Home Cronaca =DOSSIER BREVE. IL SAN RAFFAELE DI DON VERZE'. DA MILANO 2 AL MEDITERRANEO prima parte=
=DOSSIER BREVE. IL SAN RAFFAELE DI DON VERZE'. DA MILANO 2 AL MEDITERRANEO prima parte= PDF Stampa E-mail
Scritto da Redazione   
Sabato 21 Gennaio 2012 18:35

 verzberluscon9iSan Raffaele: l’ospedale traghetto dalla prima alla seconda Repubblica; ed oltre. Ma l’equipaggio è sempre lo stesso


[LA PRESENTAZIONE UFFICIALE DELL'OSPEDALE SAN RAFFAELE]

* "L'ospedale San Raffaele è un Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico di diritto privato, nato negli anni ‘70 per volontà di don Luigi Maria Verzé come parte della Fondazione Centro San Raffaele del Monte Tabor.
Si estende sul confine est di Milano su una superficie di oltre 300.000 mq. E’ accreditato con il Servizio Sanitario Nazionale e dispone, nella sua sola sede centrale, di 1.083 posti-letto, di cui 70 dedicati all'attività libero-professionale intramuraria.
Oggi il San Raffaele è un qualificato ospedale di rilievo nazionale e internazionale e di alta specializzazione per le più importanti patologie ed è sede del Dipartimento di Emergenza, Urgenza e Accettazione di Alta Specialità(EAS).
E' centro di ricerca di riferimento nazionale per la medicina molecolare, il diabete e le malattie metaboliche, le biotecnologie e le bioimmagini.
Nel 2010 sono stati effettuati: oltre 53.700 ricoveri, oltre 8 milioni  tra prestazioni ambulatoriali ed esami di laboratorio, oltre 25.000 interventi chirurgici, oltre 65.600 accessi al Pronto Soccorso.
Il nome ‘Raffaele’, scelto dal suo fondatore, deriva dall'ebraico Raf-el, che significa "medicina di Dio", "Dio guarisce".
In linea con le finalità istituzionali della Fondazione, la missione propria dell'Istituto è infatti la cura dell'uomo secondo il mandato evangelico "Andate, insegnate, guarite".
Tale missione si traduce nell'orientamento dell'attività di assistenza, ricerca e didattica ad un unico obiettivo: la centralità dell'uomo nella sua triplice dimensione bio-psico-spirituale".

[dal sito ufficiale www.sanraffaele.org]verz_vendola

* "L'ospedale San Raffaele accoglie e tratta il malato come un'entità bio-psico-spirituale. Riconosce in ogni momento l'ammalato come un tutto organico, composto di fisico, di valori psico-intellettuali e di anima preternaturale, tutti indivisibilmente impegnati nella nuova situazione patologtica ".

[da un volantino di propaganda dell'ospedale degli anni '70]

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Le immagini: Berlusconi al 90° compleanno di don Verzè - Vendola e don Verzè alla presentazione del progetto dell'Ospedale San Raffaele del Mediterraneo

 

 

Simul stabunt, simul cadent


Il 3 gennaio 2012, Il Fatto quotidiano ha pubblicato due pagine intere dedicate alla figura discussa di don Luigiingresso_san_raff Verzé appena deceduto. Probabilmente è stato l’unico quotidiano ad aver pensato bene di “andare alle origini” della complessa, problematica e per molti versi avventurosa attività, per così dire, imprenditoriale di un ignoto prete poi diventato famoso. “Origini” di don Verzé, sì, ma anche di un altrettanto sconosciuto imprenditore lombardo che avrebbe negli anni successivi occupato cronache e potere: Silvio Berlusconi. Marco Travaglio, autore dell’articolo sul Fatto quotidiano, ricapitola i primi fondamentali passi della lunga carriera dei due personaggi soprattutto nel mondo degli affari (Travaglio commenta: “Simul stabunt, simul cadent”). Travaglio racconta che a 28 anni don Verzé diventa sacerdote e che nel 1950 approda a Milano, “dove diventa il cocco del cardinale Schuster e si occupa di scuole professionali per ragazzi in difficoltà e case-alloggio per anziani poveri”. Nel 1961 compra un terreno al Parco Lambro e comincia a progettare il San Raffaele ma solo tre anni dopo, per il suo modo disinvolto di affrontare affari e politica, viene sospeso a divinis, dalla possibilità cioè, di amministrare i sacramenti.

 

"Il gatto e la volpe"

 

Verzé si butta anima e corpo negli affari e si mette in società con vari esponenti e amministratori democristiani.  Nel 1968 spunta nella sua vita Berlusconi (il Gatto e la Volpe, li chiama Travaglio). Silvio, titolare dell’Edilnord, gli regala 46 mila metri quadri dei 700 mila che ha appena acquistato per un tozzo di pane nel comune di Segrate per costruirvi la città satellite Milano 2. L’area vale quasi zero, visto che lì a due passi c’è l’aeroporto di Linate e, a ogni ora del giorno e della notte, decollano e atterrano gli aerei. Proprio per la rumorosità della zona, è stata appena bloccata la costruzione del Nuovo Policlinico. Ma don Verzé confida nella Provvidenza, che per lui ha il volto di Silvio e degli amici politici. E per Silvio, che non regala nulla per nulla, l’appoggio del prete furbo verrà utile di lì a poco. Don Luigi avvia ugualmente i lavori per la clinica San Raffaele, grazie anche a un mutuo agevolato di 600 milioni di lire concesso dal governo amico. Che nel 1971, alla velocità della luce, trasforma la Monte Tabor in fondazione religiosa. La storia di quegli anni è documentata nel prezioso Dossier Don Verzé, appena pubblicato da Kaos a cura di Lorenzo Ruggiero. Nel 1972 il ministro dc della Sanità Valsecchi riconosce alla clinica in costruzione lo status di “Istituto di ricovero e di cura a carattere scientifico”, ambitissimo quanto rarissimo per le cliniche private. Segue la generosa convenzione con l’Università di Milano. E i primi finanziamenti pubblici.

