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=ROSARIO COLUCCIA, IL PURISTA MODERATO= PDF Stampa E-mail
Scritto da Redazione   
Sabato 12 Maggio 2012 19:45

Rosario_Coluccia

 

 

Per una bussola di comportamento

fra lingua comune, anglicismi e linguaggi specialistici.

"Oggi gli italiani posseggono la lingua italiana e la Costituzione"

 

 

Conversazione di Tony Tundo

con Rosario Coluccia,

presidente nazionale dell'Associazione per la Storia della lingua italiana (ASLI, Firenze)  

_________________________________________________________

.

Qualche decennio fa, quando ero immersa nelle sudate carte del testo di Storia della lingua, avrei dato del pazzo a chi mi avesse detto che ne avrei discusso un giorno con un de Saussure del terzo millennio,  invece mi trovo nell’Ateneo leccese e sto per realizzare la mia “intervista impossibile”. Non schermirti, questo penso. Ti presento  a quanti non ti conoscono. Il prof. Rosario Coluccia è ordinario di Linguistica italiana  presso l’Università del Salento e Preside della facoltà di Lettere e Filosofia. E’ Presidente Nazionale della Associazione per la Storia della Lingua Italiana (ASLI, Firenze) e Segretario della Società Internazionale di Linguistica e Filologia Italiana (SILFI, Basilea). Caro Pino (ti chiamerò come ho sempre fatto) mi dai un’opportunità  davvero ghiotta  perché la questione  della lingua, dell’evoluzione/involuzione della lingua, è stato il mio rovello per tutto il tempo della mia esperienza professionale, perché ne parlo addirittura con un Accademico della Crusca, poi perché questo Accademico è un mio amico di liceo.

Intanto tu hai ricevuto questa prestigiosa nomina nel gennaio scorso, ma non ne hanno parlato i quotidiani di Galatina. Come mai? Io ho le mie risposte, vorrei sentire cosa ne pensi tu.

Ne hanno scritto la Gazzetta del Mezzogiorno e il Nuovo Quotidiano di Puglia. Da Galatina ho ricevuto una lettera dal Commissario prefettizio. Perché ci sono quotidiani a Galatina?

Sì, ma in prima pagina troneggiano le notizie dei salentini a Sanremo, oppure al Grande Fratello, naturalmente i brutti pasticciacci della politica locale e nazionale, lo sport. La cultura non fa notizia. E’ così?

Credo che si tratti di scale di valori, di presunta gradevolezza  della notizia da parte del pubblico, è del tutto normale che i giornali pubblichino le notizie che la maggior parte dei lettori vuole leggere.

Noi, invece, vogliamo parlar non di te ma con te del cammino della lingua. Alcuni sostengono molto genericamente che, dopo un secolare travaglio accademico, sia stata la televisione - chi non ricorda il maestro Manzi di “Non è mi troppo tardi”? – a chiudere la questione diffondendo la lingua italiana sull’intero territorio nazionale. Non credi che oggi sia la stessa televisione responsabile del degrado del linguaggio?

In parte sì, in parte no. Fu certamente decisivo per l’alfabetizzazione quell’alto, gentile, allampanato maestro Manzi che, lavagna e gessetto, ha insegnato a leggere e a scrivere a 2.000.000 di italiani. Ma sulla stessa scia un altro buon contributo alla diffusione della nostra lingua lo ha dato Mike Bongiorno, un personaggio anche vilipeso perché non aveva un grande panorama culturale e storico, che ha però allargato la conoscenza di un italiano non aulico ma neppure sgrammaticato, un italiano medio.

Vilipeso ma interessante sì da ispirare Umberto Eco nel suo pungente e famosissimo saggio “Fenomenologia di Mike Bongiorno”.

Infatti. Poi le cose cambiano e nella trasmissione “Parola mia” condotta da Luciano Rispoli,  attraverso test, quiz, nella forma del gioco e della gara, Gianluigi Beccaria aiuta a riflettere sull’uso della lingua un pubblico che, a differenza di quello di Manzi, non è di analfabeti ma di persone che hanno già gli strumenti. Oggi in TV, la domenica mattina,  Francesco Sabatini discute e chiarisce dubbi sulla grammatica e sul lessico. Dunque se parliamo di alfabetizzazione occorre ricordare che oggi gli italiani posseggono la lingua italiana e con l’Unità d’Italia 94 su 100 ne erano esclusi, i nostri bisnonni possedevano soltanto il dialetto.

