=CHI STA COMBATTENDO UNA GUERRA INTORNO ALLA COSTITUZIONE?= |
Scritto da Redazione |
Giovedì 17 Maggio 2012 20:35 |
“Lei, Presidente, ci garantisce, vuole garantirci? Siamo anche noi il suo popolo?”
Dura ormai da decenni il lavorio riformatore della Costituzione, agli inizi quasi in segreto via via sempre più alla luce del sole. Ormai quasi tutti i partiti aderiscono alla campagna di rinnovamento della Carta. Non hanno disdegnato di dare una mano i Presidenti della Repubblica, Scalfaro in misura vistosa, Napolitano mettendosi direttamente nella mischia e spronando tutti a “chiudere la pratica” nel più breve tempo possibile, anzi qui ed ora. Le esternazioni del Presidente Napolitano sono per molti versi sorprendenti. In questi giorni, sui giornali viene posta con toni perentori la necessità di riformare la Costituzione, addirittura si spinge il Parlamento a concludere in tempi brevissimi, qualche mese è già troppo. Si veda, per esempio e tra i tanti, Michele Ainis sul Corriere della Sera 14 maggio 2012: “Riforme, un mese decisivo. Meglio poche cose che un altro rinvio”. Questo intervento ha avuto l’esplicito apprezzamento da parte del Presidente Napolitano, a sua volta accolto con compiacimento da tutti i commentatori politici che contano e da tutti i partiti (alcuni dei quali, i minori, si sono limitati a tacere). Tanto singolare appare questo dialogo tra riformatori da indurci a tentare di capire che cosa, in definitiva, essi vogliono in realtà cambiare e perché il Presidente Napolitano si schiera così apertamente a favore della campagna riformatrice dandole una veste patriottica “nell’interesse della Nazione”. Vediamo, dall’intervento di Ainis (applaudito da Napolitano). “I partiti politici, per recuperare credibilità e consensi elettorali, hanno tutto l’interesse a battere un colpo sulla riforma dello Stato. E gli italiani vivrebbero assai meglio se fossero inquilini di uno Stato meno arcaico, meno distante, meno astruso”. Cioè? Lo Stato sarebbe arcaico, distante, astruso” “per colpa della Costituzione”? I partiti hanno perso “credibilità e consensi elettorali” per colpa della Costituzione? Se questo è il senso della proposizione di Ainis potremmo anche passarci su dal momento che si tratterebbe ormai di un luogo comune propagandato dagli stessi partiti una volta ridottisi a comitati di affari; insomma: non è colpa nostra se siamo quello che siamo, la Costituzione ci vuole così. Sorprende, invece, il plauso di Napolitano sul quale torneremo fra un attimo. Argomenta Ainis: “E’ la maledizione delle riforme costituzionali all’italiana, una tela di Penelope. Oppure una guerra dei trent’anni, fate voi. Però, senza vinti né vincitori. Ma sono per l’appunto tre decenni che ci giriamo attorno a vuoto. […] Sarà per questo che adesso siamo stanchi, sfiduciati. Perché trent’anni di chiacchiericcio sterile hanno finito per sporcare l’abito della Carta Costituzionale, senza confezionare un vestito di ricambio.[…] Alibi, però, non ce ne sono. Non ci faremo ingannare dal giochino di mettere troppa carne al fuoco - dalla legge sulla corruzione a quella sui partiti, dalla Province alla riforma della Rai - all’unico scopo di bruciare l’arrosto”. Come si vede, un linguaggio francamente truce, infarcito di toni apocalittici: “tela di Penelope”, “guerra dei trent’anni”, “girare attorni a vuoto”, “stanchezza”, “sfiducia”, “trent’anni di chiacchiericcio”; ed infine, un appello alle armi: “Non ci faremo ingannare dal giochino di mettere troppa carne al fuoco”, “bisogna assicurarsi l’arrosto” e cioè una nuova Costituzione.
