Consiglio Comunale del '99, la numero 75, apportò delle modifiche e integrazioni alle norme di attuazione. Fu prodotto anche il testo di queste definitive modifiche, quindi il testo modificato, integrato da parte del Consiglio Comunale del ‘99, e si indicarono quali erano queste interpolazioni, queste aggiunte che davano alle norme di attuazione un assetto ben diverso da quello che derivò dal piano regolatore generale.

Fatto questo, il funzionario interpellò la Regione, siccome con queste interpolazioni, con queste aggiunte, con queste sottrazioni, con questa interferenza sul testo esistente del Consiglio Comunale, si era creata una dilatazione delle possibilità operative nelle costruzioni, per quanto riguarda le superfici, per quanto riguarda le strade, la distanza delle strade da una all'altra, una serie di problemi, le famose scale aperte, no? Questa scuola architettonica che ha illustrato Modugno in tutto questo ventennio, queste scale che poi non servono a determinare nulla in termini di superficie, perché sono tenute fuori, quindi le superfici si allargano, quindi tutto si allarga, quindi le misure delle strade si comprimono, eccetera eccetera, questo fenomeno. Si era fatta la domanda: ma questi interventi, si era chiesto il funzionario, sono varianti, o che sono? Se non sono varianti che sono al piano regolatore generale? E noi abbiamo atteso anche questo parere della Regione che ci dicesse, ci sbloccasse in questo fermo derivato da indecisione interpretativa, non si capiva come comportarsi… Se quelle, se fossero valutate come varianti sarebbero un pesce fuor d'acqua perché sarebbe un tentativo di variante abortito. Nel senso che nessuno ha chiesto e ha seguito la procedura per farne una variante.

Devo dire che questa, ammesso pure che fosse andata come variante, sarebbe caduta lo stesso perché già in sede di approvazione del piano regolatore generale la Regione aveva già detto che quei punti di merito non potevano essere consentiti, nelle prescrizioni li aveva già respinti, quindi un ritorno sarebbe stato inutile, perché sarebbero state respinte, anche se qualificate. Il sospetto quale diventava, e diventa, ma nessuno è in grado, per carità, di dire la verità su questo, dico su che cosa ci si sta dibattendo da questo punto di vista urbanistico? Il sospetto è che non furono mandate alla Regione con le procedure per realizzare, ottenere l'autorizzazione di una variante perché si sapeva già che la variante non sarebbe… le varianti non sarebbero state autorizzate, ammesse, approvate essendo già state respinte nel merito, come soluzione di merito dalla stessa Regione.

Questo naturalmente crea un clima di pesantezza proprio di difficoltà dell'interpretazione. Perché quel Consiglio Comunale si autocertificò nel suo stesso svolgersi, il segretario generale , il sindaco, l'assessore eccetera ecetera, autocertificò che quelle interpolazioni non costituivano variante, non costituivano variante e quindi non dovevano andare alla Regione? Questa è una domanda alla quale io non saprei rispondere.

Che cosa ha risposto, vado velocemente perché devo soltanto informare, la Regione alla domanda se queste interpolazioni - ripeto, che riguardano superficie, che riguardano spazi, altezze, non è che sono, che impongono un colore giallino invece di quello verdolino - toccano la sostanza, la struttura, l'uso del territorio, colpiscono, riguardano proprio l'assetto, rapporto insediamenti immobiliari-verde, insediamenti immobiliari-garage? Il nostro è un paese che non conosce l'esistenza proprio concettuale dei garage, sono le strade i garage che noi usiamo, ma non dovrebbe essere così, come tutti sappiamo. Non si può mettere palazzoni che poi portano insieme 100 o 200 famiglie che devono tutte quante avere almeno 2 macchine, il disastro è quello che abbiamo, e che viviamo.

La Regione ha risposto così, e io ve lo leggo in modo da non tentare una mia sintesi che inevitabilmente sarebbe non dico sbagliata, ma tendenzialmente sbagliata lo stesso (tendenzialmente perché non ce la faccio manco a sbagliare completamente, attesa la problematica così complicata, così difficile). Ha detto la Regione nello specifico, e con riferimento alla parti del testo in neretto… - perché il tecnico che fu il responsabile dell'epoca, fu delegato a ricostruire poi le norme tecniche e a ricostruirle con queste interpolazioni, che addirittura sono scritte… in neretto, tutte le parti che sono interpolate sono scritte in neretto e si vedono chiaramente.

Allora, dice la Regione: "Con riferimento alle parti del testo, che sono le parti che costituirono l'interpolazione, la sostanziale variante, ma non definita variante dallo stesso Consiglio Comunale, riportate nella cosiddetta, così la definì il Consiglio e il tecnico di allora, versione corretta e emendata delle risultanze del dibattito consiliare del 1 dicembre 99, questa è la definizione, insomma una cosa tipografica, ecco, bisognava aggiustare un po' la costruzione del testo e così via. E quindi… in riferimento a tutte queste modifiche, interpolazioni che furono fatte, la Regione si sofferma soprattutto su alcune modifiche fatte dal Consiglio di allora, grammaticali, lessicali, errori, perché si capiva la fretta, si capiva questa cosa, anche tutte queste furono corrette, ma tra queste furono corrette alcune, molte, molte norme che sono state racchiuse sotto, nella nota sotto la lettera D e che riguardano una serie di articoli in questa categoria: 4.1, 4.11, 4.17, 4.18, 60, sono tutte norme, queste, aggiunte alle norme tecniche, al testo delle norme tecniche di attuazione, aggiunte autonomamente dal Consiglio Comunale come proposte dal Sindaco, dalla Giunta, e da questo tecnico responsabile che aveva elaborato questa ricostruzione.