Ricordo l’ottima trasmissione di Rispoli che però era proposta intorno alle 13, una fascia oraria che escludeva molto del potenziale pubblico, seguo spesso Sabatini e sento nelle telefonate dubbi linguistici  che mostrano ancora oggi una grande incertezza sui costrutti del lessico che diamo per acquisiti.

Per Rispoli è vero, dipenderà dalle esigenze di palinsesto, anche qui, stabilito evidentemente secondo presunti criteri di gradevolezza. Quanto all’incertezza, è spiegata con l’allargamento della conoscenza; è una questione di numeri ma i numeri sono importanti, poi si fa complesso il discorso sulla qualità dell’italiano posseduto. Non possiamo ignorare che conta di più un messaggio di un calciatore o di un cantante che non quello di un insegnante. Qui il discorso si allarga, perché è compito delle Istituzioni, della politica occuparsi di aumentare il livello dell’istruzione scolastica e universitaria.

Aumentare o migliorare?

Migliorare certo, addestrare all’uso scritto della lingua, allenare soprattutto alla variabilità comunicativa. Per fortuna è superata la rigidità, in molti ambiti pomposa nel recente passato, delle strutture linguistiche. La questione del che polivalente per esempio, pensiamo a Vasco Rossi: “voglio una vita che non dormi mai”, quale impatto comunicativo se invece fosse “una vita nella quale…”? Tutti diciamo abitualmente “il giorno che ti ho incontrata” abbandonando schemi sintattici rigidi tanto che un’abitudine si accredita legittimamente come forma corretta del discorso: che polivalente con accezione consecutiva, se vogliamo sofisticare. E allo stesso tempo, i tecnicismi sono necessari: un medico parlerà col collega con un linguaggio rigorosamente scientifico, col paziente userà un linguaggio comune. Non si può essere puristi in assoluto, io mi ascriverei al partito dei puristi moderati, se ci fosse. Tutti fruiscono, per fortuna, della lingua, pochi possono dire di padroneggiarla. Ma diciamo la verità, quanti sono in grado di apprezzare Mozart o di  “leggere” compiutamente un dipinto di Caravaggio? Eppure frotte di visitatori passano davanti a quadri d’autore senza avere conoscenza alcuna di tecnica pittorica o di correnti artistiche.  Il nodo è...

Lingua tecnica, ma anche tecnocratica? Lo paventava Pasolini, lui deplorava che il processo di unificazione linguistica partisse dalle aziende, dalla tecnocrazia del Nord e non dal basso (profetico?) e deplorava la perdita della vitalità e della concretezza che soltanto i dialetti sanno esprimere per la loro natura mai centralistica, mai del “potere”.

L’omologazione consumistica avrebbe indotto, a sua volta, un'omologazione a un unico modello di comportamento e di aspettative. Sei d’accordo?

Pasolini profeta, no. Aveva però visto con largo anticipo - questo sì -  il fenomeno dell’omologazione. Lui riteneva che il mezzo che ci avrebbe sottratto all’omologazione tecnologica dettata dalla prevaricazione del triangolo industriale doveva essere il dialetto. Ma sbagliava nella diagnosi perché la lingua non è contaminata dalla tecnologia, basti solo un dato:  il triangolo industriale non c’è più. La nostra non è una lingua tecnologica, è una lingua impoverita, sconnessa. Deve crescere la coscienza che la lingua è un organismo variabile ed è necessario che sia sottoposta a un processo di cambiamento, questo richiede modalità diverse. Il linguaggio tecnico è necessario in parte, contemporaneamente occorre sapere che c’è un’osmosi continua fra lingua comune e linguaggi specialistici. Bisogna trovare una bussola di comportamento.

Ma a me pare che, se da una parte si è raggiunta la semplificazione nell’ambito della comunicazione, nel parlare e nello scrivere comuni, nel linguaggio amministrativo c’è un abuso di tecnicismi che lo rendono sempre più farraginoso, penso ai documenti delle Banche, delle Compagnie assicurative. Sembra quasi fatto ad arte, volutamente oscuro, da  “Machiavellismo degli stenterelli”. E’ così?

Forse c’è una volontà, ma - peggio - c’è un’abitudine di ripetere forme ereditate, stereotipate. Un costume consolidato che non va affatto bene. Anche qui, è un problema di educazione. Occorre lavorare per sradicarlo.  Io cerco di sollecitare alla sintesi e alla concretezza chi lavora con me. E’ fondamentale.

