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=QUESTIONE MORALE E POLITICA. Garanzie individuali e ragioni della collettività= PDF Stampa E-mail
Scritto da Redazione   
Giovedì 12 Aprile 2012 12:31

LA_CRICCA_MODUGNO

 

Un caso esemplare da studiare

in onore e memoria del “cittadino modello”

 

PERCHE’ IL CONSIGLIO COMUNALE DI MODUGNO

DOVREBBE DIMETTERSI.

 

di Nicola Magrone

_____________

 

“processi pubblici” e “sanzioni politiche”

Il riesplodere, negli ultimi mesi, della “questione morale” nella politica ripropone una serie di problemi, dalla celebrazione caotica sui giornali di “processi pubblici” incontrollati al rapporto tra vicende giudiziarie e conseguenze propriamente politiche (dimissioni, espulsioni, sanzioni, decadenza e così via di persone investite di funzioni rappresentative, dal deputato al consigliere comunale, coinvolte in vicende giudiziarie). Antiche questioni non ancora risolte ed anzi incrudelite nel tempo.

Proviamo, qui, a ricapitolarle adottando come caso scolastico l’esempio concreto di quel che accade in una cittadina pugliese.  

indagati

Il “caso Modugno”

Ecco: che cosa deve pensare e dire il cittadino, quello più disinteressato e altruista, quello più rispettoso della legalità, insomma il “cittadino modello”, mettiamo di Modugno, paese a ridosso di Bari, notoriamente tra i più industrializzati della Puglia e altrettanto notoriamente tra i più degradati dal punto di vista urbanistico, sociale, culturale, sanitario, se da almeno un anno di tanto in tanto legge il giornale e scopre che l’amministrazione comunale del suo paese è “una cricca” che gestisce per interessi privati gli appalti pubblici e le concessioni? Deve crederci, deve rifiutarsi di crederci, deve tentare di capire domandando in giro come deve comportarsi, in una situazione del genere, il “cittadino modello”, rispettoso della dignità degli altri, rispettoso delle leggi, rispettoso di tutto e di tutti? Deve far finta di niente? Deve atteggiarsi lui pure a indignato e pretendere che giustizia sia fatta qui ed ora, ai piedi di una forca improvvisata e al cospetto di una folla plaudente? E se il suo giudizio, del cittadino “modello”, sulla sua amministrazione comunale è severamente critico perché la giudica incapace se non dannosa per la sua stessa vita, del cittadino, deve attenuare i toni della sua critica per evitare di essere confuso con quanti usano le vicende giudiziarie per proseguire la loro opposizione “con altri mezzi”?

La risposta a questi interrogativi ognuno la dà alla stregua della sua cultura, della sua storia personale, del rispetto che ha della magistratura e della stampa e di ogni altra istituzione (locale compresa), della sua capacità di “tenersi forte” e di attendere le “verità ufficiali”.

Il “cittadino modello”, responsabilità penale e responsabilità politica

La mia ragionata opinione, che non è di oggi ed al contrario è la ragione fondante della mia cultura anche professionale, è che il “cittadino modello” deve attenersi alla regola fondamentale secondo la quale la responsabilità penale (con tutto quello che ne deriva) va dichiarata e sanzionata dai giudici e quella politica dagli elettori.

Sembra facile; e una volta tanto, però: è facile.

Mettiamo il “caso Modugno”, e cioè un caso periferico ma concreto, dove gli amministratori coinvolti nelle indagini sono tanti e per giunta “di maggioranza” e “di minoranza”; motivo per il quale nessuno può rallegrarsi delle disavventure altrui, tutti, in consiglio comunale e in giunta essendo - dicono le cronache - chiamati a rispondere penalmente di fatti che si raccontano come gravissimi.

E’ facile, dunque: bisogna attendere che la “verità penale ufficiale” sia dichiarata o esclusa da chi ha il compito di dichiararla o di escluderla.

Se è così, il “cittadino modello” non può e non deve pretendere che gli amministratori coinvolti nello scandalo lascino i loro incarichi sol perché c’è un’indagine o un giudizio penale che li riguarda. Perché pretenderlo se gli amministratori devono “presumersi non colpevoli” e, dunque, fino al giudizio finale, sono “non colpevoli”?

Detto questo, il “cittadino modello”, se coerentemente deve continuare a guardare ai suoi amministratori come ad interlocutori meritevoli della sua fiducia, altrettanto coerentemente deve seguirli nella loro attività, apprezzare o meno il loro impegno per la comunità, interrogarsi intorno alle condizioni sociali del suo comune, della sua regione, della sua nazione a seconda del livello di responsabilità dell’amministratore e farsi un’idea delle qualità politiche e morali di quest’ ultimo.

Dicevamo: sembra facile ed è facile. Fin qui è così.

