=A PROPOSITO DELLA CRISI. LA LIBERTA' DI SCEGLIERE IN UN SISTEMA FINITO. O ETERNO?= |
Scritto da Redazione |
Lunedì 10 Ottobre 2011 23:52 |
Crisi, crescita e favole
“Abbiamo vissuto al di sopra delle nostre possibilità".
Abbiamo chi?
Tina Luciano La crescita folle che misura le nostre vite
"s ono sempre di più le donne e gli uomini consapevoli che hanno il coraggio di staccarsi da modelli economici alla base di una crisi profonda, forse non ancora percepita nella sua totalità, che ci sta cambiando lentamente quanto inesorabilmente"
Mino Magrone _________________ Ma è la tecnologia il soggetto della storia: crea scopi e alimenta bisogni
Mino Magrone
Crisi, crescita e favole
“Abbiamo vissuto al di sopra delle nostre possibilità".
Abbiamo chi?
Un coro: “abbiamo vissuto al di sopra delle nostre possibilità”, sono indispensabili e urgenti misure straordinarie che favoriscano la “crescita”. Per capire che si parla ormai a vanvera, ragioniamo un attimo “in astratto”, ipotizziamo cioè una situazione economica stazionaria, nella quale insomma non si registra né crescita né decrescita. L’equazione che fotografa questa astratta situazione è questa: R=C+I+Sp+Esp-Imp con la quale, dunque, si intende dire che il reddito nazionale [R] è uguale alla somma dei consumi [C], degli investimenti [I], della spesa pubblica [Sp] e delle esportazioni [Esp], meno le importazioni. La “crescita”, secondo la letteratura economica corrente è l’incremento annuo del prodotto interno lordo, insomma l’incremento di valore del reddito nazionale [R]. Nella realtà, le cose - anche e soprattutto quelle economiche - non stanno ferme, come si saprà; l’equazione di cui sopra, dunque, nella realtà “si muove”: aumenta C, diminuisce I, si incrementano le esportazioni [Esp] diminuiscono le importazioni, e così via mutando i termini della formula. Che cos’è, allora, nella realtà, che sostiene la crescita e che cosa la frena o addirittura la fa arretrare? Ipotizziamo che il “caso concreto” sia questo: 100=25+35+25+10-5; cioè: 100=100. Possiamo dire, parafrasando Marx (“l’economia politica è l’anatomia della società civile”), che l’equazione appena ipotizzata come realizzata costituisce un esercizio di “anatomia delle grandezze economiche che determinano la crescita”. Ci si deve chiedere, dunque, perché, come nel caso concreto ipotizzato, la somma dei valori delle grandezze economiche che in un certo anno “dà uguale a Naturalmente, si possono ipotizzare altre situazioni di “movimento” tra le grandezze economiche nella formula dalla quale siamo partiti: gli investimenti possono ridurre, mettiamo, la disoccupazione dei lavoratori, e dunque incrementare la massa complessiva dei salari e dei consumi. Insomma: una volta conosciute le grandezze economiche in gioco (come nelle formula ipotizzate), si possono assecondare molteplici adattamenti e sollecitazioni in grado di smuovere il sistema bloccato e ravviarlo verso il suo sviluppo. Detto questo, e riferendoci specificatamente alla spesa pubblica (che in Italia e in tutto il mondo occidentale è “sotto processo”), l’ormai abusato slogan secondo il quale il nostro (dell’Italia) debito sovrano (120% del Pil) è talmente alto da certificare il fatto che noi italiani “abbiamo vissuto, in questi anni, al di sopra delle nostre possibilità” è davvero un mero slogan propagandistico. Abbiamo già chiarito che la spesa pubblica è una grandezza economica che concorre con altre alla composizione del reddito nazionale; si dà, però, il dato di fatto che la spesa pubblica non regge sulla stampa di banconote da parte della zecca…; essa è alimentata