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UN PAESE CHE DIVORA SE STESSO PDF Stampa E-mail
Scritto da Redazione   
Venerdì 04 Febbraio 2011 13:34

PERCHE’ L’ITALIA RESPINGE L’ITALIANO BESNIK SOPOTI?

POSTUMI RAZZISTI DI UN PAESE CHE DIVORA SE STESSO
[dichiarazioni e foto concesse da Besnik Sopoti]

IL 10 MAGGIO PROSSIMO IL TRIBUNALEDI ROMA SI OCCUPERA' DELL'INCREDIBILE DRAMMA DI BESNIK SOPOTI. L'APPELLO DI ITALIA GIUSTA SECONDO LA COSTITUZIONE E DI SUDCRITICA E' A TUTTI I CITTADINI A NON LASCIARE SOLO SOPOTI. ITALIA GIUSTA E SUDCRITICA NON INTENDONO MOLLARE; SONO ARRIVATE FIN QUI E ANDRANNO OLTRE FINO AD OTTENERE GIUSTIZIA.

Sopoti_File0001   

 

 

 

Una breve inchiesta di Nicola Magrone
__________________________________

Besnik Sopoti è nato  in Bari (Italia) il 12 aprile 1935; vive a Modugno (Italia) dal 1991 dove ha abitato dal 9 dicembre 1991 in via Riva 27, dal 23 febbraio 1992 in Piazza Plebiscito 31, dal 6 settembre 1994 in Piazza dei Caduti 10, dal 3 novembre 1994 in via Veneto 38, dal 30 gennaio 1997 (e attualmente) in via Monte Cassino 32. Insomma, sono vent’anni che Sopoti abita a Modugno (Italia), immigrato albanese. Come? immigrato albanese? e perché, se egli nacque a Bari (Italia) da una splendida madre italiana?

Che cos’è questa storia di un italiano albanese che vive in Italia da straniero? È un clandestino forse, è sbarcato da un barcone di clandestini? e quando? E sta qui da vent’anni, modugnese tra modugnesi in territorio italiano! E perché ha un cognome albanese?

Mio padre, Mazar Sopoti, conobbe mia madre Anna Turi a Bari nel 1934. Lui lavorava a La Gazzetta del Mezzogiorno, l’edizione che si pubblicava in albanese. Lui aveva studiato alle scuole medie in Italia ma la laurea in scienze politiche la prese a Parigi”.

Mazar e Anna si sposarono a Bari nel 1934, il 30 giugno; il 12 aprile 1935 ebbero Besnik il quale nacque albanese “per legge” (555 del 1912) perché suagenitori_SopotiFile0002 madre Anna, sposando Mazar, aveva perso automaticamente la cittadinanza italiana e presa “d’ufficio” quella albanese; il figlio con lei, senza essersi mosso un attimo da Bari (Italia).

Il matrimonio di mio padre e mia madre fu celebrato nel Consolato albanese di Bari. La Gazzetta del Mezzogiorno, anche nell’edizione albanese, dette notizia del matrimonio pubblicando una grande foto degli sposi”.

 

Una foto incantevole - va proprio detto -; di Ficarelli, ed è tutto detto (per chi ricorda) a proposito di “baresità”.

 

Nel 1938, mio padre decise di tornare in Albania e portò con sé mia madre e me; avevo tre anni. Mio padre era sicuro di poter continuare il suo lavoro di giornalista. Ma nel 1939 l’Italia occupò l’Albania. Lui, continuando a fare il giornalista, si schierò politicamente con il Fronte Nazionale che aveva come obiettivo l’unione di Albania e Kossovo. Insomma, il Fronte Nazionale aveva una vocazione nazionalista e dunque era contro il fascismo”.

L’Albania occupata dagli italiani sorprese, dunque, Besnik Sopoti con appena quattro anni alle spalle, la madre italiana ma albanese “per legge”.
Anna e Besnik, si arrangiarono da soli in una terra per loro straniera. Mazar non mollò il suo impegno nel Fronte Nazionale che viveva la decisione della Conferenza di Londra del 1912-13 di togliere il Kossovo all’Albania come una insopportabile ingiustizia. Ma lì, in Albania, Mazar Sopoti e gli altri del Fronte furono schiacciati dal loro stesso antifascismo e insieme anticomunismo.

