=LA STRANA VICENDA DELLA VISITA DI TREMONTI A NAPOLITANO PRIMA DELLA CADUTA DI BERLUSCONI= |
Scritto da Redazione |
Giovedì 09 Febbraio 2012 16:16 |
Alessandro Sallusti ricostruisce e sintetizza così i fatti (il Giornale, 7 febbraio 2012): “Il 2 movembre 2011 il Consiglio dei Ministri presieduto da Berlusconi doveva varare l’atteso decreto legge per lo sviluppo, peraltro simile a quello poi licenziato dall’esecutivo Monti. Non se ne fece nulla perché, versione ufficiosa, il Quirinale si era opposto negando il requisito di urgenza. Così il giorno dopo l’allora premier si presentò al vertice europeo di Cannes a mani vuote, innescando di fatto la fine del suo esecutivo”. Dunque, la versione ufficiale, altro che “ufficiosa”, fu che il decreto di Berlusconi fu bocciato da Napolitano perché non ricorrevano le condizione previste dalla Costituzione per l’emissione di un decreto-legge: addirittura, mancava, nel caso concreto, la “la straordinaria necessità e urgenza” prevista dall’art. 77 della Costituzione: “Quando, in casi straordinari di necessità e d’urgenza, il Governo adotta, sotto la sua responsabilità, provvedimenti provvisori con forza di legge, deve il giorno stesso presentarli per la conversione alle Camere che, anche se sciolte, sono appositamente convocate e si riuniscono entro cinque giorni. I decreti perdono efficacia sin dall’inizio, se non sono convertiti in legge entro sessanta giorni dalla loro pubblicazione”. Sallusti trae dalla vicenda questa conclusione politica: fu Napolitano a far sapere al Consiglio dei Ministri già convocato che il decreto annunciato e di imminente approvazione non lo avrebbe emanato (art. 87 della Costituzione: “Il Presidente della Repubblica promulga le legge ed emana i decreti aventi valore di legge e i regolamenti”). Ma intanto, l’Europa attendeva proprio quel provvedimento (più o meno nella linea di quelli che avrebbe adottato Monti), pena il tracollo dell’Italia investita da una crisi economica e finanziaria di inaudita violenza [gravità della situazione che sarebbe diventata la ragion d’essere del Governo Monti e dei decrteti da quest’ultimo emessi, amplissimamente riconosciuti come imposti in una situazione straordinaria di necessità ed urgenza e addirittura convertiti in legge dal Parlamento inchiodato dalla questione di fiducia posta dal Governo. Sallusti si ferma qui nel suo resoconto degli accadimenti e sembra acquietarsi al cospetto della presa di posizione del Presidente della Repubblica che portò, via Cannes, alle dimissioni del Governo. Naturalmente, il giornalista non si pone il problema della enormità ordinamentale e politica del preteso gesto di Napolitano. Se le cosse fossero andate così come le ha esposte Sallusti (il decreto legge non fu approvato dal Governo per l’opposizione preventiva del Presidente della Repubblica), ci si troverebbe di fronte ad una singolare inversione di rotta da parte del Presidente della Repubblica nella penosa prassi dell’abuso dei decreti legge per giunta assistiti da provvidenziali questioni di fiducia che paralizzano ogni possibilità di discussione o di modifica del testo. Se così stanno le cose, bisogna concludere che teoricamente il gesto di Napolitano va giudicato sacrosanto: se io, Presidente della Repubblica, mi accordo che il decreto legge che tu, Governo, stai per approvare non riguarda “casi straordinari di necessità e d’urgenza”, faccio bene a segnalarti che quel decreto che stai per approvare io non lo emanerò; insomma, fai meglio a non approvarlo proprio e a buttarlo via. Magari le cose, nella prima e nella secondo Repubblica, fossero andate così: ci saremmo risparmiati lo spettacolo osceno di centinaia di decreti legge proposti ed approvati in un battibaleno su problemi di nessuna urgenza e per niente straordinari. Rilevavo, nel mio Piccolo libro della Costituzione, edizioni dall’Interno-Sudcritica, 2002, pag. 87, e ribadisco qui: “Raramente, ormai i decreti legge riferiscono testualmente quale sia il ‘caso straordinario di necessità e d’urgenza che impone il provvedimento del Governo; di solito, o sempre, i decreti legge partecipano una generica valutazione del Governo della ‘urgente necessità’ di provvedere su di una materia; la stragrande maggioranza dei decreti, o tutti, sono