 

tempo_30_sett_1973Il cambio di rotta e Milano 2

 

Continua Travaglio: “Intanto, la speciale Provvidenza politico-affaristica che lo protegge fa un altro miracolo: la deviazione delle rotte Alitalia. Silvio e don Luigi, spalleggiati da fantomatici “comitati anti-rumore” creati ad hoc, presentano una petizione al ministero dei Trasporti perché dirotti altrove i voli degli aerei in partenza e in arrivo a Linate, per non disturbare gli abitanti di Milano2 e soprattutto i ricoverati del San Raffaele. Che però sono ancora quattro gatti: sia Milano2 sia il San Raffaele sono in costruzione. Ma basta ungere le ruote, anzi le ali giuste e il ministero si porta avanti col lavoro: nel 1972-’73 Civilavia (l’amministrazione dell’aviazione civile) sposta le rotte verso il comune di Segrate che invece è abitato da 200 mila persone, da prima che nascesse l’aeroporto. Nella sentenza del 1977 sul caso Rivolta, i giudici collegheranno la decisione a sospetti di “pressioni illecite, non esclusa la corruzione, sulle competenti autorità locali e centrali”. Così migliaia di cittadini si vedono piovere sulla testa gli aerei da un giorno all’altro, per proteggere la tranquillità di quelli di Milano2 e del San Raffaele che quasi non esistono. Vengono anche ritoccate le carte topografiche e, sulle carte di volo dei piloti Alitalia, Milano2 diventa una grande chiazza nera di 700 mila metri quadri con una grande “H” che sta per Hospital, come se la città residenziale in costruzione da parte di Edilnord fosse tutta un’ospedale, tutta il San Raffaele. A questo punto, gli abitanti di Segrate protestano con esposti e denunce.” Racconta Travaglio: “Li sostiene [gli abitanti di Segrate] una giovane e focosa cronista del Manifesto, che nel 1973 pubblica un’inchiesta dal titolo: ‘Per portare avanti la speculazione Milano2 prima rendono sordi i segratesi con i jet, ora li vogliono appestare con un immondezzaio’. E scrive: ‘Il problema vero non è quello‘sonoro’, ma la puzza di marcio che ci sta dietro, le aree, la speculazione edilizia: è una barca molto grande,in cui ci son dentro tutti, la Regione, i democristiani e anche i socialisti… Ma la più sporca di tutte l’ha fatta il Vaticano che, con l’aiuto delle banche svizzere, ha appoggiato l’operazione Milano2 con l’insediamento nella zona dell’ospedale San Raffaele’. Il suo nome è Tiziana Maiolo e non è omonima della futura deputata di Forza Italia: è proprio lei, prima della folgorazione sulla via di Arcore. Anche Candido, settimanale di destra diretto da Giorgio Pisanò, denuncia ‘la rotta dell’intrallazzo’ in una mega-inchiesta firmata Leo Siegel. Nel 1974 il pretore di Monza Nicola Magrone condanna il direttore generale di Civilavia Paolo Moci per disturbo della quiete pubblica nei comuni danneggiati e definisce il San Raffaeleospedale dai connotati molto ambigui’. Nel 1975, sul Giorno, Giorgio Bocca definisce don Verzé ‘quello che allontana gli aerei e cura non solo i malanni fisici, ma anche ‘le anime preternaturali’ dei pazienti. intanto nella vicina Milano2 ‘il prezzo al metro quadro passa dalle 150 mila alle 400 mila lire. L’arte dei grandi speculatori è avere molti complici’. Nel 1977 Camilla Cederna,in un’inchiesta su Berlusconi per l’Espresso, torna sul ‘prete trafficone e sospeso a divinis’.

 

La condanna dei “dirottatori”

 

L’allora pretore di Monza Nicola Magrone (oggi direttore di Sudcritica) poteva, in quanto pretore, occuparsi solo diil_giorno_2_dic_1973 alcuni reati. E tuttavia, per gli altri reati che intravvide, stralciò gli atti e li inviò alla ben più potente procura di Milano. I reati ipotizzati erano quelli di abuso d'ufficio, omissione atti d'ufficio, corruzione, gli imputati erano il rettore Giuseppe Schiavinato, il sindaco di Segrate Gianfranco Rosa, l'assessore regionale all'Ecologia Filippo Bertani, e lo stesso don Luigi Verzé. Questa vicenda è sommariamente raccontata anche in un volume pubblicato nel 1994 da Kaos edizioni: Berlusconi. Gli affari del Presidente di Giovanni Ruggeri [v. l'intero volume in http://www.altrestorie.net/libri/Berlusconi_affari_Presidente.pdf] Scrive Ruggeri nel capitolo “Don Verzè – Milano 2. All’inizio era Verzè – Il primo miracolo italiano Giustizia e misericordia. Nel dispositivo della sentenza relativa al processo che vede imputato (e condannato) il direttore generale dell'Aviazione civile, generale Paolo Moci, per la modifica delle rotte aeree, il Pretore di Monza Nicola Magrone scrive tra l'altro: “Dal 1969 all'agosto 1973 la “tendenza” costantemente espressa dalle successive modifiche delle rotte di uscita da Linate è nel senso di un progressivo allontanamento delle stesse [da Milano 2 (con l'Ospedale San Raffaele)... Il ruolo oggettivo [di] Milano 2 (col San Raffaele) nell'intera vicenda dei mutamenti delle rotte emerge con sorprendente vistosità... Non può ignorarsi la perplessità suscitata in autorevoli organismi pubblici dall'iniziativa [di insediamento] di Milano 2... Le successive variazioni apportate alle rotte di uscita da Linate, soprattutto per il dimostrato costante collegamento con le vicende edilizie attorno all’aeroporto, giustificano da sole [un rimprovero all'imputato) tanto più doveroso quando si pensi alle conseguenze disastrose di una scelta apparentemente imparziale tra "opposti diritti", sostanzialmente espressione vistosa di un inammissibile cedimento del pubblico amministratore a pressioni settoriali, non controllate, non vagliate, non assoggettate a doverosa verifica, nemmeno sotto il profilo della verità dei fatti (vedasi Ospedale San Raffaele)”. E ancora: “La comparsa [nella zona prima sorvolata] di nuovi “centri residenziali” - uno dei quali [Milano 2] sorprendentemente preceduto da un ospedale dai connotati molto ambigui - [non costituisce] motivo sufficiente ad invalidare la “scelta” originaria (da nessuno mai contestata) [delle rotte aeree] ed a far aprire la serie di "ripensamenti" sempre più univoci in danno della "fascia nord"... L'indagine ha avuto occasione di soffermarsi su "momenti" particolarmente allarmanti che hanno indotto questo Pretore a disporre lo stralcio dal presente procedimento di alcuni atti che consentono ipotesi di ben diversi reati [abuso d'ufficio, omissione atti d'ufficio, corruzione, a carico del rettore Giuseppe Schiavinato, del sindaco di Segrate Gianfranco Rosa, dell'assessore regionale all'Ecologia Filippo Bertani, e di don Luigi Verzé i quali, nell'insieme, formano] il mosaico di una complessa e non rassicurante vicenda” [sentenza del Pretore di Monza Nicola Magrone del 30 marzo 1974