Gli stereotipi. Le mode. Ad esempio, è la volgarità imperante a influire sul linguaggio o, viceversa, un linguaggio - per così dire - disinvolto e aggressivo indirizza verso atteggiamenti e comportamenti aggressivi?

Non so dire e non voglio fare facile moralismo ma effettivamente c’è un uso eccessivo delle parolacce, ne hanno contate trenta solo in un’ora di trasmissione televisiva, ma va detto che finiscono con l’usurarsi. Non ti pare?

E  la volgarità sistematica nei dibattiti politici?medioevo_rivista

Questo è un altro discorso ed è gravissimo. Si assiste a spettacoli francamente squallidi, c’è una questione profonda: l’assunto non è argomentare l’opinione ma far prevalere sé stessi insultando. Lo strumento di persuasione e di comunicazione politica è l’insulto,  maggiore è la mia capacità di offendere e maggiore sarà il consenso; lo vediamo e lo leggiamo in continuazione. In Tv nei faccia a faccia dei politici l’insulto è diventato una costante e alcuni personaggi televisivi e politici ne hanno fatto un’arte retorica e persuasoria, una  “forma” di  dialogo che annulla l’altro.

…e si costruiscono così i miti di oggi. Volgarità dilagante ma anche abuso di anglicismi.  Ci vogliono informati - questo dicono - e ci parlano di spending review o ci informano che a breve in Puglia sarà completato lo switch off. Fino al paradosso che l’incomprensibile diventa un luogo comune. Questo magmatico polverone di verbosità retorica e fumosa, tanta voluta oscurità nel linguaggio di politici e giornalisti,  mi pare richiami certi metodi di propaganda di regime. Esagero?

Vorrei poterti dire che sì, esageri, ma è un problema articolato e complesso quello che poni. Quanto agli anglicismi e ai forestierismi, sono tanti. Cosa dobbiamo fare? Eliminarli? Rimanere ancorati alla purezza della lingua? No, però altri Paesi,  basta superare le frontiere, la Francia, la Spagna hanno scelto altre modalità. In Francia il computer lo chiamano ordinateur, in Spagna ordenador o computadore. Noi, neanche a pensarne.  Si tratta di convertire il tecnicismo alla struttura della propria lingua. Tu sai che in Italia abbiamo un ministero del Welfare. Il problema è di carattere complessivo, dipende dalla considerazione che gli italiani hanno della propria storia, di sé stessi e dalla capacità di affrancarsi nei confronti della predominanza dell’angloamericano. Non sono assolutamente contro gli anglicismi, purché non si rinunci all’uso consapevole della nostra lingua. Ancora una volta il tema da specialistico si fa sociale e politico. Ancora una volta si tratta di trovare una bussola.

Credi perciò anche tu che l’uso corretto della propria lingua, non barocco e forbito certo, ma chiaro e rigoroso sia un atto politico?

Sì, è atto sociale e perciò politico. D’altra parte il nostro discorso è partito dalla lingua per poi allargarsi e non poteva che essere così.

A proposito di inglese e di attacchi all’identità linguistica italiana, ho letto che sembra avviato un processo di anglificazione dell’università italiana; al Politecnico di Milano, dal 2014, l’intera offerta formativa magistrale, vale a dire biennio finale e dottorati, saranno erogati in lingua inglese. Qual è la posizione dell’Accademia della Crusca, la tua personale?

Te ne volevo parlare: questo è un fatto importante, un allarme. Lo scorso 27 aprile c’è stata una tavola rotonda  all’Accademia per discuterne. E’ stato dimostrato che gli stessi ragazzi non sono in condizioni di comprendere certi concetti perché non possono - cosa del tutto comprensibile - padroneggiare la lingua inglese. Ebbene, Azzone, preside del Politecnico, ha dichiarato esplicitamente: Io ho l’obiettivo di  formare i  miei ragazzi per il mercato europeo. Tutto qui”. E’ un problema molto serio e grave perché se passasse questo progetto da Milano si allargherebbe alle altre sedi universitarie. Tengo a dire, però, che non tutti la pensano allo stesso modo: la professoressa Villa, di un vicino ambito scientifico, ha un‘idea del tutto diversa, per esempio, ed è una voce autorevole. Il dibattito è, pertanto, aperto. Si tratta sempre di equilibrio, vanno trovate forme utili a incoraggiare al plurilinguismo. C’è un Commissario europeo al plurilinguismo, vuol dire che il problema è circolare ed è sentito, bisogna vedere poi nei fatti.

