DIRITTI DEI LAVORATORI |
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Lunedì 20 Dicembre 2021 09:56 |
UN NUOVO STATUTO, LO STESSO OBIETTIVO PORTARE LA COSTITUZIONE NEI LUOGHI DI LAVORO ” Oggi, le garanzie fondamentali dello Statuto devono essere portate in tutti i luoghi di lavoro: come fu per lo Statuto, solo la fedeltà alla nostra Carta costituzionale assicurerà che queste garanzie debbano continuare ad applicarsi: primo obiettivo, “la tutela della libertà e dignità dei lavoratori, della libertà sindacale e delle attività sindacali nei luoghi di lavoro”. ” di Nicola Magrone _______________
Segui la luna - così intitolavamo qualche anno fa una collana di pubblicazioni della nostra rivista. Quel titolo esprimeva l'esigenza di un riferimento per orientarsi in una fase storica che si annunciava complessa, che si innervava di cambiamenti a tratti vantaggiosi, per altri versi non dannosi per le nostre comunità cittadine, per altri ancora, invece, pericolosi. Tra i sostegni che la Costituzione annovera come decisivi per la stabilità e l'equilibrio sociale, c'è la tutela del lavoro, considerato dalla nostra Carta Costituzionale sia come strumento per la definizione della identità individuale, non più demandata a ingiustificate acquisizioni di privilegi, sia come strumento di crescita della collettività e tenuta solidale della società. A parte il fondamentale art.1 della Costituzione italiana, è l’art. 4 della Carta che spiega l’intento dei Costituenti: “La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società”. La prima proposizione dell’articolo qualifica il lavoro come un diritto che la Repubblica riconosce a tutti i cittadini, promuovendo le condizioni che lo rendono effettivo. Il secondo comma lo definisce come dovere che è compito di ogni cittadino svolgere, tramite un’attività o una funzione che contribuisca al progresso materiale o spirituale della società, “secondo le proprie possibilità e la propria scelta”.
L’approvazione dello Statuto dei Diritti dei Lavoratori, nel maggio ‘70, fu conseguenza di questa logica costituzionale. Non a caso, già nel 1952, il presidente della Cgil, Giuseppe Di Vittorio, chiedeva si approvasse uno ‘Statuto dei diritti dei cittadini lavoratori’ per “portare la Costituzione nelle fabbriche”, in un’era di industrializzazione e di intensa produttività che aveva prodotto massiccia emigrazione da Sud a Nord e dalle campagne alle città ma anche fortissime politiche antisindacali da parte delle grandi industrie che approfittavano dell’eccesso di domanda per usufruire di una manodopera a basso prezzo. In un articolo pubblicato il 25 ottobre 1952 sul periodico “Lavoro”, Di Vittorio spiega: “Non c’è e non ci può essere nessuna legge la quale stabilisca che i diritti democratici garantiti dalla Costituzione siano validi per i lavoratori soltanto fuori dall’azienda. È vero che le fabbriche sono di proprietà privata (non è qui il caso di discutere questo concetto), ma non per questo i lavoratori divengono anch’essi proprietà privata del padrone all’interno dell’azienda. Il lavoratore, anche sul luogo del lavoro, non diventa una cosa, una macchina acquistata o affittata dal padrone, e di cui questo possa disporre a proprio compiacimento. Anche sul luogo del lavoro, l’operaio conserva intatta la sua dignità umana, con tutti i diritti acquisiti dai cittadini della Repubblica italiana. Se i datori di lavoro avessero tenuto nel dovuto conto questa realtà, chiara e irrevocabile – e agissero in conseguenza – la necessità della mia proposta non sarebbe sorta; non avrebbe dovuto sorgere. Il fatto è, invece, che numerosi padroni si comportano nei confronti dei propri dipendenti come se la Costituzione non esistesse”. Al III Congresso di Napoli della CGIL (26 novembre-3 dicembre) fu lanciata la proposta di uno “Statuto dei diritti dei lavoratori”, riassunta nello slogan «La Costituzione nelle fabbriche!». Alcuni anni dopo, negli anni Sessanta, nasce il cosiddetto “centro-sinistra organico”. Il 4 dicembre del 1963, nel discorso alle