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Scritto da Redazione   
Lunedì 27 Febbraio 2017 07:19

LA QUESTIONE MODUGNO E IL MISTERO DI PORTO TORRES

porto torres HPIM1261 ok

 [Italia Giusta secondo la Costituzione] -

Quando ci si avventura a parlare dell’attività svolta da chi amministra Modugno in questi ultimi 20 mesi sembra di trovarsi di fronte a un miracolo: un miracolo quotidiano per portare alle soglie del XXI secolo una cittadina resa lugubre da un saccheggio di decenni. Desolante la “questione Modugno” per il quadro che si presentava agli occhi dell’attuale amministrazione: zero raccolta differenziata, zero vivibilità, zero piazze, arrembaggio edilizio, strade invase da automobili parcheggiate in triplice fila e da cassonetti traboccanti di rifiuti, zero rispetto per pedoni e cicloamatori, mercati cittadini degradati e antigienici, forte arretramento culturale - condito con linguaggio volgare ed arrogante - soprattutto nei ceti politici e partitici che per decenni hanno sgovernato Modugno (Pd in testa, Udc e centrodestra collaterali).

Una delle questioni più desolanti della “questione Modugno” e, insieme, più intriganti riguarda il “mistero Porto Torres”, la vicenda di un quartierone nato quarant' anni fa come un enorme residence privato, un megacondominio per qualche migliaio di abitanti (oggi circa 1.700) in un'area priva di ogni genere di opere di urbanizzazione primaria (strade, luce, fogne) e circondata solo dalla strada statale 96, dall'autostrada e dalla ferrovia. Abbiamo visto il sindaco Nicola Magrone, il vicesindaco Francesca Benedetto e questa Amministrazione affrontare da subito, con impegno e determinazione, il problema dei residenti di Porto Torres e le loro difficoltà a gestire manutenzione ordinaria e straordinaria nel megacondominio, privo persino di allaccio alla fogna. Abbiamo visto che la soluzione alla questione, per l'impegno e la determinazione del sindaco e di questa Amministrazione, sembra essersi trovata, e - cosa estremamente difficile - anche il denaro per provvedere a rimettere in sesto il quartiere”. Abbiamo visto, a distanza di alcuni mesi, che pochi mestatori - oggi - si oppongono al raggiungimento della soluzione definitiva, ormai a portata di mano, e abbiamo voluto capirci di più.

Per questo, dunque, ITALIA GIUSTA SECONDO LA COSTITUZIONE ha chiesto all'assessore all'Urbanistica del Comune di Modugno, e vicesindaco, avv.Francesca Benedetto, di chiarire il mistero Porto Torres”. L'assessore ci ha fornito - e della sua cura e disponibilità siamo molto grati - spiegazioni, anche tecniche, della questione e del perché, stanti la volontà dei residenti e dell'Amministrazione comunale, non si possa portare celermente a termine il passaggio dell'area Porto Torres da privata a pubblica per risolvere i disagi e le difficoltà di quei cittadini.

Sottoponiamo a tutti la nota dell'assessore, condivisa dal sindaco, perché tutti possano acquisire gli elementi utili per capire come stanno le cose. Quel che noi dalle parole dell'avv.Benedetto abbiamo capito è che il mistero Porto Torres” non è un mistero ed è parte integrante della “questione Modugno”: i residenti di porto Torres, tramite la strumentalizzazione di pochi, sono ancora oggi ostaggio e strumento di politicanti sguaiati che - ancora - non vogliono prendere atto di essere stati spazzati via dalla propria ingordigia e insipienza, e ancor più si agitano e intorbidano le acque quanto più vedono che la soluzione dei problemi può essere vicina.

La determinazione a risolvere i problemi messa in campo da questo sindaco e da questa Amministrazione comunale, tuttavia, è tale che anche per Porto Torres la soluzione è - noi di IGsC ne siamo convinti - a portata di mano: sarà realizzata tanto più velocemente quanto più i residenti di Porto Torres lo vorranno e collaboreranno, mettendo all'angolo chi strumentalizza e specula. [IGsC]

 

 

 CHE COS’E’ PORTO TORRES, QUALI SONO I PROBLEMI E QUALE LA LORO SOLUZIONE

 la volontà di questa Amministrazione comunale a risolvere la questione “Porto Torres” è ferma: basti considerare che dal 2014 negli atti di programmazione delle opere pubbliche è inserito - e rimane inserito - proprio l’intervento di riqualificazione di quel complesso, con la speranza che la cessione dell’area privata al demanio comunale avvenga quanto prima

di  Francesca Benedetto *
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CHE COS’E’ PORTO TORRES