E’ una questione interessante. Son contenta che tu voglia condividere con noi di sudcritica questo tuo e vostro allarme.  La Fondazione Popoli e Costituzioni ha denunciato la marginalizzazione della lingua italiana in Europa proposta dal presidente della Commissione europea Barroso, che eliminava dalle lingue ufficiali l’italiano a vantaggio, naturalmente, dell’inglese e del tedesco.

La Fondazione fa un ottimo lavoro, e ho molto apprezzato gli articoli della vostra rivista che mi hai inviato.

Come sai, la sua finalità è la difesa e l’attuazione delle regole e dei principi della Carta Costituzionale del 1948.

Impegno che oggi sembra sempre più difficile e isolato. Tutti riconosciamo (e riconoscono non solo in Italia) la bellezza sostanziale della nostra Costituzione, pochi ne mettono in rilievo la bellezza anche estetica, che poi è chiarezza e trasparenza; la nostra Costituzione è scritta benissimo, d’altra parte la limatura fu affidata a uno dei padri costituenti, Concetto Marchesi, latinista e linguista. 

Sei dunque d’accordo che la cura del linguaggio  ha  un valore anche sostanziale. Anche per questa sua specificità, la chiarezza del dettato costituzionale, è più amaro constatarne lo svuotamento, il travisamento. 

La nostra Costituzione reale non è affatto applicata e non solo nei temi di cui abbiamo trattato. Un problema doloroso e inquietante. Riguardo all’articolo 34 e al mondo della scuola  credo che gli insegnanti facciano proprio tanto, se si pensa anche al prestigio che è veramente basso rispetto alle loro responsabilità e se si pensa a quanta gente opera nelle scuole spendendosi con passione. Vale anche per l’Università. E’ un momento fortemente critico, personalmente però credo nelle persone e ho una visione articolata e, complessivamente, positiva. Non voglio fare la retorica dei giovani, ma vedo ragazzi che pur ben consapevoli di avviarsi per una strada impervia, faticano con energia e tenacia. Saranno coronati da successo? Questo non lo so.

Un membro dell’Accademia della Crusca che rispetta il lavoro dei bamboccioni sfigati che, già in fasce, aspirano alla noia del posto fisso… Vorrà dire qualcosa? Vedremo di far arrivare questa conversazione ai professori  onniscienti del  Governo  e, male che vada (!),  gridiamolo forte e chiaro ai nostri lettori.

Penso, comunque, che il tuo è un osservatorio privilegiato, un ragazzo che decide di studiare Lettere, oggi,  segue una passione. Generalizzo naturalmente, ma non credo che possa dirsi la stessa cosa per chi sceglie economia aziendale o giurisprudenza.

Chi sceglie le altre facoltà, tu dici,  ha come obiettivo la carriera. Sì, è possibile.

Il fascino degli studi  umanistici, “le belle lettere”. Mi auguro che un po’, almeno un po’, ancora valga.

Ultimo aggiornamento Domenica 13 Maggio 2012 08:05
 

Commenti  

 
0 #2 tony tundo 2012-05-15 21:11
Rosario Coluccia mi ha pregata di scrivere in sua vece la nota che segue:
«Ringraziando ancora Tony Tundo per la bella intervista, vorrei
aggiungere un paio di precisazioni.
Oggi non sono presidente della Associazione per la Storia della lingua Italiana - ASLI né segretario della Società Internazionale di Linguistica e Filologia Italiana – SILFI. Ho avuto queste cariche in passato, oggi sono di altri bravissimi colleghi. Non posso esser definito “il Saussure
del terzo millennio”. Saussure è il fondatore della linguistica moderna, una delle figure centrali dell’intero novecento mondiale, io cerco di fare, spero con risultati apprezzabili, il mio mestiere di Storico della
lingua e di Linguista. È giusto rispettare le proporzioni».
Citazione
 
 
0 #1 Michele Silvestri 2012-05-13 08:34
Il professor Rosario e la professoressa Tony hanno condiviso una conversazione bellissima. Ricordo con affetto mamma (oggi, tra l'altro, è la sua festa) che a me, studente di quinta elementare, regalò la scoperta della visione di "Parola mia". Se oggi ho piacere di scrivere è anche grazie a "Parola mia". Piacere di fronte alla penna come quello che certamente provava Mozart di fronte al pianoforte e Caravaggio di fronte al pennello. Ovviamente non voglio dire che il mio piacere personale venga trasferito in qualità di prodotto mio alla maniera di Mozart e Caravaggio (non è così e non potrei mai dirlo di me). Resta però vivo in me quel brivido che conservo gelosamente: anch'io, bambino che imparava a scrivere il tema in italiano, sognavo.
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Sudcritica Flash