dai tributi prelevati dai redditi dei cittadini e dai titoli di Stato che assorbono per sé i risparmi degli italiani: onde, nella formula dalla quale siamo partiti, ogni incremento di spesa pubblica comporta e provoca una riduzione dei consumi o dei risparmi investiti. Noi italiani, dunque, non “abbiamo vissuto al di sopra delle nostre possibilità”; semmai al di sotto, dal momento che parte, e quanta parte!, della spesa pubblica è stata malamente sprecata dallo Stato che ha raccolto soldi e li ha buttati al vento (o in poche tasche), tradendo le ragioni stesse dei tributi pagati dai cittadini e dei risparmi dedicati dai cittadini a dare una mano allo Stato. Si può concludere che è stato lo Stato italiano (e chi lo ha governato) ad aver vissuto per tanti anni al disopra o al disotto o contro i suoi doveri e ad aver impoverito, così, il Paese. Tina Luciano
La crescita folle che misura le nostre vite
"Gli aspetti patologici del sistema basato sul "consumismo" appaiono oggi molto più chiaramente di quanto non lo fossero nel 2005, anno in cui Maurizio Pallante, scrisse "La decrescita felice" e più ancora nel 1995, dieci anni prima, pensando a Jeremy Rifkin e al suo libro "La fine del lavoro""
Le cronache di catastrofi ambientali, vicine e lontane, ci riportano al tema della decrescita intesa come l'urgenza di individuare nuovi e diversi indicatori per misurare il benessere di una popolazione o di un territorio. Affidare la misurazione della ricchezza ad un indicatore parziale ed ambiguo come il prodotto interno lordo (PIL) significa continuare a guardare il mondo attraverso una lente deformante: il rapporto Stiglitz definisce il PIL "misura sbagliata delle nostre vite". Come misuriamo l'impatto sulla ricchezza delle piccole e grandi catastrofi ambientali causate dallo sfruttamento del territorio e da un'idea di sviluppo che è tutta incentrata sull'aumento del profitto e sulla quantità complessiva di beni e servizi prodotti? Come non riflettere sul paradosso che la crescita della spesa sanitaria determinata da un aumento delle patologie viene computata come "ricchezza prodotta" in quanto spesa pubblica componente fondamentale del PIL? E ancora: ha senso considerare "ricchezza" il fatturato generato dalle aziende che trasportano verso sud milioni di confezioni di acqua minerale imbottigliata al nord, e viceversa, senza misurare anche l'effetto del traffico veicolare sulla qualità dell'aria e senza sottrarre questa "esternalità negativa" dal valore complessivo della ricchezza di un Paese?
Queste sono solo alcune piccole considerazioni che, da sole, suggeriscono quanto siano inadeguati gli strumenti con cui ragioniamo di valore e di ricchezza e quanto vada affermandosi il bisogno di superare la rappresentazione classica di quanto abbiamo chiamato fin qui "sviluppo" e "crescita". Il tema della "decrescita felice" proposto qualche anno prima che la bolla speculativa dei titoli derivati imponesse una contrazione traumatica della ricchezza delle famiglie e delle imprese, aveva sollecitato questa riflessione e aveva posto il tema dell'impossibilità per un sistema finito (sebbene globalizzato) di produrre crescita infinita.
Stabilito e condiviso il presupposto che un sistema finito è limitato e che tali devono essere anche i valori in esso contenuti, risulta evidente che si aprono due possibili alternative: 1) tutti i componenti del sistema convergono verso una riduzione della ricchezza consumata (e prodotta) 2) un sottoinsieme del sistema produce ricchezza sottraendo risorse alla restante parte, alle generazioni presenti e a quelle future.