Alla domanda che cosa sono queste cose, sono varianti o non sono varianti? Perché se sono varianti sono state usate, sono state utilizzate, sono state applicate per 15 anni e più, dal ‘95, quanto? Sono parecchi? Dal ‘99, quanti anni? Quanti? Ecco, 15 anni…. Sono 15 anni di applicazione abnorme di un sistema normativo che non ha nessun rilievo reale, perché sono norme spacciate per non varianti, e quindi hanno fatto un percorso rapido e autonomo del Consiglio Comunale.

Sollecitata la Regione - perché noi non abbiamo una attrezzatura giuridica di consulenza, non abbiamo niente praticamente, abbiamo una preziosa collaborazione del Segretario Generale, ma non è che può stare poi ovunque - abbiamo dato una grande importanza alla risposta della Regione, ma la Regione che dice su questo, che ci vuole dire? Perché se la Regione ci avesse detto ‘state prendendo un granchio, state confondendovi sul nulla’, noi avremmo preso atto e avremmo evitato anche di porlo il problema. Sennonché la Regione ha detto: "da quanto sopra - come hanno detto - le modifiche di cui al punto D, che sono quelle che ho già citato, estensione, altezza, larghezza e così via, comportano variante alle norme di attuazione del vigente piano regolatore generale, come approvato dalla Giunta Regionale con le citate deliberazioni del 95", quando fu approvato il nostro piano regolatore generale. Aggiunge la Regione, quindi conferma la perplessità, sono varianti, non sono varianti? La scioglie, la risolve dicendo: “sono varianti queste che sono state adottate”, e indica gli articoli con tutti i nomi. Continua la nota della Regione così: "Atteso che la deliberazione consiliare numero 75/99 - che è quella che approvò le norme e così via - contiene inequivocabilmente aspetti di variante al piano regolatore generale, come innanzi puntualmente individuati" - e sono quegli articoli 4.1, 4.2, li elenca gli articoli che avrebbero, secondo anche la Regione, valore di variante - "si rileva che codesta amministrazione comunale - rivolgendosi naturalmente a noi come ente - non ha posto in essere gli adempimenti previsti dall'articolo 16 della delibera regionale 56/80", quella che prevedeva l'iter, il percorso per una approvazione di una variante. Quando dice che noi non abbiamo fatto, si riferisce naturalmente all'ente in astratto, unitario nel tempo, nello spazio e nelle persone soprattutto. Come ente in astratto. Non avete fatto questo e questo invece andava fatto, secondo la Regione. Ma la cosa ancora più decisa è che, è questo, dice: "Poiché detta variante non risulta essere stata approvata dalla Giunta Regionale, restano ancora efficaci e vigenti le norme di attuazione di cui al testo approvato con le predette deliberazioni di Giunta Regionale del 1995". Se queste non sono state mai approvate come variante non valgono, non sono né efficaci né vigenti, ma torna a essere - come intendiamo tutti - efficace e vigente il testo originario. Detta così sembra un giochino, un giochino quasi, sembra un giochino, ma la portata sottostante, la portata sostanziale come mi intende bene chiunque, tutti i consiglieri, ma mi riferisco agli avvocati, a Saverio, a Ruccia, insomma a quelli più abituati a giocare con questi termini, queste parole giuridiche, dico, capiscono che poi la sostanza cambia, ma cambia molto, cambia molto. Se non si fossero attuate, create, immaginate, se è così ancora da ritenere… non sto dicendo una mia opinione, una mia certezza, pongo il problema… se non si fossero introdotte quelle norme, non avremmo avuto sopraelevazioni di 4, di 5 piani, non avremmo avuto strade ridotte al minimo possibile. Così è tecnicamente anche, perché in urbanistica poi le parole hanno una certezza. Se tu sposti un meccanismo, un dato, si alterano tutti, è evidente. Se il balcone non è superficie, è evidente che non conta, rimane fuori e però si allarga l'immobile, si allarga la costruzione. Questo gioco che come modifichi un dato si spostano tutti gli altri è del tutto evidente, e si è vissuta questa cosa. Noi abbiamo insistito proprio con la Regione per dire e adesso il problema qual è? E abbiamo insistito anche, lo dico ma prima che con la Regione, con i Consiglieri di maggioranza, quel poco che siamo, abbiamo tentato anche un approfondimento di questo problema, ma è davvero difficile dare una soluzione. Io lo dico francamente, è un problema molto difficile, io diffido molto dai portatori di certezze che è così o non è così. Diffido molto, perché il problema è complessissimo, è dirompente dal punto di vista degli effetti sulla nostra comunità. Qua si cambia, si tratta, poi c'è l'opinione di ciascuno di noi… ben venga o speriamo di no.

Questo è un altro discorso, ma oggettivamente un problema di questo genere se dovesse essere risolto nel senso che quelle sono varianti e non si discute più… non le avete fatte… anche nel merito furono respinte prima come proposta… è chiaro che il paese comincia dall'anno zero da questi punti di vista.

Ciò che è fatto è fatto, ciò che è costruito è costruito, ciò che è realizzato è realizzato. Nessuno può arrivare al punto di furia iconoclasta contro, contro chi poi non lo so, contro la gente, nessuno. Ciò che è stato è stato, non c'è problema, non c'è problema. Quello che è accaduto, me lo insegnate, diventa, si è consolidato nelle cose. Però il problema che si pone è un problema per l'oggi, non solo per il futuro, per l'oggi, anche per l'oggi, perché uno bussa all'ufficio urbanistico e attende una risposta. E che fa, e che fa l'ufficio urbanistico? Di fronte a un problema che ha obiettivamente scoperto lui, no? Però quando lo ha notato non può dire: ‘io rilevo questa anomalia fino ad oggi, però da oggi in poi faccio la stessa cosa’, come fa? Come fa a conciliare queste due, questi due doveri che è il dovere di rilevare l'anomalia, ma dall'altra parte ha anche il dovere di rispondere alle istanze che ci sono. E qui si è innescato anche un problema, un problema di che cosa fare nel frattempo?