==MARIO MARANGI, PER L'EXTRAVERGINE DI PUGLIA 'CREARE RETE' TRA I PRODUTTORI=Le ‪‎difficoltà‬ ma anche le grandi ‪opportunità‬ dei ‪‎produttori‬ ‪‎oleari‬ che puntano all'‪‎innovazione‬ e alla ‪‎qualità‬, in ‪Puglia‬ come a Modugno‬.
‪‎Investire‬ nell'‪olivicoltura‬ significa anche ‪valorizzare‬ il ‪territorio‬ e il tessuto‬ ‪sociale‬.
Ecco le ‪sfide‬ che affrontiamo noi ‪giovani‬ ‪‎imprenditori‬ ‎agricoli‬.
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=IL COMUNE DI MODUGNO ABBATTE IL 'MURO'. LO ACQUISTO' COME OPERA D'ARTE, LO DISTRUGGE COME BAGNO FATISCENTE=
di Francesca Di Ciaula.Il 2 febbraio scorso, in piazza Romita Vescovo, un tempo adibita a mercato del pesce, sono iniziati i lavori di demolizione della parete adiacente ai bagni pubblici.
La motivazione è presto detta: sicurezza e salvaguardia della pubblica incolumità, fatiscenza delle strutture. Il tutto per una spesa di 35 000,00 €.
La parete ricoperta di marmo nero, fu costruita a ridosso della chiesa seicentesca delle Monacelle in pieno centro storico, per nascondere un bagno pubblico, alla vista di chi sostava nella piazzetta. Una visione dai contrasti indicibili. Un monolite scuro e dietro la parete chiara dell'antica chiesetta. L'antico e il nuovo, maldestro tentativo di dare dignità al piastrellato che ha invaso il paese, eppure opera pubblica. La modernità imposta per capriccio o arbitrio, il marmo contro la pietra povera antica. Oggi ulteriore denaro pubblico è stato impiegato per distruggere quel manufatto a nessuno mai piaciuto per la sua manifesta volgarità.

[v.leggi tutto in Sudcritica Modugno]

Sudcritica Flash

=ITALIA GIUSTA, IL COMUNE DI MODUGNO BLOCCHI LO 'SFRATTO' DELL’ISTITUTO DEL NASTRO AZZURRO=
di Tina Luciano.

Il movimento Italia Giusta secondo la Costituzione sollecita il Commissario prefettizio a Modugno perché blocchi lo ‘sfratto’ dell’Istituto Nastro Azzurro fino a quando sarà pronta la nuova sede ad esso destinata, in locali comunali che oggi ospitano i Servizi sociali.Il Museo e le Associazioni combattentistiche raccolte nell’Istituto custodiscono oggi le poche tracce esistenti di una memoria collettiva di Modugno, perse le quali va definitivamente in frantumi l’identità dell’intera città.
Un luogo della memoria va protetto e tutelato: insistere nel volerlo ‘sfrattare’ ha il sapore iconoclasta della provocazione, del voler far apparire come insensibile al bene pubblico una pubblica amministrazione che deve invece avere a cuore unicamente le esigenze sociali.

[v.anche in Sudcritica Modugno]

I SEMINARI DI ITALIA GIUSTA

=CONSUMO DI SUOLO E COMUNITA' SENZA IDENTITA'. INCONTRO CON GIUSEPPE MILANO=
Il 23 gennaio 2015. Sono intervenuti Pasquale De Santis e Nicola Magrone."Contro il mostruoso consumo di suolo in tutta Italia, serve una mobilitazione dei cittadini, una coscientizzazione che ci faccia capire che la cementificazione costante ha un forte impatto sociale, significa alienazione, perdita di coesione della comunità, significa che non esiste più un'identità delle nostre città. Sentiamo spesso dire che si vuole 'costruire il futuro': ma lo si dice a vuoto, mentre si perpetuano questi atteggiamenti di noncuranza e di malapolitica. Costruire il futuro significa cominciare a far le cose per bene ogni giorno nelle nostre città. Quel che è successo a Modugno lo sapete voi, non ho titolo per parlarne ma parlano i fatti. Basta col dire che edilizia e urbanistica vanno visti come motore dello sviluppo, se poi sappiamo che servono per creare solo lo sviluppo di pochi... basta!"