La sottrazione di risorse e di ricchezza di una parte in danno dell'altra ha spesso a che fare con quello che comunemente chiamiamo "gestione dei beni comuni": la mercificazione di un bene fondamentale per la vita, come l'acqua, non può essere considerata creazione di ricchezza, per il semplice fatto che l'acqua non viene prodotta da nessuno e che la sua distribuzione non può determinare - di fatto - un diritto di proprietà di un bene che appartiene a tutti. Il tema della decrescita, quindi, ha come antagonista la riduzione progressiva degli spazi di democrazia e la violazione del bene comune che si identifica con le risorse naturali e ambientali. "C'è un irriducibilità alla logica del mercato di alcuni valori che riteniamo costituenti di una società civile" cfr. Paolo Cacciari. Gli aspetti patologici del sistema basato sul "consumismo" appaiono oggi molto più chiaramente di quanto non lo fossero nel 2005, anno in cui Maurizio Pallante, scrisse "La decrescita felice" e più ancora nel 1995, dieci anni prima, pensando a Jeremy Rifkin e al suo libro "La fine del lavoro". La scissione tra produzione e finanza ha generato una straordinaria dicotomia tra prodotto e consumo: l'idea che il consumo possa avvenire prescindendo dal reddito (e quindi dalla ricchezza) è inspiegabilmente e sorprendentemente alla base di politiche di delocalizzazione selvaggia e rappresenta il suicidio involontario del sistema economico basato sul consumismo. Risulta arduo comprendere come si possa prevedere un aumento del consumo di merci quando il sistema produttivo che le produce espelle gran parte della manodopera che con il suo reddito alimentava la domanda delle stesse. Ma, proprio con il superamento dell'idea di consumo legata all'acquisto, questo baco del sistema economico, ci propone un modello alternativo basato sullo scambio. Il parossismo delle speculazioni finanziarie sta creando il presupposto per il superamento dell'uso del denaro in alcune transazioni: baratto, riuso, prestito gratuito o l'uso di moneta complementare nelle transazioni tra aziende (si veda il caso Wir Bank in Svizzera) compongono uno scenario di esperienze e di buone pratiche del tutto nuove e impensabili fino a qualche anno fa.
Questa straordinaria follia sistemica apre spazi a visioni e pratiche alternative che non appartengano solo a piccole èlite chiuse ed autoreferenziali, ma che sono sempre più diffuse e condivise da donne e uomini consapevoli che hanno il coraggio di staccarsi da modelli economici alla base di una crisi profonda, forse non ancora percepita nella sua totalità, che ci sta cambiando lentamente quanto inesorabilmente.
Mino Magrone
Ma è la tecnologia il soggetto della storia: crea scopi e alimenta bisogni
"Anche il sole che splende nel sistema solare si dice che tra cinque miliardi di anni si spegnerà. Ma questa, per noi, non è una previsione della sua fine. Per noi ciò equivale alla sua eternità ".
Nonostante la crisi il nostro Pil quest’anno avrà un incremento, rispetto all’anno scorso, che oscillerà tra mezzo punto percentuale e un punto e mezzo. Perciò a Tina Luciano bisogna dare atto di aver affrontato un tema (quello della “decrescita”) controcorrente e del tutto ignorato dalle attuali cronache e discussioni politiche, televisive e culturali. Anche a me pare giusto sottolineare l’opportunità che il calcolo del Pil tenga presenti, col segno meno, le cosiddette “esternalità negative”. La decrescita è complicata così come lo è la crescita. Ambedue sono processi lenti che vanno padroneggiati e conosciuti nella loro “anatomia”, pena il tragicomico destino di ogni apprendista stregone. Il nostro, dice Tina Luciano, è un “sistema finito” e in quanto tale non può avere una produzione infinita. Essa, la produzione, va incontro ad uno sbarramento per cui “tutti i componenti del sistema convergono verso una riduzione della ricchezza consumata (e prodotta)”. Da questo discorso è difficile trarre conclusioni nel senso, per esempio, che la riduzione della ricchezza consumata e prodotta è causata dall’azione umana