incostituzionali. E tuttavia, la prassi si è allargata e di è imposta negli anni. […] Non solo: negli anni si è imposto anche l’abuso della cosiddetta reiterazione dei decreti legge bocciati in Commissione affari costituzionali del Parlamento (per la mancanza, appunto, delle condizioni di straordinaria necessità ed urgenza per provvedere su di ‘un caso’.) o dall’Assemblea. i decreti bocciati vengono ormai riproposti tal quali anche per venti volte e, nel frattempo, i rapporti costruiti a causa o grazie ad essi restano provvisoriamente in piedi, incerti e precari”. Se le cose, dunque, stessero come dice Sallusti, ci troveremmo al cospetto di un gesto di alto profilo istituzionale del Presidente della Repubblica il quale avrebbe spezzato, e con coraggio, un sistema di legislazione governativa “di urgenza” prevaricatrice e vanificatrice dei poteri propri del Parlamento. Nel caso concreto, tuttavia, resterebbe una sorta di paradosso: e cioè che la presa di posizione del Presidente della Repubblica sarebbe intervenuta proprio in un caso (forse il più vistoso e drammatico della storia repubblicana) nel quale i requisiti della “necessità e urgenza” c’erano francamente tutti. Si stenta a crederci. Ed infatti, il decreto del Governo Berlusconi preventivamente bocciato dal Presidente della Repubblica fondava le sue ragioni nel dato di fatto di una crisi finanziaria ed economica dell’Italia impegnata a ritrarsi dal ciglio dell’ormai famoso burrone, quello che va giustificando ogni sorta di intervento legislativo del Governo Monti, col consenso del Presidente della Repubblica e del Parlamento quasi per intero. Non solo: il decreto bocciato costituiva in sostanza una mera esecuzione dell’altrettanto famosa lettera della Bce al Governo italiano il quale si vedeva imporre tassative direttive di azione, pena l’abbandono dell’Italia al suo destino fallimentare da parte dell’Europa (per intenderci: da parte della Francia e della Germania, meglio: della Germania, avendo la Francia svolto nel complessivo scenario di crisi il ruolo dell’outsider spesso scodinzolante). Se, dunque, le cose fossero andate così (come semplicisticamente evocate dal direttore del Giornale), non avremmo nient’altro da aggiungere al rilievo della stranezza di un Presidente della Repubblica che fa una cosa buona (l’uso dei decreti legge va fatto Costituzione alla mano e non a vanvera) ma la fa in un caso del tutto sbagliato, nel contesto cioè di una crisi del Paese il cui governo doveva presentarsi il giorno dopo a Cannes davanti ai padroni dell’Europa per portarvi le prove dell’ubbidienza alle direttive ricevute. Ed infatti, Berlusconi ci andò e fece scena muta; ponendo così le basi delle sue rapide “spontanee dimissioni”. Se si considera: che il Governo Berlusconi si riunì il 2 novembre 2011 per approvare il suo decreto legge per lo sviluppo; che il Presidente della Repubblica manifestò la sua opposizione lo stesso giorno, mentre il Governo era già riunito, costringendolo a non farne nulla e ad andare a Cannes del tutto disarmato; che l’11 novembre 2011 il Presidente della Repubblica nominò Mario Monti, in odore da mesi di nuovo Presidente del Consiglio, senatore a vita; che il Governo Monti va impazzando con decreti legge e con questioni di fiducia tutti fondati sull’urgenza che la crisi impone e sulla necessità impellente di portare i compiti svolti al vaglio dell’Europa; insomma, se si guarda alla concatenazione degli accadimenti e dei gesti politico.istituzionali, è obiettivamente difficile non pensare ad un complessivo disegno finalizzato al cambiamento il più rapido possibile di leadership al Governo. Intendiamoci: può essere che qui si fantastichi un po’ troppo. Può essere. E tuttavia, i fatti mi inducono ad insistere su questa specie di giallo, un ingentilito e raffinato 25 luglio, tutto vissuto nei Palazzi, apparentemente indolore. Potremmo piantarla qui se il Presidente della Repubblica non si fosse insolentito per le sorde insinuazioni circolate nel mondo politico, tra gli osservatori e sui giornali. Al punto da spingere il suo Consigliere per la stampa e la comunicazione Pasquale Cascella a scrivere una nota sul Giornale (7 febbraio 2012) con la quale le cose che si credevano sapute venivano radicalmente capovolte (ed infatti, il grande titolo della prima pagina del quotidiano fu: “E’ stato Tremonti a dare il colpo di grazia a Silvio”). Tremonti? E come? Secondo Cascella (e dunque, secondo il Presidente della Repubblica), le cose sarebbero andate così: - “Quel giorno (2 novembre 2011; nde) il Capo dello Stato ricevette il Ministro dell’Economia Giulio Tremonti, prima della riunione del Consiglio dei Ministri”; - “esplicito fu il richiamo [all’incontro con Tremonti; nde] alle posizioni espresse dal titolare della politica economica nella lettera che il presidente della Repubblica scrisse al sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta”; - “[nella lettera del Presidente a Letta; nde] si riferiva che il ministro si era ‘detto convinto si dovessero definire solo le misure più urgenti tra quelle indicate e lo si dovesse fare nella forma - più praticabile anche dal punto di vista parlamentare e meno in generatrice di tensioni politiche - della presentazione di emendamenti alla legge di stabilità’ in quel momento all’esame del Senato”; - “il Presidente della Repubblica ritenne di esprimersi a favore della soluzione indicata dal ministro per evitare l’adozione di un ‘coacervo di norme estranee’ alla lettera di intenti ed obiettivi inviata a Bruxelles dal Presidente del Consiglio il 26 ottobre, che avrebbe potuto ‘suscitare nuova confusione nell’opinione pubblica e nei mercati’”; - “Dunque, nessuna ‘valutazione discrezionale’ opposta ad altre più recenti, come sostiene l’ex ministro Brunetta, ma solo la presa d’atto di riserve motivate presenti all’interno della stessa compagine governativa e la ricerca di un veicolo normativo che consentisse di addivenire rapidamente all’approvazione delle misure più urgenti evitando più aspre tensioni fra le forze politiche”.
Replica di Giulio Tremonti: “Non ho alcun interesse per le polemiche. Si tratta di carte ufficiali relative a dati di governo. La verità è nel verbale del Consiglio dei Ministri”.
Conclusione: Berlusconi non riuscì a portare a Cannes i compiti assegnatigli dall’Europa; si dimise; il meo-senatore a vita Monti fa il Presidente del Consiglio e opera a colpi di decreti-legge su tutto e su tutti, e di questioni di fiducia. Nessuno discute più di niente, il Parlamento approva quasi all’unanimità, il Presidente della Repubblica emana quotidianamente provvedimenti tutti “necessari e urgenti”, nessun ministro “sale da lui” in solitaria missione, Berlusconi recrimina in segreto ma condivide e plaude al governo Monti tra un’udienza penale e l’altra, driblando prescrizioni che nessuno sa quando scattano (ma alcune udienze si rinviano perché fa molto freddo in quelle maledette aule), l’Europa sembra approvare, Merkel è il punto di riferimento di Monti e ricambia simpatia, per Obama “è impressionante la modernizzazione dell’Italia con Monti presidente”, i nuovi poveri si rifugiano in cattedrale, i precari manifestano per il diritto a rimanere precari. Ecco gli ultimi “cento passi”: una legge elettorale che ci dia due partiti, possibilmente uguali; il resto è inutile. Per l’immane sciagura dello statuto dei lavoratori, a farlo fuori basta un ministro: ecco una vera “necessità ed urgenza”. L’Italia moderna.
Che cosa è successo, dunque, il 2 novembre 2011? Davvero un ministro, uscito solitario dal gruppo, ha convinto il Presidente della Repubblica che ha convinto il Presidente del Consiglio a togliersi dai piedi? Anche Dino Grandi si appellò agli ibernati principi statutari per togliere di mezzo il suo capo. Giulio Tremonti/Dino Grandi, dunque? Penso a quanto è difficile, in momenti oscuri e torbidi, sottrarsi alle fantasie più indicibili soprattutto se le informazioni ufficiali sono reticenti. D’accordo, però: resistiamo alla tentazione speculativa; ma che cosa è successo nella tarda serata del 2 novembre 2011? [nm-Sudcritica]
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Ultimo aggiornamento Giovedì 09 Febbraio 2012 16:44 |
Sudcritica Flash
==MARIO MARANGI, PER L'EXTRAVERGINE DI PUGLIA 'CREARE RETE' TRA I PRODUTTORI=Le difficoltà ma anche le grandi opportunità dei produttori oleari che puntano all'innovazione e alla qualità, in Puglia come a Modugno.Investire nell'olivicoltura significa anche valorizzare il territorio e il tessuto sociale.