Ancora Ruggieri: "In data 18 giugno 1975, il Pretore di Milano Massimo Amodio, nella sentenza relativa a un secondo procedimento a carico del generale Paolo Moci per la vicenda delle rotte aeree, scrisse tra l'altro: “ “Per la questione della fissazione delle rotte (Notam), la competenza si ritiene essere della Procura della Repubblica in quanto è chiara la connessione fra tali fatti ed eventuali fenomeni di speculazione e di illeciti comportamenti da parte di pubblici amministratori (e di altri)... Vi furono gravi illeciti da parte dei responsabili della cosa pubblica?... Dalle risultanze processuali, allo stesso succedersi dei fatti, sembra che i sospetti [ ... ] abbiano un certo fondamento... [È opportuna] un’approfondita analisi da parte del competente giudice in merito ad eventuali fatti di corruzione o di interesse privato in atti d’ufficio... Perché è certo che [la modifica delle rotte] portò rumorosità su paesi densamente abitati; ed inoltre perché si sospetta che mutamento delle rotte e conseguente inquinamento acustico furono conseguenza di illeciti di grandi proporzioni implicanti responsabilità di pubblici amministratori” [Nella sentenza, il Pretore di Milano cita la deposizione del teste Guido Provera (“Mi è stato detto che la Regione Lombardia riceveva molteplici telefonate da Roma perché venisse approvato il "Notam" dei settembre 1973”), e fa riferimento a un documento “in cui si espone un aumento dei prezzi di vendita praticati dalla EdiInord per l'insediamento di "Milano 2": tali prezzi da 140 mila lire al mq del '70-71, balzano fino a 290 mila lire al mq nel settembre 1973, quindi proprio nel momento in cui prendeva efficacia (il nuovo) "Notam"]. ” Il 3 marzo 1977, la Seconda sezione penale del Tribunale di Milano riconobbe l’imputato don Luigi Verzé colpevole di “istigazione alla corruzione” “ “per avere, quale Presidente dell'Ospedale San Raffaele, con atti idonei diretti in modo non equivoco, ad indurre il dottor Rivolta, assessore alla Sanità della Regione Lombardia, a compiere atti contrari ai doveri del proprio ufficio, promesso di corrispondergli il 5 per cento sull'ammontare del residuo contributo pari a L. 1.500.000.000 circa, quale corrispettivo della erogazione da parte dell'Ente Regione ad esso Verzé del predetto residuo contributo”. Nella sentenza è scritto di “sorprendenti circostanze attraverso le quali l'ente di don Verzé era riuscito a ottenere la qualifica di “Istituto scientifico””, del fatto che l’imputato era “strettamente legato agli ambienti della Democrazia cristiana, ma egli aveva dimostrato di esercitare [anche] una notevole influenza sulle pubbliche autorità”; dopo una minuziosa ricostruzione dell'intricato tentativo di corruzione dell'imputato nei confronti dell'assessore Rivolta, il Tribunale conclude:II reato commesso da don Verzé non poteva essere considerato lieve, se valutato nel quadro delle circostanze in cui era sorta e si era sviluppata l'iniziativa di costruire l'Ospedale San Raffaele. Da questo punto di vista, don Verzé doveva essere ritenuto un imprenditore abile e spregiudicato, inserito in ambienti finanziari e politici privi di scrupoli sul piano etico e giuridico-penale.

 

La santità di don Verzè

 

[Nel maggio 1989, "Panorama" pubblicherà il seguente ritratto dell'esimio don Verzé: “Sei comunicazioni giudiziarie a medici e responsabili [dell'Ospedale San Raffaele] per omicidio colposo (la morte di un paziente rimasto per 30 ore senza diagnosi e cure adeguate)... La sentenza del Tribunale di Milano che ha definitivamente annullato le rette di favore stipulate [dal San Raffaele] con la Regione, condannando l'assessore compiacente... Nel 1976, don Verzé viene condannato a tre mesi di arresto per i lavori di ampliamento dell'Ospedale avviati senza licenza edilizia... [e proprio] in materia di abusi edilizi che don Verzé ha avuto più frequentemente a che fare con la legge: da anni, per esempio, si trascina un contenzioso con gli abitanti di Milano 2 che si considerano "scippati” come spiega Silvio Fontanelli, consigliere indipendente al Comune di Segrate, di una strada che avrebbe dovuto costeggiare il quartiere e che non verrà mai realizzata perché su parte di quel terreno sono stati eretti nuovi edifici dell'ospedale. "Costruzioni abusive", specifica Fontanelli, "che anche dopo l'ultima ordinanza del pretore sono ancora li. Quando si hanno i santi in Paradiso tutto è possibile"”]. Ma nessuno degli strascichi giudiziari scaturiti dallo scandalo Milano 2-San Raffaele (dalle denunce a carico dei ministri Valsecchi e Scalfaro e del rettore Schiavinato, a quelle riguardanti i sindaci Rosa e Turri e la stessa Edilnord) approderà a sentenze di condanna definitive. Tra archiviazioni, stralci, rinvii a giudizio, ricorsi, assoluzioni, prescrizione di reati, perfino lo spretato don Verzé si vedrà risparmiata (per intervenuta prescrizione) la condanna subita in primo grado per "tentata corruzione".