Fu così che mio padre, e non solo lui, dopo aver subito alcuni attentati, venne condannato a morte. Scappò via dall’Albania insieme ad altre trecento persone lasciando definitivamente soli me, mia madre e mio fratello più piccolo. Io avevo nove anni. Ci sequestrarono tutto quello che avevamo perché il regime albanese filocomunista al servizio di Tito e di Belgrado ci giudicava come giudicava mio padre: nemici del popolo. Ci tolsero tutto. Eravamo avvertiti come fascisti per il solo fatto di essere italiani. Oggi, io subisco il paradosso di essere considerato albanese pur essendo nato in Italia da madre italiana”.

Che fine fece il padre di Besnik scampato ad una duplice tirannia?

Moltissimi anni dopo, il “muro di Berlino” in frantumi, abbiamo saputo che mio padre era morto a Bari. Ufficialmente dissero che morì a seguito di un intervento alla gola. Noi siamo convinti che l’abbiamo ucciso; cosa che avevano tentato tante volte”.

Fu così che Besnik Sopoti, caduto il “muro di Berlino”, poté tornare in Italia, a Bari, a Modugno, cioè nella sua patria. Ma lì si ritrovò straniero e poté restarci come turista. Ancora oggi, egli è ospite come turista, usufruisce di un permesso di soggiorno lungo, ma resta straniero, albanese.

Vive a Modugno in una casa che definire abitazione è un azzardo. Fa il pittore, autodidatta per povertà, stracolmo di sentimenti mai di risentimenti, nonostante tutto. E’ invalido e soprattutto ha un bisogno irrefrenabile di essere riconosciuto italiano, quello che è; è capace di dimenticare e di perdonare tutto ma chiede che gli venga riconosciuto il diritto alla cittadinanza italiana. L’Italia gli nega questo diritto, si arrampica sugli specchi della ragione e del diritto pur di negare questo diritto.

Raccontare come il diritto alla cittadinanza italiana viene ancora oggi negato a Sopoti è cosa mille volte più difficile che spiegare perché Sopoti quel diritto lo ha. Un intrigo burocratico, una rete di ciniche complicità, di incuria, di insensibilità, di sordità civiche e morali rendono l’affare più intricato di un giallo.

Per capire il mistero, bisogna visitare le carte. Esse dicono questo.