In verità, l’intervento di Ainis, nel suo complesso, è più greve di quanto non appaia da queste rapide citazioni, di per sé ruvidamente provocatorie con lo strumento per niente retorico del “noi” (“Non ci faremo ingannare”, noi chi?; e con l’indicazione di una preda, la Costituzione, da fare “arrosto”). Citazioni che qui ci bastano (e avanzano) tuttavia per porci il problema vero sul quale ci andiamo arrovellando: il ruolo che va svolgendo con vivace attivismo il Presidente della Repubblica in questa vicenda. A questo scopo, ricapitoliamo in rapidissima sintesi che cosa si intende cambiare, qui ed ora, della nostra Costituzione, dopo le numerose modifiche già approvate con successo al punto che è ormai difficile il confronto tra la Costituzione qual era e quella che è. 1. Riduzione dei deputati da 630 a 500, dei senatori da 315 a 250. 2. Introduzione della cosiddetta “sfiducia costruttiva” (non a caso mutuandola dal sistema tedesco). 3. Maggiori poteri al Presidente del Consiglio (non a caso ormai già da anni chiamato nelle cronache “premier”, figura estranea al nostro sistema costituzionale): a lui andrebbe il potere di nominare e revocare i ministri e di chiedere al Capo dello Stato lo scioglimento delle Camere; di chiedere, inoltre che la discussione e approvazione di un disegno di legge siano messe all’ordine del giorno delle Camere con diritto di precedenza rispetto ad ogni altro adempimento e con la fissazione di un termine entro il quale il Parlamento dovrà discuterla ed approvarla. 4. Superamento del cosiddetto “bicameralismo perfetto”. In sostanza, la Camera si occuperebbe solo di materie di competenza esclusiva dello Stato, il Senato di materie di competenza concorrente di Stato e di Regioni (come individuate, naturalmente dal Titolo V della Costituzione come modificato nel 2001. Carlo Vizzini (antica conoscenza della scena politica ed ora presidente della Commissione affari costituzionali del Senato, dunque - in teoria - garante della libera discussione tra i componenti la Commissione) si è spinto lui pure (tutti ormai si spingono oltre qualcosa e soprattutto oltre il proprio ruolo ordinamentale) a manifestare la sua opinione: “Capisco tutte le difficoltà ma a un’opinione pubblica sempre più lontana dalla politica bisogna consegnare un sistema che abbia, come tutti chiedono, meno parlamentari, un bicameralismo non più perfetto, più poteri per il premier (anche Vizzini, naturalmente, finge di non sapere che si chiama Presidente del Consiglio) ; finora abbiamo lavorato bene in commissione, con molto impegno; anche il governo è stato utile con la sua presenza. Importantissima poi è la moral suasion continua del capo dello Stato, come la spinta che arriva dai presidenti di Camera e Senato. Certo, l’orizzonte non è sgombro da nuvole, tutt’altro. Ma questa rischia di essere davvero l’ultima occasione”. Dunque, ricontiamoli, i leaders riformatori: il segretario del Pdl Alfano, il segretario del Pd Bersani, il leader dell’Udc Casini, leaders dispersi di forze politiche minori, il presidente della Camera Fini, il presidente del Senato Schifani, il presidente del Consiglio Monti, il presidente della Repubblica Napolitano. Tutti insieme in questa lotta titanica per buttare giù la Carta Costituzionale e schiantarne le fondamenta. Eppure, si duole Vizzini, “l’orizzonte non è sgombro di nuvole”. Se ci pensiamo un attimo, non possiamo non rilevare che si tratta delle stesse figure politiche e istituzionali che hanno pensato e realizzato il colpo di scena del “governo tecnico” che tutto semplifica in nome dell’emergenza economica. I “semplificatori”, dunque, agiscono su un duplice fronte: economico, nel senso che il popolo minore (per censo) deve contribuire di più a risanare le finanze pubbliche, il popolo maggiore (per censo) non deve essere impaurito se no scappano via. Ma per fare questo, hanno urgenza di ridurre le complicazioni della democrazia, di rafforzare i poteri dell’esecutivo, di calmare le intemperanze parlamentari, di placare il disagio sociale con la minaccia di guai peggiori (“guarda la Grecia”, si dice; come se in Italia, prima di Monti, non si fosse visto che a dispetto del sistema maggioritario e di Governi con sterminate maggioranze parlamentari non si sia constatata l’incapacità di esprimere un governo con metodo democratico. M questo è un altro discorso). Orbene: in questa sede a noi non interessa discutere se hanno ragione, nel merito delle proposte di riforma, i cosiddetti riformatori, che noi preferiamo chiamare semplificatori della democrazia. E’ del tutto ovvio, per quanto andiamo eccependo da almeno trent’anni, che noi, noi Italia Giusta secondo la Costituzione, noi Sudcritica, siamo del tutto contrari ai mille tentativi di far fuori la Carta costituzionale. Qui ci preme, invece, capire se il continuo intervenire del Presidente nella discussione in atto - non solo con parole ma anche e sopattutto con atti propri del suo ruolo di garanzia della legalità costituzionale - sia legittimo, Costituzione vigente alla mano. Con gli altri soggetti istituzionali (con qualche dubbio per quanto riguarda i presidenti di Camera e Senato) si può discutere finché si vuole: è la politica. Se la maggioranza del Parlamento vuole cambiare la Costituzione può farlo, certo, con le procedure e nei tempi che la Costituzione stessa pone come condizione imprescindibile (art. 138 Cost.). Il problema sta nella “discesa in campo” del Presidente della Repubblica. Il quale - è il caso di ricordare – è il garante, appunto, del rispetto delle regole costituzionali, possiamo ben dire della Costituzione in sé. Se i cittadini, e gli stessi parlamentari, possono ben farsi l’idea che forse è meglio tornare allo Statuto Albertino e finanche propagandare questa loro idea, il Presidente è inchiodato, sin dalla sua nomina, al rispetto della Carta Costituzionale in forza della quale è stato eletto dal Parlamento. Che cosa significherebbe, se no, l’articolo 91 della Costituzione vigente? (ricordiamolo a scanso di equivoci: “Il Presidente della Repubblica, prima di assumere le sue funzioni, presta giuramento di fedeltà alla Repubblica e di osservanza della Costituzione dinanzi al Parlamento in seduta comune”). A noi sembra improponibile l’idea, per esempio, che un presidente appena eletto e appena inchiodato all’“osservanza della Costituzione”, si butti immediatamente dopo nella battaglia per la riforma della Costituzione stessa. Naturalmente, nessuno pensa che un caso del genere si possa verificare e tutti pensano che se si verificasse si tratterebbe di uno strappo lacerante della stessa unità nazionale. Perché, se questo dovesse accadere nel corso del mandato presidenziale, dovremmo ritenere che si tratti di cosa diversa? Gli articoli da 83 a 91 della Carta costituzionale vigente sono dedicati al ruolo, ai poteri, ai doveri del Presidente della Repubblica. E’ il titolo II della parte II della Carta. Tutta la normativa, a dispetto dei mille tentativi di dargliene altri e più incisivi, depone per poteri strettamente legati alla funzione di garanzia attribuita al Presidente. Si pensi che la stessa Bicamerale del 1997, che pure finì per proporre una sorta di “premierato” e, dunque, per attribuire al