Riprese video di A.Covella per Italia Giusta/Sudcritica

[v.anche in Sudcritica Modugno]

=DISCUSSIONI=

=SOVRANITA' NAZIONALE
MONETARIA
E DEBITO PUBBLICO=

Serafino Pulcini/
Mino Magrone

Monete-antiche-riportate-alla-luce-in-uno-scavo-archeologico


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I SEMINARI DI ITALIA GIUSTA

=PROTEZIONE CIVILE, INCONTRO CON GIUSEPPE DI CIAULA=
Il 9 gennaio 2015. Coordinamento, formazione, esercitazioni, sicurezza sono i cardini di una buona protezione civile.Fondamentale un piano dettagliato di intervento, con volontari professionali i quali - quando dovessero verificarsi emergenze - sanno che fare ma non usurpano i compiti dei professionisti. Partecipano il presidente di Italia Giusta secondo la Costituzione, Pasquale De Santis, e Francesca Di Ciaula, della segreteria del movimento.
Riprese video di A.Covella per Italia Giusta/Sudcritica

[v.anche in Sudcritica Modugno]

I SEMINARI DI ITALIA GIUSTA

=PROTEZIONE CIVILE, INCONTRO CON WILLIAM FORMICOLA=
Il 12 dicembre 2014, su ''Stato di salute del territorio italiano e ruolo della protezione civile''.Al centro dell'intervento, le azioni che gli amministratori devono compiere per prevenire, e per intervenire nel verificarsi di emergenze; gli effetti della mano dell'uomo sull'aggravamento dei rischi, i pericoli legati al consumo del territorio e al costruire senza regole. E' intervenuto il presidente di Italia Giusta, Pasquale De Santis.
Riprese video di A.Covella per Italia Giusta/Sudcritica

[in Sudcritica Modugno]

=POLITICA E CONSENSO=

=LA POLITICA
DELLE LOCUSTE=

locuste-madagascar


se si vuole tentare
un recupero
delle regole
che tutelino tutti,

bisognerà scontentare
i gruppetti di interesse
che si concentrano come locuste
intorno al patrimonio pubblico

di  Tina Luciano
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I SEMINARI DI ITALIA GIUSTA

=CULTURA, SCUOLA E
TERRITORIO E LA 'NUOVA'
FIERA DEL CROCIFISSO
A MODUGNO=

seminario IG di ciaula longo lobaccaro

Per i Seminari di Italia Giusta
secondo la Costituzione,
incontro - il 21 novembre 2014 -
col musicista dei Radiodervish
Michele Lobaccaro
e con Francesca Di Ciaula
e Valentina Longo.
Su politiche culturali a
Modugno, sul successo
della 'nuova' Fiera
del
Crocifisso inaugurata
con l'amministrazione
Magrone
e sull'importanza
delle relazioni
tra scuola e territorio.

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=DISCUSSIONI=

=ECONOMIA E UE.
CI VORREBBE KEYNES
MA E' TROPPO
DI SINISTRA=

keynes-main-photo


Ilquadro
macroeconomico

dell’Europa
dovrebbe suggerire
la ripresa di politiche economiche
poggiate sulle argomentazioni
della cosiddetta sintesi postkeynesiana.
Invece, ciò è ancora molto lontano
dall’essere preso in considerazione
dalle istituzioni europee

di  Mino Magrone

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I SEMINARI DI ITALIA GIUSTA

=LE SCELTE FISCALI DELLA GIUNTA MAGRONE PER PROTEGGERE I CETI MENO ABBIENTI=
Incontro con Dino Banchino.

Per i seminari di Italia Giusta secondo la Costituzione, incontro con l'assessore al Bilancio dell'amministrazione comunale di Modugno guidata da Nicola Magrone.Banchino ha parlato delle scelte fiscali fatte dalla giunta, tutte improntate all'art.53 della Costituzione italiana, per il quale il sistema tributario nel nostro Paese "è informato a criteri di progressività”.
Per questo, per il 2014 a Modugno non si è pagata la TASI, preferendo scaricare il peso maggiore della contribuzione dei cittadini sull'Irpef. Sono intervenuti Pasquale De Santis, presidente di Italia Giusta secondo la Costituzione, e Nicola Magrone.