o, viceversa, che essa è il prodotto oggettivo di una sorta di dialettica materialistica all’indietro. Io credo, invece, che il sistema non sia “finito” perché, se così fosse, si trascurerebbero fatti e forze decisivi come l’impulso irrefrenabile e potente della tecnologia e l’aumento costante della produttività che non consentono alla produzione di arrestarsi. Qual è lo scopo della tecnica che, con tutta evidenza, appare oggi come il soggetto della storia? Stiamo vivendo la terza rivoluzione industriale. Essa, è vero, soprattutto sul versante dei bisogni e dei consumi, ha qualche difficoltà a fronte della straripante capacità dell’apparato produttivo di sfornare beni e servizi. Ma lo sbarramento non c’è perché in questa fase dell’industrialismo è presente un’industria particolare: quella della produzione dei bisogni. L’argomento del “sistema finito” richiama alla mia mente i discorsi che sono stati fatti intorno alla fine della storia. Per esempio, molto scalpore e tante discussioni suscitò “La fine della storia e l’ultimo uomo” (New York, 1992) di Francis Fukuyama che scorgeva nella fine del socialismo reale e nel dominio globale del capitalismo nell’intero Pianeta la fine, appunto, della storia. Per Alexandre Kojève, invece, la fine della storia sarebbe qualcosa di già avvenuto. Sarebbe cioè il comunismo: vale a dire l’americanizzazione del Pianeta. Egli infatti pensa che proprio gli Usa abbiano già raggiunto lo stadio finale del comunismo marxista. Non è il caso del “sistema finito” ma non v’è chi non veda che in questi esempi si tratta di conclusioni molto spesso infondate e arbitrarie. Anche il sole che splende nel nostro sistema solare si dice che tra cinque miliardi di anni si spegnerà. Ma questa, per noi, non è una previsione della sua fine. Per noi ciò equivale alla sua eternità. |
Ultimo aggiornamento Martedì 08 Novembre 2011 04:05 |
Sudcritica Flash
==MARIO MARANGI, PER L'EXTRAVERGINE DI PUGLIA 'CREARE RETE' TRA I PRODUTTORI=Le difficoltà ma anche le grandi opportunità dei produttori oleari che puntano all'innovazione e alla qualità, in Puglia come a Modugno.Investire nell'olivicoltura significa anche valorizzare il territorio e il tessuto sociale.
Ecco le sfide che affrontiamo noi giovani imprenditori agricoli.
[v.in Sudcritica Modugno]
Sudcritica Flash
=IL COMUNE DI MODUGNO ABBATTE IL 'MURO'. LO ACQUISTO' COME OPERA D'ARTE, LO DISTRUGGE COME BAGNO FATISCENTE=di Francesca Di Ciaula.Il 2 febbraio scorso, in piazza Romita Vescovo, un tempo adibita a mercato del pesce, sono iniziati i lavori di demolizione della parete adiacente ai bagni pubblici.
La motivazione è presto detta: sicurezza e salvaguardia della pubblica incolumità, fatiscenza delle strutture. Il tutto per una spesa di 35 000,00 €.
La parete ricoperta di marmo nero, fu costruita a ridosso della chiesa seicentesca delle Monacelle in pieno centro storico, per nascondere un bagno pubblico, alla vista di chi sostava nella piazzetta. Una visione dai contrasti indicibili. Un monolite scuro e dietro la parete chiara dell'antica chiesetta. L'antico e il nuovo, maldestro tentativo di dare dignità al piastrellato che ha invaso il paese, eppure opera pubblica. La modernità imposta per capriccio o arbitrio, il marmo contro la pietra povera antica. Oggi ulteriore denaro pubblico è stato impiegato per distruggere quel manufatto a nessuno mai piaciuto per la sua manifesta volgarità.
[v.leggi tutto in Sudcritica Modugno]
Sudcritica Flash
=ITALIA GIUSTA, IL COMUNE DI MODUGNO BLOCCHI LO 'SFRATTO' DELL’ISTITUTO DEL NASTRO AZZURRO=di Tina Luciano.
Il movimento Italia Giusta secondo la Costituzione sollecita il Commissario prefettizio a Modugno perché blocchi lo ‘sfratto’ dell’Istituto Nastro Azzurro fino a quando sarà pronta la nuova sede ad esso destinata, in locali comunali che oggi ospitano i Servizi sociali.Il Museo e le Associazioni combattentistiche raccolte nell’Istituto custodiscono oggi le poche tracce esistenti di una memoria collettiva di Modugno, perse le quali va definitivamente in frantumi l’identità dell’intera città.