Presidente poteri e ruolo molto più penetranti nella gestione stessa dello Stato in considerazione della ipotizzata elezione diretta da parte del popolo, quando si trattò di definire il ruolo del Presidente non poté - forse suo malgrado - che ribadire che il Presidente è il Capo dello Stato, rappresenta l’unità della Nazione, garantisce l’indipendenza e l’integrità della Nazione. Unità della Nazione significa semplicemente e a farla breve che il Presidente non sta con nessuna delle parti in causa nella dialettica politica e sociale. Si rilegga l’articolo 90 della Costituzione vigente (“Il Presidente della Repubblica non è responsabile degli atti compiuti nell’esercizio delle sue funzioni, tranne che per alto tradimento o per attentato alla Costituzione”. Finiamola qui. Per quanto ci riguarda, per come la vediamo noi - Italia Giusta secondo la Costituzione, Sudcritica e la stessa Fondazione onlus Popoli & Costituzioni - noi che ci opponiamo da sempre ad ogni forma di rimaneggiamento della Carta Costituzionale del 1948 (per quanto già sfregiata in molte parti, per giunta disorganicamente e del tutto al di fuori di una visione complessiva insomma di un “progetto costituzionale alternativo”), per quanto ci riguarda il Presidente ci fa un torto a farci sentire “fuori dall’Unità nazionale”, manco fossimo noi a voler “strappare le carte”, a voler immiserire la democrazia, a vagheggiare uno Stato forte, più forte di quello che va tentando di regalarci il sistema elettorale maggioritario (qual è l’opposizione in Parlamento?) e lo stesso esperimento di un “governo tecnico”. Vorremmo essere garantiti anche noi nell’ostinarci a pretendere il rispetto della Costituzione da parte di tutti, dal popolo al Parlamento al Governo. Lei, Presidente, ci garantisce, vuole garantirci? Siamo anche noi il suo popolo? [n.m.]
Italia Giusta secondo la Costituzione |
Ultimo aggiornamento Giovedì 17 Maggio 2012 20:55 |
Sudcritica Flash
==MARIO MARANGI, PER L'EXTRAVERGINE DI PUGLIA 'CREARE RETE' TRA I PRODUTTORI=Le difficoltà ma anche le grandi opportunità dei produttori oleari che puntano all'innovazione e alla qualità, in Puglia come a Modugno.Investire nell'olivicoltura significa anche valorizzare il territorio e il tessuto sociale.
Ecco le sfide che affrontiamo noi giovani imprenditori agricoli.
[v.in Sudcritica Modugno]
Sudcritica Flash
=IL COMUNE DI MODUGNO ABBATTE IL 'MURO'. LO ACQUISTO' COME OPERA D'ARTE, LO DISTRUGGE COME BAGNO FATISCENTE=di Francesca Di Ciaula.Il 2 febbraio scorso, in piazza Romita Vescovo, un tempo adibita a mercato del pesce, sono iniziati i lavori di demolizione della parete adiacente ai bagni pubblici.
La motivazione è presto detta: sicurezza e salvaguardia della pubblica incolumità, fatiscenza delle strutture. Il tutto per una spesa di 35 000,00 €.
La parete ricoperta di marmo nero, fu costruita a ridosso della chiesa seicentesca delle Monacelle in pieno centro storico, per nascondere un bagno pubblico, alla vista di chi sostava nella piazzetta. Una visione dai contrasti indicibili. Un monolite scuro e dietro la parete chiara dell'antica chiesetta. L'antico e il nuovo, maldestro tentativo di dare dignità al piastrellato che ha invaso il paese, eppure opera pubblica. La modernità imposta per capriccio o arbitrio, il marmo contro la pietra povera antica. Oggi ulteriore denaro pubblico è stato impiegato per distruggere quel manufatto a nessuno mai piaciuto per la sua manifesta volgarità.
[v.leggi tutto in Sudcritica Modugno]
Sudcritica Flash
=ITALIA GIUSTA, IL COMUNE DI MODUGNO BLOCCHI LO 'SFRATTO' DELL’ISTITUTO DEL NASTRO AZZURRO=di Tina Luciano.