PENATII doveri pubblici del “rappresentante”

A questo punto, succede però che il cittadino-elettore vuole sapere - per fare il giudice della democrazia - dal suo “rappresentante”, direttamente da lui, che cosa avrebbe commesso di illecito o semplicemente di inopportuno o di imprudente; vuole sapere, fuori dal tribunale, come stanno in realtà le cose. Vuole saperlo non per trarre dalla vicenda giudiziaria conclusioni propriamente politiche; vuole saperlo perché ha il diritto di valutare la correttezza politica, e morale, del suo “rappresentante”. Insomma, egli, il “cittadino modello”, legittimamente si aspetta che lui, il “rappresentante” nelle istituzioni, si presenti al suo cospetto e spieghi come e perché i “fatti”, non i “reati”, egli non li ha commessi e che anzi egli si aspetta che il giudice certifichi quanto prima questo: i “fatti” ipotizzati non sussistono o non sono stati commessi dal ”rappresentante”. Se il giudice dirà che i “fatti” ipotizzati non sussistono o non furono commessi dal “rappresentante”, il “cittadino modello” non potrà che trarre un sospiro di sollievo e tenersi la sua fiducia nel suo “rappresentante” o continuare a dissentire da lui per motivi politici senza il disagio del sospetto di una speculazione, appunto: politica, di una vicenda giudiziaria.

Su questo, tutti dovrebbero essere d’accordo; si spera.

Mettiamo, però, che il “rappresentante”  si presenti - adempiendo ad un suo dovere morale e democratico - al cospetto del suo elettore, e comunque dei cittadini elettori, amici, avversari o neutrali, e dica: i “fatti” che si ipotizza io abbia commessi sono ormai, in quanto reati, prescritti; insomma, il giudice non potrà dire se li ho commessi o no e dovrà liberarmi dall’accusa mossami perché è scaduto il termine per accertare se quei fatti furono compiuti e se io li ho commessi oppure che furono compiuti ma non costituirono reato.

Un’eventualità del genere complica il problema per il “cittadino modello” perché:

  1. Se il “rappresentante”, nel corso del procedimento penale che lo riguarda, va al cospetto della sua comunità, locale o nazionale, e dichiara la sua “innocenza”, il “cittadino modello” ha il diritto di attendersi che il suo “rappresentante” vada dal giudice e gli dica: guardi, so bene che lei non può più giudicarmi perché il reato che si è ipotizzato io abbia commesso è “prescritto” e tuttavia io le chiedo di giudicarmi perché pretendo che mi sia resa giustizia. Dopo il suo giudizio, io devo dare conto alla mia comunità.
  2. Se il “rappresentante” invece non solo prende atto della “prescrizione” che lo libera dal procedimento o dal processo ma anticipa addirittura (come nel “caso Modugno” o in mille altri più o meno noti) la sua accettazione dell’esito traumatico del giudizio (la “prescrizione”), egli deve, per decenza minima, dimettersi dal suo incarico. In questo caso, infatti, è lui che, in fin dei conti, rinuncia alla dichiarazione formale della sua innocenza e accetta la penosa condizione dell’eterno “sospettato, inquisito, imputato” privando il “cittadino modello” del diritto di sapere di che razza di “rappresentante” egli deve fidarsi.
  3. Se, infatti, il “rappresentante” accetta l’esito traumatico del procedimento/processo che lo riguarda, non è detto affatto che il giudice sia tenuto a dichiarare la “prescrizione”; al contrario, la “prescrizione” sarà dichiarata dal giudice solo se egli non ha elementi sufficienti per prosciogliere l’indagato/imputato. Insomma, il giudice dichiara la “prescrizione” solo se non può prosciogliere/assolvere l’indagato/imputato perché i fatti non sussistono o perché l’indagato/imputato non li ha commessi o perché i fatti commessi non costituiscono reato. A farla breve, il nostro sistema, giustamente, riconosce al cittadino il diritto ad essere giudicato e ad essere assolto, in qualunque momento del procedimento, se la sua innocenza è ravvisabile sulla base degli atti giudiziari compiuti. Solo se l’innocenza non è immediatamente ravvisabile, il giudice deve chiudere la partita dichiarando “prescritti” i reati. Il “rappresentante” è libero e immacolato, se il reato è dichiarato “prescritto”, ma è “condannato” a portarsi addosso la non evidenza della sua innocenza ed anzi un formale riconoscimento della necessità di concludere il giudizio con una sentenza anche di condanna che non si è potuta avere a causa della “prescrizione”. Il “rappresentante” ne esce non assolto e non condannato; come il giudice, prescrizione o no, avrebbe potuto ed eventualmente dovuto assolverlo e non lo ha fatto, così lui, il “rappresentante” sottoposto a giudizio, avrebbe potuto rivendicare il diritto ad un giudizio di assoluzione rinunciando alla prescrizione; non lo ha fatto per scelte sue personali o per timore di una condanna; scelte sue; egli però non può pretendere che la comunità si acquieti dinanzi a questa dichiarazione di frustrata sostenibilità dell’accusa e non si ponga il problema della compatibilità morale e politica del “rappresentante” con il ruolo che ricopre. Le dimissioni sarebbero un atto dovuto quale conseguenza immediata e diretta della scelta di accettare la “prescrizione”. A Modugno, il nostro caso di scuola, è successo esattamente questo: il sindaco in carica, già nel momento in cui si proponeva nella competizione delle “primarie” del Pd, annunciava che il reato attribuitogli nel procedimento penale che lo riguardava era di imminente prescrizione. Vinte le primarie, il momento in cui si proponeva alla carica di sindaco nelle elezioni per il rinnovo del consiglio comunale  annunciava ancora che il reato del quale andava rispondendo dinanzi al Tribunale era di imminente prescrizione. Ancora, vinte le elezioni, gli fu fatto notare da più parti che la prescrizione non avrebbe risolto il problema della sua responsabilità morale e politica e nemmeno quello della sua responsabilità penale dal momento che la prescrizione - come si è anticipato più avanti - non significa dichiarazione di innocenza che, se fosse stata evidente, sarebbe stata dichiarata dal giudice indipendentemente dalla prescrizione del reato che non sarebbe stata conseguentemente dichiarata. Per ottenere un’assoluzione, come si dice: “nel merito”, il sindaco avrebbe dovuto formalmente rinunciare alla prescrizione, e cioè alla chiusura traumatica del processo, e lasciar giudicare il giudice. Non avendolo fatto, avendo scelto di non farlo, ed anzi avendo speso nella sua attività politica proprio l’alibi della prescrizione (il giudice non mi potrà condannare), il “cittadino modello” che ci guida in questa esposizione aveva ed ha il diritto di chiedergli di dimettersi e lui, “il rappresentante” aveva ed ha il dovere di dimettersi.