Un luogo della memoria va protetto e tutelato: insistere nel volerlo ‘sfrattare’ ha il sapore iconoclasta della provocazione, del voler far apparire come insensibile al bene pubblico una pubblica amministrazione che deve invece avere a cuore unicamente le esigenze sociali.
[v.anche in Sudcritica Modugno]
I SEMINARI DI ITALIA GIUSTA
=CONSUMO DI SUOLO E COMUNITA' SENZA IDENTITA'. INCONTRO CON GIUSEPPE MILANO=Il 23 gennaio 2015. Sono intervenuti Pasquale De Santis e Nicola Magrone."Contro il mostruoso consumo di suolo in tutta Italia, serve una mobilitazione dei cittadini, una coscientizzazione che ci faccia capire che la cementificazione costante ha un forte impatto sociale, significa alienazione, perdita di coesione della comunità, significa che non esiste più un'identità delle nostre città. Sentiamo spesso dire che si vuole 'costruire il futuro': ma lo si dice a vuoto, mentre si perpetuano questi atteggiamenti di noncuranza e di malapolitica. Costruire il futuro significa cominciare a far le cose per bene ogni giorno nelle nostre città. Quel che è successo a Modugno lo sapete voi, non ho titolo per parlarne ma parlano i fatti. Basta col dire che edilizia e urbanistica vanno visti come motore dello sviluppo, se poi sappiamo che servono per creare solo lo sviluppo di pochi... basta!"
Riprese video di A.Covella per Italia Giusta/Sudcritica
[v.anche in Sudcritica Modugno]
=DISCUSSIONI=
=SOVRANITA' NAZIONALE
MONETARIA
E DEBITO PUBBLICO=
Serafino Pulcini/
Mino Magrone
”
_________________
I SEMINARI DI ITALIA GIUSTA
=PROTEZIONE CIVILE, INCONTRO CON GIUSEPPE DI CIAULA=Il 9 gennaio 2015. Coordinamento, formazione, esercitazioni, sicurezza sono i cardini di una buona protezione civile.Fondamentale un piano dettagliato di intervento, con volontari professionali i quali - quando dovessero verificarsi emergenze - sanno che fare ma non usurpano i compiti dei professionisti. Partecipano il presidente di Italia Giusta secondo la Costituzione, Pasquale De Santis, e Francesca Di Ciaula, della segreteria del movimento.
Riprese video di A.Covella per Italia Giusta/Sudcritica
[v.anche in Sudcritica Modugno]
I SEMINARI DI ITALIA GIUSTA
=PROTEZIONE CIVILE, INCONTRO CON WILLIAM FORMICOLA=Il 12 dicembre 2014, su ''Stato di salute del territorio italiano e ruolo della protezione civile''.Al centro dell'intervento, le azioni che gli amministratori devono compiere per prevenire, e per intervenire nel verificarsi di emergenze; gli effetti della mano dell'uomo sull'aggravamento dei rischi, i pericoli legati al consumo del territorio e al costruire senza regole. E' intervenuto il presidente di Italia Giusta, Pasquale De Santis.
Riprese video di A.Covella per Italia Giusta/Sudcritica
[in Sudcritica Modugno]
=POLITICA E CONSENSO=
=LA POLITICA
DELLE LOCUSTE=
”
se si vuole tentare
un recupero
delle regole
che tutelino tutti,
bisognerà scontentare
i gruppetti di interesse
che si concentrano come locuste
intorno al patrimonio pubblico
”
di Tina Luciano
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I SEMINARI DI ITALIA GIUSTA
=CULTURA, SCUOLA E
TERRITORIO E LA 'NUOVA'
FIERA DEL CROCIFISSO
A MODUGNO=
Per i Seminari di Italia Giusta
secondo la Costituzione,
incontro - il 21 novembre 2014 -
col musicista dei Radiodervish
Michele Lobaccaro
e con Francesca Di Ciaula
e Valentina Longo.