L’attuale Amministrazione comunale di Modugno si è impegnata [sin dal suo insediamento - 2013 e successione a seporto torres HPIM1223 ok stessa - 2015], a tentare di definire la questione relativa alla riqualificazione del complesso “Porto Torres” all’interno del quale si registra una situazione di elevato degrado urbano, soprattutto con riferimento all’area destinata a viabilità ed agli impianti di illuminazione e di fogna, situazione determinata da quasi 40 anni di totale incuria e omessa manutenzione di tali aree e impianti.

Dal 2013, e ancora negli ultimi giorni, si sono susseguiti incontri con i residenti nel complesso e con tecnici ed avvocati dagli stessi incaricati, alcuni anche noti nel nostro territorio, con i quali si è giunti alla condivisione di un percorso obbligato già assai noto all’Amministrazione ed a residenti particolarmente “attivi” sulla problematica, sorprendentemente divenuti nel frattempo “smemorati” e ignari di tutto. Percorso che sarà di seguito descritto.

La questione riguardante il complesso residenziale Porto Torres è particolarmente complessa, soprattutto sotto il profilo giuridico. Si tratta, per la verità, di una questione che ancora una volta ricade su questa Amministrazione che, purtroppo, si trova spesso - se non sempre - a dover inseguire e risolvere questioni del passato (al di là di quanto ne dicano i mestatori di professione) e/o dirimere dibattiti scatenati da propagande politiche (meglio, mere propagande fatte di “fuffa”) sganciate da qualsivoglia disamina tecnico-giuridica della questione.

Ma quando si parla di “Quartiere Porto Torres” a che cosa si fa realmente riferimento?

Si tratta di un maxi complesso residenziale, realizzato negli anni ’70 sulla scorta di una licenza edilizia rilasciata il 31.8.1968: centinaia e centinaia di appartamenti, migliaia e migliaia di metri cubi, speculazione esagerata in assenza di un piano di lottizzazione o di una convenzione di cessione delle aree da destinare alle opere di urbanizzazione primaria (strade, luce, fogna ecc.). Eppure si trattava all’epoca di un’area estremamente periferica non urbanizzata e circondata solo da infrastrutture viarie (strada statale 96, autostrada e ferrovia).

IL FATIDICO 31 AGOSTO 1968

HPIM1246 okSi è trattato proprio di una di quelle licenze (come tantissime altre) rilasciate a Modugno in un giorno ormai emblematico: il 31.8.1968.

Il 31.8.1968, infatti, coincide con la data decorsa la quale (come molti tecnici ben sanno) entravano in vigore nuove prescrizioni per le costruzioni (art. 17, l.n. 765/1967), il cui rispetto (non avvenuto anche nel caso di Porto Torres) avrebbe dato probabilmente alla nostra città un’immagine diversa (probabilmente più bella e, sotto il profilo ambientale, sostenibile), “rispetto” che sarebbe andato tutto a discapito della speculazione edilizia che la nostra città ha invece da sempre massacrato.

Eppure gli speculatori sono pochi e i cittadini molti, ma di questi ultimi in pochi effettivamente si interessano, ancora oggi, purtroppo.

Ma torniamo al complesso Porto Torres. Il progetto prevedeva la costruzione di diverse palazzine, un albergo, un ristorante a servizio dell’albergo e altre strutture: immobili tutti connessi tra di loro da un’area condominiale destinata in parte a viabilità privata, sia pedonale che carrabile, in parte a parcheggi pertinenziali. A parcheggi, appunto: altro problema atavico della nostra cittadina sempre purtroppo determinato dalla volontà di sfruttare al massimo il territorio a discapito dei parcheggi, delle strade, del verde ecc. ecc.

Nulla veniva ceduto al Comune di Modugno a titolo di urbanizzazione, a differenza di quanto legittimamente accade nelle lottizzazioni e di quanto sarebbe dovuto accadere per Porto Torres (ma si sa: la legge è spesso preordinata al raggiungimento di uno scopo - le aree destinate ad urbanizzazione devono essere cedute al Comune perché devono essere a servizio della comunità), ma nella nostra città il rispetto delle norme non è mai stato - prima di ora - una prerogativa.