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I SEMINARI DI ITALIA GIUSTA

=MODUGNO, LA GIUNTA MAGRONE E L'AIUTO AI PIU' DEBOLI=
Incontro con Rosa Scardigno

Per i seminari di Italia Giusta secondo la Costituzione, incontro con l'assessore ai servizi sociali dell'amministrazione comunale di Modugno guidata da Nicola Magrone.Al centro dell'intervento dell'assessore, gli sforzi per ricostituire servizi disastrati (Ufficio di Piano, in primis), le necessità cui assolvere senza arbitrio, la descrizione di un lavoro interrotto a poco più di un anno dall'insediamento, quando avrebbe potuto dare aiuti più congrui.

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=DISCUSSIONI=

=MODUGNO.
CON ITALIA GIUSTA
PER ROMPERE
L'AGGLOMERATO
DI POTERE=

logo italia giusta internet


Da queste parti
smuovere la stagnazione
di poteri è stato
un azzardo
ed una scelta
 coraggiosa.
E tuttavia la dimostrazione
che un movimento possa spezzare

un meccanismo consolidato
c'è stata.
[...] Che si possano tentare
scelte politiche limpide e nette,
l'esperienza amministrativa
modugnese ce lo insegna

di  Francesca Di Ciaula
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I SEMINARI DI ITALIA GIUSTA

=MODUGNO, LA NUOVA FIERA DEL CROCIFISSO=
Incontro con Tina Luciano -
"Queste sono le ragioni e le modalità della nuova configurazione della Fiera del Crocifisso......da un lato riannodare i fili con il centro della città, dall’altro garantire la sicurezza in un sito che, oltre ad essere isolato non garantiva nemmeno l’incolumità dei visitatori".

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=I LUOGHI=

=BORGO TACCONE.
STORIA PICCOLA
DEL SUD=

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Borgo Taccone
è questo luogo
dell'assenza,
una storia mancata
di insediamenti rurali.
Eppure non riesci
ad individuare la parola fine
a questa storia.
Il borgo intero sembra piuttosto
un racconto interrotto.

di  Francesca Di Ciaula
______________

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=DISCUSSIONI=

=IL MATTONE DI CALVINO.
60 ANNI DOPO=

Credits-LaPresse h partb


“Un sovrapporsi
geometrico di parallelepipedi
e poliedri, spigoli e lati di case,
di qua e di là, tetti, finestre,
muri ciechi per servitù contigue
con solo i finestrini smerigliati
dei gabinetti uno sopra l’altro”.

di  Nicola Sacco
______________

 [Leggi tutto]

=DISCUSSIONI=

=CRISI. PER SALVARE
L'EUROPA BASTEREBBE
SVEGLIARE IL GIGANTE=

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Una modesta
frazione

di questo gigante finanziario
narcotizzato e costretto
a stare improduttivo può,
purché l’Europa e la Germania
lo vogliano, finanziare opere
e interventi comuni di sviluppo
e crescita dell’occupazione
di lavoratori in Italia ed in Europa

di  Mino Magrone
______________

 [Leggi tutto]

=DISCUSSIONI=

=MODUGNO.
LA DIGNITA' POSSIBILE=

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Questo, il sindaco
di Modugno,
Nicola Magrone,
ha insegnato nel primo anno
di amministrazione a chi
ha voluto comprendere:
a essere chiari,
a pronunciare il nome delle cose
senza timore, pubblicamente,
non in cenacoli all’ombra
di qualche interesse
che non fosse quello
di tutti i cittadini.

di  Francesca Di Ciaula

____________________

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=DISCUSSIONI=

=TAMARO, IL GRANDE NEMICO
E' IL NIENTE. O LO E'
PIUTTOSTO IL NICHILISMO?=

rotoletti010


L'angoscia e il disagio
non sono soltanto
sentimenti dei giovani,
sono invece
di noi tutti
in quanto mortali
destinati a finire,
al niente

di  Mino Magrone

_______________

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Sudcritica Modugno

=GUASTO A PASSAGGIO A LIVELLO MODUGNO. IL SINDACO, SITUAZIONE ASSURDA CHE SI RIPETE= 5 aprile 2014 - Dice Nicola Magrone: "Prendero' le opportune iniziative per l'attuazione puntuale di intese precise sui compiti i di Fal e Rete Ferroviaria Italiana. Quello che serve e' scongiurare ulteriori situazioni di grave pericolo".[Leggi tutto in Sudcritica Modugno]

=DISCUSSIONI=

=“La grande bellezza”?=

la grande bellezza


Finché continua
l’umana avventura
in questa valle,
ci sarà scienza, arte,
religione
e l’apocalisse del pensiero
lasciamola ai meno dotati.
Non ci riguarda.