BOSSI_SCANDALOC’è un dovere democratico di dimettersi?

Il tormentoso rovello del “cittadino modello” non finisce però qui ed anzi si complica.

Mettiamo che i fatti, e dunque i reati, siano lontani dal “prescriversi” e mettiamo - esattamente come accade a Modugno - che i fatti sui quali vertono le indagini siano particolarmente complessi e articolati, come complessa e articolata è una ipotizzata associazione per delinquere dentro ad un procedimento che vede sottoposti ad indagini non il singolo ma un gruppo di amministratori ai quali si attribuiscano gesti, atti e azioni, complessivamente stretti dentro ad un vero e proprio “accordo per delinquere”. E mettiamo che l’“accordo” coinvolga - come a Modugno - non solo l’attuale sindaco ma anche il precedente, non solo attuali consiglieri ma consiglieri attuali che agirono anche nella precedente compagine amministrativa anche come assessori. Mettiamo che i soggetti coinvolti non siano tutti schierati con la maggioranza o con l’opposizione ma siano ben distribuiti tra l’una e l’altra. Insomma, mettiamo - come a Modugno - che non “un politico” o “un amministratore” solitario e nemmeno un generico gruppo di “politici” e di “amministratori” sia coinvolto nelle indagini ma sostanzialmente l’intero consiglio comunale e l’intera amministrazione. Ecco, in questo caso al “cittadino modello”, caduto in un autentico “dramma individuale e collettivo” non si può certo “consigliare” di far finta di niente e di “tirare a campare”. Questo significherebbe spingerlo ad accettare che la stessa democrazia svanisca nella palude torbida di “interessi trasversali” nel consiglio e nell’amministrazione. L’accusa terminale di associazione per delinquere delegittimerebbe di per sé l’intero consiglio e l’intera giunta. Ai quali spetterebbe il dovere morale e politico di dare le dimissioni e di ridare la parola alla comunità dei cittadini, magari e coraggiosamente per chiedere una conferma della fiducia. Qui, non si tratterebbe della vicenda individuale di un amministratore ma di un intero contesto politico e amministrativo avvolto nel sospetto che non un suo atto sia compiuto nell’interesse della collettività.

Naturalmente spetterebbe ai consiglieri comunali e agli amministratori il dovere di assumere su di sé questo onere (sciogliere il consiglio e riandare alle elezioni) e al “cittadino modello” pretendere che questo accada. Se questo dovere e questo diritto non vengono esercitati, deve dedursi che l’intero corpo sociale accetta come possibile, plausibile, tollerabile se non consigliabile che tutto questo accada e che, quanto meno, la cosiddetta malapolitica, per definizione contigua col malaffare, tutto sommato non sia poi un male perché apre molto spesso ampi viali di accesso alla spartizione di vantaggi non solo economici ma anche stretti sentieri per chiunque verso l’approdo di penose elemosine.