Nulla veniva ceduto ad eccezione di una limitata porzione di terreno da destinare a viabilità necessaria per accedere al costruendo complesso che fu realizzato, bisogna non dimenticarlo, in un’area all’epoca dei fatti ricadente in aperta campagna.

IL CONDOMINIO

Il progetto fu, peraltro, solo in parte realizzato negli anni ’70: furono venduti gli appartamenti con annesse pertinenze (si intendevano iporto torres HPIM1241 ok parcheggi sopra indicati? Sicuramente sì) e i diritti spettanti a ciascun acquirente/proprietario dell’immobile sull’area interna privata destinata a viabilità carrabile e pedonale: area dunque condominiale, come peraltro precisato nei singoli atti di compravendita.

Cosa è accaduto dopo: è noto che la speculazione non paga tutti; certo, paga i pochi speculatori: a tutti gli altri vengono lasciati solo i disagi e i problemi.

La manutenzione delle aree condominiali, degli impianti comuni (vedi ad esempio l’illuminazione o le vasche di raccolta delle acque piovane) e del verde nel corso degli anni non è mai stata effettuata, forse perché esageratamente costosa per l’entità delle opere da eseguirsi che mal si conciliavano con la natura condominiale del complesso: eppure tali aree e opere private erano e private sono, condominiali erano e condominiali sono.

I danni e i guai di 40 anni or sono appaiono adesso con manifesta evidenza solo perché che per la prima volta, da oltre quarant’anni, un’Amministrazione comunale ha ascoltato le ragioni, che tutti hanno ignorato, di una comunità ai margini della città.

I PROBLEMI DI PORTO TORRES

porto torres HPIM1263 okIl complesso condominiale Porto Torres manifesta senza dubbio aspetti di degrado urbano anche con particolare riferimento alle aree ed alle opere comuni: viabilità, verde e impianti.

Dalla documentazione agli atti del Comune risulta che la problematica è esplosa alcuni anni fa. Essa fu sollevata anche con proteste scritte nel 2012: ma, già all’epoca, i tecnici comunali manifestarono numerose perplessità e problematiche su un possibile intervento risolutore della questione da parte del Comune.

La problematica fu riproposta nel 2013 all’allora Commissario, il quale non se ne occupò affatto, probabilmente per la difficoltà (o ritenuta impossibilità) nel dirimerla.

Dopo di che la vicenda fu ripresa dal Sindaco Magrone: infatti, nel 2014 il Sindaco Magrone riuscì per la prima volta ad ottenere la disponibilità e l’impegno del progettista, nonché costruttore e proprietario di alcune aree e immobili ricadenti nel complesso (ing. Vito Susca), non solo a cedere le aree destinate a viabilità e in sua proprietà, ma anche a procedere preliminarmente ed a sue spese a frazionare l’intera area destinata a viabilità: detta area, infatti, si ribadisce, come risulta dagli atti di compravendita dei singoli appartamenti, oltre che dagli elaborati progettuali dell’intero complesso residenziale “Porto Torres”, è un’area privata condominiale, un’area cioè della quale sono proprietari sia l’indicato costruttore, ossia l’ing. Susca, sia anche tutti i proprietari dei singoli alloggi ricadenti nel complesso. Al frazionamento, quindi, doveva seguire il consenso di tutti i proprietari dell’area sia al frazionamento stesso sia alla cessione al Comune delle singole proprietà (indivise, perché condominiali).

E’ vero, infatti, che al Catasto l’area in questione risulta ancora intestata all’ing. Susca, ma è pur vero che il Catasto oltre a non essere spesso aggiornato non fa piena prova: l’unica prova e dato certo è che dagli atti di compravendita e dai registri immobiliari quell’area è in comproprietà a tutti i condomini. Del resto su di essa insistono anche le pertinenze cioè i parcheggi privati pertinenziali.

LA SOLUZIONE PROPOSTA DALL’AMMINISTRAZIONE MAGRONE

Siglato l’accordo, l’allora Amministrazione Magrone incaricò l’Ufficio tecnico di predisporre un progetto di riqualificazione dell’areaporto torres HPIM1271 ok anzidetta: progetto che fu effettivamente elaborato nel 2014 e che prevedeva il rifacimento del manto stradale, la manutenzione straordinaria del verde, il rifacimento dell’impianto di illuminazione, con una previsione di spesa tra i 600.000,00 e i 700.000,00 Euro.