Ecco le sfide che affrontiamo noi giovani imprenditori agricoli.
[v.in Sudcritica Modugno]
Sudcritica Flash
=IL COMUNE DI MODUGNO ABBATTE IL 'MURO'. LO ACQUISTO' COME OPERA D'ARTE, LO DISTRUGGE COME BAGNO FATISCENTE=di Francesca Di Ciaula.Il 2 febbraio scorso, in piazza Romita Vescovo, un tempo adibita a mercato del pesce, sono iniziati i lavori di demolizione della parete adiacente ai bagni pubblici.
La motivazione è presto detta: sicurezza e salvaguardia della pubblica incolumità, fatiscenza delle strutture. Il tutto per una spesa di 35 000,00 €.
La parete ricoperta di marmo nero, fu costruita a ridosso della chiesa seicentesca delle Monacelle in pieno centro storico, per nascondere un bagno pubblico, alla vista di chi sostava nella piazzetta. Una visione dai contrasti indicibili. Un monolite scuro e dietro la parete chiara dell'antica chiesetta. L'antico e il nuovo, maldestro tentativo di dare dignità al piastrellato che ha invaso il paese, eppure opera pubblica. La modernità imposta per capriccio o arbitrio, il marmo contro la pietra povera antica. Oggi ulteriore denaro pubblico è stato impiegato per distruggere quel manufatto a nessuno mai piaciuto per la sua manifesta volgarità.
[v.leggi tutto in Sudcritica Modugno]
Sudcritica Flash
=ITALIA GIUSTA, IL COMUNE DI MODUGNO BLOCCHI LO 'SFRATTO' DELL’ISTITUTO DEL NASTRO AZZURRO=di Tina Luciano.
Il movimento Italia Giusta secondo la Costituzione sollecita il Commissario prefettizio a Modugno perché blocchi lo ‘sfratto’ dell’Istituto Nastro Azzurro fino a quando sarà pronta la nuova sede ad esso destinata, in locali comunali che oggi ospitano i Servizi sociali.Il Museo e le Associazioni combattentistiche raccolte nell’Istituto custodiscono oggi le poche tracce esistenti di una memoria collettiva di Modugno, perse le quali va definitivamente in frantumi l’identità dell’intera città.
Un luogo della memoria va protetto e tutelato: insistere nel volerlo ‘sfrattare’ ha il sapore iconoclasta della provocazione, del voler far apparire come insensibile al bene pubblico una pubblica amministrazione che deve invece avere a cuore unicamente le esigenze sociali.
[v.anche in Sudcritica Modugno]
I SEMINARI DI ITALIA GIUSTA
=CONSUMO DI SUOLO E COMUNITA' SENZA IDENTITA'. INCONTRO CON GIUSEPPE MILANO=Il 23 gennaio 2015. Sono intervenuti Pasquale De Santis e Nicola Magrone."Contro il mostruoso consumo di suolo in tutta Italia, serve una mobilitazione dei cittadini, una coscientizzazione che ci faccia capire che la cementificazione costante ha un forte impatto sociale, significa alienazione, perdita di coesione della comunità, significa che non esiste più un'identità delle nostre città. Sentiamo spesso dire che si vuole 'costruire il futuro': ma lo si dice a vuoto, mentre si perpetuano questi atteggiamenti di noncuranza e di malapolitica. Costruire il futuro significa cominciare a far le cose per bene ogni giorno nelle nostre città. Quel che è successo a Modugno lo sapete voi, non ho titolo per parlarne ma parlano i fatti. Basta col dire che edilizia e urbanistica vanno visti come motore dello sviluppo, se poi sappiamo che servono per creare solo lo sviluppo di pochi... basta!"