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Ancora dal libro di Ruggeri: “Del resto, il regime Dc-Psi è già operante, la prassi delle tangenti è già regola, l'impunità per le corruttele polifico-affaristiche è già garantita; gli anni di “Mani pulite” sono ancora molto lontani. Solo un ventennio dopo, infatti, le inchieste giudiziarie di “Mani pulite” scoperchieranno “Segratopoli”, rivelando il verminaio di corruttele, scandali edilizi, mazzette e appalti truccati, all'ombra del Comune di Segrate. Decine di amministratori e costruttori finiranno in carcere: tra essi, il corrotto sindaco craxiano Renato Turri (arrestato sulla scia di una decina di ordini di cattura); verrà arrestato per corruzione anche il costruttore Antonio D'Adamo (già dipendente e prestanome della Edilnord negli anni di Milano 2).

[Su questo personaggio,che accompagnò le vicende più importanti di Mani Pulite, v. Vittorio Malagutti sul Corriere della Sera: “L'imprenditore milanese coinvolto nell' inchiesta sull'ex magistrato Antonio Di Pietro) era socio accomandatario del Cavaliere prima di mettersi in proprio. D'Adamo, il costruttore con un "debito di riconoscenza " per Silvio negli anni d' oro, nella Milano da bere degli anni Ottanta, seduto alla scrivania nel suo mega ufficio a due passi da piazza Duomo, Antonio D' Adamo dichiarava con orgoglio il suo debito di riconoscenza. "Silvio Berlusconi? Un grande imprenditore e per me un grande maestro". E chi l' avrebbe mai detto allora che l' allievo e il maestro si sarebbero trovati un giorno, insieme, sulle pagine di tutti giornali, protagonisti di un affaire dove si sprecano colpi bassi e schizzi di fango? Colpa di una telefonata, poche battute finite agli atti dell' inchiesta bresciana su Antonio Di Pietro. Sul caso Di Pietro tornano quindi a incrociarsi le strade di Berlusconi e di D'Adamo professione costruttore, ma anche finanziere ed editore, come amava dipingersi fino a qualche anno fa, raccontando ai giornali la sua carriera di costruttore. Ricordava tempi lontani l' ingegner D'Adamo. Ricordava di quando era arrivato a Milano, trovando la fortuna e un incarico di prestigio nella Edilnord di Berlusconi, l' impresa edile che realizzò Milano 2, primo successo nell' irresistibile ascesa del futuro inventore di Canale 5. Poi D' Adamo si era messo in proprio. Costruttore e immobiliarista come il suo maestro. Ma a Milano, sara' stata l' invidia, sara' stata la malignita' corrente nel mondo degli affari, c' era sempre chi etichettava D'Adamo come un uomo di Berlusconi. Una specie di satellite mai uscito dall' orbita del suo ex datore di lavoro. D'Adamo smentiva tutto, indignato. Eppure a suo tempo i legami erano stretti, strettissimi. A tal punto che la Edilnord, l' impresa capositipite dell'impero Berlusconi, nel 1977 portava il seguente nome, ben stampato su tutti i documenti ufficiali: "Edilnord centri residenziali di Dr. Ing. Antonio D' Adamo e C.". Che cosa significa? Significa che la Edilnord, a quel tempo impegnata nella costruzione di Milano 2, vedeva D'Adamo nella veste di socio accomandatario. Ovvero, come specifica un documento bancario dell' epoca, "socio d'opera senza alcun diritto sul patrimonio sociale". Insomma, il costruttore di origini pugliesi era molto di piu' di un manager qualsiasi per Berlusconi. Era un manager tanto apprezzato e fidato da delegargli poteri di gestione nell' azienda piu' importante del gruppo. Come socio accomandante, cioe' come titolare dell' intero capitale sociale, figurava invece una societa' svizzera dal nome a dir poco complicato: la Aktiengesenllschaft fur Immobilienanlagen. E Berlusconi dov' era? A che titolo compariva in quella che poi fu una delle imprese portanti del suo gruppo? A quei tempi, come conferma la documentazione ufficiale, Berlusconi figurava come garante. Come firmatario delle fideiussioni che assistevano i prestiti bancari elargiti alla Edilnord. D'Adamo resto' al vertice della societa' per alcuni mesi. Poi si insedio' al suo posto un altro personaggio chiave dell' entourage berlusconiano dei primi anni, quelli della grande ascesa. Alla testa dell' Edilnord, sempre con la veste di socio accomandatario, si insedio' Umberto Previti. E quest' ultimo e' il padre di Cesare, l' avvocato di Berlusconi nonche' ex ministro nel governo guidato dal leader di Forza Italia. Pochi mesi dopo l' ingresso di Previti senior la Edilnord ando' in liquidazione. Berlusconi cambio' strumento di investimento. Mentre D'Adamo di li' a poco doveva prendere il largo da solo. Una carriera velocissima, a suon di licenze edilizie a Milano e nell' hinterland. Tra un affare e l' altro D'Adamo trovo' il tempo di coltivare l' amicizia con Di Pietro. Poi arrivo' Tangentopoli. E anche per D'Adamo, come per molti altri costruttori, arrivarono le inchieste, i processi e infine le condanne. E adesso, come in un incubo senza fine, tornano anche i fantasmi del passato: Berlusconi e Di Pietro”.] Berlusconi, da parte sua, sarà assiso alla presidenza del Consiglio, capo di un governo che emanerà un “condono edilizio” e che tenterà di varare un decreto “salva-ladri” per sottrarre i corrotti al carcere. Benché operi nell'ombra, coperto da prestanome e coi capitali di anonime finanziarie svizzere, sulla figura del palazzinaro Silvio Berlusconi, in seguito alla scandalosa speculazione multimiliardaria di Milano 2, comincia ad appuntarsi l’attenzione della stampa. Tra i primi a occuparsi del misterioso affarista è Giorgio Bocca, che nel marzo 1976 scrive: Milano è la città in cui un certo Berlusconi di 34 anni costruisce "Milano 2” cioè mette su un cantiere che costa 500 milioni al giorno. Chi glieli ha dati? Non si sa. Chi gli dà i permessi di costruzione e dirotta gli aerei dal suo quartiere? Questo lo si sa, anche se si ignora il resto. Come è possibile che un giovanotto di 34 anni come questo Berlusconi abbia un “jet” personale con cui raggiunge nei Caraibi la sua barca che sarebbe poi una nave oceanografica? Noi saremmo molto curiosi, molto interessati a sapere dal signor Berlusconi la storia della sua vita: ci racconti come si fa a passare dall'ago al milione o dal milione ai cento miliardi” [La Repubblica 11 marzo 1976. Il brano era posto a conclusione di un articolo nel quale Bocca si occupava del faccendiere Franco Ambrosio: delle sue misteriose quanto ingenti disponibilità finanziarie, e dei suoi traffici con le banche svizzere; secondo la testimonianza di un banchiere riportata da Bocca nell'articolo, “a Milano [sono molti] i personaggi simili a Ambrosio... Come possono [questi personaggi fare i miliardi [in una regione in crisi come è la Lombardia]? Li fanno esportando capitali, trafficando sulla droga, prestando il nome alle speculazioni dei politici ... ”]. Berlusconi lavora sott'acqua, non appare mai”, scrive il quotidiano “Lotta Continua” il 25 marzo 1977. Gli strascichi amministrativi e giudiziari [dello scandalo di Milano 2] si sono risolti senza danno per Berlusconi [...] Quel che sorprende è la capacità di Berlusconi di costruire una intera città senza praticamente possedere nulla di suo. Avvalendosi di potenti protezioni (e di alcune grosse banche come il Monte dei Paschi di Siena e la Banca Nazionale del Lavoro) Berlusconi ha venduto le case, e incassato i soldi, prima ancora di costruirle [...]. Mentre la Edilnord mette in cantiere un nuovo villaggio residenziale, Milano 3, Berlusconi comincia a viaggiare, e avendo come intermediarie banche panamensi e lussemburghesi, combina affari in Medio Oriente e in Libia”. Nello stesso marzo 1977 Berlusconi rilascia a Camilla Cederna “la sua prima intervista”; Cederna descrive l'intervistato cosi: "E’ cattolico e praticante, e ha votato Dc... E’ considerato uno dei maggiori speculatori edilizi del nostro tempo. Si lega prima con la corrente di Base della Dc (Marcora e Bassetti), poi col Centro, cosi che il segretario provinciale Roberto Mazzotta è il suo uomo. Altro suo punto di riferimento è il PSI, cioè Craxi, che vuol dire Tognoli, cioè il Sindaco [di Milano]. È allergico alle fotografie – “Anche per via dei rapimenti” spiega con un sorriso ironico solo a metà ( ... ) In settembre comincerà a trasmettere la sua “Telemilano” e pare che in questo suo progetto sia stato aiutato dall'amico [democristiano] Vittorino Colombo, ministro delle Poste e della Tv”.