- Besnik Sopoti, assistito dal suo avvocato di fiducia (che lo assisteva gratuitamente), nel luglio del 2002 presentò personalmente negli uffici del Comune di Modugno un’istanza sottoscritta da lui stesso e dal suo difensore con la quale chiedeva che “venisse aperto un procedimento amministrativo per la presa d’atto o il riconoscimento formale del suo stato di cittadino italiano”. [le ragioni in forza delle quali Sopoti rivendicava il suo stato di cittadino italiano sono state indicate più avanti nel corso dell’esposizione dei fatti storici relativi a questa singolare e intollerabile vicenda: Sopoti era ed è figlio di una cittadina italiana, privata della sua cittadinanza a causa del suo matrimonio con un albanese , successivamente riammessa alla cittadinanza]
- Precedenti analoghe istanze erano stata avanzate da Sopoti, tutte, erano state respinte perché - si argomentava -: Anna Turi, madre di Besnik Sopoti, aveva perso la cittadinanza italiana il momento in cui sposò (in Italia) Mazar Sopoti, cittadino albanese. Automaticamente, il bambino Besnik “nacque albanese e non italiano”. La legge che prevedeva questa mostruosità era la n. 555 del 1912. 
- Nemmeno il fatto che Anna Turi chiese, e riottenne, la cittadinanza italiana il 19 ottobre 1992 poteva costituire - secondo la burocrazia - titolo per vedersi riconosciuto, Besnik, a sua volta cittadino italiano perché - argomentarono - a quel punto (19 ottobre 1992) Besnik era già maggiorenne e non aveva chiesto tempestivamente (e cioè quando era minorenne) il riconoscimento della sua cittadinanza naturale e cioè quella italiana. Non solo: risposero gli organi competenti che, comunque, la legge del 1912 in virtù della quale Besnik Sopoti era diventato (anzi era nato) albanese a seguito del matrimonio di sua madre con l’albanese Mazar Sopoti era stata, sì, travolta dalla Costituzione italiana che ovviamente non poté conciliarsi con principi tanto manifestamente discriminatori ma restò in piedi per Sopoti perché era nato prima dell’entrata in vigore della Costituzione e poi perché la successiva legge 91/1992 consentiva un tale riconoscimento solo per i figli minori del genitore o dei genitori che acquisiscono o riacquisiscono la cittadinanza italiana; e Besnik era ormai più che maggiorenne e per giunta non convivente con il genitore italiano.
Un’altra motivazione del diniego della cittadinanza a Besnik Sopoti fu nel senso che, “quando Besnik nacque, la normativa in vigore (dunque, nel 1935) prevedeva che la trasmissione del nostro status civitatis avvenisse di regola in via paterna” (legge 555/1912, art. 1); non solo: ma il fatto che il 1° gennaio 1948 era entrata in vigore la nostra Costituzione non valeva a rimuovere l’ostacolo al riconoscimento di Sopoti come cittadino italiano perché Sopoti era nato prima della Costituzione italiana. Il principio della irrilevanza della discendenza materna venne naturalmente travolto dalla Corte Costituzionale il 9 febbraio 1983; non se ne potè giovare però - precisarono al Ministero dell’Interno - Besnik Sopoti perché, lui, era nato prima della Costituzione. Sicché - argutamente rilevarono al Ministero dell’Interno il 15 luglio 2008 in una stringata risposta a Sopoti e finanche al Presidente della Repubblica – “non si può far retroagire a data anteriore all’entrata in vigore della Carta Costituzionale, vale a dire prima del 1° gennaio 1948 l’effetto delle decisioni della Corte Costituzionale”.
- Tutto l’armamentario argomentativo che aveva accompagnato la decisione ministeriale di negare a Besnik Sopoti il suo diritto ad essere riconosciuto per quello che era e cioè cittadino italiano andò in frantumi grazie ad una serie di decisioni della Corte di Cassazione. Nel 2009, in particolare, la Cassazione disse chiaro e tondo: “Riacquista la cittadinanza italiana dal 1° gennaio 1948 [data di entrata in vigore della Costituzione italiana] il figlio di madre ormai morta dalla quale deriva il rapporto di filiazione [nel nostro caso: Anna Turi/Besnik Sopoti]”. Non solo, più esplicitamente: pretendere che sia riconosciuta la cittadinanza italiana  al figlio di una donna italiana solo se il figlio sia nato prima della Costituzione significa ignorare “l’effetto perdurante anche dopo l’entrata in vigore della Costituzione di leggi dichiarate “discriminatorie” dalla Corte Costituzionale”. Ma ancora una volta, Cassazione o no, in un modo o nell’altro, la risposta dello Stato italiano alla richiesta di Besnik Sopoti è sempre la stessa: non sei italiano, sei albanese come tuo padre; non insistere. Prenditela con tua madre che si andò a sposare quello là.
Non è finita: il Ministero dell’Interno - evidentemente rendendosi conto del paradosso nel quale si era cacciato - si esibì anche in un “paterno consiglio a Sopoti”: vai dinanzi ai Giudici e fatti riconoscere le tue ragioni; se ti danno ragione, noi non obietteremo nulla. Per parte nostra, la cittadinanza italiana non te la riconosciamo. Noi facciamo politica, che cosa c’entra il diritto, quello costituzionale poi…

Eccolo qui, dunque, il nostro Besnik Sopoti, pittore autodidatta, spinto con la forza a bussare a un Tribunale con mille ragioni in mano per sperare di farsi dire che lui è italiano. Lui che italiano è, tra i più poveri; forse per questo sistematicamente messo alla porta degli uffici che contano.