Su politiche culturali a
Modugno, sul successo
della 'nuova' Fiera
del Crocifisso inaugurata
con l'amministrazione
Magrone
e sull'importanza
delle relazioni
tra scuola e territorio.
=DISCUSSIONI=
=ECONOMIA E UE.
CI VORREBBE KEYNES
MA E' TROPPO
DI SINISTRA=
”
Ilquadro
macroeconomico
dell’Europa
dovrebbe suggerire
la ripresa di politiche economiche
poggiate sulle argomentazioni
della cosiddetta sintesi postkeynesiana.
Invece, ciò è ancora molto lontano
dall’essere preso in considerazione
dalle istituzioni europee
”
di Mino Magrone
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I SEMINARI DI ITALIA GIUSTA
=LE SCELTE FISCALI DELLA GIUNTA MAGRONE PER PROTEGGERE I CETI MENO ABBIENTI=Incontro con Dino Banchino.
Per i seminari di Italia Giusta secondo la Costituzione, incontro con l'assessore al Bilancio dell'amministrazione comunale di Modugno guidata da Nicola Magrone.Banchino ha parlato delle scelte fiscali fatte dalla giunta, tutte improntate all'art.53 della Costituzione italiana, per il quale il sistema tributario nel nostro Paese "è informato a criteri di progressività”.
Per questo, per il 2014 a Modugno non si è pagata la TASI, preferendo scaricare il peso maggiore della contribuzione dei cittadini sull'Irpef. Sono intervenuti Pasquale De Santis, presidente di Italia Giusta secondo la Costituzione, e Nicola Magrone.
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I SEMINARI DI ITALIA GIUSTA
=MODUGNO, LA GIUNTA MAGRONE E L'AIUTO AI PIU' DEBOLI=Incontro con Rosa Scardigno
Per i seminari di Italia Giusta secondo la Costituzione, incontro con l'assessore ai servizi sociali dell'amministrazione comunale di Modugno guidata da Nicola Magrone.Al centro dell'intervento dell'assessore, gli sforzi per ricostituire servizi disastrati (Ufficio di Piano, in primis), le necessità cui assolvere senza arbitrio, la descrizione di un lavoro interrotto a poco più di un anno dall'insediamento, quando avrebbe potuto dare aiuti più congrui.
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=DISCUSSIONI=
=MODUGNO.
CON ITALIA GIUSTA
PER ROMPERE
L'AGGLOMERATO
DI POTERE=
”
Da queste parti
smuovere la stagnazione
di poteri è stato
un azzardo
ed una scelta coraggiosa.
E tuttavia la dimostrazione
che un movimento possa spezzare
un meccanismo consolidato c'è stata.
[...] Che si possano tentare
scelte politiche limpide e nette,
l'esperienza amministrativa
modugnese ce lo insegna
”
di Francesca Di Ciaula
____________________
I SEMINARI DI ITALIA GIUSTA
=MODUGNO, LA NUOVA FIERA DEL CROCIFISSO=Incontro con Tina Luciano -
"Queste sono le ragioni e le modalità della nuova configurazione della Fiera del Crocifisso......da un lato riannodare i fili con il centro della città, dall’altro garantire la sicurezza in un sito che, oltre ad essere isolato non garantiva nemmeno l’incolumità dei visitatori".
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=I LUOGHI=
=BORGO TACCONE.
STORIA PICCOLA
DEL SUD=
”
Borgo Taccone
è questo luogo
dell'assenza,
una storia mancata
di insediamenti rurali.
Eppure non riesci
ad individuare la parola fine
a questa storia.
Il borgo intero sembra piuttosto
un racconto interrotto.
”
di Francesca Di Ciaula
______________
=DISCUSSIONI=
=IL MATTONE DI CALVINO.