Resterebbe da dire di ciò che pure può succedere: che il giudice non veda nei fatti giudicati il reato; il che significherebbe però che i fatti furono commessi. E’ un’ipotesi da sottoporre a raffinata discussione nella quale non è qui il caso di avventurarsi. Grossolanamente si può dire che non siamo lontani, quanto agli effetti di una pronuncia in tal senso, dall’ipotesi di prescrizione dove l’unica cosa certa è che non si può dichiarare con certezza l’innocenza dell’incolpato. Se il reato non c’è non è detto che i fatti accertati, rimasti impuniti, non siano meritevoli del giudizio morale e politico del corpo elettorale; il quale, come si sa, ha un solo modo per esprimersi: il voto. Cosa che, in casi così, quasi mai gli viene concessa.

Mettiamola semplice con l’esempio reale di Modugno.

Ad una competizione elettorale amministrativa (2006) si presentarono all’elettorato due coalizioni formalmente contrapposte per programmi (si fa per dire) e per candidati. Il candidato sindaco di una delle coalizioni - che chiameremo A – vinse; quello dell’altra coalizione - che chiameremo B -  entrò in consiglio comunale come consigliere. Passa un po’ di tempo e il sindaco si accorge di aver bisogno di un direttore generale per meglio realizzare il suo programma. Si guarda intorno e scopre che il migliore possibile in quella funzione è proprio il candidato sindaco della coalizione B. Ma bisogna seguire certe fastidiose procedure che contrastano con l’urgenza del caso. In pieno ferragosto convoca la giunta comunale e modifica lo statuto nel senso che il sindaco può nominare il direttore generale intuitu personae, insomma può nominare chi vuole: cosa che fa speditamente; il candidato sindaco diventato consigliere comunale di opposizione, scopre di essersi candidato in contrapposizione al sindaco eletto ma che nel cuore aveva ed ha il programma affascinante di quest’ultimo; è il momento buono per realizzare al meglio il programma dell’avversario; prende armi e bagagli, si dimette dal consiglio comunale e diventa direttore generale. Gli anni di amministrazione della coalizione A + B scorrono felicemente e proficuamente per tutti (gli amministratori).

Scade il mandato. Si rinnova il consiglio e viene eletto il nuovo sindaco il quale, manco a dirlo, c’era nel precedente consiglio e partecipò da autorevole pulpito alla nomina del direttore generale. Passa qualche mese e leggiamo sui giornali che nelle nuove indagini (è scritto: “anche per associazione per delinquere”) è coinvolto il precedente sindaco della coalizione A, quello che nominò il direttore generale strappandolo al magro ruolo di consigliere di opposizione, ma anche il candidato sindaco della coalizione B diventato direttore generale ma anche il nuovo sindaco (quello della “prescrizione” per altri fatti) e anche autorevoli consiglieri reduci dalla precedente “consiliatura”. Beninteso: pezzi di maggioranza e pezzi di minoranza: quelli di allora, quelli di ora.

Il “cittadino modello” perde l’orientamento, si guarda e chiede intorno: ma si può fare? Si, gli rispondono. Non è reato. Non è reato; non è reato che cosa? Restare al proprio posto? Certo che no; ma leggo che sono associati per delinquere; può un consiglio essere o somigliare ad un’associazione per delinquere? E come faranno a discutere in consiglio (maggioranza e opposizione) se devono, in separata sede, discutere delle loro difese e del loro destino di individui?

In memoria del "cittadino modello"

Accade così che l “cittadino modello” viene automaticamente espulso dalla comunità, cancellato, ignorato e dimenticato. Egli non capisce che non è reato (restare in consiglio e in giunta) e che, dunque, si può fare senza dar conto a nessuno. 

 

mauro

 

Il cittadino modello” si sente lui l’intralcio al luminoso progredire della democrazia e al riservato agire dei suoi rappresentanti; se ne fa una colpa. E muore. Il consiglio comunale discute se proclamare il lutto cittadino; discutono a lungo e decidono: meglio di no: si potrebbe far pensare che siamo contenti della morte del “cittadino modello” e che siano migliori quelli a nostra immagine e somiglianza che non domandano e  non ci impongono una risposta.  Finisce così: dovrebbero ma non si dimettono.