Condizione imprescindibile perché il Comune potesse intervenire con fondi comunali o altri finanziamenti pubblici era che l’area in questione, una volta frazionata, fosse ceduta e/o accorpata al demanio comunale con il consenso di tutti i singoli proprietari. E questo era noto all’ing. Susca e a tutti coloro, politici del tempo e alcuni residenti in quel complesso, che ora ritrattano come se non sapessero o non avessero mai saputo. Condizione, del resto, ovvia: può il Comune spendere soldi pubblici su un’area privata? Certamente no. Il Comune può intervenire su aree pubbliche di sua proprietà; pertanto se le aree sono private, l’intervento comunale può essere effettuato solo se tali aree diventano preventivamente pubbliche, mediante cessione e/o accorpamento al demanio comunale: ma sia nell’uno che nell’altro caso è necessario il consenso dei proprietari dell’area interessata, oltre che una serie di motivazioni relative all’interesse pubblico all’accettazione di quella cessione o all’accorpamento al demanio dell’area, motivazioni però rimesse all’attività dell’Ente e sulle quali questa Amministrazione ha già abbondantemente lavorato.

La questione fu riproposta al Commissario nel 2014, ma anche questa volta il Commissario prefettizio - tanto amato da alcuni nostri concittadini - era in perfetta sintonia con quanto appena rappresentato.

Dopo di che la questione è stata immediatamente ripresa dall’attuale Amministrazione [2015], subito dopo il suo insediamento, come ben noto ad alcuni personaggi, residenti, tecnici e politicanti di sorta, che ora negano finanche l’evidenza.

La questione e la sua soluzione è stata studiata, discussa, approfondita anche in Consiglio comunale.

Sta di fatto che si attende, ancora, il consenso unanime dei proprietari o, meglio, dei comproprietari di quell’area alla sua definitiva cessione, o anche all’accorpamento della stessa al demanio comunale.

Non si riesce - dicono alcuni - a raggiungere il consenso. Perché, ci si chiede? Non si sa.

Forse troppi mestatori e detrattori di questa Amministrazione, ma anche del bene di quei cittadini, operano nell’ombra.

I SABOTATORI DI UNA SOLUZIONE SOCIALMENTE EQUA DEL PROBLEMA

Listener okChe si fa, dunque? Secondo alcuni:

1) fingere che il consenso di tutti i comproprietari non serva;

2) imporre all’Amministrazione (cioè ad un Ente pubblico che gestisce i soldi di tutti) un “atto di coraggio”: il Comune dovrebbe fingere cioè che l’area sia già divenuta pubblica (in contrasto con norme e sentenze che tutt’altro prevedono) o di un unico proprietario ed intervenire con i soldi pubblici, cioè di tutti i cittadini, su quell’area che resterebbe, senza la legittima cessione, privata e condominiale.

A questo punto, per assurdo, si dovrebbe ritener consentito un intervento pubblico su qualsiasi bene privato: un’area, un immobile ecc. E’ mai possibile? Certamente no.

Del resto un errore del genere (se errore lo si vuol chiamare) costerebbe caro a tutti, in particolare ai cittadini che si troveranno prima o poi a pagare per colpa sempre di altri.

Si tratterebbe di una questione molto simile ai pignoramenti che hanno flagellato il Comune di Modugno, nascenti dagli espropri eseguiti negli anni ’80: il Comune occupò aree private per consentire a imprenditori edili di costruire palazzine su palazzine, appartamenti su appartamenti, senza pagare le indennità di esproprio ai proprietari dei terreni occupati. Cosa è accaduto? Che ora il Comune - cioè tutti i cittadini –, all’esito di un contenzioso, si ritrova a pagare (da poco ha pagato) il debito con gli interessi, ossia una cifra lievitata esponenzialmente pari a quasi 3.000.000,00 (tre milioni) di euro.

E’ mai possibile tollerare ciò? Sicuramente no. E’ mai possibile ricadere negli errori del passato? Sicuramente no, soprattutto se la soluzione lecita e legittima è a portata di mano.

Il consenso unanime dei condomini è imprescindibile: sono tutti invitati a renderlo.

La volontà di questa Amministrazione a risolvere la questione “Porto Torres” è ferma: basti considerare che negli atti di programmazione delle opere pubbliche è inserito proprio l’intervento di riqualificazione di quel complesso, con la speranza, che la cessione dell’area comune al demanio comunale avvenga però quanto prima.

