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=LA CRISI NELLE MANI DELLA POLITICA. ITALIA GIUSTA SECONDO LA COSTITUZIONE DISCUTE DI SE'= PDF Stampa E-mail
Scritto da Redazione   
Giovedì 27 Ottobre 2011 12:38

TEMPORALI

Nicola Sacco
__________

Che cosa può fare Italia Giusta

in questa grande confusione sotto il cielo?

"Non si vede perché individui che stanno di fronte alla minaccia di perdere tutto, lavoro, reddito e riserve accumulate in via di rapido esaurimento, gli stessi individui che non sono certo tra coloro che “hanno vissuto al di sopra delle proprie possibilità”, dovrebbero restare ad aspettare le scadenze naturali, tutti i passaggi necessari al corretto funzionamento delle istituzioni, insomma le “lungaggini” della democrazia parlamentare. Una domanda alla quale, per quanta inquietudine porti dentro di sé,  anche a noi, nel nostro piccolo, tocca di rispondere. La discussione è aperta."

 

scioperoMino Magrone
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Che cosa rispondiamo a quegli individui

che stanno di fronte alla minaccia di perdere tutto

" mi sentirei di dire, con tutta la timidezza necessaria, che il loro dolore e la loro forza andrebbero vissute nella battaglia, appunto: secondo Costituzione, per l’attuazione onesta e senza sotterfugi della Carta. Nell’invivibile paese di provincia dove pure riusciamo a sopravvivere, non è questo che facciamo noi di Italia Giusta; e non è nei nostri confronti (e non certo nei confronti di Sel o di Idv) che, non a caso, si erigono steccati per proteggere l’area famelica nella quale si esibisce il peggio dell’egoismo sociale e della cultura della illegalità?"

   

 

Nicola Sacco

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CHE COSA PUO’ FARE ITALIA GIUSTA

IN QUESTA GRANDE CONFUSIONE SOTTO IL CIELO?

Grande è la confusione sotto il cielo.

Credo che per Italia Giusta, per il suo angolo visuale, mai come in questo momento sia risultata più vera la già molto abusata massima di Mao Tse Tung. Il cielo è quello politico-economico e il campo di osservazione è l’Occidente.

La crisi, dunque.

È arrivata davvero a dispiegare i suoi effetti devastanti? E il governo, le forze politiche, le istituzioni europee, come la stanno fronteggiando? E per venire a noi: Italia Giusta e Sudcritica come valutano, interpretano e vivono questa crisi?

Chi scrive ritiene che la risposta al primo di questi interrogativi sia affermativa senza alcun dubbio, mentre i restanti quesiti impongano uno sforzo di articolazione di idee e di elaborazione di pensiero politico che forse finora gli sono mancate. E ritiene che nei militanti di Italia Giusta debba farsi largo la necessità di far emergere, precisare e spingere in primo piano sia le proprie convinzioni, sia, perché no, le proprie proposte, i rimedi, i contravveleni potenzialmente praticabili in un quadro politico che abbia come obiettivo quello di tornare al benessere, inteso nella sua accezione più ampia, dei popoli.

Queste righe, pertanto, sono scritte in primo luogo nel tentativo di riordinare le idee del sottoscritto, in quanto componente dell’organo politico di Italia giusta secondo la Costituzione, e il passo successivo è quello di sottoporre parziali approdi e risposte a un’eventuale “discussione”.