 

Le tasche degli altri

 

Travaglio commenta la complessiva vicenda della costruzione del San Raffaele e degli abusi commessi per la sua realizzazione rilevando:

verzberluscon9iInsomma, sono almeno 40 anni che su don Verzé tutti sanno tutto: Chiesa, giudici, giornalisti, politici, cittadini. Nel 1978, in un’interrogazione parlamentare, i deputati radicali Bonino, Faccio, Pannella e Mellini riepilogano tutti gli scandali (l’ultimo è l’incriminazione del prete furbo per aver truffato una signora sottraendole un appartamento da 30 milioni dell’epoca) […] Invece il San Raffaele diventerà una holding camuffata da ente “senza scopo di lucro” e si espanderà in tutta Italia e in mezzo mondo, conquistando il record di contributi regionali fra gli ospedali privati della Lombardia. I processi a don Verzé e ai suoi fedelissimi non si contano più. Nel 1994, in piena Mani Pulite, finisce in carcere il direttore scientifico per una mazzetta di 70 milioni dalla Sigma Tau; di lì a poco lo raggiungono dietro le sbarre il vicepresidente Mario Cal (morto suicida qualche mese fa) e il direttore amministrativo Vincenzo Mariscotti, rei confessi di mazzette da decine di milioni a due funzionari delle Imposte dirette per addomesticare un’ispezione contabile. Nel 1995 don Verzé è condannato a cinque mesi in primo grado per abusi edilizi di “enorme cubatura” per “opere eseguite senza o in difformità della concessione edilizia” (pena confermata in appello). Per lo stesso reato rimedierà un’altra condanna in primo grado nel ’98. Nel 1997, invece, il Tribunale di Milano lo condanna a un anno e quattro mesi per ricettazione di due quadri cinquecenteschi di gran pregio rubati in due chiese napoletane e fatte acquistare dal suo autista-prestanome (la Corte d’appello conferma, poi la Cassazione dichiara la solita prescrizione, ma rifiuta di assolverlo nel merito perché è accertato che “don Verzé era al corrente della provenienza illecita dei quadri”). Poco dopo finiscono dentro cinque primari del San Raffaele per truffa al Servizio sanitario nazionale col trucchetto dei ricoveri inesistenti (almeno 15 mila) per lucrare rimborsi regionali non dovuti (8 miliardi di lire). Verzé li assolve, minaccia il procuratore Borrelli, poi santa prescrizione li salverà grazie all’ex Cirielli varata da san Silvio. Nel 2000 il prete furbo vola ad Hammamet per celebrare le esequie del latitante Bettino Craxi, in cui dice di aver “visto il Cristo”. È una fortuna che esista la Santissima Trinità, così può dire che in Berlusconi vede “un dono di Dio”. Lo Spirito Santo, più fortunato, resta libero. Formigoni deve contentarsi dell’”arcangelo Raffaele”. E Nichi Vendola, che fino a un mese fa voleva appaltargli il San Raffaele del Mediterraneo a Taranto? Ha “il carisma del Signore” e “un fondo di santità”. Poi, quando viene indagato per la bancarotta fraudolenta da 1,5 miliardi, don Verzé paragona anche se stesso a “Cristo in croce”, tanto Cristo-Craxi è prescritto. Ieri, ai suoi funerali, il “dono di Dio”, al secolo Silvio Berlusconi, non c’era. Ma ha parlato spericolatamente per tutti Massimo Cacciari, già preside dell’Università del San Raffaele: “Diceva Don Milani: se uno alla fine della vita ha le mani completamente pulite vuol dire che le ha tenute in tasca”. Meglio metterle nelle tasche degli altri".