60 ANNI DOPO=
”
“Un sovrapporsi
geometrico di parallelepipedi
e poliedri, spigoli e lati di case,
di qua e di là, tetti, finestre,
muri ciechi per servitù contigue
con solo i finestrini smerigliati
dei gabinetti uno sopra l’altro”.
”
di Nicola Sacco
______________
=DISCUSSIONI=
=CRISI. PER SALVARE
L'EUROPA BASTEREBBE
SVEGLIARE IL GIGANTE=
”
Una modesta
frazione
di questo gigante finanziario
narcotizzato e costretto
a stare improduttivo può,
purché l’Europa e la Germania
lo vogliano, finanziare opere
e interventi comuni di sviluppo
e crescita dell’occupazione
di lavoratori in Italia ed in Europa
”
di Mino Magrone
______________
=DISCUSSIONI=
=MODUGNO.
LA DIGNITA' POSSIBILE=
”
Questo, il sindaco
di Modugno,
Nicola Magrone,
ha insegnato nel primo anno
di amministrazione a chi
ha voluto comprendere:
a essere chiari,
a pronunciare il nome delle cose
senza timore, pubblicamente,
non in cenacoli all’ombra
di qualche interesse
che non fosse quello
di tutti i cittadini.
”
di Francesca Di Ciaula
____________________
=DISCUSSIONI=
=TAMARO, IL GRANDE NEMICO
E' IL NIENTE. O LO E'
PIUTTOSTO IL NICHILISMO?=
”
L'angoscia e il disagio
non sono soltanto
sentimenti dei giovani,
sono invece
di noi tutti
in quanto mortali
destinati a finire,
al niente
”
di Mino Magrone
_______________
Sudcritica Modugno
=GUASTO A PASSAGGIO A LIVELLO MODUGNO. IL SINDACO, SITUAZIONE ASSURDA CHE SI RIPETE= 5 aprile 2014 - Dice Nicola Magrone: "Prendero' le opportune iniziative per l'attuazione puntuale di intese precise sui compiti i di Fal e Rete Ferroviaria Italiana. Quello che serve e' scongiurare ulteriori situazioni di grave pericolo".[Leggi tutto in Sudcritica Modugno]=DISCUSSIONI=
=“La grande bellezza”?=
”
Finché continua
l’umana avventura
in questa valle,
ci sarà scienza, arte,
religione
e l’apocalisse del pensiero
lasciamola ai meno dotati.
Non ci riguarda.
”
di Pippo De Liso
_______________
=DISCUSSIONI=
=JOBS ACT, LAVORO
SENZA DIRITTI
E SENZA DIFESE=
”
l’Europa solidifica
interessi preminenti
anche sottraendo
ai Paesi
a sovranità nazionale
le tradizioni politiche
e i documenti storici d’identità.
L’Italia è in prima fila con la cessione
della Costituzione e la fiammata
di follia collettiva del cambiamento
a tutti i costi, soprattutto in peggio
”
di Pippo De Liso
_______________
[ Leggi tutto]
=DISCUSSIONI=
=Per far ripartire l'Italia
non serve stravolgere
la Costituzione=
”
Proposta, da parte di un attivista
di Italia Giusta, di una piccola
guida pratica, aperta a suggerimenti,
per orientarsi tra i temi
di stretta attualità politica
”
di Nicola Sacco
_______________
[ Leggi tutto]
Sudcritica Modugno
=RACCOLTA DIFFERENZIATA A MODUGNO, SUDCRITICA INTERVISTA L'ASSESSORE = 17 marzo 2014 - Puoi seguire l'intervista anche alla pagina di Sudcritica Modugno.Tra breve, finalmente, anche a Modugno (e per l'intero Aro del quale Modugno è capofila) ci sarà un bando di gara per una vera raccolta differenziata. Con l'aiuto e la collaborazione di tutti i cittadini dovrà portare al traguardo 'rifiuti zero'. L'assessore comunale Tina Luciano spiega a Sudcritica come accadrà.Riprese e post produzione di Alberto Covella
Per discutere con il Movimento Italia Giusta secondo la Costituzione, questi gli indirizzi:
sede: via X marzo 88 - 70026 MODUGNO