I CATTIVI MAESTRI E I LORO ALLIEVI

Besnik Sopoti ne ha tentata un’altra; gli anni avanzano ma il desiderio e la speranza di ottenere il riconoscimento della sua identità nazionale, insomma di essere italiano senza offesa per nessun altro popolo, non la perde.
Così, ha detto al Comune di Modugno: io, con il mio avvocato vi ho presentato una domanda per essere riconosciuto per quello che sono, italiano. Da allora non mi avete risposto; mi avete dato rassicurazioni verbali, premure retoriche, pacche sulle spalle. Nient’altro. Era l’estate del 2002, venimmo in Comune io e il mio avvocato; demmo l’istanza personalmente al Sindaco che ci rassicurò sul buon esito della “pratica”. Dopo qualche tempo fummo chiamati in Comune e lì ci dissero dei tanti ostacoli all’accoglimento della mia domanda. Bisognava aspettare una serie di pareri. Aspettammo. Niente. E’ vero che c’è una legge che dice che se non mi rispondete entro due anni dalla domanda la domanda deve essere per forza accolta? I due anni sono abbondantemente passati; vi chiedo di iscrivermi all’anagrafe come cittadino italiano. Risposta: quale domanda? Qui non abbiamo nessuna tua domanda, non c’è nulla al protocollo, guardiamo quello antico e quello moderno informatico. Nulla. Ma come, replica Sopoti: la portammo io e il mio avvocato direttamente al Sindaco; poi ne parlammo con una serie di impiegati e funzionari; uno ci disse che la domanda si era persa e però che era stata ritrovata. Insomma, dice Sopoti: chiedete agli impiegati e ai funzionari e chiedete al Sindaco; nessuno però ricorda niente: la domanda non c’è. L’avvocato di Sopoti prende carta e penna e scrive una sua dichiarazione formale con la quale conferma la presentazione della domanda e indica i nomi e i cognomi degli impiegati e dei funzionari con i quali, a quel tempo, parlò e del Sindaco stesso. Nessuno ricorda.

 

Ogni mattina, tutti vedono a Modugno Besnik Sopoti che attraversa con difficoltà l’orribilmente degradato centro storico, saltellando come può di voragine in voragine, gli stessi abiti da vent’anni, gli stessi pennelli per i suoi quadri da vent’anni. Uno di noi, ma più povero di noi. Con una differenza che non si vede ma che per lui è un calvario psicologico: è albanese (ma mica si offende se qualcuno lo sa albanese) come suo padre ma è italiano come sua madre. Sta per bussare a un Tribunale per dire: mi va bene qualunque nazionalità ma vi dispiace darmi la mia? “Sono Besnik Sopoti, nato a Bari (Italia), residente a Modugno (Italia)”; semplicemente, “sono italiano”.

Ultimo aggiornamento Lunedì 07 Maggio 2012 12:41
 

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Sudcritica Flash

==MARIO MARANGI, PER L'EXTRAVERGINE DI PUGLIA 'CREARE RETE' TRA I PRODUTTORI=Le ‪‎difficoltà‬ ma anche le grandi ‪opportunità‬ dei ‪‎produttori‬ ‪‎oleari‬ che puntano all'‪‎innovazione‬ e alla ‪‎qualità‬, in ‪Puglia‬ come a Modugno‬.
‪‎Investire‬ nell'‪olivicoltura‬ significa anche ‪valorizzare‬ il ‪territorio‬ e il tessuto‬ ‪sociale‬.
Ecco le ‪sfide‬ che affrontiamo noi ‪giovani‬ ‪‎imprenditori‬ ‎agricoli‬.
[v.in Sudcritica Modugno]