Riprese video di A.Covella per Italia Giusta/Sudcritica
[v.anche in Sudcritica Modugno]
=DISCUSSIONI=
=SOVRANITA' NAZIONALE
MONETARIA
E DEBITO PUBBLICO=
Serafino Pulcini/
Mino Magrone
”
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I SEMINARI DI ITALIA GIUSTA
=PROTEZIONE CIVILE, INCONTRO CON GIUSEPPE DI CIAULA=Il 9 gennaio 2015. Coordinamento, formazione, esercitazioni, sicurezza sono i cardini di una buona protezione civile.Fondamentale un piano dettagliato di intervento, con volontari professionali i quali - quando dovessero verificarsi emergenze - sanno che fare ma non usurpano i compiti dei professionisti. Partecipano il presidente di Italia Giusta secondo la Costituzione, Pasquale De Santis, e Francesca Di Ciaula, della segreteria del movimento.
Riprese video di A.Covella per Italia Giusta/Sudcritica
[v.anche in Sudcritica Modugno]
I SEMINARI DI ITALIA GIUSTA
=PROTEZIONE CIVILE, INCONTRO CON WILLIAM FORMICOLA=Il 12 dicembre 2014, su ''Stato di salute del territorio italiano e ruolo della protezione civile''.Al centro dell'intervento, le azioni che gli amministratori devono compiere per prevenire, e per intervenire nel verificarsi di emergenze; gli effetti della mano dell'uomo sull'aggravamento dei rischi, i pericoli legati al consumo del territorio e al costruire senza regole. E' intervenuto il presidente di Italia Giusta, Pasquale De Santis.
Riprese video di A.Covella per Italia Giusta/Sudcritica
[in Sudcritica Modugno]
=POLITICA E CONSENSO=
=LA POLITICA
DELLE LOCUSTE=
”
se si vuole tentare
un recupero
delle regole
che tutelino tutti,
bisognerà scontentare
i gruppetti di interesse
che si concentrano come locuste
intorno al patrimonio pubblico
”
di Tina Luciano
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I SEMINARI DI ITALIA GIUSTA
=CULTURA, SCUOLA E
TERRITORIO E LA 'NUOVA'
FIERA DEL CROCIFISSO
A MODUGNO=
Per i Seminari di Italia Giusta
secondo la Costituzione,
incontro - il 21 novembre 2014 -
col musicista dei Radiodervish
Michele Lobaccaro
e con Francesca Di Ciaula
e Valentina Longo.
Su politiche culturali a
Modugno, sul successo
della 'nuova' Fiera
del Crocifisso inaugurata
con l'amministrazione
Magrone
e sull'importanza
delle relazioni
tra scuola e territorio.
=DISCUSSIONI=
=ECONOMIA E UE.
CI VORREBBE KEYNES
MA E' TROPPO
DI SINISTRA=
”
Ilquadro
macroeconomico
dell’Europa
dovrebbe suggerire
la ripresa di politiche economiche
poggiate sulle argomentazioni
della cosiddetta sintesi postkeynesiana.
Invece, ciò è ancora molto lontano
dall’essere preso in considerazione
dalle istituzioni europee
”
di Mino Magrone
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I SEMINARI DI ITALIA GIUSTA
=LE SCELTE FISCALI DELLA GIUNTA MAGRONE PER PROTEGGERE I CETI MENO ABBIENTI=Incontro con Dino Banchino.
Per i seminari di Italia Giusta secondo la Costituzione, incontro con l'assessore al Bilancio dell'amministrazione comunale di Modugno guidata da Nicola Magrone.Banchino ha parlato delle scelte fiscali fatte dalla giunta, tutte improntate all'art.53 della Costituzione italiana, per il quale il sistema tributario nel nostro Paese "è informato a criteri di progressività”.
Per questo, per il 2014 a Modugno non si è pagata la TASI, preferendo scaricare il peso maggiore della contribuzione dei cittadini sull'Irpef. Sono intervenuti Pasquale De Santis, presidente di Italia Giusta secondo la Costituzione, e Nicola Magrone.
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I SEMINARI DI ITALIA GIUSTA
=MODUGNO, LA GIUNTA MAGRONE E L'AIUTO AI PIU' DEBOLI=Incontro con Rosa Scardigno
Per i seminari di Italia Giusta secondo la Costituzione, incontro con l'assessore ai servizi sociali dell'amministrazione comunale di Modugno guidata da Nicola Magrone.Al centro dell'intervento dell'assessore, gli sforzi per ricostituire servizi disastrati (Ufficio di Piano, in primis), le necessità cui assolvere senza arbitrio, la descrizione di un lavoro interrotto a poco più di un anno dall'insediamento, quando avrebbe potuto dare aiuti più congrui.