C'è una ipotesi che io rappresento liberamente… nessuno è portatore di niente, questo è un disastro che ci cade addosso, è un disastro che, si creda, non si creda, lo vedremo nei prossimi giorni, ma è un disastro perché stravolge un assetto ormai storico e anche una cultura storica. Perché non è che ora l'urbanistica nasce sotto il cavolo, nasce da una cultura e così via. Meno verde, meno strade, meno qua, più case e più case. Ci sono scuole di pensiero, ognuno è libero di interpretare come vuole. Mi rendo io conto che abbiamo, ci siamo imbattuti in un problema probabilmente più grande di noi, ci siamo imbattuti cioè in una situazione nella quale il Sindaco ha il dovere di dire all'opinione pubblica: primo, non cominciamo a fare una rissa collettiva su queste cose, perché io faccio veramente un appello alla sensibilità di tutti, alla correttezza di tutti, dobbiamo cercare di trovare uno sbocco, una soluzione, una via da percorrere… perché non basta la Giunta, non basta l'amministrazione, non basta nemmeno la Regione a fare risolvere questo problema. Bisogna, ci vuole il concorso leale di tutti. Se questo non ci fosse, io credo che il Comune verrebbe travolto da una valanga che non lo salverebbe più.

Siccome io so che non sarò Sindaco per molto, non vorrei però, non vorrei però lasciare questa traccia terribile, voglio chiarire che, se poi la rissa dovesse scoppiare, io all'opinione pubblica devo dire: l'hanno fatto loro, noi proprio no.

Se la rissa non c'è, se la buona volontà c'è, io ho tutta la mia buona volontà a costruire un percorso di soluzione di questo problema. Senza preconcetti, qui nessuno ce l'ha con i costruttori, con i tecnici, con questo e quest'altro, nessuno! Mi auguro, io, che non si scatenino le corporazioni, i tecnici, gli ingegneri contro un fantomatico avversario.

Siccome - ve lo dico francamente, molto francamente e quasi come ultime mie parole da Sindaco, ve lo dico francamente - non sopporto più questa voce che si dice in continuo "Magrone vuole chiudere tutto, ecco ha chiuso l'urbanistica". Mi dispiace, se il livello diventa questo noi alzeremo il tiro, noi reagiremo adeguatamente, Magrone non ha chiuso niente. Hanno devastato il paese, facciamo pace, mettiamoci di intesa buona, ma non cominciamo questo gioco che io chiudo le drogherie, chiudo le officine, non voglio che gli altri lavorino. Questa follia che mi è costata una fatica terribile durante la campagna elettorale, terribile, ma tu devi chiudere là. Così via questa idea del giudice impazzito che vuole mettere ordine e così via, è uno strumento che mi auguro venga deposto. Per ora nel paese tutto questo è il clima. Mi chiedono perché avete chiuso, perché avete sospeso, perché avete fatto questo? E perché? Non ho sospeso niente, è di fatto sospeso, dobbiamo trovare adesso un modo per uscire da questa trappola nella quale siamo, ci siamo imbattuti. Poi chi ha il coraggio di dire: ‘no, ce l'ho io la soluzione vada, si accomodi, per carità di Dio ognuno faccia quello che vuole’. Ma il problema è esattamente questo. Ed è uno, ve lo dico adesso molto timidamente, è uno dei tre, quattro grossi problemi, uno più grave dell'altro, che si stanno affacciando all'orizzonte, io lo preannuncio. Non voglio allarmare nessuno, ma c'è un secondo livello, un terzo livello, un quarto livello di questa problematica che rischia veramente di bloccare il paese e di costringere tutti a immaginarci come si ricomincia daccapo, come si ricomincia proprio daccapo. È un momento storico enorme quello che ci tocca vivere. Io sono impegnato dalla mattina alla sera a vedere di capire a parlare anche con tutti, vedo però che ognuno mi dà la sua ricetta e basta. Vorrei che fosse una costruzione comune.

E soprattutto vorrei che di questo problema drammatico… Si dice, per esempio, anche negli altri Comuni l'hanno fatto. Io lo so questo, lo so questo, me lo dicevano i topini, anche gli altri rubano nelle macchine. Non vale anche in altri paesi. Se quello che hanno fatto in altri paesi è stato legittimo come dovesse essere giudicato quello che si è fatto a Modugno, ben venga. Ma non perché si è fatto in altri paesi. È legittimo perché a Bitritto l'hanno fatto. Mi dispiace, con tutto il rispetto per Bitritto non è mai stata proprio la prima scuola italiana di Architettura o di Urbanistica. È un'altra storia. La nostra storia è questa. E su questo io davvero chiedo, chiedo proprio una dimostrazione di buona volontà.

Noi personalmente non siamo di nessun partito che ha vinto o che ha perso, non siamo in lite con nessuno. Siamo un gruppo della società, un movimento della società e credo che abbiamo il dovere di chiedere l'aiuto all'opposizione, all'opposizione, alla maggioranza che resta, l'aiuto per cercare di, veramente, di andare avanti, di risolvere, di non creare drammi nel paese, di non creare fratture di sorta… Ho sentito che minacciano manifestazioni, così via, sono un bersaglio sbagliato. Ma è sempre così, sono un bersaglio sbagliato. Se questo bersaglio dovessero attaccare, cioè me stesso, mi dispiace leggeremo i nomi e cognomi degli autori di tutto questo. Io non lo voglio fare, io non lo voglio fare!