Sudcritica Flash

=IL COMUNE DI MODUGNO ABBATTE IL 'MURO'. LO ACQUISTO' COME OPERA D'ARTE, LO DISTRUGGE COME BAGNO FATISCENTE=
di Francesca Di Ciaula.Il 2 febbraio scorso, in piazza Romita Vescovo, un tempo adibita a mercato del pesce, sono iniziati i lavori di demolizione della parete adiacente ai bagni pubblici.
La motivazione è presto detta: sicurezza e salvaguardia della pubblica incolumità, fatiscenza delle strutture. Il tutto per una spesa di 35 000,00 €.
La parete ricoperta di marmo nero, fu costruita a ridosso della chiesa seicentesca delle Monacelle in pieno centro storico, per nascondere un bagno pubblico, alla vista di chi sostava nella piazzetta. Una visione dai contrasti indicibili. Un monolite scuro e dietro la parete chiara dell'antica chiesetta. L'antico e il nuovo, maldestro tentativo di dare dignità al piastrellato che ha invaso il paese, eppure opera pubblica. La modernità imposta per capriccio o arbitrio, il marmo contro la pietra povera antica. Oggi ulteriore denaro pubblico è stato impiegato per distruggere quel manufatto a nessuno mai piaciuto per la sua manifesta volgarità.

[v.leggi tutto in Sudcritica Modugno]

Sudcritica Flash

=ITALIA GIUSTA, IL COMUNE DI MODUGNO BLOCCHI LO 'SFRATTO' DELL’ISTITUTO DEL NASTRO AZZURRO=
di Tina Luciano.

Il movimento Italia Giusta secondo la Costituzione sollecita il Commissario prefettizio a Modugno perché blocchi lo ‘sfratto’ dell’Istituto Nastro Azzurro fino a quando sarà pronta la nuova sede ad esso destinata, in locali comunali che oggi ospitano i Servizi sociali.Il Museo e le Associazioni combattentistiche raccolte nell’Istituto custodiscono oggi le poche tracce esistenti di una memoria collettiva di Modugno, perse le quali va definitivamente in frantumi l’identità dell’intera città.
Un luogo della memoria va protetto e tutelato: insistere nel volerlo ‘sfrattare’ ha il sapore iconoclasta della provocazione, del voler far apparire come insensibile al bene pubblico una pubblica amministrazione che deve invece avere a cuore unicamente le esigenze sociali.

[v.anche in Sudcritica Modugno]

I SEMINARI DI ITALIA GIUSTA

=CONSUMO DI SUOLO E COMUNITA' SENZA IDENTITA'. INCONTRO CON GIUSEPPE MILANO=
Il 23 gennaio 2015. Sono intervenuti Pasquale De Santis e Nicola Magrone."Contro il mostruoso consumo di suolo in tutta Italia, serve una mobilitazione dei cittadini, una coscientizzazione che ci faccia capire che la cementificazione costante ha un forte impatto sociale, significa alienazione, perdita di coesione della comunità, significa che non esiste più un'identità delle nostre città. Sentiamo spesso dire che si vuole 'costruire il futuro': ma lo si dice a vuoto, mentre si perpetuano questi atteggiamenti di noncuranza e di malapolitica. Costruire il futuro significa cominciare a far le cose per bene ogni giorno nelle nostre città. Quel che è successo a Modugno lo sapete voi, non ho titolo per parlarne ma parlano i fatti. Basta col dire che edilizia e urbanistica vanno visti come motore dello sviluppo, se poi sappiamo che servono per creare solo lo sviluppo di pochi... basta!"

Riprese video di A.Covella per Italia Giusta/Sudcritica

[v.anche in Sudcritica Modugno]

=DISCUSSIONI=

=SOVRANITA' NAZIONALE
MONETARIA
E DEBITO PUBBLICO=

Serafino Pulcini/
Mino Magrone

Monete-antiche-riportate-alla-luce-in-uno-scavo-archeologico


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I SEMINARI DI ITALIA GIUSTA

=PROTEZIONE CIVILE, INCONTRO CON GIUSEPPE DI CIAULA=
Il 9 gennaio 2015. Coordinamento, formazione, esercitazioni, sicurezza sono i cardini di una buona protezione civile.Fondamentale un piano dettagliato di intervento, con volontari professionali i quali - quando dovessero verificarsi emergenze - sanno che fare ma non usurpano i compiti dei professionisti. Partecipano il presidente di Italia Giusta secondo la Costituzione, Pasquale De Santis, e Francesca Di Ciaula, della segreteria del movimento.
Riprese video di A.Covella per Italia Giusta/Sudcritica

[v.anche in Sudcritica Modugno]