Ultimo aggiornamento Giovedì 12 Aprile 2012 13:29
 

Commenti  

 
+1 #3 Daniela 2012-04-21 14:37
Non so cos'è peggio: Il fatto che gli amministratori se ne freghino di essere dei rappresenti della cittadinanza e facciano i loro interessi, o il fatto che di cittadini modello ce ne son pochi...
Citazione
 
 
+2 #2 pecora nera 2012-04-15 09:32
Non sara' che Modugno ha gli amministratori che ha perche' ha, per esempio, un partito - e un centrosinistra - che a Berlusconi rimprovera di aspettare la prescrizione mentre candida sindaco, lo candida!, un proprio dirigente che e' a giudizio dinanzi al tribunale per falso ideologico, concorso in frode in pubbliche forniture e concorso in truffa - reati da nulla per un sindaco, evidentemente, secondo il Pd...
Che dire poi di un dirigente Pd che, imputato 'anche' di falso, si candida sindaco dicendo che i suoi reati stanno per essere prescritti, e - cosi' dicendo - ancora una volta non dice la verità, visto che è passato un anno e i suoi reati non sono stati ancora dichiarati prescritti...?
E che dire ancora di 'brave persone' che entrano in giunta pur avendo letto sui giornali che la guida un sindaco sospettato di far parte di una 'cricca padrona degli appalti'?
Veramente non c'e' piu' nulla da dire se non celebrare i funerali del cittadino modello...
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+1 #1 nicola santulli 2012-04-12 16:29
....insomma caro "cittadino" o "dipendente" modello o fai come noi ti diciamo..o tu non campi!..anzi... sei d'intralcio e d'impedimento a cio' che 'indrinamente abbiamo inteso formulare per la salvaguardia della rappresentanza democratica! Insomma gustiamoci il "ciambotto" ..come dire è l'A.B.C. della politica..tutti insieme appassionatamen te. W il finanziamento pubblico ai partiti ! W il finanziamento pubblico ai giornali! ...vuoi vedere che al finanziamento pubblico ai partiti accedono ancora i verdi, i comunisti italiani, Rifondazione Comunista..ecc e pure i Radicali?..no non ci posso credere..Emma smentisci!
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==MARIO MARANGI, PER L'EXTRAVERGINE DI PUGLIA 'CREARE RETE' TRA I PRODUTTORI=Le ‪‎difficoltà‬ ma anche le grandi ‪opportunità‬ dei ‪‎produttori‬ ‪‎oleari‬ che puntano all'‪‎innovazione‬ e alla ‪‎qualità‬, in ‪Puglia‬ come a Modugno‬.
‪‎Investire‬ nell'‪olivicoltura‬ significa anche ‪valorizzare‬ il ‪territorio‬ e il tessuto‬ ‪sociale‬.
Ecco le ‪sfide‬ che affrontiamo noi ‪giovani‬ ‪‎imprenditori‬ ‎agricoli‬.
[v.in Sudcritica Modugno]

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=IL COMUNE DI MODUGNO ABBATTE IL 'MURO'. LO ACQUISTO' COME OPERA D'ARTE, LO DISTRUGGE COME BAGNO FATISCENTE=
di Francesca Di Ciaula.Il 2 febbraio scorso, in piazza Romita Vescovo, un tempo adibita a mercato del pesce, sono iniziati i lavori di demolizione della parete adiacente ai bagni pubblici.
La motivazione è presto detta: sicurezza e salvaguardia della pubblica incolumità, fatiscenza delle strutture. Il tutto per una spesa di 35 000,00 €.
La parete ricoperta di marmo nero, fu costruita a ridosso della chiesa seicentesca delle Monacelle in pieno centro storico, per nascondere un bagno pubblico, alla vista di chi sostava nella piazzetta. Una visione dai contrasti indicibili. Un monolite scuro e dietro la parete chiara dell'antica chiesetta. L'antico e il nuovo, maldestro tentativo di dare dignità al piastrellato che ha invaso il paese, eppure opera pubblica. La modernità imposta per capriccio o arbitrio, il marmo contro la pietra povera antica. Oggi ulteriore denaro pubblico è stato impiegato per distruggere quel manufatto a nessuno mai piaciuto per la sua manifesta volgarità.

[v.leggi tutto in Sudcritica Modugno]

Sudcritica Flash

=ITALIA GIUSTA, IL COMUNE DI MODUGNO BLOCCHI LO 'SFRATTO' DELL’ISTITUTO DEL NASTRO AZZURRO=
di Tina Luciano.

Il movimento Italia Giusta secondo la Costituzione sollecita il Commissario prefettizio a Modugno perché blocchi lo ‘sfratto’ dell’Istituto Nastro Azzurro fino a quando sarà pronta la nuova sede ad esso destinata, in locali comunali che oggi ospitano i Servizi sociali.Il Museo e le Associazioni combattentistiche raccolte nell’Istituto custodiscono oggi le poche tracce esistenti di una memoria collettiva di Modugno, perse le quali va definitivamente in frantumi l’identità dell’intera città.
Un luogo della memoria va protetto e tutelato: insistere nel volerlo ‘sfrattare’ ha il sapore iconoclasta della provocazione, del voler far apparire come insensibile al bene pubblico una pubblica amministrazione che deve invece avere a cuore unicamente le esigenze sociali.