 

FINE DELLA PRIMA PARTE

lA SECONDA PARTE ("Il San Raffaele naufraga nel Mediterraneo"), il 28 gennaio 2012

Sudcritica

Ultimo aggiornamento Sabato 28 Gennaio 2012 22:58
 

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==MARIO MARANGI, PER L'EXTRAVERGINE DI PUGLIA 'CREARE RETE' TRA I PRODUTTORI=Le ‪‎difficoltà‬ ma anche le grandi ‪opportunità‬ dei ‪‎produttori‬ ‪‎oleari‬ che puntano all'‪‎innovazione‬ e alla ‪‎qualità‬, in ‪Puglia‬ come a Modugno‬.
‪‎Investire‬ nell'‪olivicoltura‬ significa anche ‪valorizzare‬ il ‪territorio‬ e il tessuto‬ ‪sociale‬.
Ecco le ‪sfide‬ che affrontiamo noi ‪giovani‬ ‪‎imprenditori‬ ‎agricoli‬.
[v.in Sudcritica Modugno]

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=IL COMUNE DI MODUGNO ABBATTE IL 'MURO'. LO ACQUISTO' COME OPERA D'ARTE, LO DISTRUGGE COME BAGNO FATISCENTE=
di Francesca Di Ciaula.Il 2 febbraio scorso, in piazza Romita Vescovo, un tempo adibita a mercato del pesce, sono iniziati i lavori di demolizione della parete adiacente ai bagni pubblici.
La motivazione è presto detta: sicurezza e salvaguardia della pubblica incolumità, fatiscenza delle strutture. Il tutto per una spesa di 35 000,00 €.
La parete ricoperta di marmo nero, fu costruita a ridosso della chiesa seicentesca delle Monacelle in pieno centro storico, per nascondere un bagno pubblico, alla vista di chi sostava nella piazzetta. Una visione dai contrasti indicibili. Un monolite scuro e dietro la parete chiara dell'antica chiesetta. L'antico e il nuovo, maldestro tentativo di dare dignità al piastrellato che ha invaso il paese, eppure opera pubblica. La modernità imposta per capriccio o arbitrio, il marmo contro la pietra povera antica. Oggi ulteriore denaro pubblico è stato impiegato per distruggere quel manufatto a nessuno mai piaciuto per la sua manifesta volgarità.

[v.leggi tutto in Sudcritica Modugno]

Sudcritica Flash

=ITALIA GIUSTA, IL COMUNE DI MODUGNO BLOCCHI LO 'SFRATTO' DELL’ISTITUTO DEL NASTRO AZZURRO=
di Tina Luciano.

Il movimento Italia Giusta secondo la Costituzione sollecita il Commissario prefettizio a Modugno perché blocchi lo ‘sfratto’ dell’Istituto Nastro Azzurro fino a quando sarà pronta la nuova sede ad esso destinata, in locali comunali che oggi ospitano i Servizi sociali.Il Museo e le Associazioni combattentistiche raccolte nell’Istituto custodiscono oggi le poche tracce esistenti di una memoria collettiva di Modugno, perse le quali va definitivamente in frantumi l’identità dell’intera città.
Un luogo della memoria va protetto e tutelato: insistere nel volerlo ‘sfrattare’ ha il sapore iconoclasta della provocazione, del voler far apparire come insensibile al bene pubblico una pubblica amministrazione che deve invece avere a cuore unicamente le esigenze sociali.

[v.anche in Sudcritica Modugno]

I SEMINARI DI ITALIA GIUSTA

=CONSUMO DI SUOLO E COMUNITA' SENZA IDENTITA'. INCONTRO CON GIUSEPPE MILANO=
Il 23 gennaio 2015. Sono intervenuti Pasquale De Santis e Nicola Magrone."Contro il mostruoso consumo di suolo in tutta Italia, serve una mobilitazione dei cittadini, una coscientizzazione che ci faccia capire che la cementificazione costante ha un forte impatto sociale, significa alienazione, perdita di coesione della comunità, significa che non esiste più un'identità delle nostre città. Sentiamo spesso dire che si vuole 'costruire il futuro': ma lo si dice a vuoto, mentre si perpetuano questi atteggiamenti di noncuranza e di malapolitica. Costruire il futuro significa cominciare a far le cose per bene ogni giorno nelle nostre città. Quel che è successo a Modugno lo sapete voi, non ho titolo per parlarne ma parlano i fatti. Basta col dire che edilizia e urbanistica vanno visti come motore dello sviluppo, se poi sappiamo che servono per creare solo lo sviluppo di pochi... basta!"

Riprese video di A.Covella per Italia Giusta/Sudcritica

[v.anche in Sudcritica Modugno]

=DISCUSSIONI=

=SOVRANITA' NAZIONALE
MONETARIA
E DEBITO PUBBLICO=

Serafino Pulcini/
Mino Magrone

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I SEMINARI DI ITALIA GIUSTA

=PROTEZIONE CIVILE, INCONTRO CON GIUSEPPE DI CIAULA=
Il 9 gennaio 2015. Coordinamento, formazione, esercitazioni, sicurezza sono i cardini di una buona protezione civile.Fondamentale un piano dettagliato di intervento, con volontari professionali i quali - quando dovessero verificarsi emergenze - sanno che fare ma non usurpano i compiti dei professionisti. Partecipano il presidente di Italia Giusta secondo la Costituzione, Pasquale De Santis, e Francesca Di Ciaula, della segreteria del movimento.
Riprese video di A.Covella per Italia Giusta/Sudcritica

[v.anche in Sudcritica Modugno]