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=DISCUSSIONI=
=MODUGNO.
CON ITALIA GIUSTA
PER ROMPERE
L'AGGLOMERATO
DI POTERE=
”
Da queste parti
smuovere la stagnazione
di poteri è stato
un azzardo
ed una scelta coraggiosa.
E tuttavia la dimostrazione
che un movimento possa spezzare
un meccanismo consolidato c'è stata.
[...] Che si possano tentare
scelte politiche limpide e nette,
l'esperienza amministrativa
modugnese ce lo insegna
”
di Francesca Di Ciaula
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I SEMINARI DI ITALIA GIUSTA
=MODUGNO, LA NUOVA FIERA DEL CROCIFISSO=Incontro con Tina Luciano -
"Queste sono le ragioni e le modalità della nuova configurazione della Fiera del Crocifisso......da un lato riannodare i fili con il centro della città, dall’altro garantire la sicurezza in un sito che, oltre ad essere isolato non garantiva nemmeno l’incolumità dei visitatori".
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=I LUOGHI=
=BORGO TACCONE.
STORIA PICCOLA
DEL SUD=
”
Borgo Taccone
è questo luogo
dell'assenza,
una storia mancata
di insediamenti rurali.
Eppure non riesci
ad individuare la parola fine
a questa storia.
Il borgo intero sembra piuttosto
un racconto interrotto.
”
di Francesca Di Ciaula
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=DISCUSSIONI=
=IL MATTONE DI CALVINO.
60 ANNI DOPO=
”
“Un sovrapporsi
geometrico di parallelepipedi
e poliedri, spigoli e lati di case,
di qua e di là, tetti, finestre,
muri ciechi per servitù contigue
con solo i finestrini smerigliati
dei gabinetti uno sopra l’altro”.
”
di Nicola Sacco
______________
=DISCUSSIONI=
=CRISI. PER SALVARE
L'EUROPA BASTEREBBE
SVEGLIARE IL GIGANTE=
”
Una modesta
frazione
di questo gigante finanziario
narcotizzato e costretto
a stare improduttivo può,
purché l’Europa e la Germania
lo vogliano, finanziare opere
e interventi comuni di sviluppo
e crescita dell’occupazione
di lavoratori in Italia ed in Europa
”
di Mino Magrone
______________
=DISCUSSIONI=
=MODUGNO.
LA DIGNITA' POSSIBILE=
”
Questo, il sindaco
di Modugno,
Nicola Magrone,
ha insegnato nel primo anno
di amministrazione a chi
ha voluto comprendere:
a essere chiari,
a pronunciare il nome delle cose
senza timore, pubblicamente,
non in cenacoli all’ombra
di qualche interesse
che non fosse quello
di tutti i cittadini.
”
di Francesca Di Ciaula
____________________
=DISCUSSIONI=
=TAMARO, IL GRANDE NEMICO
E' IL NIENTE. O LO E'
PIUTTOSTO IL NICHILISMO?=
”
L'angoscia e il disagio
non sono soltanto
sentimenti dei giovani,
sono invece
di noi tutti
in quanto mortali
destinati a finire,
al niente
”
di Mino Magrone
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Sudcritica Modugno
=GUASTO A PASSAGGIO A LIVELLO MODUGNO. IL SINDACO, SITUAZIONE ASSURDA CHE SI RIPETE= 5 aprile 2014 - Dice Nicola Magrone: "Prendero' le opportune iniziative per l'attuazione puntuale di intese precise sui compiti i di Fal e Rete Ferroviaria Italiana. Quello che serve e' scongiurare ulteriori situazioni di grave pericolo".[Leggi tutto in Sudcritica Modugno]=DISCUSSIONI=
=“La grande bellezza”?=
”
Finché continua
l’umana avventura
in questa valle,
ci sarà scienza, arte,
religione
e l’apocalisse del pensiero
lasciamola ai meno dotati.
Non ci riguarda.
”
di Pippo De Liso
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=DISCUSSIONI=
=JOBS ACT, LAVORO
SENZA DIRITTI
E SENZA DIFESE=
”
l’Europa solidifica
interessi preminenti
anche sottraendo
ai Paesi
a sovranità nazionale
le tradizioni politiche
e i documenti storici d’identità.