Camere per la formazione del suo primo governo, il presidente del Consiglio, Aldo Moro (vicepresidente era Pietro Nenni), dichiara il proposito di mettere a punto uno “Statuto dei diritti dei lavoratori”, da definire in collaborazione con le organizzazioni sindacali, per garantire libertà, dignità e sicurezza nei luoghi di lavoro. Al centro del progetto di legge vi erano i diritti costituzionali dei lavoratori, la giusta causa nei licenziamenti e la regolamentazione del ruolo delle commissioni interne. Il dibattito sindacale, sociale e parlamentare attorno allo ‘Statuto’ fu tanto fervido quanto lungo, sinché nel ’68-’69 si accese nel Paese un clima di mobilitazione operaia e studentesca che tendeva ad accelerare l’affermazione di gran parte dei diritti rimasti inattuati e previsti da una Carta costituzionale approvata già 20 anni prima. Lo Statuto fu dunque elaborato (sulla base di una Relazione redatta da una Commissione presieduta da Gino Giugni, che era a capo dell’Ufficio Legislativo del Ministero del lavoro, e composta da alcuni tra i più noti giuslavoristi dell’epoca): il disegno di legge fu approvato in prima lettura dal Senato l’11 dicembre 1969, con il voto favorevole dei partiti di centrosinistra e del Partito liberale italiano (che non faceva parte della maggioranza parlamentare), mentre, con opposte motivazioni, si astennero il Partito Comunista italiano (Pci), il Partito Socialista di Unità Proletaria (Psiup) e la Sinistra Indipendente da una parte, e il Movimento Sociale italiano dall’altra. La data di approvazione del disegno di legge è assolutamente significativa. Il giorno dopo, infatti, 12 dicembre 1969, al culmine di una ‘strategia della tensione’ che gruppi di estrema destra e apparati dello Stato alimentavano da mesi con le bombe per tenere a bada le richieste di affermazione dei diritti, fu compiuta a Milano, nella sede della Banca Nazionale dell’Agricoltura, la strage di Piazza Fontana che provocò 17 morti e 88 feriti. Nella ricostruzione dell’attentato di Piazza Fontana del 12 dicembre 1969, rilevavamo che lo Statuto dei Lavoratori rispondeva a un problema nevralgico: “il problema di una effettiva presenza dei lavoratori nella gestione delle aziende e nelle scelte di politica economica; commissioni interne, poi consigli di fabbrica, reclamavano un ruolo sempre più incisivo nel sistema delle relazioni industriali; l’attacco alla funzione accentratrice e normalizzatrice del tradizionale contratto collettivo di lavoro si faceva sempre più consapevole e ragionato; insomma, le parole costituzionali della centralità del lavoro nell’intero sistema politico-economico del Paese si facevano precisi temi di lotta operaia e sindacale, il fascino e l’attrazione di una democrazia diffusa, dove soggetti politici fossero meno ancorati a strutture politico-istituzionali - e perciò meno frenati - cominciavano a delineare un clima di ingovernabilità conservatrice, risolto in gran parte con le bombe di Piazza Fontana e la strategia della tensione” (Nicola Magrone, in Ti ricordi di Piazza Fontana?, II volume, p. ). Nonostante il gravissimo attentato, che ha segnato pesantemente la storia dell’Italia, il 27 maggio 1970 lo ‘Statuto’ diventa legge: in quella data viene pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 131 il testo della Legge 20 maggio 1970, n. 300 dal titolo “Norme sulla tutela della libertà e dignità dei lavoratori, della libertà sindacale e delle attività sindacali nei luoghi di lavoro e norme sul collocamento”. L’opinione che sembra comune a tutti gli esperti di diritto del lavoro - a 50 anni ormai dall’introduzione di quelle ‘Norme’ - è che esse siano state grandemente innovative e portanti. Perché appaiono portatrici di una visione unitaria e ispirate da un progetto complessivo, che era, di fatto, quello sinteticamente definito da Di Vittorio: portare la Costituzione nei luoghi di lavoro, attuare i principi di libertà e dignità. Tuttora, la Legge 300/1970 viene definita “una pietra miliare nella storia del nostro diritto del