I SEMINARI DI ITALIA GIUSTA

=PROTEZIONE CIVILE, INCONTRO CON WILLIAM FORMICOLA=
Il 12 dicembre 2014, su ''Stato di salute del territorio italiano e ruolo della protezione civile''.Al centro dell'intervento, le azioni che gli amministratori devono compiere per prevenire, e per intervenire nel verificarsi di emergenze; gli effetti della mano dell'uomo sull'aggravamento dei rischi, i pericoli legati al consumo del territorio e al costruire senza regole. E' intervenuto il presidente di Italia Giusta, Pasquale De Santis.
Riprese video di A.Covella per Italia Giusta/Sudcritica

[in Sudcritica Modugno]

=POLITICA E CONSENSO=

=LA POLITICA
DELLE LOCUSTE=

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se si vuole tentare
un recupero
delle regole
che tutelino tutti,

bisognerà scontentare
i gruppetti di interesse
che si concentrano come locuste
intorno al patrimonio pubblico

di  Tina Luciano
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I SEMINARI DI ITALIA GIUSTA

=CULTURA, SCUOLA E
TERRITORIO E LA 'NUOVA'
FIERA DEL CROCIFISSO
A MODUGNO=

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Per i Seminari di Italia Giusta
secondo la Costituzione,
incontro - il 21 novembre 2014 -
col musicista dei Radiodervish
Michele Lobaccaro
e con Francesca Di Ciaula
e Valentina Longo.
Su politiche culturali a
Modugno, sul successo
della 'nuova' Fiera
del
Crocifisso inaugurata
con l'amministrazione
Magrone
e sull'importanza
delle relazioni
tra scuola e territorio.

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=DISCUSSIONI=

=ECONOMIA E UE.
CI VORREBBE KEYNES
MA E' TROPPO
DI SINISTRA=

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Ilquadro
macroeconomico

dell’Europa
dovrebbe suggerire
la ripresa di politiche economiche
poggiate sulle argomentazioni
della cosiddetta sintesi postkeynesiana.
Invece, ciò è ancora molto lontano
dall’essere preso in considerazione
dalle istituzioni europee

di  Mino Magrone

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I SEMINARI DI ITALIA GIUSTA

=LE SCELTE FISCALI DELLA GIUNTA MAGRONE PER PROTEGGERE I CETI MENO ABBIENTI=
Incontro con Dino Banchino.

Per i seminari di Italia Giusta secondo la Costituzione, incontro con l'assessore al Bilancio dell'amministrazione comunale di Modugno guidata da Nicola Magrone.Banchino ha parlato delle scelte fiscali fatte dalla giunta, tutte improntate all'art.53 della Costituzione italiana, per il quale il sistema tributario nel nostro Paese "è informato a criteri di progressività”.
Per questo, per il 2014 a Modugno non si è pagata la TASI, preferendo scaricare il peso maggiore della contribuzione dei cittadini sull'Irpef. Sono intervenuti Pasquale De Santis, presidente di Italia Giusta secondo la Costituzione, e Nicola Magrone.

[Leggi tutto in Sudcritica Modugno]

I SEMINARI DI ITALIA GIUSTA

=MODUGNO, LA GIUNTA MAGRONE E L'AIUTO AI PIU' DEBOLI=
Incontro con Rosa Scardigno

Per i seminari di Italia Giusta secondo la Costituzione, incontro con l'assessore ai servizi sociali dell'amministrazione comunale di Modugno guidata da Nicola Magrone.Al centro dell'intervento dell'assessore, gli sforzi per ricostituire servizi disastrati (Ufficio di Piano, in primis), le necessità cui assolvere senza arbitrio, la descrizione di un lavoro interrotto a poco più di un anno dall'insediamento, quando avrebbe potuto dare aiuti più congrui.

[Leggi tutto in Sudcritica Modugno]

=DISCUSSIONI=

=MODUGNO.
CON ITALIA GIUSTA
PER ROMPERE
L'AGGLOMERATO
DI POTERE=

logo italia giusta internet


Da queste parti
smuovere la stagnazione
di poteri è stato
un azzardo
ed una scelta
 coraggiosa.
E tuttavia la dimostrazione
che un movimento possa spezzare

un meccanismo consolidato
c'è stata.
[...] Che si possano tentare
scelte politiche limpide e nette,
l'esperienza amministrativa
modugnese ce lo insegna

di  Francesca Di Ciaula
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I SEMINARI DI ITALIA GIUSTA

=MODUGNO, LA NUOVA FIERA DEL CROCIFISSO=
Incontro con Tina Luciano -
"Queste sono le ragioni e le modalità della nuova configurazione della Fiera del Crocifisso......da un lato riannodare i fili con il centro della città, dall’altro garantire la sicurezza in un sito che, oltre ad essere isolato non garantiva nemmeno l’incolumità dei visitatori".

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=I LUOGHI=

=BORGO TACCONE.
STORIA PICCOLA
DEL SUD=

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Borgo Taccone
è questo luogo
dell'assenza,
una storia mancata
di insediamenti rurali.
Eppure non riesci
ad individuare la parola fine
a questa storia.
Il borgo intero sembra piuttosto
un racconto interrotto.

di  Francesca Di Ciaula
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=DISCUSSIONI=

=IL MATTONE DI CALVINO.
60 ANNI DOPO=

Credits-LaPresse h partb


“Un sovrapporsi
geometrico di parallelepipedi
e poliedri, spigoli e lati di case,
di qua e di là, tetti, finestre,
muri ciechi per servitù contigue
con solo i finestrini smerigliati
dei gabinetti uno sopra l’altro”.

di  Nicola Sacco
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=DISCUSSIONI=

=CRISI. PER SALVARE
L'EUROPA BASTEREBBE
SVEGLIARE IL GIGANTE=

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Una modesta
frazione

di questo gigante finanziario
narcotizzato e costretto
a stare improduttivo può,
purché l’Europa e la Germania
lo vogliano, finanziare opere
e interventi comuni di sviluppo
e crescita dell’occupazione
di lavoratori in Italia ed in Europa

di  Mino Magrone
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=DISCUSSIONI=