posta elettronica: [email protected]
[email protected]
rivista: www.sudcritica.it
=DISCUSSIONI=
L’arroganza
della Rai
”
In nessun altro
Paese europeo
si assiste al pagamento
di un canone obbligatorio
a fronte di una pubblicità
invadente e accentratrice
”
di Pippo De Liso
_______________
[ Leggi tutto]
=DISCUSSIONI=
Il documento
alternativo
"Il sindacato
è un'altra cosa"
per il XVII Congresso
della Cgil
di Pippo De Liso
__________________
[ Leggi tutto]
=DISCUSSIONI=
Una sinistra
nata piccolo-borghese
di Franco Schettini
__________________
“a mio avviso il nostro “marxismo” altro non è stato che riformismo piccolo borghese, nemmeno socialdemocratico”
Il 15 giugno del 1975 Pasolini scriveva, dopo le effimere vittorie delle sinistre, che “l’Italia è nel suo insieme ormai un Paese spoliticizzato, un corpo morto i cui riflessi non sono che meccanici. L’Italia cioè non sta vivendo altro che un processo di adattamento alla propria degradazione”.
[ Leggi tutto]
Contro la violenza sulle donne
MAGRONE, PALMINA E LE SUE PAROLE HANNO CAMBIATO LA MIA VITACasacalenda, 16 novembre 2013 - intervista di Maurizio Cavaliere. Magrone ricorda il giorno in cui palmina martinelli gli parlò in punto di morte, rivelandogli i nomi dei suoi aguzzini. La 14enne di fasano morì data alle fiamme nel novembre 1981, si era rifiutata di prostituirsi.
DON TONINO BELLO - LA COSCIENZA E IL POTERE
IL POTERE, LA LEGGE, LA COSCIENZADon Tonino Bello ricordato dal sindaco di Modugno, Nicola Magrone, a Mola di Bari, il 16 ottobre 2013, con l'assessore regionale Guglielmo Minervini e don Gianni De Robertis.La speranza nel patto tra deboli, se non per rovesciare il potere almeno per attenuarne l'abuso. Tornare alle origini di don Tonino Bello è tornare alle origini del nostro popolo, cioè la Costituzione. Secondo il sindaco di Modugno, oggi la costituzione non deve essere modificata.
cronache dall'interno
=IL SINDACO DI MODUGNO NICOLA MAGRONE E LA SUA GIUNTA INCONTRANO I CITTADINI=26 settembre 2013 - Filmato integrale dell'incontroPer la prima volta nella vita amministrativa di Modugno, l’amministrazione parla con i cittadini in un incontro pubblico.
Riprese e post produzione di Alberto Covella
Per discutere con il Movimento Italia Giusta secondo la Costituzione, questi gli indirizzi:
sede: via X marzo 88 - 70026 MODUGNO
posta elettronica: [email protected]
[email protected]
rivista: www.sudcritica.it
Commenti
"100=25+35+25+10-5; cioè: 100=100".
A me risulta, invece, che 25+35+25+10-5 = 90.
Ovviamente risulta anche a te e a moltissimi (non a tutti gli italiani però, ahinoi!) altri.
Simpatici saluti!
la prima parte dell' articolo è condivisibile; purtroppo le grandezze economiche in gioco si conoscono bene, molto bene.
Ma l' incremento della spesa pubblica ( alimentato da tasse ed emissione di titoli di stato con conseguente ricarico di interessi) e, soprattutto, la qualità di essa , e lo squilibrio tra IMPORT ed EXPORT , causato dalla fragilità del nostro tessuto industriale, provocano quegli effetti, disastrosi, che leggiamo oggi e che, purtroppo, continueremo a leggere nei prossimi anni.
Viviamo (tutti, e, sicuramente, in misura diversa come dici tu, talvolta molto diversa) al di sopra delle nostre possibilità ( il debito aumenta!).