lavoro” (Maria Vittoria Ballestrero). Ma, per quanto, la si debba considerare una legge “mitica”, che ha ‘tenuto’ a lungo, oggi, la situazione è cambiata epocalmente, essendo in massima parte cambiate le condizioni - e le garanzie - nelle quali si svolge il lavoro. La conseguenza è stata un diritto del lavoro emergenziale, fatto di norme frammentate, dettate spesso da necessità del momento, che, per tanti versi, hanno amputato lo Statuto, stravolgendone la visione unitaria e costituzionalmente orientata. Oggi si può parlare dell’esistenza di una varietà quasi infinita di tipologie contrattuali disponibili, di centinaia di contratti pirata, di precarietà diffusa in forma endemica, di tipologie di lavoro apparentemente non subordinato solo perché così può essere privo di tutele. Una “impresa” divenuta per anni quasi simbolica nella storia del diritto del lavoro in Italia è stata, per esempio, la modifica dell’art.18 dello Statuto che prevede le forme di tutela del lavoratore in caso di licenziamento individuale: una norma che è ritenuta la chiave di volta della riunificazione del mondo e del mercato del lavoro e che è stata oggetto di scontri assai duri. Prima è stata la legge Fornero (la legge n.92/2012) a modificare ampiamente l’articolo 18. Poi, il governo Renzi, col jobs act del 2014 e col decreto legislativo n.23/2015, ha introdotto una disciplina del licenziamento individuale per i lavoratori assunti dal 7 marzo 2015 in poi. In maniera altrettanto emblematica della modifica dell’art.18 dello Statuto, nelle relazioni industriali e nella difesa della ‘libertà e dignità dei lavoratori, della libertà sindacale e delle attività sindacali’ risuonarono con estrema pesantezza affermazioni fatte da Sergio Marchionne nel luglio 2013, quando era presidente di Fiat e aveva in corso un durissimo conflitto sindacale con la Fiom-Cgil: “Condivido che i diritti di tutti, a prescindere dalla categoria sociale di appartenenza, costituiscono la base di una comunità civile. Ma oggi viviamo in un’epoca in cui si parla sempre e solo di diritti. Il diritto al posto fisso, al salario garantito, al lavoro sotto casa; il diritto a urlare e a sfilare; il diritto a pretendere. Lasciatemi dire che i diritti sono sacrosanti e vanno tutelati. Se però continuiamo a vivere di soli diritti, di diritti moriremo. Perché questa ‘evoluzione della specie’ crea una generazione molto più debole di quella precedente, senza il coraggio di lottare, ma con la speranza che qualcun altro faccia qualcosa. Una specie di attendismo che è perverso ed è involutivo. Per questo credo che dobbiamo tornare a un sano senso del dovere, consapevoli che per avere bisogna anche dare. Bisogna riscoprire il senso e la dignità dell’impegno, il valore del contributo che ognuno può dare al processo di costruzione, dell’oggi e soprattutto del domani”. Diritto e dovere. Di fatto, sono le parole della Costituzione: “La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società”. Ma le parole di Marchionne sembrarono altro perché egli era all’epoca anche impegnatissimo a salvare l’azienda e il gruppo industriale, e dava l’impressione che l’avrebbe fatto anche a costo di altissimi sacrifici per i lavoratori. Nel contesto attuale, le garanzie fondamentali dello Statuto devono essere portate in tutti i luoghi di lavoro: come fu per lo Statuto, solo la fedeltà alla nostra Carta costituzionale assicurerà che queste garanzie debbano continuare ad applicarsi: primo obiettivo, “la tutela della libertà e dignità dei lavoratori, della libertà sindacale e delle attività sindacali nei luoghi di lavoro”. . |
Ultimo aggiornamento Lunedì 20 Dicembre 2021 12:53 |
Sudcritica Flash
==MARIO MARANGI, PER L'EXTRAVERGINE DI PUGLIA 'CREARE RETE' TRA I PRODUTTORI=Le difficoltà ma anche le grandi opportunità dei produttori oleari che puntano all'innovazione e alla qualità, in Puglia come a Modugno.Investire nell'olivicoltura significa anche valorizzare il territorio e il tessuto sociale.
Ecco le sfide che affrontiamo noi giovani imprenditori agricoli.