Non ho nessuna velleità di rivendicazione, di polemica, di attacco, siete bravi, siete ciucci, siete qua. Non mi interessa niente di tutto questo. Però se l'idea è quella di utilizzarmi come capro espiatorio perché io mi trovo ora a scoprire e a vivere questa situazione, vuol dire che sarà una guerra civile, molto civile, molto seria, però dovremo dire chi ha fatto di Modugno quello che Modugno è oggi. Lo dovremo dire, e lo dovremo popolarmente giudicare, lo dovremo fare. Sono certo che non accadrà questo, sono certo. Faccio veramente un appello. Questo problema, se io devo essere, devo cadere dalla carica di Sindaco, non fatemi cadere su questo. Prendi per pretesto che non ho aperto bene la porta, una balla qualsiasi, se è questo l'obiettivo. Perché su questo problema dell’urbanistica credo che le strade dell'immediato futuro siano lastricate di rischi veramente incredibili per il paese. Questo è l'appello che io faccio. Dopo di ché io ho l'intenzione, e lo dichiaro subito, di chiedere la convocazione, io come Sindaco, di un Consiglio questa volta davvero monotematico, nel quale tutti, tutti, siano nelle condizioni di capire, di discutere, di portare il contributo, di dare una mano alla soluzione di questo problema, però lealmente e nel rispetto poi delle regole. Lo chiederò domani, lo formalizzo ora formalmente questa richiesta al Presidente, ma la formalizzerò per iscritto domani nelle sue mani, chiedo io questo dibattito, questo approfondimento, e chiedo anche se non sia il caso che le persone, i cittadini e così via non siano informati solo da piccioni viaggiatori, ma siano informati lealmente da tutti noi, da tutti noi, lealmente. Perché se continua questo clima è un clima da ordine pubblico che si presenta alla nostra città, è un clima da misure contro l'ordine pubblico.

E io certamente… io ho una mia vita da difendere, ho una mia dignità da difendere. Mi dispiace, abbiamo subito tutto questo, siamo le parti offese. Io, tu, tu, tu, siamo tutti qui parti offese di questa possibile tragedia che può colpire il nostro paese. Vi ringrazio, e al prossimo Consiglio Comunale monotematico io vi invito francamente a fare discussioni altrettanto franche, libere e che ci diano una mano. Sentiamoci tutti amministratori in questa, su questa, per me anche su tutte le altre questioni per la verità, ma sentiamoci tutti amministratori, tutti responsabili, evitiamo di fare le fughette, me ne vado al momento, si vota, me ne scappo, me ne vengo, me ne vado. Qui è in gioco il destino futuro, prossimo futuro di Modugno. Ognuno si deve assumere le sue responsabilità. Vi ringrazio. Questa era la mia comunicazione.

GIOVANNA BELLINO, presidente del consiglio: Grazie Sindaco. Consigliere Cramarossa molto brevemente, perché capisce che non è un dibattito, anche perché il Sindaco ha preannunciato che a breve, nell'arco probabilmente anche di una settimana, probabilmente, ci sarà un Consiglio monotematico sulla questione. Prego.

FABRIZIO CRAMAROSSA, capogruppo Pd: Molto brevemente, ma proprio perché le parole del Sindaco sono state assolutamente chiare. E io vorrei intanto, come dire, offro immediatamente al Sindaco la sponda più ampia e più larga possibile, perché le parole, come dire, da stato di assedio che ha utilizzato meritano attenzione. E quindi siccome siamo, o ci siamo, infilati in una trappola, da questa trappola credo che le forze, le persone responsabili devono dare un contributo ad evitare che esploda. Per questo, Presidente, ci sono momenti e momenti. Per cui è vero che il Sindaco ha detto, ma il Sindaco ha usato parole pesanti.

BELLINO: Non era per togliere la parola, ma semplicemente per aprire il dibattito nella seduta opportuna, solo per questo.

CRAMAROSSA: Non c'è dubbio, non c'è dubbio. Uso questo spazio breve per dire alcune cose, la prima è che se c'è uno stato di assedio è perché evidentemente ci sono oltre che probabilmente interessi consolidati, anche famiglie che lavorano. E quindi il clima da ordine pubblico che il Sindaco, come dire, paventa è un clima dovuto non solo alla difesa di interessi consolidati, ma anche alla difesa dello stipendio. Per cui se manifestazioni dovessero essere minacciate, io non faccio parte della categoria, ma ascolto, perciò l'altra volta ho fatto un'interpellanza in tal senso, perché i venti erano già chiari. È chiaro che c'è, ha ragione, non è in futuro è ora, sono le concessioni non concesse, sono le autorizzazioni non autorizzate, e il blocco che in questo momento spaventa tutti. L'osservazione che volevo fare, se il Sindaco può rispondermi, e che dalla risposta della Regione non si evince, la Regione e l'Assessore rispondono in maniera chiara, erano oggetto di variante e variante non c'è stata. Ma mi pare altrettanto evidente, non sono però informato sui punti e sulle virgole dei numeri delle delibere, che quella delibera nel ‘99 sia stata trasmessa in Regione, e quindi la domanda che il Comune dovrebbe fare, il Comune di oggi dovrebbe fare alla Regione di oggi è che cosa ha risposto la Regione di ieri al Comune di ieri. E quindi se quella delibera del '99 su cui il Comune di oggi solleva un dubbio di legittimità non sia stata legittimata dalla Regione di ieri. E quindi la risposta della Regione tranchant, per cui sollevato un problema, il problema è evidente anche ai ciechi, ai muti e ai sordi che quella doveva essere oggetto di variante, ma è altrettanto chiaro ai ciechi, ai muti e ai sordi che la Regione di ieri, credo con una delibera di Giunta del 2005, abbia pienamente legittimato la delibera del Consiglio Comunale del ‘99. E quindi non siamo in una situazione probabilmente in cui il Comune… chiedo scusa, quando starete qui parlerete. Non è così, non so chi è che può dire che non è così. Non è così...

BELLINO: Consigliere Cramarossa prego. Il pubblico per cortesia.

CRAMAROSSA: Questo è il clima, voglio dire vogliamo disinnescare la bomba o la vogliamo innescare la bomba? ... Chiedo alla Presidente perché sta dietro di lei, sto guardando la Presidente. Siccome dobbiamo disinnescare il clima anziché montarlo, tacciano tutti i professori dall'altra parte. Allora la prima obiezione è questa, e no, perché voglio dire...