L’Italia è in prima fila con la cessione
della Costituzione e la fiammata
di follia collettiva del cambiamento
a tutti i costi, soprattutto in peggio
”
di Pippo De Liso
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[ Leggi tutto]
=DISCUSSIONI=
=Per far ripartire l'Italia
non serve stravolgere
la Costituzione=
”
Proposta, da parte di un attivista
di Italia Giusta, di una piccola
guida pratica, aperta a suggerimenti,
per orientarsi tra i temi
di stretta attualità politica
”
di Nicola Sacco
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[ Leggi tutto]
Sudcritica Modugno
=RACCOLTA DIFFERENZIATA A MODUGNO, SUDCRITICA INTERVISTA L'ASSESSORE = 17 marzo 2014 - Puoi seguire l'intervista anche alla pagina di Sudcritica Modugno.Tra breve, finalmente, anche a Modugno (e per l'intero Aro del quale Modugno è capofila) ci sarà un bando di gara per una vera raccolta differenziata. Con l'aiuto e la collaborazione di tutti i cittadini dovrà portare al traguardo 'rifiuti zero'. L'assessore comunale Tina Luciano spiega a Sudcritica come accadrà.Riprese e post produzione di Alberto Covella
Per discutere con il Movimento Italia Giusta secondo la Costituzione, questi gli indirizzi:
sede: via X marzo 88 - 70026 MODUGNO
posta elettronica: [email protected]
[email protected]
rivista: www.sudcritica.it
=DISCUSSIONI=
L’arroganza
della Rai
”
In nessun altro
Paese europeo
si assiste al pagamento
di un canone obbligatorio
a fronte di una pubblicità
invadente e accentratrice
”
di Pippo De Liso
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[ Leggi tutto]
=DISCUSSIONI=
Il documento
alternativo
"Il sindacato
è un'altra cosa"
per il XVII Congresso
della Cgil
di Pippo De Liso
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[ Leggi tutto]
=DISCUSSIONI=
Una sinistra
nata piccolo-borghese
di Franco Schettini
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“a mio avviso il nostro “marxismo” altro non è stato che riformismo piccolo borghese, nemmeno socialdemocratico”
Il 15 giugno del 1975 Pasolini scriveva, dopo le effimere vittorie delle sinistre, che “l’Italia è nel suo insieme ormai un Paese spoliticizzato, un corpo morto i cui riflessi non sono che meccanici. L’Italia cioè non sta vivendo altro che un processo di adattamento alla propria degradazione”.
[ Leggi tutto]
Contro la violenza sulle donne
MAGRONE, PALMINA E LE SUE PAROLE HANNO CAMBIATO LA MIA VITACasacalenda, 16 novembre 2013 - intervista di Maurizio Cavaliere. Magrone ricorda il giorno in cui palmina martinelli gli parlò in punto di morte, rivelandogli i nomi dei suoi aguzzini. La 14enne di fasano morì data alle fiamme nel novembre 1981, si era rifiutata di prostituirsi.
DON TONINO BELLO - LA COSCIENZA E IL POTERE
IL POTERE, LA LEGGE, LA COSCIENZADon Tonino Bello ricordato dal sindaco di Modugno, Nicola Magrone, a Mola di Bari, il 16 ottobre 2013, con l'assessore regionale Guglielmo Minervini e don Gianni De Robertis.La speranza nel patto tra deboli, se non per rovesciare il potere almeno per attenuarne l'abuso. Tornare alle origini di don Tonino Bello è tornare alle origini del nostro popolo, cioè la Costituzione. Secondo il sindaco di Modugno, oggi la costituzione non deve essere modificata.
cronache dall'interno
=IL SINDACO DI MODUGNO NICOLA MAGRONE E LA SUA GIUNTA INCONTRANO I CITTADINI=26 settembre 2013 - Filmato integrale dell'incontroPer la prima volta nella vita amministrativa di Modugno, l’amministrazione parla con i cittadini in un incontro pubblico.
Riprese e post produzione di Alberto Covella
Per discutere con il Movimento Italia Giusta secondo la Costituzione, questi gli indirizzi:
sede: via X marzo 88 - 70026 MODUGNO
posta elettronica: [email protected]
[email protected]
rivista: www.sudcritica.it
Commenti
Speriamo che altri vogliano esprimere il loro pensiero. Grazie.
Sudcritica
Pongo questi interrogativi perché lo scenario apertosi con l'analisi di NM è molto interessante da indagare e da discutere insieme.