[v.in Sudcritica Modugno]
Sudcritica Flash
=IL COMUNE DI MODUGNO ABBATTE IL 'MURO'. LO ACQUISTO' COME OPERA D'ARTE, LO DISTRUGGE COME BAGNO FATISCENTE=di Francesca Di Ciaula.Il 2 febbraio scorso, in piazza Romita Vescovo, un tempo adibita a mercato del pesce, sono iniziati i lavori di demolizione della parete adiacente ai bagni pubblici.
La motivazione è presto detta: sicurezza e salvaguardia della pubblica incolumità, fatiscenza delle strutture. Il tutto per una spesa di 35 000,00 €.
La parete ricoperta di marmo nero, fu costruita a ridosso della chiesa seicentesca delle Monacelle in pieno centro storico, per nascondere un bagno pubblico, alla vista di chi sostava nella piazzetta. Una visione dai contrasti indicibili. Un monolite scuro e dietro la parete chiara dell'antica chiesetta. L'antico e il nuovo, maldestro tentativo di dare dignità al piastrellato che ha invaso il paese, eppure opera pubblica. La modernità imposta per capriccio o arbitrio, il marmo contro la pietra povera antica. Oggi ulteriore denaro pubblico è stato impiegato per distruggere quel manufatto a nessuno mai piaciuto per la sua manifesta volgarità.
[v.leggi tutto in Sudcritica Modugno]
Sudcritica Flash
=ITALIA GIUSTA, IL COMUNE DI MODUGNO BLOCCHI LO 'SFRATTO' DELL’ISTITUTO DEL NASTRO AZZURRO=di Tina Luciano.
Il movimento Italia Giusta secondo la Costituzione sollecita il Commissario prefettizio a Modugno perché blocchi lo ‘sfratto’ dell’Istituto Nastro Azzurro fino a quando sarà pronta la nuova sede ad esso destinata, in locali comunali che oggi ospitano i Servizi sociali.Il Museo e le Associazioni combattentistiche raccolte nell’Istituto custodiscono oggi le poche tracce esistenti di una memoria collettiva di Modugno, perse le quali va definitivamente in frantumi l’identità dell’intera città.
Un luogo della memoria va protetto e tutelato: insistere nel volerlo ‘sfrattare’ ha il sapore iconoclasta della provocazione, del voler far apparire come insensibile al bene pubblico una pubblica amministrazione che deve invece avere a cuore unicamente le esigenze sociali.
[v.anche in Sudcritica Modugno]
I SEMINARI DI ITALIA GIUSTA
=CONSUMO DI SUOLO E COMUNITA' SENZA IDENTITA'. INCONTRO CON GIUSEPPE MILANO=Il 23 gennaio 2015. Sono intervenuti Pasquale De Santis e Nicola Magrone."Contro il mostruoso consumo di suolo in tutta Italia, serve una mobilitazione dei cittadini, una coscientizzazione che ci faccia capire che la cementificazione costante ha un forte impatto sociale, significa alienazione, perdita di coesione della comunità, significa che non esiste più un'identità delle nostre città. Sentiamo spesso dire che si vuole 'costruire il futuro': ma lo si dice a vuoto, mentre si perpetuano questi atteggiamenti di noncuranza e di malapolitica. Costruire il futuro significa cominciare a far le cose per bene ogni giorno nelle nostre città. Quel che è successo a Modugno lo sapete voi, non ho titolo per parlarne ma parlano i fatti. Basta col dire che edilizia e urbanistica vanno visti come motore dello sviluppo, se poi sappiamo che servono per creare solo lo sviluppo di pochi... basta!"
Riprese video di A.Covella per Italia Giusta/Sudcritica
[v.anche in Sudcritica Modugno]
=DISCUSSIONI=
=SOVRANITA' NAZIONALE
MONETARIA
E DEBITO PUBBLICO=
Serafino Pulcini/
Mino Magrone
”
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I SEMINARI DI ITALIA GIUSTA
=PROTEZIONE CIVILE, INCONTRO CON GIUSEPPE DI CIAULA=Il 9 gennaio 2015. Coordinamento, formazione, esercitazioni, sicurezza sono i cardini di una buona protezione civile.Fondamentale un piano dettagliato di intervento, con volontari professionali i quali - quando dovessero verificarsi emergenze - sanno che fare ma non usurpano i compiti dei professionisti. Partecipano il presidente di Italia Giusta secondo la Costituzione, Pasquale De Santis, e Francesca Di Ciaula, della segreteria del movimento.