Insomma, un caso unico: è l’Amministrazione ad “inseguire” un grappolo di cittadini per dare una mano ai cittadini di porto Torres; ed è un grappolo di cittadini a non rispondere, a rimanere nell’anonimato, magari ad organizzare le proteste contro il Comune. Da soli?

[* La nota, predisposta sulla base di atti e documenti reperiti presso l’Ufficio tecnico comunali ed in parte consegnati da alcuni residenti nel complesso Porto Torres, è a cura del vice Sindaco Assessore all’assetto del territorio, avv. Francesca Benedetto, e condivisa dal Sindaco, Nicola Magrone]

Le foto di Porto Torres riprodotte qui sono di Francesca Di Ciaula.

 

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Sudcritica Flash

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‪‎Investire‬ nell'‪olivicoltura‬ significa anche ‪valorizzare‬ il ‪territorio‬ e il tessuto‬ ‪sociale‬.
Ecco le ‪sfide‬ che affrontiamo noi ‪giovani‬ ‪‎imprenditori‬ ‎agricoli‬.
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=IL COMUNE DI MODUGNO ABBATTE IL 'MURO'. LO ACQUISTO' COME OPERA D'ARTE, LO DISTRUGGE COME BAGNO FATISCENTE=
di Francesca Di Ciaula.Il 2 febbraio scorso, in piazza Romita Vescovo, un tempo adibita a mercato del pesce, sono iniziati i lavori di demolizione della parete adiacente ai bagni pubblici.
La motivazione è presto detta: sicurezza e salvaguardia della pubblica incolumità, fatiscenza delle strutture. Il tutto per una spesa di 35 000,00 €.
La parete ricoperta di marmo nero, fu costruita a ridosso della chiesa seicentesca delle Monacelle in pieno centro storico, per nascondere un bagno pubblico, alla vista di chi sostava nella piazzetta. Una visione dai contrasti indicibili. Un monolite scuro e dietro la parete chiara dell'antica chiesetta. L'antico e il nuovo, maldestro tentativo di dare dignità al piastrellato che ha invaso il paese, eppure opera pubblica. La modernità imposta per capriccio o arbitrio, il marmo contro la pietra povera antica. Oggi ulteriore denaro pubblico è stato impiegato per distruggere quel manufatto a nessuno mai piaciuto per la sua manifesta volgarità.

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Sudcritica Flash

=ITALIA GIUSTA, IL COMUNE DI MODUGNO BLOCCHI LO 'SFRATTO' DELL’ISTITUTO DEL NASTRO AZZURRO=
di Tina Luciano.

Il movimento Italia Giusta secondo la Costituzione sollecita il Commissario prefettizio a Modugno perché blocchi lo ‘sfratto’ dell’Istituto Nastro Azzurro fino a quando sarà pronta la nuova sede ad esso destinata, in locali comunali che oggi ospitano i Servizi sociali.Il Museo e le Associazioni combattentistiche raccolte nell’Istituto custodiscono oggi le poche tracce esistenti di una memoria collettiva di Modugno, perse le quali va definitivamente in frantumi l’identità dell’intera città.
Un luogo della memoria va protetto e tutelato: insistere nel volerlo ‘sfrattare’ ha il sapore iconoclasta della provocazione, del voler far apparire come insensibile al bene pubblico una pubblica amministrazione che deve invece avere a cuore unicamente le esigenze sociali.

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I SEMINARI DI ITALIA GIUSTA

=CONSUMO DI SUOLO E COMUNITA' SENZA IDENTITA'. INCONTRO CON GIUSEPPE MILANO=
Il 23 gennaio 2015. Sono intervenuti Pasquale De Santis e Nicola Magrone."Contro il mostruoso consumo di suolo in tutta Italia, serve una mobilitazione dei cittadini, una coscientizzazione che ci faccia capire che la cementificazione costante ha un forte impatto sociale, significa alienazione, perdita di coesione della comunità, significa che non esiste più un'identità delle nostre città. Sentiamo spesso dire che si vuole 'costruire il futuro': ma lo si dice a vuoto, mentre si perpetuano questi atteggiamenti di noncuranza e di malapolitica. Costruire il futuro significa cominciare a far le cose per bene ogni giorno nelle nostre città. Quel che è successo a Modugno lo sapete voi, non ho titolo per parlarne ma parlano i fatti. Basta col dire che edilizia e urbanistica vanno visti come motore dello sviluppo, se poi sappiamo che servono per creare solo lo sviluppo di pochi... basta!"