=MODUGNO.
LA DIGNITA' POSSIBILE=

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Questo, il sindaco
di Modugno,
Nicola Magrone,
ha insegnato nel primo anno
di amministrazione a chi
ha voluto comprendere:
a essere chiari,
a pronunciare il nome delle cose
senza timore, pubblicamente,
non in cenacoli all’ombra
di qualche interesse
che non fosse quello
di tutti i cittadini.

di  Francesca Di Ciaula

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=DISCUSSIONI=

=TAMARO, IL GRANDE NEMICO
E' IL NIENTE. O LO E'
PIUTTOSTO IL NICHILISMO?=

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L'angoscia e il disagio
non sono soltanto
sentimenti dei giovani,
sono invece
di noi tutti
in quanto mortali
destinati a finire,
al niente

di  Mino Magrone

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Sudcritica Modugno

=GUASTO A PASSAGGIO A LIVELLO MODUGNO. IL SINDACO, SITUAZIONE ASSURDA CHE SI RIPETE= 5 aprile 2014 - Dice Nicola Magrone: "Prendero' le opportune iniziative per l'attuazione puntuale di intese precise sui compiti i di Fal e Rete Ferroviaria Italiana. Quello che serve e' scongiurare ulteriori situazioni di grave pericolo".[Leggi tutto in Sudcritica Modugno]

=DISCUSSIONI=

=“La grande bellezza”?=

la grande bellezza


Finché continua
l’umana avventura
in questa valle,
ci sarà scienza, arte,
religione
e l’apocalisse del pensiero
lasciamola ai meno dotati.
Non ci riguarda.

di  Pippo De Liso

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=DISCUSSIONI=

=JOBS ACT, LAVORO

SENZA DIRITTI

E SENZA DIFESE=

CGIL crisi

 
l’Europa solidifica
interessi preminenti
anche sottraendo
ai Paesi
a sovranità nazionale
le tradizioni politiche
e i documenti storici d’identità.
L’Italia è in prima fila con la cessione
della Costituzione e la fiammata
di follia collettiva del cambiamento
a tutti i costi, soprattutto in peggio

di  Pippo De Liso

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=DISCUSSIONI=

=Per far ripartire l'Italia

non serve stravolgere

la Costituzione=

costituzione

Proposta, da parte di un attivista

di Italia Giusta, di una piccola

guida pratica, aperta a suggerimenti,

per orientarsi tra i temi

di stretta attualità politica

di  Nicola Sacco

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Sudcritica Modugno

=RACCOLTA DIFFERENZIATA A MODUGNO, SUDCRITICA INTERVISTA L'ASSESSORE = 17 marzo 2014 - Puoi seguire l'intervista anche alla pagina di Sudcritica Modugno.Tra breve, finalmente, anche a Modugno (e per l'intero Aro del quale Modugno è capofila) ci sarà un bando di gara per una vera raccolta differenziata. Con l'aiuto e la collaborazione di tutti i cittadini dovrà portare al traguardo 'rifiuti zero'. L'assessore comunale Tina Luciano spiega a Sudcritica come accadrà.

Riprese e post produzione di Alberto Covella

Per discutere con il Movimento Italia Giusta secondo la Costituzione, questi gli indirizzi:
sede: via X marzo 88 - 70026 MODUGNO
posta elettronica: [email protected]
[email protected]
rivista: www.sudcritica.it

=DISCUSSIONI=

Larroganza

della Rai

In nessun altro

Paese europeo

si assiste al pagamento

di un canone obbligatorio

a fronte di una pubblicità

invadente e accentratrice

di  Pippo De Liso

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[ Leggi tutto]

=DISCUSSIONI=

Il documento

alternativo

"Il sindacato

è un'altra cosa"

per il XVII Congresso

della Cgil

 

di  Pippo De Liso

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[ Leggi tutto]

=DISCUSSIONI=

Una sinistra

nata piccolo-borghese

 

di  Franco Schettini

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a mio avviso il nostro “marxismo” altro non è stato che riformismo piccolo borghese, nemmeno socialdemocratico

Il 15 giugno del 1975 Pasolini scriveva, dopo le effimere vittorie delle sinistre, che “l’Italia è nel suo insieme ormai un Paese spoliticizzato, un corpo morto i cui riflessi non sono che meccanici. L’Italia cioè non sta vivendo altro che un processo di adattamento alla propria degradazione”.

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Contro la violenza sulle donne

MAGRONE, PALMINA E LE SUE PAROLE HANNO CAMBIATO LA MIA VITA
Casacalenda, 16 novembre 2013 - intervista di Maurizio Cavaliere. Magrone ricorda il giorno in cui palmina martinelli gli parlò in punto di morte, rivelandogli i nomi dei suoi aguzzini. La 14enne di fasano morì data alle fiamme nel novembre 1981, si era rifiutata di prostituirsi.

=LA VIOLENZA ESIBITA=

di Francesca Di Ciaula

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violenza2 [ Leggi tutto]  

DON TONINO BELLO - LA COSCIENZA E IL POTERE

IL POTERE, LA LEGGE, LA COSCIENZA
Don Tonino Bello ricordato dal sindaco di Modugno, Nicola Magrone, a Mola di Bari, il 16 ottobre 2013, con l'assessore regionale Guglielmo Minervini e don Gianni De Robertis.La speranza nel patto tra deboli, se non per rovesciare il potere almeno per attenuarne l'abuso. Tornare alle origini di don Tonino Bello è tornare alle origini del nostro popolo, cioè la Costituzione. Secondo il sindaco di Modugno, oggi la costituzione non deve essere modificata.

cronache dall'interno

=IL SINDACO DI MODUGNO NICOLA MAGRONE E LA SUA GIUNTA INCONTRANO I CITTADINI=
26 settembre 2013 - Filmato integrale dell'incontroPer la prima volta nella vita amministrativa di Modugno, l’amministrazione parla con i cittadini in un incontro pubblico.

Riprese e post produzione di Alberto Covella

Per discutere con il Movimento Italia Giusta secondo la Costituzione, questi gli indirizzi:
sede: via X marzo 88 - 70026 MODUGNO
posta elettronica: [email protected]
[email protected]
rivista: www.sudcritica.it

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