Riprese video di A.Covella per Italia Giusta/Sudcritica
[v.anche in Sudcritica Modugno]
I SEMINARI DI ITALIA GIUSTA
=PROTEZIONE CIVILE, INCONTRO CON WILLIAM FORMICOLA=Il 12 dicembre 2014, su ''Stato di salute del territorio italiano e ruolo della protezione civile''.Al centro dell'intervento, le azioni che gli amministratori devono compiere per prevenire, e per intervenire nel verificarsi di emergenze; gli effetti della mano dell'uomo sull'aggravamento dei rischi, i pericoli legati al consumo del territorio e al costruire senza regole. E' intervenuto il presidente di Italia Giusta, Pasquale De Santis.
Riprese video di A.Covella per Italia Giusta/Sudcritica
[in Sudcritica Modugno]
=POLITICA E CONSENSO=
=LA POLITICA
DELLE LOCUSTE=
”
se si vuole tentare
un recupero
delle regole
che tutelino tutti,
bisognerà scontentare
i gruppetti di interesse
che si concentrano come locuste
intorno al patrimonio pubblico
”
di Tina Luciano
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I SEMINARI DI ITALIA GIUSTA
=CULTURA, SCUOLA E
TERRITORIO E LA 'NUOVA'
FIERA DEL CROCIFISSO
A MODUGNO=
Per i Seminari di Italia Giusta
secondo la Costituzione,
incontro - il 21 novembre 2014 -
col musicista dei Radiodervish
Michele Lobaccaro
e con Francesca Di Ciaula
e Valentina Longo.
Su politiche culturali a
Modugno, sul successo
della 'nuova' Fiera
del Crocifisso inaugurata
con l'amministrazione
Magrone
e sull'importanza
delle relazioni
tra scuola e territorio.
=DISCUSSIONI=
=ECONOMIA E UE.
CI VORREBBE KEYNES
MA E' TROPPO
DI SINISTRA=
”
Ilquadro
macroeconomico
dell’Europa
dovrebbe suggerire
la ripresa di politiche economiche
poggiate sulle argomentazioni
della cosiddetta sintesi postkeynesiana.
Invece, ciò è ancora molto lontano
dall’essere preso in considerazione
dalle istituzioni europee
”
di Mino Magrone
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I SEMINARI DI ITALIA GIUSTA
=LE SCELTE FISCALI DELLA GIUNTA MAGRONE PER PROTEGGERE I CETI MENO ABBIENTI=Incontro con Dino Banchino.
Per i seminari di Italia Giusta secondo la Costituzione, incontro con l'assessore al Bilancio dell'amministrazione comunale di Modugno guidata da Nicola Magrone.Banchino ha parlato delle scelte fiscali fatte dalla giunta, tutte improntate all'art.53 della Costituzione italiana, per il quale il sistema tributario nel nostro Paese "è informato a criteri di progressività”.
Per questo, per il 2014 a Modugno non si è pagata la TASI, preferendo scaricare il peso maggiore della contribuzione dei cittadini sull'Irpef. Sono intervenuti Pasquale De Santis, presidente di Italia Giusta secondo la Costituzione, e Nicola Magrone.
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I SEMINARI DI ITALIA GIUSTA
=MODUGNO, LA GIUNTA MAGRONE E L'AIUTO AI PIU' DEBOLI=Incontro con Rosa Scardigno
Per i seminari di Italia Giusta secondo la Costituzione, incontro con l'assessore ai servizi sociali dell'amministrazione comunale di Modugno guidata da Nicola Magrone.Al centro dell'intervento dell'assessore, gli sforzi per ricostituire servizi disastrati (Ufficio di Piano, in primis), le necessità cui assolvere senza arbitrio, la descrizione di un lavoro interrotto a poco più di un anno dall'insediamento, quando avrebbe potuto dare aiuti più congrui.
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=DISCUSSIONI=
=MODUGNO.