Riprese video di A.Covella per Italia Giusta/Sudcritica

[v.anche in Sudcritica Modugno]

=DISCUSSIONI=

=SOVRANITA' NAZIONALE
MONETARIA
E DEBITO PUBBLICO=

Serafino Pulcini/
Mino Magrone

Monete-antiche-riportate-alla-luce-in-uno-scavo-archeologico


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I SEMINARI DI ITALIA GIUSTA

=PROTEZIONE CIVILE, INCONTRO CON GIUSEPPE DI CIAULA=
Il 9 gennaio 2015. Coordinamento, formazione, esercitazioni, sicurezza sono i cardini di una buona protezione civile.Fondamentale un piano dettagliato di intervento, con volontari professionali i quali - quando dovessero verificarsi emergenze - sanno che fare ma non usurpano i compiti dei professionisti. Partecipano il presidente di Italia Giusta secondo la Costituzione, Pasquale De Santis, e Francesca Di Ciaula, della segreteria del movimento.
Riprese video di A.Covella per Italia Giusta/Sudcritica

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I SEMINARI DI ITALIA GIUSTA

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Il 12 dicembre 2014, su ''Stato di salute del territorio italiano e ruolo della protezione civile''.Al centro dell'intervento, le azioni che gli amministratori devono compiere per prevenire, e per intervenire nel verificarsi di emergenze; gli effetti della mano dell'uomo sull'aggravamento dei rischi, i pericoli legati al consumo del territorio e al costruire senza regole. E' intervenuto il presidente di Italia Giusta, Pasquale De Santis.
Riprese video di A.Covella per Italia Giusta/Sudcritica

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=POLITICA E CONSENSO=

=LA POLITICA
DELLE LOCUSTE=

locuste-madagascar


se si vuole tentare
un recupero
delle regole
che tutelino tutti,

bisognerà scontentare
i gruppetti di interesse
che si concentrano come locuste
intorno al patrimonio pubblico

di  Tina Luciano
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I SEMINARI DI ITALIA GIUSTA

=CULTURA, SCUOLA E
TERRITORIO E LA 'NUOVA'
FIERA DEL CROCIFISSO
A MODUGNO=

seminario IG di ciaula longo lobaccaro

Per i Seminari di Italia Giusta
secondo la Costituzione,
incontro - il 21 novembre 2014 -
col musicista dei Radiodervish
Michele Lobaccaro
e con Francesca Di Ciaula
e Valentina Longo.
Su politiche culturali a
Modugno, sul successo
della 'nuova' Fiera
del
Crocifisso inaugurata
con l'amministrazione
Magrone
e sull'importanza
delle relazioni
tra scuola e territorio.

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=DISCUSSIONI=

=ECONOMIA E UE.
CI VORREBBE KEYNES
MA E' TROPPO
DI SINISTRA=

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Ilquadro
macroeconomico

dell’Europa
dovrebbe suggerire
la ripresa di politiche economiche
poggiate sulle argomentazioni
della cosiddetta sintesi postkeynesiana.
Invece, ciò è ancora molto lontano
dall’essere preso in considerazione
dalle istituzioni europee

di  Mino Magrone

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I SEMINARI DI ITALIA GIUSTA

=LE SCELTE FISCALI DELLA GIUNTA MAGRONE PER PROTEGGERE I CETI MENO ABBIENTI=
Incontro con Dino Banchino.

Per i seminari di Italia Giusta secondo la Costituzione, incontro con l'assessore al Bilancio dell'amministrazione comunale di Modugno guidata da Nicola Magrone.Banchino ha parlato delle scelte fiscali fatte dalla giunta, tutte improntate all'art.53 della Costituzione italiana, per il quale il sistema tributario nel nostro Paese "è informato a criteri di progressività”.
Per questo, per il 2014 a Modugno non si è pagata la TASI, preferendo scaricare il peso maggiore della contribuzione dei cittadini sull'Irpef. Sono intervenuti Pasquale De Santis, presidente di Italia Giusta secondo la Costituzione, e Nicola Magrone.