[v.anche in Sudcritica Modugno]

I SEMINARI DI ITALIA GIUSTA

=CONSUMO DI SUOLO E COMUNITA' SENZA IDENTITA'. INCONTRO CON GIUSEPPE MILANO=
Il 23 gennaio 2015. Sono intervenuti Pasquale De Santis e Nicola Magrone."Contro il mostruoso consumo di suolo in tutta Italia, serve una mobilitazione dei cittadini, una coscientizzazione che ci faccia capire che la cementificazione costante ha un forte impatto sociale, significa alienazione, perdita di coesione della comunità, significa che non esiste più un'identità delle nostre città. Sentiamo spesso dire che si vuole 'costruire il futuro': ma lo si dice a vuoto, mentre si perpetuano questi atteggiamenti di noncuranza e di malapolitica. Costruire il futuro significa cominciare a far le cose per bene ogni giorno nelle nostre città. Quel che è successo a Modugno lo sapete voi, non ho titolo per parlarne ma parlano i fatti. Basta col dire che edilizia e urbanistica vanno visti come motore dello sviluppo, se poi sappiamo che servono per creare solo lo sviluppo di pochi... basta!"

Riprese video di A.Covella per Italia Giusta/Sudcritica

[v.anche in Sudcritica Modugno]

=DISCUSSIONI=

=SOVRANITA' NAZIONALE
MONETARIA
E DEBITO PUBBLICO=

Serafino Pulcini/
Mino Magrone

Monete-antiche-riportate-alla-luce-in-uno-scavo-archeologico


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I SEMINARI DI ITALIA GIUSTA

=PROTEZIONE CIVILE, INCONTRO CON GIUSEPPE DI CIAULA=
Il 9 gennaio 2015. Coordinamento, formazione, esercitazioni, sicurezza sono i cardini di una buona protezione civile.Fondamentale un piano dettagliato di intervento, con volontari professionali i quali - quando dovessero verificarsi emergenze - sanno che fare ma non usurpano i compiti dei professionisti. Partecipano il presidente di Italia Giusta secondo la Costituzione, Pasquale De Santis, e Francesca Di Ciaula, della segreteria del movimento.
Riprese video di A.Covella per Italia Giusta/Sudcritica

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I SEMINARI DI ITALIA GIUSTA

=PROTEZIONE CIVILE, INCONTRO CON WILLIAM FORMICOLA=
Il 12 dicembre 2014, su ''Stato di salute del territorio italiano e ruolo della protezione civile''.Al centro dell'intervento, le azioni che gli amministratori devono compiere per prevenire, e per intervenire nel verificarsi di emergenze; gli effetti della mano dell'uomo sull'aggravamento dei rischi, i pericoli legati al consumo del territorio e al costruire senza regole. E' intervenuto il presidente di Italia Giusta, Pasquale De Santis.
Riprese video di A.Covella per Italia Giusta/Sudcritica

[in Sudcritica Modugno]

=POLITICA E CONSENSO=

=LA POLITICA
DELLE LOCUSTE=

locuste-madagascar


se si vuole tentare
un recupero
delle regole
che tutelino tutti,

bisognerà scontentare
i gruppetti di interesse
che si concentrano come locuste
intorno al patrimonio pubblico

di  Tina Luciano
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I SEMINARI DI ITALIA GIUSTA

=CULTURA, SCUOLA E
TERRITORIO E LA 'NUOVA'
FIERA DEL CROCIFISSO
A MODUGNO=

seminario IG di ciaula longo lobaccaro

Per i Seminari di Italia Giusta
secondo la Costituzione,
incontro - il 21 novembre 2014 -
col musicista dei Radiodervish
Michele Lobaccaro
e con Francesca Di Ciaula
e Valentina Longo.
Su politiche culturali a
Modugno, sul successo
della 'nuova' Fiera
del
Crocifisso inaugurata
con l'amministrazione
Magrone
e sull'importanza
delle relazioni
tra scuola e territorio.

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=DISCUSSIONI=

=ECONOMIA E UE.
CI VORREBBE KEYNES
MA E' TROPPO
DI SINISTRA=

keynes-main-photo


Ilquadro
macroeconomico

dell’Europa
dovrebbe suggerire
la ripresa di politiche economiche
poggiate sulle argomentazioni
della cosiddetta sintesi postkeynesiana.
Invece, ciò è ancora molto lontano
dall’essere preso in considerazione
dalle istituzioni europee

di  Mino Magrone

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I SEMINARI DI ITALIA GIUSTA

=LE SCELTE FISCALI DELLA GIUNTA MAGRONE PER PROTEGGERE I CETI MENO ABBIENTI=
Incontro con Dino Banchino.