CON ITALIA GIUSTA
PER ROMPERE
L'AGGLOMERATO
DI POTERE=
”
Da queste parti
smuovere la stagnazione
di poteri è stato
un azzardo
ed una scelta coraggiosa.
E tuttavia la dimostrazione
che un movimento possa spezzare
un meccanismo consolidato c'è stata.
[...] Che si possano tentare
scelte politiche limpide e nette,
l'esperienza amministrativa
modugnese ce lo insegna
”
di Francesca Di Ciaula
____________________
I SEMINARI DI ITALIA GIUSTA
=MODUGNO, LA NUOVA FIERA DEL CROCIFISSO=Incontro con Tina Luciano -
"Queste sono le ragioni e le modalità della nuova configurazione della Fiera del Crocifisso......da un lato riannodare i fili con il centro della città, dall’altro garantire la sicurezza in un sito che, oltre ad essere isolato non garantiva nemmeno l’incolumità dei visitatori".
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=I LUOGHI=
=BORGO TACCONE.
STORIA PICCOLA
DEL SUD=
”
Borgo Taccone
è questo luogo
dell'assenza,
una storia mancata
di insediamenti rurali.
Eppure non riesci
ad individuare la parola fine
a questa storia.
Il borgo intero sembra piuttosto
un racconto interrotto.
”
di Francesca Di Ciaula
______________
=DISCUSSIONI=
=IL MATTONE DI CALVINO.
60 ANNI DOPO=
”
“Un sovrapporsi
geometrico di parallelepipedi
e poliedri, spigoli e lati di case,
di qua e di là, tetti, finestre,
muri ciechi per servitù contigue
con solo i finestrini smerigliati
dei gabinetti uno sopra l’altro”.
”
di Nicola Sacco
______________
=DISCUSSIONI=
=CRISI. PER SALVARE
L'EUROPA BASTEREBBE
SVEGLIARE IL GIGANTE=
”
Una modesta
frazione
di questo gigante finanziario
narcotizzato e costretto
a stare improduttivo può,
purché l’Europa e la Germania
lo vogliano, finanziare opere
e interventi comuni di sviluppo
e crescita dell’occupazione
di lavoratori in Italia ed in Europa
”
di Mino Magrone
______________
=DISCUSSIONI=
=MODUGNO.
LA DIGNITA' POSSIBILE=
”
Questo, il sindaco
di Modugno,
Nicola Magrone,
ha insegnato nel primo anno
di amministrazione a chi
ha voluto comprendere:
a essere chiari,
a pronunciare il nome delle cose
senza timore, pubblicamente,
non in cenacoli all’ombra
di qualche interesse
che non fosse quello
di tutti i cittadini.
”
di Francesca Di Ciaula
____________________
=DISCUSSIONI=
=TAMARO, IL GRANDE NEMICO
E' IL NIENTE. O LO E'
PIUTTOSTO IL NICHILISMO?=
”
L'angoscia e il disagio
non sono soltanto
sentimenti dei giovani,
sono invece
di noi tutti
in quanto mortali
destinati a finire,
al niente
”
di Mino Magrone
_______________
Sudcritica Modugno
=GUASTO A PASSAGGIO A LIVELLO MODUGNO. IL SINDACO, SITUAZIONE ASSURDA CHE SI RIPETE= 5 aprile 2014 - Dice Nicola Magrone: "Prendero' le opportune iniziative per l'attuazione puntuale di intese precise sui compiti i di Fal e Rete Ferroviaria Italiana. Quello che serve e' scongiurare ulteriori situazioni di grave pericolo".[Leggi tutto in Sudcritica Modugno]=DISCUSSIONI=
=“La grande bellezza”?=
”
Finché continua
l’umana avventura
in questa valle,
ci sarà scienza, arte,
religione
e l’apocalisse del pensiero
lasciamola ai meno dotati.
Non ci riguarda.
”
di Pippo De Liso
_______________
=DISCUSSIONI=
=JOBS ACT, LAVORO
SENZA DIRITTI
E SENZA DIFESE=
”
l’Europa solidifica
interessi preminenti
anche sottraendo
ai Paesi
a sovranità nazionale
le tradizioni politiche
e i documenti storici d’identità.