MAGRONE (voce fuori microfono): Ma se facciamo così che ci innervosiamo…

CRAMAROSSA: E non mi sto innervosendo, è un pubblico un tantino schierato, per cui stia zitto il pubblico schierato...

MAGRONE (voce fuori microfono): E va bene, diremo a quelli che hanno votato me che non vengano più qua.

CRAMAROSSA: Allora inneschiamo il clima. La prima obiezione è questa, cosa ha fatto la Regione di ieri rispetto a quel, se in qualche modo questo può dare un aiuto. Siccome la richiesta che il Sindaco ha fatto di sponda, per cui la sponda la stiamo dando, potrebbe essere un percorso di questo tipo, se il Sindaco ritiene, che il Consiglio Comunale monotematico aperto, chiuso, il Consiglio Comunale è bene che si tenga, però il Partito Democratico ha chiesto all'Assessore Barbanente di venire a Modugno e chiede a lei, Sindaco, di partecipare a un incontro pubblico insieme all'Assessore Barbanente che si affianchi al Consiglio Comunale. E quindi lei chiede una sponda, noi gliela diamo in pieno, ma ci siamo già mossi in questo senso e abbiamo invitato l'Assessore Barbanente che ha dato la disponibilità per il 17 giugno. Quindi noi la invitiamo in Consiglio Comunale formalmente in un incontro pubblico il 17 giugno, forse è meglio che avvenga dopo il Consiglio Comunale, in modo tale che lei abbia in Consiglio Comunale la possibilità di tenere la sua posizione. Se vuole avviene dopo, è una data che l'Assessore stamattina ci ha fornito, lei ci chiede una sponda, noi vorremmo che lei, oltre che l'Assessore, preferibilmente anche il dirigente del Comune, partecipasse, ma soprattutto lei, a questo incontro pubblico che serve non a montare il clima, ma a disinnescarlo e soprattutto a trovare una soluzione perché siamo tutti all'angolo. Quindi volevo utilizzare questo breve incontro e sapere da lei cosa ne pensa di una proposta, di un invito che il Partito Democratico le fa su questo tema della legalità sull'urbanistica.

MAGRONE: Non ho nessun problema come è chiaro, non ho nessun problema su questo, adesso mi preme soprattutto porre l'accento sul Consiglio Comunale che deve essere investito istituzionalmente di questo problema. La mia priorità nelle urgenze che ho per cercare di districarci in questo ginepraio è questa, quella di avere un Consiglio Comunale che discuta. Io non ho condiviso molto questa, già questa polemica…: ‘le vittime non sono solo queste, ma anche i lavoratori’, e così via, perché apre già un filone di… tutti siamo perché i lavoratori continuino a lavorare. Noi abbiamo bisogno di una soluzione che consenta che questo sia. Non abbiamo bisogno di riaffermare il principio che siamo perché i lavoratori continuino a lavorare, su questo c'è, ne sono certo, l'unanimità totale di tutti. Noi abbiamo bisogno però di dire come si fa, perché il lavoro continui a essere assicurato, anche lo stesso sviluppo edilizio, compatibilmente con regole che se fossero illegittime, definitivamente ritenute illegittime, non si devono più applicare. È questo equilibrio che va trovato, è questa la ginnastica difficilissima. Vedi, Cramarossa, tu dici: se le persone protestano e vengono qua devi capire, mettiamo per ipotesi, ma io confido che non accada, certo è giusto. Ma perché non ho diritto anche io ad andare nel corteo, non ho diritto anche io ad andare nel corteo sotto il Comune? Mi chiederebbero a quale amministrazione, chi è il Comune, chi è il Comune? Stai protestando contro chi? Io che sono il Sindaco oggi protesto contro il Comune. Allora dobbiamo andare alla rottura definitiva e dire mi dispiace andiamo a vedere chi sta, chi non sta, chi ha deciso, chi non ha deciso. È questo che dobbiamo evitare. Invece se si riprende già subito a dire, però tieni presente che ci sono i lavoratori, sembra quasi che io sia cieco e non capisco che c'è il problema soprattutto dei lavoratori. Ma chi lo vuole risolvere lo deve risolvere acutamente, lo deve risolvere, con rimedi veri, e non così retoricamente. Non mi riferisco a te quando dico retoricamente, mi riferisco al rischio che c'è, che tutti diventano difensori dei lavoratori. Rispondi però a questo tipo di problemi, a queste questioni, a queste cose. E troviamo questa soluzione. Questa è la mia opinione. Il resto per me, Barbanente, la Regione, non ho nessun motivo per, anzi, anzi se dopo il Consiglio, meglio dopo perché il Consiglio si appropri del problema, si appropri, lo senta come suo. Io mi auguro che ogni Consigliere si ponga il problema: ‘se esco, dovessimo, mi dovessero interpellare su questa questione fammi essere preparato per affrontarlo’. Mi auguro che accada questo tra di noi. Quindi il Consiglio si appropri e discuta di questo, liberamente e senza fare questi possibili attacchi e contrattacchi e polemicucce... Poi non so che partito devo difendere io. Voi siete fortunati, avete un partito così grande, accogliete anche noi nel vostro grande mantello e difendete il diritto delle persone a capire questo problema, a risolverlo nel migliore dei modi, per quanto mi riguarda. Dopo di che su altri temi si riapra lo scontro. Va bene? Sono d'accordo io, con la Barbanente, sono d'accordo su tutto, e soprattutto sul Consiglio Comunale monotematico che ci aiuti a capire.