Per i seminari di Italia Giusta secondo la Costituzione, incontro con l'assessore al Bilancio dell'amministrazione comunale di Modugno guidata da Nicola Magrone.Banchino ha parlato delle scelte fiscali fatte dalla giunta, tutte improntate all'art.53 della Costituzione italiana, per il quale il sistema tributario nel nostro Paese "è informato a criteri di progressività”.
Per questo, per il 2014 a Modugno non si è pagata la TASI, preferendo scaricare il peso maggiore della contribuzione dei cittadini sull'Irpef. Sono intervenuti Pasquale De Santis, presidente di Italia Giusta secondo la Costituzione, e Nicola Magrone.

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I SEMINARI DI ITALIA GIUSTA

=MODUGNO, LA GIUNTA MAGRONE E L'AIUTO AI PIU' DEBOLI=
Incontro con Rosa Scardigno

Per i seminari di Italia Giusta secondo la Costituzione, incontro con l'assessore ai servizi sociali dell'amministrazione comunale di Modugno guidata da Nicola Magrone.Al centro dell'intervento dell'assessore, gli sforzi per ricostituire servizi disastrati (Ufficio di Piano, in primis), le necessità cui assolvere senza arbitrio, la descrizione di un lavoro interrotto a poco più di un anno dall'insediamento, quando avrebbe potuto dare aiuti più congrui.

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=DISCUSSIONI=

=MODUGNO.
CON ITALIA GIUSTA
PER ROMPERE
L'AGGLOMERATO
DI POTERE=

logo italia giusta internet


Da queste parti
smuovere la stagnazione
di poteri è stato
un azzardo
ed una scelta
 coraggiosa.
E tuttavia la dimostrazione
che un movimento possa spezzare

un meccanismo consolidato
c'è stata.
[...] Che si possano tentare
scelte politiche limpide e nette,
l'esperienza amministrativa
modugnese ce lo insegna

di  Francesca Di Ciaula
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I SEMINARI DI ITALIA GIUSTA

=MODUGNO, LA NUOVA FIERA DEL CROCIFISSO=
Incontro con Tina Luciano -
"Queste sono le ragioni e le modalità della nuova configurazione della Fiera del Crocifisso......da un lato riannodare i fili con il centro della città, dall’altro garantire la sicurezza in un sito che, oltre ad essere isolato non garantiva nemmeno l’incolumità dei visitatori".

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=I LUOGHI=

=BORGO TACCONE.
STORIA PICCOLA
DEL SUD=

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Borgo Taccone
è questo luogo
dell'assenza,
una storia mancata
di insediamenti rurali.
Eppure non riesci
ad individuare la parola fine
a questa storia.
Il borgo intero sembra piuttosto
un racconto interrotto.

di  Francesca Di Ciaula
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=DISCUSSIONI=

=IL MATTONE DI CALVINO.
60 ANNI DOPO=

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“Un sovrapporsi
geometrico di parallelepipedi
e poliedri, spigoli e lati di case,
di qua e di là, tetti, finestre,
muri ciechi per servitù contigue
con solo i finestrini smerigliati
dei gabinetti uno sopra l’altro”.

di  Nicola Sacco
______________

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=DISCUSSIONI=

=CRISI. PER SALVARE
L'EUROPA BASTEREBBE
SVEGLIARE IL GIGANTE=

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Una modesta
frazione

di questo gigante finanziario
narcotizzato e costretto
a stare improduttivo può,
purché l’Europa e la Germania
lo vogliano, finanziare opere
e interventi comuni di sviluppo
e crescita dell’occupazione
di lavoratori in Italia ed in Europa

di  Mino Magrone
______________

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=DISCUSSIONI=

=MODUGNO.
LA DIGNITA' POSSIBILE=

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Questo, il sindaco
di Modugno,
Nicola Magrone,
ha insegnato nel primo anno
di amministrazione a chi
ha voluto comprendere:
a essere chiari,
a pronunciare il nome delle cose
senza timore, pubblicamente,
non in cenacoli all’ombra
di qualche interesse
che non fosse quello
di tutti i cittadini.

di  Francesca Di Ciaula

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=DISCUSSIONI=

=TAMARO, IL GRANDE NEMICO
E' IL NIENTE. O LO E'
PIUTTOSTO IL NICHILISMO?=

rotoletti010


L'angoscia e il disagio
non sono soltanto
sentimenti dei giovani,
sono invece
di noi tutti
in quanto mortali
destinati a finire,
al niente

di  Mino Magrone

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Sudcritica Modugno

=GUASTO A PASSAGGIO A LIVELLO MODUGNO. IL SINDACO, SITUAZIONE ASSURDA CHE SI RIPETE= 5 aprile 2014 - Dice Nicola Magrone: "Prendero' le opportune iniziative per l'attuazione puntuale di intese precise sui compiti i di Fal e Rete Ferroviaria Italiana. Quello che serve e' scongiurare ulteriori situazioni di grave pericolo".[Leggi tutto in Sudcritica Modugno]