L’Italia è in prima fila con la cessione
della Costituzione e la fiammata
di follia collettiva del cambiamento
a tutti i costi, soprattutto in peggio
”
di Pippo De Liso
_______________
[ Leggi tutto]
=DISCUSSIONI=
=Per far ripartire l'Italia
non serve stravolgere
la Costituzione=
”
Proposta, da parte di un attivista
di Italia Giusta, di una piccola
guida pratica, aperta a suggerimenti,
per orientarsi tra i temi
di stretta attualità politica
”
di Nicola Sacco
_______________
[ Leggi tutto]
Sudcritica Modugno
=RACCOLTA DIFFERENZIATA A MODUGNO, SUDCRITICA INTERVISTA L'ASSESSORE = 17 marzo 2014 - Puoi seguire l'intervista anche alla pagina di Sudcritica Modugno.Tra breve, finalmente, anche a Modugno (e per l'intero Aro del quale Modugno è capofila) ci sarà un bando di gara per una vera raccolta differenziata. Con l'aiuto e la collaborazione di tutti i cittadini dovrà portare al traguardo 'rifiuti zero'. L'assessore comunale Tina Luciano spiega a Sudcritica come accadrà.Riprese e post produzione di Alberto Covella
Per discutere con il Movimento Italia Giusta secondo la Costituzione, questi gli indirizzi:
sede: via X marzo 88 - 70026 MODUGNO
posta elettronica: [email protected]
[email protected]
rivista: www.sudcritica.it
=DISCUSSIONI=
L’arroganza
della Rai
”
In nessun altro
Paese europeo
si assiste al pagamento
di un canone obbligatorio
a fronte di una pubblicità
invadente e accentratrice
”
di Pippo De Liso
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[ Leggi tutto]
=DISCUSSIONI=
Il documento
alternativo
"Il sindacato
è un'altra cosa"
per il XVII Congresso
della Cgil
di Pippo De Liso
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[ Leggi tutto]
=DISCUSSIONI=
Una sinistra
nata piccolo-borghese
di Franco Schettini
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“a mio avviso il nostro “marxismo” altro non è stato che riformismo piccolo borghese, nemmeno socialdemocratico”
Il 15 giugno del 1975 Pasolini scriveva, dopo le effimere vittorie delle sinistre, che “l’Italia è nel suo insieme ormai un Paese spoliticizzato, un corpo morto i cui riflessi non sono che meccanici. L’Italia cioè non sta vivendo altro che un processo di adattamento alla propria degradazione”.
[ Leggi tutto]
Contro la violenza sulle donne
MAGRONE, PALMINA E LE SUE PAROLE HANNO CAMBIATO LA MIA VITACasacalenda, 16 novembre 2013 - intervista di Maurizio Cavaliere. Magrone ricorda il giorno in cui palmina martinelli gli parlò in punto di morte, rivelandogli i nomi dei suoi aguzzini. La 14enne di fasano morì data alle fiamme nel novembre 1981, si era rifiutata di prostituirsi.
DON TONINO BELLO - LA COSCIENZA E IL POTERE
IL POTERE, LA LEGGE, LA COSCIENZADon Tonino Bello ricordato dal sindaco di Modugno, Nicola Magrone, a Mola di Bari, il 16 ottobre 2013, con l'assessore regionale Guglielmo Minervini e don Gianni De Robertis.La speranza nel patto tra deboli, se non per rovesciare il potere almeno per attenuarne l'abuso. Tornare alle origini di don Tonino Bello è tornare alle origini del nostro popolo, cioè la Costituzione. Secondo il sindaco di Modugno, oggi la costituzione non deve essere modificata.
cronache dall'interno
=IL SINDACO DI MODUGNO NICOLA MAGRONE E LA SUA GIUNTA INCONTRANO I CITTADINI=26 settembre 2013 - Filmato integrale dell'incontroPer la prima volta nella vita amministrativa di Modugno, l’amministrazione parla con i cittadini in un incontro pubblico.
Riprese e post produzione di Alberto Covella
Per discutere con il Movimento Italia Giusta secondo la Costituzione, questi gli indirizzi:
sede: via X marzo 88 - 70026 MODUGNO
posta elettronica: [email protected]
[email protected]
rivista: www.sudcritica.it