I SEMINARI DI ITALIA GIUSTA

=PROTEZIONE CIVILE, INCONTRO CON WILLIAM FORMICOLA=
Il 12 dicembre 2014, su ''Stato di salute del territorio italiano e ruolo della protezione civile''.Al centro dell'intervento, le azioni che gli amministratori devono compiere per prevenire, e per intervenire nel verificarsi di emergenze; gli effetti della mano dell'uomo sull'aggravamento dei rischi, i pericoli legati al consumo del territorio e al costruire senza regole. E' intervenuto il presidente di Italia Giusta, Pasquale De Santis.
Riprese video di A.Covella per Italia Giusta/Sudcritica

[in Sudcritica Modugno]

=POLITICA E CONSENSO=

=LA POLITICA
DELLE LOCUSTE=

locuste-madagascar


se si vuole tentare
un recupero
delle regole
che tutelino tutti,

bisognerà scontentare
i gruppetti di interesse
che si concentrano come locuste
intorno al patrimonio pubblico

di  Tina Luciano
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I SEMINARI DI ITALIA GIUSTA

=CULTURA, SCUOLA E
TERRITORIO E LA 'NUOVA'
FIERA DEL CROCIFISSO
A MODUGNO=

seminario IG di ciaula longo lobaccaro

Per i Seminari di Italia Giusta
secondo la Costituzione,
incontro - il 21 novembre 2014 -
col musicista dei Radiodervish
Michele Lobaccaro
e con Francesca Di Ciaula
e Valentina Longo.
Su politiche culturali a
Modugno, sul successo
della 'nuova' Fiera
del
Crocifisso inaugurata
con l'amministrazione
Magrone
e sull'importanza
delle relazioni
tra scuola e territorio.

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=DISCUSSIONI=

=ECONOMIA E UE.
CI VORREBBE KEYNES
MA E' TROPPO
DI SINISTRA=

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Ilquadro
macroeconomico

dell’Europa
dovrebbe suggerire
la ripresa di politiche economiche
poggiate sulle argomentazioni
della cosiddetta sintesi postkeynesiana.
Invece, ciò è ancora molto lontano
dall’essere preso in considerazione
dalle istituzioni europee

di  Mino Magrone

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I SEMINARI DI ITALIA GIUSTA

=LE SCELTE FISCALI DELLA GIUNTA MAGRONE PER PROTEGGERE I CETI MENO ABBIENTI=
Incontro con Dino Banchino.

Per i seminari di Italia Giusta secondo la Costituzione, incontro con l'assessore al Bilancio dell'amministrazione comunale di Modugno guidata da Nicola Magrone.Banchino ha parlato delle scelte fiscali fatte dalla giunta, tutte improntate all'art.53 della Costituzione italiana, per il quale il sistema tributario nel nostro Paese "è informato a criteri di progressività”.
Per questo, per il 2014 a Modugno non si è pagata la TASI, preferendo scaricare il peso maggiore della contribuzione dei cittadini sull'Irpef. Sono intervenuti Pasquale De Santis, presidente di Italia Giusta secondo la Costituzione, e Nicola Magrone.

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I SEMINARI DI ITALIA GIUSTA

=MODUGNO, LA GIUNTA MAGRONE E L'AIUTO AI PIU' DEBOLI=
Incontro con Rosa Scardigno

Per i seminari di Italia Giusta secondo la Costituzione, incontro con l'assessore ai servizi sociali dell'amministrazione comunale di Modugno guidata da Nicola Magrone.Al centro dell'intervento dell'assessore, gli sforzi per ricostituire servizi disastrati (Ufficio di Piano, in primis), le necessità cui assolvere senza arbitrio, la descrizione di un lavoro interrotto a poco più di un anno dall'insediamento, quando avrebbe potuto dare aiuti più congrui.