=DISCUSSIONI=

=“La grande bellezza”?=

la grande bellezza


Finché continua
l’umana avventura
in questa valle,
ci sarà scienza, arte,
religione
e l’apocalisse del pensiero
lasciamola ai meno dotati.
Non ci riguarda.

di  Pippo De Liso

_______________

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=DISCUSSIONI=

=JOBS ACT, LAVORO

SENZA DIRITTI

E SENZA DIFESE=

CGIL crisi

 
l’Europa solidifica
interessi preminenti
anche sottraendo
ai Paesi
a sovranità nazionale
le tradizioni politiche
e i documenti storici d’identità.
L’Italia è in prima fila con la cessione
della Costituzione e la fiammata
di follia collettiva del cambiamento
a tutti i costi, soprattutto in peggio

di  Pippo De Liso

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=DISCUSSIONI=

=Per far ripartire l'Italia

non serve stravolgere

la Costituzione=

costituzione

Proposta, da parte di un attivista

di Italia Giusta, di una piccola

guida pratica, aperta a suggerimenti,

per orientarsi tra i temi

di stretta attualità politica

di  Nicola Sacco

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Sudcritica Modugno

=RACCOLTA DIFFERENZIATA A MODUGNO, SUDCRITICA INTERVISTA L'ASSESSORE = 17 marzo 2014 - Puoi seguire l'intervista anche alla pagina di Sudcritica Modugno.Tra breve, finalmente, anche a Modugno (e per l'intero Aro del quale Modugno è capofila) ci sarà un bando di gara per una vera raccolta differenziata. Con l'aiuto e la collaborazione di tutti i cittadini dovrà portare al traguardo 'rifiuti zero'. L'assessore comunale Tina Luciano spiega a Sudcritica come accadrà.

Riprese e post produzione di Alberto Covella

Per discutere con il Movimento Italia Giusta secondo la Costituzione, questi gli indirizzi:
sede: via X marzo 88 - 70026 MODUGNO
posta elettronica: [email protected]
[email protected]
rivista: www.sudcritica.it

=DISCUSSIONI=

Larroganza

della Rai

In nessun altro

Paese europeo

si assiste al pagamento

di un canone obbligatorio

a fronte di una pubblicità

invadente e accentratrice

di  Pippo De Liso

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=DISCUSSIONI=

Il documento

alternativo

"Il sindacato

è un'altra cosa"

per il XVII Congresso

della Cgil

 

di  Pippo De Liso

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=DISCUSSIONI=

Una sinistra

nata piccolo-borghese

 

di  Franco Schettini

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a mio avviso il nostro “marxismo” altro non è stato che riformismo piccolo borghese, nemmeno socialdemocratico

Il 15 giugno del 1975 Pasolini scriveva, dopo le effimere vittorie delle sinistre, che “l’Italia è nel suo insieme ormai un Paese spoliticizzato, un corpo morto i cui riflessi non sono che meccanici. L’Italia cioè non sta vivendo altro che un processo di adattamento alla propria degradazione”.

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Contro la violenza sulle donne

MAGRONE, PALMINA E LE SUE PAROLE HANNO CAMBIATO LA MIA VITA
Casacalenda, 16 novembre 2013 - intervista di Maurizio Cavaliere. Magrone ricorda il giorno in cui palmina martinelli gli parlò in punto di morte, rivelandogli i nomi dei suoi aguzzini. La 14enne di fasano morì data alle fiamme nel novembre 1981, si era rifiutata di prostituirsi.

=LA VIOLENZA ESIBITA=

di Francesca Di Ciaula

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violenza2 [ Leggi tutto]  

DON TONINO BELLO - LA COSCIENZA E IL POTERE

IL POTERE, LA LEGGE, LA COSCIENZA
Don Tonino Bello ricordato dal sindaco di Modugno, Nicola Magrone, a Mola di Bari, il 16 ottobre 2013, con l'assessore regionale Guglielmo Minervini e don Gianni De Robertis.La speranza nel patto tra deboli, se non per rovesciare il potere almeno per attenuarne l'abuso. Tornare alle origini di don Tonino Bello è tornare alle origini del nostro popolo, cioè la Costituzione. Secondo il sindaco di Modugno, oggi la costituzione non deve essere modificata.

cronache dall'interno

=IL SINDACO DI MODUGNO NICOLA MAGRONE E LA SUA GIUNTA INCONTRANO I CITTADINI=
26 settembre 2013 - Filmato integrale dell'incontroPer la prima volta nella vita amministrativa di Modugno, l’amministrazione parla con i cittadini in un incontro pubblico.

Riprese e post produzione di Alberto Covella

Per discutere con il Movimento Italia Giusta secondo la Costituzione, questi gli indirizzi:
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