di  Pippo De Liso

_______________

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=DISCUSSIONI=

=JOBS ACT, LAVORO

SENZA DIRITTI

E SENZA DIFESE=

CGIL crisi

 
l’Europa solidifica
interessi preminenti
anche sottraendo
ai Paesi
a sovranità nazionale
le tradizioni politiche
e i documenti storici d’identità.
L’Italia è in prima fila con la cessione
della Costituzione e la fiammata
di follia collettiva del cambiamento
a tutti i costi, soprattutto in peggio

di  Pippo De Liso

_______________

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=DISCUSSIONI=

=Per far ripartire l'Italia

non serve stravolgere

la Costituzione=

costituzione

Proposta, da parte di un attivista

di Italia Giusta, di una piccola

guida pratica, aperta a suggerimenti,

per orientarsi tra i temi

di stretta attualità politica

di  Nicola Sacco

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Sudcritica Modugno

=RACCOLTA DIFFERENZIATA A MODUGNO, SUDCRITICA INTERVISTA L'ASSESSORE = 17 marzo 2014 - Puoi seguire l'intervista anche alla pagina di Sudcritica Modugno.Tra breve, finalmente, anche a Modugno (e per l'intero Aro del quale Modugno è capofila) ci sarà un bando di gara per una vera raccolta differenziata. Con l'aiuto e la collaborazione di tutti i cittadini dovrà portare al traguardo 'rifiuti zero'. L'assessore comunale Tina Luciano spiega a Sudcritica come accadrà.

Riprese e post produzione di Alberto Covella

Per discutere con il Movimento Italia Giusta secondo la Costituzione, questi gli indirizzi:
sede: via X marzo 88 - 70026 MODUGNO
posta elettronica: [email protected]
[email protected]
rivista: www.sudcritica.it

=DISCUSSIONI=

Larroganza

della Rai

In nessun altro

Paese europeo

si assiste al pagamento

di un canone obbligatorio

a fronte di una pubblicità

invadente e accentratrice

di  Pippo De Liso

_______________

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=DISCUSSIONI=

Il documento

alternativo

"Il sindacato

è un'altra cosa"

per il XVII Congresso

della Cgil

 

di  Pippo De Liso

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=DISCUSSIONI=

Una sinistra

nata piccolo-borghese

 

di  Franco Schettini

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a mio avviso il nostro “marxismo” altro non è stato che riformismo piccolo borghese, nemmeno socialdemocratico

Il 15 giugno del 1975 Pasolini scriveva, dopo le effimere vittorie delle sinistre, che “l’Italia è nel suo insieme ormai un Paese spoliticizzato, un corpo morto i cui riflessi non sono che meccanici. L’Italia cioè non sta vivendo altro che un processo di adattamento alla propria degradazione”.

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Contro la violenza sulle donne

MAGRONE, PALMINA E LE SUE PAROLE HANNO CAMBIATO LA MIA VITA
Casacalenda, 16 novembre 2013 - intervista di Maurizio Cavaliere. Magrone ricorda il giorno in cui palmina martinelli gli parlò in punto di morte, rivelandogli i nomi dei suoi aguzzini. La 14enne di fasano morì data alle fiamme nel novembre 1981, si era rifiutata di prostituirsi.

=LA VIOLENZA ESIBITA=

di Francesca Di Ciaula

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DON TONINO BELLO - LA COSCIENZA E IL POTERE

IL POTERE, LA LEGGE, LA COSCIENZA
Don Tonino Bello ricordato dal sindaco di Modugno, Nicola Magrone, a Mola di Bari, il 16 ottobre 2013, con l'assessore regionale Guglielmo Minervini e don Gianni De Robertis.La speranza nel patto tra deboli, se non per rovesciare il potere almeno per attenuarne l'abuso. Tornare alle origini di don Tonino Bello è tornare alle origini del nostro popolo, cioè la Costituzione. Secondo il sindaco di Modugno, oggi la costituzione non deve essere modificata.

cronache dall'interno

=IL SINDACO DI MODUGNO NICOLA MAGRONE E LA SUA GIUNTA INCONTRANO I CITTADINI=
26 settembre 2013 - Filmato integrale dell'incontroPer la prima volta nella vita amministrativa di Modugno, l’amministrazione parla con i cittadini in un incontro pubblico.

Riprese e post produzione di Alberto Covella

Per discutere con il Movimento Italia Giusta secondo la Costituzione, questi gli indirizzi:
sede: via X marzo 88 - 70026 MODUGNO
posta elettronica: [email protected]
[email protected]
rivista: www.sudcritica.it

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