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Ultimo aggiornamento Sabato 06 Settembre 2014 22:55
 

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Sudcritica Flash

==MARIO MARANGI, PER L'EXTRAVERGINE DI PUGLIA 'CREARE RETE' TRA I PRODUTTORI=Le ‪‎difficoltà‬ ma anche le grandi ‪opportunità‬ dei ‪‎produttori‬ ‪‎oleari‬ che puntano all'‪‎innovazione‬ e alla ‪‎qualità‬, in ‪Puglia‬ come a Modugno‬.
‪‎Investire‬ nell'‪olivicoltura‬ significa anche ‪valorizzare‬ il ‪territorio‬ e il tessuto‬ ‪sociale‬.
Ecco le ‪sfide‬ che affrontiamo noi ‪giovani‬ ‪‎imprenditori‬ ‎agricoli‬.
[v.in Sudcritica Modugno]

Sudcritica Flash

=IL COMUNE DI MODUGNO ABBATTE IL 'MURO'. LO ACQUISTO' COME OPERA D'ARTE, LO DISTRUGGE COME BAGNO FATISCENTE=
di Francesca Di Ciaula.Il 2 febbraio scorso, in piazza Romita Vescovo, un tempo adibita a mercato del pesce, sono iniziati i lavori di demolizione della parete adiacente ai bagni pubblici.
La motivazione è presto detta: sicurezza e salvaguardia della pubblica incolumità, fatiscenza delle strutture. Il tutto per una spesa di 35 000,00 €.
La parete ricoperta di marmo nero, fu costruita a ridosso della chiesa seicentesca delle Monacelle in pieno centro storico, per nascondere un bagno pubblico, alla vista di chi sostava nella piazzetta. Una visione dai contrasti indicibili. Un monolite scuro e dietro la parete chiara dell'antica chiesetta. L'antico e il nuovo, maldestro tentativo di dare dignità al piastrellato che ha invaso il paese, eppure opera pubblica. La modernità imposta per capriccio o arbitrio, il marmo contro la pietra povera antica. Oggi ulteriore denaro pubblico è stato impiegato per distruggere quel manufatto a nessuno mai piaciuto per la sua manifesta volgarità.

[v.leggi tutto in Sudcritica Modugno]

Sudcritica Flash

=ITALIA GIUSTA, IL COMUNE DI MODUGNO BLOCCHI LO 'SFRATTO' DELL’ISTITUTO DEL NASTRO AZZURRO=
di Tina Luciano.

Il movimento Italia Giusta secondo la Costituzione sollecita il Commissario prefettizio a Modugno perché blocchi lo ‘sfratto’ dell’Istituto Nastro Azzurro fino a quando sarà pronta la nuova sede ad esso destinata, in locali comunali che oggi ospitano i Servizi sociali.Il Museo e le Associazioni combattentistiche raccolte nell’Istituto custodiscono oggi le poche tracce esistenti di una memoria collettiva di Modugno, perse le quali va definitivamente in frantumi l’identità dell’intera città.
Un luogo della memoria va protetto e tutelato: insistere nel volerlo ‘sfrattare’ ha il sapore iconoclasta della provocazione, del voler far apparire come insensibile al bene pubblico una pubblica amministrazione che deve invece avere a cuore unicamente le esigenze sociali.

[v.anche in Sudcritica Modugno]

I SEMINARI DI ITALIA GIUSTA

=CONSUMO DI SUOLO E COMUNITA' SENZA IDENTITA'. INCONTRO CON GIUSEPPE MILANO=
Il 23 gennaio 2015. Sono intervenuti Pasquale De Santis e Nicola Magrone."Contro il mostruoso consumo di suolo in tutta Italia, serve una mobilitazione dei cittadini, una coscientizzazione che ci faccia capire che la cementificazione costante ha un forte impatto sociale, significa alienazione, perdita di coesione della comunità, significa che non esiste più un'identità delle nostre città. Sentiamo spesso dire che si vuole 'costruire il futuro': ma lo si dice a vuoto, mentre si perpetuano questi atteggiamenti di noncuranza e di malapolitica. Costruire il futuro significa cominciare a far le cose per bene ogni giorno nelle nostre città. Quel che è successo a Modugno lo sapete voi, non ho titolo per parlarne ma parlano i fatti. Basta col dire che edilizia e urbanistica vanno visti come motore dello sviluppo, se poi sappiamo che servono per creare solo lo sviluppo di pochi... basta!"

Riprese video di A.Covella per Italia Giusta/Sudcritica

[v.anche in Sudcritica Modugno]

=DISCUSSIONI=

=SOVRANITA' NAZIONALE
MONETARIA
E DEBITO PUBBLICO=

Serafino Pulcini/
Mino Magrone

Monete-antiche-riportate-alla-luce-in-uno-scavo-archeologico


_________________

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I SEMINARI DI ITALIA GIUSTA

=PROTEZIONE CIVILE, INCONTRO CON GIUSEPPE DI CIAULA=
Il 9 gennaio 2015. Coordinamento, formazione, esercitazioni, sicurezza sono i cardini di una buona protezione civile.Fondamentale un piano dettagliato di intervento, con volontari professionali i quali - quando dovessero verificarsi emergenze - sanno che fare ma non usurpano i compiti dei professionisti. Partecipano il presidente di Italia Giusta secondo la Costituzione, Pasquale De Santis, e Francesca Di Ciaula, della segreteria del movimento.
Riprese video di A.Covella per Italia Giusta/Sudcritica

[v.anche in Sudcritica Modugno]

I SEMINARI DI ITALIA GIUSTA

=PROTEZIONE CIVILE, INCONTRO CON WILLIAM FORMICOLA=
Il 12 dicembre 2014, su ''Stato di salute del territorio italiano e ruolo della protezione civile''.Al centro dell'intervento, le azioni che gli amministratori devono compiere per prevenire, e per intervenire nel verificarsi di emergenze; gli effetti della mano dell'uomo sull'aggravamento dei rischi, i pericoli legati al consumo del territorio e al costruire senza regole. E' intervenuto il presidente di Italia Giusta, Pasquale De Santis.
Riprese video di A.Covella per Italia Giusta/Sudcritica

[in Sudcritica Modugno]