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=DISCUSSIONI=

=MODUGNO.
CON ITALIA GIUSTA
PER ROMPERE
L'AGGLOMERATO
DI POTERE=

logo italia giusta internet


Da queste parti
smuovere la stagnazione
di poteri è stato
un azzardo
ed una scelta
 coraggiosa.
E tuttavia la dimostrazione
che un movimento possa spezzare

un meccanismo consolidato
c'è stata.
[...] Che si possano tentare
scelte politiche limpide e nette,
l'esperienza amministrativa
modugnese ce lo insegna

di  Francesca Di Ciaula
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I SEMINARI DI ITALIA GIUSTA

=MODUGNO, LA NUOVA FIERA DEL CROCIFISSO=
Incontro con Tina Luciano -
"Queste sono le ragioni e le modalità della nuova configurazione della Fiera del Crocifisso......da un lato riannodare i fili con il centro della città, dall’altro garantire la sicurezza in un sito che, oltre ad essere isolato non garantiva nemmeno l’incolumità dei visitatori".

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=I LUOGHI=

=BORGO TACCONE.
STORIA PICCOLA
DEL SUD=

taccone7


Borgo Taccone
è questo luogo
dell'assenza,
una storia mancata
di insediamenti rurali.
Eppure non riesci
ad individuare la parola fine
a questa storia.
Il borgo intero sembra piuttosto
un racconto interrotto.

di  Francesca Di Ciaula
______________

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=DISCUSSIONI=

=IL MATTONE DI CALVINO.
60 ANNI DOPO=

Credits-LaPresse h partb


“Un sovrapporsi
geometrico di parallelepipedi
e poliedri, spigoli e lati di case,
di qua e di là, tetti, finestre,
muri ciechi per servitù contigue
con solo i finestrini smerigliati
dei gabinetti uno sopra l’altro”.

di  Nicola Sacco
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=DISCUSSIONI=

=CRISI. PER SALVARE
L'EUROPA BASTEREBBE
SVEGLIARE IL GIGANTE=

images


Una modesta
frazione

di questo gigante finanziario
narcotizzato e costretto
a stare improduttivo può,
purché l’Europa e la Germania
lo vogliano, finanziare opere
e interventi comuni di sviluppo
e crescita dell’occupazione
di lavoratori in Italia ed in Europa

di  Mino Magrone
______________

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=DISCUSSIONI=

=MODUGNO.
LA DIGNITA' POSSIBILE=

francesca4


Questo, il sindaco
di Modugno,
Nicola Magrone,
ha insegnato nel primo anno
di amministrazione a chi
ha voluto comprendere:
a essere chiari,
a pronunciare il nome delle cose
senza timore, pubblicamente,
non in cenacoli all’ombra
di qualche interesse
che non fosse quello
di tutti i cittadini.

di  Francesca Di Ciaula

____________________

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=DISCUSSIONI=

=TAMARO, IL GRANDE NEMICO
E' IL NIENTE. O LO E'
PIUTTOSTO IL NICHILISMO?=

rotoletti010


L'angoscia e il disagio
non sono soltanto
sentimenti dei giovani,
sono invece
di noi tutti
in quanto mortali
destinati a finire,
al niente

di  Mino Magrone

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Sudcritica Modugno

=GUASTO A PASSAGGIO A LIVELLO MODUGNO. IL SINDACO, SITUAZIONE ASSURDA CHE SI RIPETE= 5 aprile 2014 - Dice Nicola Magrone: "Prendero' le opportune iniziative per l'attuazione puntuale di intese precise sui compiti i di Fal e Rete Ferroviaria Italiana. Quello che serve e' scongiurare ulteriori situazioni di grave pericolo".[Leggi tutto in Sudcritica Modugno]

=DISCUSSIONI=

=“La grande bellezza”?=

la grande bellezza


Finché continua
l’umana avventura
in questa valle,
ci sarà scienza, arte,
religione
e l’apocalisse del pensiero
lasciamola ai meno dotati.
Non ci riguarda.

di  Pippo De Liso

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=DISCUSSIONI=

=JOBS ACT, LAVORO

SENZA DIRITTI

E SENZA DIFESE=

CGIL crisi

 
l’Europa solidifica
interessi preminenti
anche sottraendo
ai Paesi
a sovranità nazionale
le tradizioni politiche
e i documenti storici d’identità.
L’Italia è in prima fila con la cessione
della Costituzione e la fiammata
di follia collettiva del cambiamento
a tutti i costi, soprattutto in peggio

di  Pippo De Liso

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=DISCUSSIONI=

=Per far ripartire l'Italia

non serve stravolgere

la Costituzione=

costituzione

Proposta, da parte di un attivista

di Italia Giusta, di una piccola

guida pratica, aperta a suggerimenti,

per orientarsi tra i temi

di stretta attualità politica

di  Nicola Sacco

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[ Leggi tutto]