Il movimento Italia Giusta secondo la Costituzione sollecita il Commissario prefettizio a Modugno perché blocchi lo ‘sfratto’ dell’Istituto Nastro Azzurro fino a quando sarà pronta la nuova sede ad esso destinata, in locali comunali che oggi ospitano i Servizi sociali.Il Museo e le Associazioni combattentistiche raccolte nell’Istituto custodiscono oggi le poche tracce esistenti di una memoria collettiva di Modugno, perse le quali va definitivamente in frantumi l’identità dell’intera città.
Un luogo della memoria va protetto e tutelato: insistere nel volerlo ‘sfrattare’ ha il sapore iconoclasta della provocazione, del voler far apparire come insensibile al bene pubblico una pubblica amministrazione che deve invece avere a cuore unicamente le esigenze sociali.
[v.anche in Sudcritica Modugno]
I SEMINARI DI ITALIA GIUSTA
=CONSUMO DI SUOLO E COMUNITA' SENZA IDENTITA'. INCONTRO CON GIUSEPPE MILANO=Il 23 gennaio 2015. Sono intervenuti Pasquale De Santis e Nicola Magrone."Contro il mostruoso consumo di suolo in tutta Italia, serve una mobilitazione dei cittadini, una coscientizzazione che ci faccia capire che la cementificazione costante ha un forte impatto sociale, significa alienazione, perdita di coesione della comunità, significa che non esiste più un'identità delle nostre città. Sentiamo spesso dire che si vuole 'costruire il futuro': ma lo si dice a vuoto, mentre si perpetuano questi atteggiamenti di noncuranza e di malapolitica. Costruire il futuro significa cominciare a far le cose per bene ogni giorno nelle nostre città. Quel che è successo a Modugno lo sapete voi, non ho titolo per parlarne ma parlano i fatti. Basta col dire che edilizia e urbanistica vanno visti come motore dello sviluppo, se poi sappiamo che servono per creare solo lo sviluppo di pochi... basta!"
Riprese video di A.Covella per Italia Giusta/Sudcritica
[v.anche in Sudcritica Modugno]
=DISCUSSIONI=
=SOVRANITA' NAZIONALE
MONETARIA
E DEBITO PUBBLICO=
Serafino Pulcini/
Mino Magrone
”
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I SEMINARI DI ITALIA GIUSTA
=PROTEZIONE CIVILE, INCONTRO CON GIUSEPPE DI CIAULA=Il 9 gennaio 2015. Coordinamento, formazione, esercitazioni, sicurezza sono i cardini di una buona protezione civile.Fondamentale un piano dettagliato di intervento, con volontari professionali i quali - quando dovessero verificarsi emergenze - sanno che fare ma non usurpano i compiti dei professionisti. Partecipano il presidente di Italia Giusta secondo la Costituzione, Pasquale De Santis, e Francesca Di Ciaula, della segreteria del movimento.
Riprese video di A.Covella per Italia Giusta/Sudcritica
[v.anche in Sudcritica Modugno]
I SEMINARI DI ITALIA GIUSTA
=PROTEZIONE CIVILE, INCONTRO CON WILLIAM FORMICOLA=Il 12 dicembre 2014, su ''Stato di salute del territorio italiano e ruolo della protezione civile''.Al centro dell'intervento, le azioni che gli amministratori devono compiere per prevenire, e per intervenire nel verificarsi di emergenze; gli effetti della mano dell'uomo sull'aggravamento dei rischi, i pericoli legati al consumo del territorio e al costruire senza regole. E' intervenuto il presidente di Italia Giusta, Pasquale De Santis.
Riprese video di A.Covella per Italia Giusta/Sudcritica
[in Sudcritica Modugno]
=POLITICA E CONSENSO=
=LA POLITICA
DELLE LOCUSTE=
”
se si vuole tentare
un recupero
delle regole
che tutelino tutti,
bisognerà scontentare
i gruppetti di interesse
che si concentrano come locuste
intorno al patrimonio pubblico
”
di Tina Luciano
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I SEMINARI DI ITALIA GIUSTA
=CULTURA, SCUOLA E
TERRITORIO E LA 'NUOVA'
FIERA DEL CROCIFISSO
A MODUGNO=
Per i Seminari di Italia Giusta
secondo la Costituzione,
incontro - il 21 novembre 2014 -
col musicista dei Radiodervish
Michele Lobaccaro
e con Francesca Di Ciaula
e Valentina Longo.