=POLITICA E CONSENSO=

=LA POLITICA
DELLE LOCUSTE=

locuste-madagascar


se si vuole tentare
un recupero
delle regole
che tutelino tutti,

bisognerà scontentare
i gruppetti di interesse
che si concentrano come locuste
intorno al patrimonio pubblico

di  Tina Luciano
__________________

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I SEMINARI DI ITALIA GIUSTA

=CULTURA, SCUOLA E
TERRITORIO E LA 'NUOVA'
FIERA DEL CROCIFISSO
A MODUGNO=

seminario IG di ciaula longo lobaccaro

Per i Seminari di Italia Giusta
secondo la Costituzione,
incontro - il 21 novembre 2014 -
col musicista dei Radiodervish
Michele Lobaccaro
e con Francesca Di Ciaula
e Valentina Longo.
Su politiche culturali a
Modugno, sul successo
della 'nuova' Fiera
del
Crocifisso inaugurata
con l'amministrazione
Magrone
e sull'importanza
delle relazioni
tra scuola e territorio.

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=DISCUSSIONI=

=ECONOMIA E UE.
CI VORREBBE KEYNES
MA E' TROPPO
DI SINISTRA=

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Ilquadro
macroeconomico

dell’Europa
dovrebbe suggerire
la ripresa di politiche economiche
poggiate sulle argomentazioni
della cosiddetta sintesi postkeynesiana.
Invece, ciò è ancora molto lontano
dall’essere preso in considerazione
dalle istituzioni europee

di  Mino Magrone

____________________

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I SEMINARI DI ITALIA GIUSTA

=LE SCELTE FISCALI DELLA GIUNTA MAGRONE PER PROTEGGERE I CETI MENO ABBIENTI=
Incontro con Dino Banchino.

Per i seminari di Italia Giusta secondo la Costituzione, incontro con l'assessore al Bilancio dell'amministrazione comunale di Modugno guidata da Nicola Magrone.Banchino ha parlato delle scelte fiscali fatte dalla giunta, tutte improntate all'art.53 della Costituzione italiana, per il quale il sistema tributario nel nostro Paese "è informato a criteri di progressività”.
Per questo, per il 2014 a Modugno non si è pagata la TASI, preferendo scaricare il peso maggiore della contribuzione dei cittadini sull'Irpef. Sono intervenuti Pasquale De Santis, presidente di Italia Giusta secondo la Costituzione, e Nicola Magrone.

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I SEMINARI DI ITALIA GIUSTA

=MODUGNO, LA GIUNTA MAGRONE E L'AIUTO AI PIU' DEBOLI=
Incontro con Rosa Scardigno

Per i seminari di Italia Giusta secondo la Costituzione, incontro con l'assessore ai servizi sociali dell'amministrazione comunale di Modugno guidata da Nicola Magrone.Al centro dell'intervento dell'assessore, gli sforzi per ricostituire servizi disastrati (Ufficio di Piano, in primis), le necessità cui assolvere senza arbitrio, la descrizione di un lavoro interrotto a poco più di un anno dall'insediamento, quando avrebbe potuto dare aiuti più congrui.

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=DISCUSSIONI=

=MODUGNO.
CON ITALIA GIUSTA
PER ROMPERE
L'AGGLOMERATO
DI POTERE=

logo italia giusta internet


Da queste parti
smuovere la stagnazione
di poteri è stato
un azzardo
ed una scelta
 coraggiosa.
E tuttavia la dimostrazione
che un movimento possa spezzare

un meccanismo consolidato
c'è stata.
[...] Che si possano tentare
scelte politiche limpide e nette,
l'esperienza amministrativa
modugnese ce lo insegna

di  Francesca Di Ciaula
____________________

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I SEMINARI DI ITALIA GIUSTA

=MODUGNO, LA NUOVA FIERA DEL CROCIFISSO=
Incontro con Tina Luciano -
"Queste sono le ragioni e le modalità della nuova configurazione della Fiera del Crocifisso......da un lato riannodare i fili con il centro della città, dall’altro garantire la sicurezza in un sito che, oltre ad essere isolato non garantiva nemmeno l’incolumità dei visitatori".

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=I LUOGHI=

=BORGO TACCONE.
STORIA PICCOLA
DEL SUD=

taccone7


Borgo Taccone
è questo luogo
dell'assenza,
una storia mancata
di insediamenti rurali.
Eppure non riesci
ad individuare la parola fine
a questa storia.
Il borgo intero sembra piuttosto
un racconto interrotto.

di  Francesca Di Ciaula
______________

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=DISCUSSIONI=

=IL MATTONE DI CALVINO.
60 ANNI DOPO=

Credits-LaPresse h partb


“Un sovrapporsi
geometrico di parallelepipedi
e poliedri, spigoli e lati di case,
di qua e di là, tetti, finestre,
muri ciechi per servitù contigue
con solo i finestrini smerigliati
dei gabinetti uno sopra l’altro”.

di  Nicola Sacco
______________

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=DISCUSSIONI=

=CRISI. PER SALVARE
L'EUROPA BASTEREBBE
SVEGLIARE IL GIGANTE=

images


Una modesta
frazione

di questo gigante finanziario
narcotizzato e costretto
a stare improduttivo può,
purché l’Europa e la Germania
lo vogliano, finanziare opere
e interventi comuni di sviluppo
e crescita dell’occupazione
di lavoratori in Italia ed in Europa

di  Mino Magrone
______________

 [Leggi tutto]

=DISCUSSIONI=

=MODUGNO.
LA DIGNITA' POSSIBILE=

francesca4


Questo, il sindaco
di Modugno,
Nicola Magrone,
ha insegnato nel primo anno
di amministrazione a chi
ha voluto comprendere:
a essere chiari,
a pronunciare il nome delle cose
senza timore, pubblicamente,
non in cenacoli all’ombra
di qualche interesse
che non fosse quello
di tutti i cittadini.