Sudcritica Modugno

=RACCOLTA DIFFERENZIATA A MODUGNO, SUDCRITICA INTERVISTA L'ASSESSORE = 17 marzo 2014 - Puoi seguire l'intervista anche alla pagina di Sudcritica Modugno.Tra breve, finalmente, anche a Modugno (e per l'intero Aro del quale Modugno è capofila) ci sarà un bando di gara per una vera raccolta differenziata. Con l'aiuto e la collaborazione di tutti i cittadini dovrà portare al traguardo 'rifiuti zero'. L'assessore comunale Tina Luciano spiega a Sudcritica come accadrà.

Riprese e post produzione di Alberto Covella

Per discutere con il Movimento Italia Giusta secondo la Costituzione, questi gli indirizzi:
sede: via X marzo 88 - 70026 MODUGNO
posta elettronica: [email protected]
[email protected]
rivista: www.sudcritica.it

=DISCUSSIONI=

Larroganza

della Rai

In nessun altro

Paese europeo

si assiste al pagamento

di un canone obbligatorio

a fronte di una pubblicità

invadente e accentratrice

di  Pippo De Liso

_______________

[ Leggi tutto]

=DISCUSSIONI=

Il documento

alternativo

"Il sindacato

è un'altra cosa"

per il XVII Congresso

della Cgil

 

di  Pippo De Liso

__________________

[ Leggi tutto]

=DISCUSSIONI=

Una sinistra

nata piccolo-borghese

 

di  Franco Schettini

__________________

a mio avviso il nostro “marxismo” altro non è stato che riformismo piccolo borghese, nemmeno socialdemocratico

Il 15 giugno del 1975 Pasolini scriveva, dopo le effimere vittorie delle sinistre, che “l’Italia è nel suo insieme ormai un Paese spoliticizzato, un corpo morto i cui riflessi non sono che meccanici. L’Italia cioè non sta vivendo altro che un processo di adattamento alla propria degradazione”.

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Contro la violenza sulle donne

MAGRONE, PALMINA E LE SUE PAROLE HANNO CAMBIATO LA MIA VITA
Casacalenda, 16 novembre 2013 - intervista di Maurizio Cavaliere. Magrone ricorda il giorno in cui palmina martinelli gli parlò in punto di morte, rivelandogli i nomi dei suoi aguzzini. La 14enne di fasano morì data alle fiamme nel novembre 1981, si era rifiutata di prostituirsi.

=LA VIOLENZA ESIBITA=

di Francesca Di Ciaula

____________________

violenza2 [ Leggi tutto]  

DON TONINO BELLO - LA COSCIENZA E IL POTERE

IL POTERE, LA LEGGE, LA COSCIENZA
Don Tonino Bello ricordato dal sindaco di Modugno, Nicola Magrone, a Mola di Bari, il 16 ottobre 2013, con l'assessore regionale Guglielmo Minervini e don Gianni De Robertis.La speranza nel patto tra deboli, se non per rovesciare il potere almeno per attenuarne l'abuso. Tornare alle origini di don Tonino Bello è tornare alle origini del nostro popolo, cioè la Costituzione. Secondo il sindaco di Modugno, oggi la costituzione non deve essere modificata.

cronache dall'interno

=IL SINDACO DI MODUGNO NICOLA MAGRONE E LA SUA GIUNTA INCONTRANO I CITTADINI=
26 settembre 2013 - Filmato integrale dell'incontroPer la prima volta nella vita amministrativa di Modugno, l’amministrazione parla con i cittadini in un incontro pubblico.

Riprese e post produzione di Alberto Covella

Per discutere con il Movimento Italia Giusta secondo la Costituzione, questi gli indirizzi:
sede: via X marzo 88 - 70026 MODUGNO
posta elettronica: [email protected]
[email protected]
rivista: www.sudcritica.it

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