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I SEMINARI DI ITALIA GIUSTA

=MODUGNO, LA GIUNTA MAGRONE E L'AIUTO AI PIU' DEBOLI=
Incontro con Rosa Scardigno

Per i seminari di Italia Giusta secondo la Costituzione, incontro con l'assessore ai servizi sociali dell'amministrazione comunale di Modugno guidata da Nicola Magrone.Al centro dell'intervento dell'assessore, gli sforzi per ricostituire servizi disastrati (Ufficio di Piano, in primis), le necessità cui assolvere senza arbitrio, la descrizione di un lavoro interrotto a poco più di un anno dall'insediamento, quando avrebbe potuto dare aiuti più congrui.

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=DISCUSSIONI=

=MODUGNO.
CON ITALIA GIUSTA
PER ROMPERE
L'AGGLOMERATO
DI POTERE=

logo italia giusta internet


Da queste parti
smuovere la stagnazione
di poteri è stato
un azzardo
ed una scelta
 coraggiosa.
E tuttavia la dimostrazione
che un movimento possa spezzare

un meccanismo consolidato
c'è stata.
[...] Che si possano tentare
scelte politiche limpide e nette,
l'esperienza amministrativa
modugnese ce lo insegna

di  Francesca Di Ciaula
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I SEMINARI DI ITALIA GIUSTA

=MODUGNO, LA NUOVA FIERA DEL CROCIFISSO=
Incontro con Tina Luciano -
"Queste sono le ragioni e le modalità della nuova configurazione della Fiera del Crocifisso......da un lato riannodare i fili con il centro della città, dall’altro garantire la sicurezza in un sito che, oltre ad essere isolato non garantiva nemmeno l’incolumità dei visitatori".

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=I LUOGHI=

=BORGO TACCONE.
STORIA PICCOLA
DEL SUD=

taccone7


Borgo Taccone
è questo luogo
dell'assenza,
una storia mancata
di insediamenti rurali.
Eppure non riesci
ad individuare la parola fine
a questa storia.
Il borgo intero sembra piuttosto
un racconto interrotto.

di  Francesca Di Ciaula
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=DISCUSSIONI=

=IL MATTONE DI CALVINO.
60 ANNI DOPO=

Credits-LaPresse h partb


“Un sovrapporsi
geometrico di parallelepipedi
e poliedri, spigoli e lati di case,
di qua e di là, tetti, finestre,
muri ciechi per servitù contigue
con solo i finestrini smerigliati
dei gabinetti uno sopra l’altro”.

di  Nicola Sacco
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=DISCUSSIONI=

=CRISI. PER SALVARE
L'EUROPA BASTEREBBE
SVEGLIARE IL GIGANTE=

images


Una modesta
frazione

di questo gigante finanziario
narcotizzato e costretto
a stare improduttivo può,
purché l’Europa e la Germania
lo vogliano, finanziare opere
e interventi comuni di sviluppo
e crescita dell’occupazione
di lavoratori in Italia ed in Europa

di  Mino Magrone
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=DISCUSSIONI=

=MODUGNO.
LA DIGNITA' POSSIBILE=

francesca4


Questo, il sindaco
di Modugno,
Nicola Magrone,
ha insegnato nel primo anno
di amministrazione a chi
ha voluto comprendere:
a essere chiari,
a pronunciare il nome delle cose
senza timore, pubblicamente,
non in cenacoli all’ombra
di qualche interesse
che non fosse quello
di tutti i cittadini.

di  Francesca Di Ciaula

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=DISCUSSIONI=

=TAMARO, IL GRANDE NEMICO
E' IL NIENTE. O LO E'
PIUTTOSTO IL NICHILISMO?=

rotoletti010


L'angoscia e il disagio
non sono soltanto
sentimenti dei giovani,
sono invece
di noi tutti
in quanto mortali
destinati a finire,
al niente

di  Mino Magrone

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Sudcritica Modugno

=GUASTO A PASSAGGIO A LIVELLO MODUGNO. IL SINDACO, SITUAZIONE ASSURDA CHE SI RIPETE= 5 aprile 2014 - Dice Nicola Magrone: "Prendero' le opportune iniziative per l'attuazione puntuale di intese precise sui compiti i di Fal e Rete Ferroviaria Italiana. Quello che serve e' scongiurare ulteriori situazioni di grave pericolo".[Leggi tutto in Sudcritica Modugno]

=DISCUSSIONI=

=“La grande bellezza”?=

la grande bellezza


Finché continua
l’umana avventura
in questa valle,
ci sarà scienza, arte,
religione
e l’apocalisse del pensiero
lasciamola ai meno dotati.
Non ci riguarda.