di  Francesca Di Ciaula

____________________

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=DISCUSSIONI=

=TAMARO, IL GRANDE NEMICO
E' IL NIENTE. O LO E'
PIUTTOSTO IL NICHILISMO?=

rotoletti010


L'angoscia e il disagio
non sono soltanto
sentimenti dei giovani,
sono invece
di noi tutti
in quanto mortali
destinati a finire,
al niente

di  Mino Magrone

_______________

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Sudcritica Modugno

=GUASTO A PASSAGGIO A LIVELLO MODUGNO. IL SINDACO, SITUAZIONE ASSURDA CHE SI RIPETE= 5 aprile 2014 - Dice Nicola Magrone: "Prendero' le opportune iniziative per l'attuazione puntuale di intese precise sui compiti i di Fal e Rete Ferroviaria Italiana. Quello che serve e' scongiurare ulteriori situazioni di grave pericolo".[Leggi tutto in Sudcritica Modugno]

=DISCUSSIONI=

=“La grande bellezza”?=

la grande bellezza


Finché continua
l’umana avventura
in questa valle,
ci sarà scienza, arte,
religione
e l’apocalisse del pensiero
lasciamola ai meno dotati.
Non ci riguarda.

di  Pippo De Liso

_______________

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=DISCUSSIONI=

=JOBS ACT, LAVORO

SENZA DIRITTI

E SENZA DIFESE=

CGIL crisi

 
l’Europa solidifica
interessi preminenti
anche sottraendo
ai Paesi
a sovranità nazionale
le tradizioni politiche
e i documenti storici d’identità.
L’Italia è in prima fila con la cessione
della Costituzione e la fiammata
di follia collettiva del cambiamento
a tutti i costi, soprattutto in peggio

di  Pippo De Liso

_______________

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=DISCUSSIONI=

=Per far ripartire l'Italia

non serve stravolgere

la Costituzione=

costituzione

Proposta, da parte di un attivista

di Italia Giusta, di una piccola

guida pratica, aperta a suggerimenti,

per orientarsi tra i temi

di stretta attualità politica

di  Nicola Sacco

_______________

[ Leggi tutto]

Sudcritica Modugno

=RACCOLTA DIFFERENZIATA A MODUGNO, SUDCRITICA INTERVISTA L'ASSESSORE = 17 marzo 2014 - Puoi seguire l'intervista anche alla pagina di Sudcritica Modugno.Tra breve, finalmente, anche a Modugno (e per l'intero Aro del quale Modugno è capofila) ci sarà un bando di gara per una vera raccolta differenziata. Con l'aiuto e la collaborazione di tutti i cittadini dovrà portare al traguardo 'rifiuti zero'. L'assessore comunale Tina Luciano spiega a Sudcritica come accadrà.

Riprese e post produzione di Alberto Covella

Per discutere con il Movimento Italia Giusta secondo la Costituzione, questi gli indirizzi:
sede: via X marzo 88 - 70026 MODUGNO
posta elettronica: [email protected]
[email protected]
rivista: www.sudcritica.it

=DISCUSSIONI=

Larroganza

della Rai

In nessun altro

Paese europeo

si assiste al pagamento

di un canone obbligatorio

a fronte di una pubblicità

invadente e accentratrice

di  Pippo De Liso

_______________

[ Leggi tutto]

=DISCUSSIONI=

Il documento

alternativo

"Il sindacato

è un'altra cosa"

per il XVII Congresso

della Cgil

 

di  Pippo De Liso

__________________

[ Leggi tutto]

=DISCUSSIONI=

Una sinistra

nata piccolo-borghese

 

di  Franco Schettini

__________________

a mio avviso il nostro “marxismo” altro non è stato che riformismo piccolo borghese, nemmeno socialdemocratico

Il 15 giugno del 1975 Pasolini scriveva, dopo le effimere vittorie delle sinistre, che “l’Italia è nel suo insieme ormai un Paese spoliticizzato, un corpo morto i cui riflessi non sono che meccanici. L’Italia cioè non sta vivendo altro che un processo di adattamento alla propria degradazione”.

[ Leggi tutto]

Contro la violenza sulle donne

MAGRONE, PALMINA E LE SUE PAROLE HANNO CAMBIATO LA MIA VITA
Casacalenda, 16 novembre 2013 - intervista di Maurizio Cavaliere. Magrone ricorda il giorno in cui palmina martinelli gli parlò in punto di morte, rivelandogli i nomi dei suoi aguzzini. La 14enne di fasano morì data alle fiamme nel novembre 1981, si era rifiutata di prostituirsi.

=LA VIOLENZA ESIBITA=

di Francesca Di Ciaula

____________________

violenza2 [ Leggi tutto]  

DON TONINO BELLO - LA COSCIENZA E IL POTERE

IL POTERE, LA LEGGE, LA COSCIENZA
Don Tonino Bello ricordato dal sindaco di Modugno, Nicola Magrone, a Mola di Bari, il 16 ottobre 2013, con l'assessore regionale Guglielmo Minervini e don Gianni De Robertis.La speranza nel patto tra deboli, se non per rovesciare il potere almeno per attenuarne l'abuso. Tornare alle origini di don Tonino Bello è tornare alle origini del nostro popolo, cioè la Costituzione. Secondo il sindaco di Modugno, oggi la costituzione non deve essere modificata.

cronache dall'interno

=IL SINDACO DI MODUGNO NICOLA MAGRONE E LA SUA GIUNTA INCONTRANO I CITTADINI=
26 settembre 2013 - Filmato integrale dell'incontroPer la prima volta nella vita amministrativa di Modugno, l’amministrazione parla con i cittadini in un incontro pubblico.

Riprese e post produzione di Alberto Covella

Per discutere con il Movimento Italia Giusta secondo la Costituzione, questi gli indirizzi:
sede: via X marzo 88 - 70026 MODUGNO
posta elettronica: [email protected]
[email protected]
rivista: www.sudcritica.it

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