Su politiche culturali a
Modugno, sul successo
della 'nuova' Fiera
del Crocifisso inaugurata
con l'amministrazione
Magrone
e sull'importanza
delle relazioni
tra scuola e territorio.
=DISCUSSIONI=
=ECONOMIA E UE.
CI VORREBBE KEYNES
MA E' TROPPO
DI SINISTRA=
”
Ilquadro
macroeconomico
dell’Europa
dovrebbe suggerire
la ripresa di politiche economiche
poggiate sulle argomentazioni
della cosiddetta sintesi postkeynesiana.
Invece, ciò è ancora molto lontano
dall’essere preso in considerazione
dalle istituzioni europee
”
di Mino Magrone
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I SEMINARI DI ITALIA GIUSTA
=LE SCELTE FISCALI DELLA GIUNTA MAGRONE PER PROTEGGERE I CETI MENO ABBIENTI=Incontro con Dino Banchino.
Per i seminari di Italia Giusta secondo la Costituzione, incontro con l'assessore al Bilancio dell'amministrazione comunale di Modugno guidata da Nicola Magrone.Banchino ha parlato delle scelte fiscali fatte dalla giunta, tutte improntate all'art.53 della Costituzione italiana, per il quale il sistema tributario nel nostro Paese "è informato a criteri di progressività”.
Per questo, per il 2014 a Modugno non si è pagata la TASI, preferendo scaricare il peso maggiore della contribuzione dei cittadini sull'Irpef. Sono intervenuti Pasquale De Santis, presidente di Italia Giusta secondo la Costituzione, e Nicola Magrone.
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I SEMINARI DI ITALIA GIUSTA
=MODUGNO, LA GIUNTA MAGRONE E L'AIUTO AI PIU' DEBOLI=Incontro con Rosa Scardigno
Per i seminari di Italia Giusta secondo la Costituzione, incontro con l'assessore ai servizi sociali dell'amministrazione comunale di Modugno guidata da Nicola Magrone.Al centro dell'intervento dell'assessore, gli sforzi per ricostituire servizi disastrati (Ufficio di Piano, in primis), le necessità cui assolvere senza arbitrio, la descrizione di un lavoro interrotto a poco più di un anno dall'insediamento, quando avrebbe potuto dare aiuti più congrui.
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=DISCUSSIONI=
=MODUGNO.
CON ITALIA GIUSTA
PER ROMPERE
L'AGGLOMERATO
DI POTERE=
”
Da queste parti
smuovere la stagnazione
di poteri è stato
un azzardo
ed una scelta coraggiosa.
E tuttavia la dimostrazione
che un movimento possa spezzare
un meccanismo consolidato c'è stata.
[...] Che si possano tentare
scelte politiche limpide e nette,
l'esperienza amministrativa
modugnese ce lo insegna
”
di Francesca Di Ciaula
____________________
I SEMINARI DI ITALIA GIUSTA
=MODUGNO, LA NUOVA FIERA DEL CROCIFISSO=Incontro con Tina Luciano -
"Queste sono le ragioni e le modalità della nuova configurazione della Fiera del Crocifisso......da un lato riannodare i fili con il centro della città, dall’altro garantire la sicurezza in un sito che, oltre ad essere isolato non garantiva nemmeno l’incolumità dei visitatori".
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=I LUOGHI=
=BORGO TACCONE.
STORIA PICCOLA
DEL SUD=
”
Borgo Taccone
è questo luogo
dell'assenza,
una storia mancata
di insediamenti rurali.
Eppure non riesci
ad individuare la parola fine
a questa storia.