di  Pippo De Liso

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=DISCUSSIONI=

=JOBS ACT, LAVORO

SENZA DIRITTI

E SENZA DIFESE=

CGIL crisi

 
l’Europa solidifica
interessi preminenti
anche sottraendo
ai Paesi
a sovranità nazionale
le tradizioni politiche
e i documenti storici d’identità.
L’Italia è in prima fila con la cessione
della Costituzione e la fiammata
di follia collettiva del cambiamento
a tutti i costi, soprattutto in peggio

di  Pippo De Liso

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=DISCUSSIONI=

=Per far ripartire l'Italia

non serve stravolgere

la Costituzione=

costituzione

Proposta, da parte di un attivista

di Italia Giusta, di una piccola

guida pratica, aperta a suggerimenti,

per orientarsi tra i temi

di stretta attualità politica

di  Nicola Sacco

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Sudcritica Modugno

=RACCOLTA DIFFERENZIATA A MODUGNO, SUDCRITICA INTERVISTA L'ASSESSORE = 17 marzo 2014 - Puoi seguire l'intervista anche alla pagina di Sudcritica Modugno.Tra breve, finalmente, anche a Modugno (e per l'intero Aro del quale Modugno è capofila) ci sarà un bando di gara per una vera raccolta differenziata. Con l'aiuto e la collaborazione di tutti i cittadini dovrà portare al traguardo 'rifiuti zero'. L'assessore comunale Tina Luciano spiega a Sudcritica come accadrà.

Riprese e post produzione di Alberto Covella

Per discutere con il Movimento Italia Giusta secondo la Costituzione, questi gli indirizzi:
sede: via X marzo 88 - 70026 MODUGNO
posta elettronica: [email protected]
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=DISCUSSIONI=

Larroganza

della Rai

In nessun altro

Paese europeo

si assiste al pagamento

di un canone obbligatorio

a fronte di una pubblicità

invadente e accentratrice

di  Pippo De Liso

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=DISCUSSIONI=

Il documento

alternativo

"Il sindacato

è un'altra cosa"

per il XVII Congresso

della Cgil

 

di  Pippo De Liso

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=DISCUSSIONI=

Una sinistra

nata piccolo-borghese

 

di  Franco Schettini

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a mio avviso il nostro “marxismo” altro non è stato che riformismo piccolo borghese, nemmeno socialdemocratico

Il 15 giugno del 1975 Pasolini scriveva, dopo le effimere vittorie delle sinistre, che “l’Italia è nel suo insieme ormai un Paese spoliticizzato, un corpo morto i cui riflessi non sono che meccanici. L’Italia cioè non sta vivendo altro che un processo di adattamento alla propria degradazione”.

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Contro la violenza sulle donne

MAGRONE, PALMINA E LE SUE PAROLE HANNO CAMBIATO LA MIA VITA
Casacalenda, 16 novembre 2013 - intervista di Maurizio Cavaliere. Magrone ricorda il giorno in cui palmina martinelli gli parlò in punto di morte, rivelandogli i nomi dei suoi aguzzini. La 14enne di fasano morì data alle fiamme nel novembre 1981, si era rifiutata di prostituirsi.

=LA VIOLENZA ESIBITA=

di Francesca Di Ciaula

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violenza2 [ Leggi tutto]  

DON TONINO BELLO - LA COSCIENZA E IL POTERE

IL POTERE, LA LEGGE, LA COSCIENZA
Don Tonino Bello ricordato dal sindaco di Modugno, Nicola Magrone, a Mola di Bari, il 16 ottobre 2013, con l'assessore regionale Guglielmo Minervini e don Gianni De Robertis.La speranza nel patto tra deboli, se non per rovesciare il potere almeno per attenuarne l'abuso. Tornare alle origini di don Tonino Bello è tornare alle origini del nostro popolo, cioè la Costituzione. Secondo il sindaco di Modugno, oggi la costituzione non deve essere modificata.

cronache dall'interno

=IL SINDACO DI MODUGNO NICOLA MAGRONE E LA SUA GIUNTA INCONTRANO I CITTADINI=
26 settembre 2013 - Filmato integrale dell'incontroPer la prima volta nella vita amministrativa di Modugno, l’amministrazione parla con i cittadini in un incontro pubblico.

Riprese e post produzione di Alberto Covella

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