Il borgo intero sembra piuttosto
un racconto interrotto.
”
di Francesca Di Ciaula
______________
=DISCUSSIONI=
=IL MATTONE DI CALVINO.
60 ANNI DOPO=
”
“Un sovrapporsi
geometrico di parallelepipedi
e poliedri, spigoli e lati di case,
di qua e di là, tetti, finestre,
muri ciechi per servitù contigue
con solo i finestrini smerigliati
dei gabinetti uno sopra l’altro”.
”
di Nicola Sacco
______________
=DISCUSSIONI=
=CRISI. PER SALVARE
L'EUROPA BASTEREBBE
SVEGLIARE IL GIGANTE=
”
Una modesta
frazione
di questo gigante finanziario
narcotizzato e costretto
a stare improduttivo può,
purché l’Europa e la Germania
lo vogliano, finanziare opere
e interventi comuni di sviluppo
e crescita dell’occupazione
di lavoratori in Italia ed in Europa
”
di Mino Magrone
______________
=DISCUSSIONI=
=MODUGNO.
LA DIGNITA' POSSIBILE=
”
Questo, il sindaco
di Modugno,
Nicola Magrone,
ha insegnato nel primo anno
di amministrazione a chi
ha voluto comprendere:
a essere chiari,
a pronunciare il nome delle cose
senza timore, pubblicamente,
non in cenacoli all’ombra
di qualche interesse
che non fosse quello
di tutti i cittadini.
”
di Francesca Di Ciaula
____________________
=DISCUSSIONI=
=TAMARO, IL GRANDE NEMICO
E' IL NIENTE. O LO E'
PIUTTOSTO IL NICHILISMO?=
”
L'angoscia e il disagio
non sono soltanto
sentimenti dei giovani,
sono invece
di noi tutti
in quanto mortali
destinati a finire,
al niente
”
di Mino Magrone
_______________
Sudcritica Modugno
=GUASTO A PASSAGGIO A LIVELLO MODUGNO. IL SINDACO, SITUAZIONE ASSURDA CHE SI RIPETE= 5 aprile 2014 - Dice Nicola Magrone: "Prendero' le opportune iniziative per l'attuazione puntuale di intese precise sui compiti i di Fal e Rete Ferroviaria Italiana. Quello che serve e' scongiurare ulteriori situazioni di grave pericolo".[Leggi tutto in Sudcritica Modugno]=DISCUSSIONI=
=“La grande bellezza”?=
”
Finché continua
l’umana avventura
in questa valle,
ci sarà scienza, arte,
religione
e l’apocalisse del pensiero
lasciamola ai meno dotati.
Non ci riguarda.
”
di Pippo De Liso
_______________
=DISCUSSIONI=
=JOBS ACT, LAVORO
SENZA DIRITTI
E SENZA DIFESE=
”
l’Europa solidifica
interessi preminenti
anche sottraendo
ai Paesi
a sovranità nazionale
le tradizioni politiche
e i documenti storici d’identità.
L’Italia è in prima fila con la cessione
della Costituzione e la fiammata
di follia collettiva del cambiamento
a tutti i costi, soprattutto in peggio
”
di Pippo De Liso
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[ Leggi tutto]
=DISCUSSIONI=
=Per far ripartire l'Italia
non serve stravolgere
la Costituzione=
”
Proposta, da parte di un attivista
di Italia Giusta, di una piccola
guida pratica, aperta a suggerimenti,
per orientarsi tra i temi
di stretta attualità politica
”
di Nicola Sacco
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[ Leggi tutto]
Sudcritica Modugno
=RACCOLTA DIFFERENZIATA A MODUGNO, SUDCRITICA INTERVISTA L'ASSESSORE = 17 marzo 2014 - Puoi seguire l'intervista anche alla pagina di Sudcritica Modugno.Tra breve, finalmente, anche a Modugno (e per l'intero Aro del quale Modugno è capofila) ci sarà un bando di gara per una vera raccolta differenziata. Con l'aiuto e la collaborazione di tutti i cittadini dovrà portare al traguardo 'rifiuti zero'. L'assessore comunale Tina Luciano spiega a Sudcritica come accadrà.Riprese e post produzione di Alberto Covella
Per discutere con il Movimento Italia Giusta secondo la Costituzione, questi gli indirizzi:
sede: via X marzo 88 - 70026 MODUGNO
posta elettronica: [email protected]
[email protected]
rivista: www.sudcritica.it
=DISCUSSIONI=
L’arroganza
della Rai
”
In nessun altro
Paese europeo
si assiste al pagamento
di un canone obbligatorio
a fronte di una pubblicità
invadente e accentratrice
”
di Pippo De Liso
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[ Leggi tutto]
=DISCUSSIONI=
Il documento
alternativo
"Il sindacato
è un'altra cosa"
per il XVII Congresso
della Cgil
di Pippo De Liso
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[ Leggi tutto]
=DISCUSSIONI=
Una sinistra
nata piccolo-borghese
di Franco Schettini
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“a mio avviso il nostro “marxismo” altro non è stato che riformismo piccolo borghese, nemmeno socialdemocratico”
Il 15 giugno del 1975 Pasolini scriveva, dopo le effimere vittorie delle sinistre, che “l’Italia è nel suo insieme ormai un Paese spoliticizzato, un corpo morto i cui riflessi non sono che meccanici. L’Italia cioè non sta vivendo altro che un processo di adattamento alla propria degradazione”.
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Contro la violenza sulle donne
MAGRONE, PALMINA E LE SUE PAROLE HANNO CAMBIATO LA MIA VITACasacalenda, 16 novembre 2013 - intervista di Maurizio Cavaliere. Magrone ricorda il giorno in cui palmina martinelli gli parlò in punto di morte, rivelandogli i nomi dei suoi aguzzini. La 14enne di fasano morì data alle fiamme nel novembre 1981, si era rifiutata di prostituirsi.
DON TONINO BELLO - LA COSCIENZA E IL POTERE
IL POTERE, LA LEGGE, LA COSCIENZADon Tonino Bello ricordato dal sindaco di Modugno, Nicola Magrone, a Mola di Bari, il 16 ottobre 2013, con l'assessore regionale Guglielmo Minervini e don Gianni De Robertis.La speranza nel patto tra deboli, se non per rovesciare il potere almeno per attenuarne l'abuso. Tornare alle origini di don Tonino Bello è tornare alle origini del nostro popolo, cioè la Costituzione. Secondo il sindaco di Modugno, oggi la costituzione non deve essere modificata.
cronache dall'interno
=IL SINDACO DI MODUGNO NICOLA MAGRONE E LA SUA GIUNTA INCONTRANO I CITTADINI=26 settembre 2013 - Filmato integrale dell'incontroPer la prima volta nella vita amministrativa di Modugno, l’amministrazione parla con i cittadini in un incontro pubblico.
Riprese e post produzione di Alberto Covella
Per discutere con il Movimento Italia Giusta secondo la Costituzione, questi gli indirizzi:
sede: via X marzo 88 - 70026 MODUGNO
posta elettronica: [email protected]
[email protected]
rivista: www.sudcritica.it
Commenti
Michele Ainis, professore ordinario di Istituzioni di Diritto Pubblico all’Università degli Studi di Roma III e autore di un centinaio di saggi di Diritto Costituzionale (!).
E allora ha proprio ragione Nicola Magrone quando, nella puntata "Allarme Costituzione" della rubrica 'Cronache dall'interno', afferma: "quando si parla di queste cose bisogna davvero essere attenti a capire che le parole ormai non hanno più un senso, le parole ormai dicono il contrario di quella che è la verità. Si spacciano per parole innovative parole che sono realmente reazionarie, nel senso che vogliono stringere e limitare i diritti di libertà del cittadino".