Si diceva della confusione, confusione che aumenta man mano che si approfondisce una lettura critica dei principali fatti dell’attualità politica (la morsa economica, i sacrifici richiesti a questo come ad altri paesi, le manifestazioni di protesta). Vediamo come si genera, chi la genera e perché. A mio parere la scena è occupata da ‘attori’ molto intercambiabili; si va, come esempio, da un Presidente del Consiglio italiano sempre più deprecabile e inadeguato a un Governatore della Banca Centrale Europea, fresco di nomina, che dal primo sembra aver mutuato uno dei tic più stigmatizzati: l’ossessione di piacere a tutti. Almeno, così soltanto ci si spiega la sortita di Mario Draghi con la quale solidarizza con i contestatori indignados. Pare credibile che colui che va a presiedere l’istituzione-pilastro della Unione Europea, faccia finta di ignorare come uno dei bersagli della protesta sociale sia esattamente la BCE? Perché se è vero che Silvio Berlusconi, lungi dall’aver realizzato una qualunque rivoluzione liberale, incarna in Italia una politica propriamente di destra, conservatorista e classista, di segno identico a quella del partito repubblicano statunitense, è altrettanto vero che non si vede cosa, di diverso da questo, incarni l’Europa dei banchieri. In altre parole, abbiamo sì il dispiacere di avere in Italia il volto più grottesco d’occidente del capitalismo ma questa osservazione non cambia la sostanza delle cose. E la sostanza è, a mio avviso, il pensiero unico che ammorba tutti gli aggregati politici - dal sovranazionale al più strettamente locale -: il mercato. Concetto composito e non un male di per sé ma che oggi va particolarmente soggetto ad essere confuso con l’accumulazione illegale di capitali, con la corruzione, con la criminalità, laddove quest’ultima si estende alla dimensione internazionale (vedi le grandi potenze occidentali che non ripudiano affatto la guerra come strumento di offesa nei confronti di altri stati e, immancabilmente, nell’ottica della salvaguardia di un capitalismo economico sempre più insostenibile).

Tra di noi si discute sempre mantenendo come faro la Carta Costituzionale, il che significa attenzione costante alle regole della democrazia e riprovazione all’indirizzo di tutti i soggetti che quelle regole percepiscono come scomodo ingombro. Lo facciamo, ben sapendo che questo atteggiamento possa recare nell’immediato svantaggi, disagi, rinunce e non immediato tornaconti di parte. Questa ci pare la politica più nobile, questo ci pare “senso civico”. Tuttavia, sono qui a domandarvi se quella che chiamiamo crisi, non sia un fatto inedito, per proporzioni e asprezza, nella storia repubblicana del nostro paese. La sua capacità di ridurre alla disperazione larghi strati della popolazione è reale o è solo un’enfatizzazione dei mezzi di comunicazione? E se è reale, come io penso, questa capacità non è almeno pari a quella di scardinare la coesione sociale, ovvero di produrre disordine e violenza? Come se ne esce?

Osserviamo che alle politiche economiche vieppiù stabilite e praticate, cosiddette ‘del rigore’ (misure di rientro dal deficit e di contenimento dell’abnorme debito pubblico), si aggiungono ogni giorno gli ultimatum di Bruxelles che chiedono all’Italia discutibili provvedimenti, dalle riforme del mercato del lavoro in favore di una maggiore flessibilità a quelle del sistema pensionistico alle ‘ricette’ per la crescita e lo sviluppo. Azzardo che in queste sue richieste la UE si rivela alquanto rigida e dogmatica. Essa non si rende conto che riforme come quelle che invoca per noi italiani, in un sistema soffocato da sprechi e inefficienze, niente affatto sfiorato dalla meritocrazia e schiacciato da malcostume e malversazioni, otterrebbero solo effetti peggiorativi della qualità del lavoro e della vita della stragrande maggioranza della popolazione. È come se l’Europa dicesse all’Italia: “Non ci importa come tu li raggiunga, basta che ci porti i risultati”. L’aziendalismo più spinto e cieco. Ebbene sì, l’aziendalismo. Una delle critiche più gettonate rivolte al Berlusconi politico e presunto statista. Ancora una volta, confusione, rimescolamento delle carte, stordimento. Non fatico ad immaginare come molti cittadini sperimentino un senso di frustrazione crescente, non fatico ad immaginare disoccupati che non credono più alla politica. E d’altra parte, alcuni esponenti dei movimenti di protesta hanno apertamente dichiarato di non credere più nel parlamento e nei suoi rappresentanti, addirittura di non credere più neanche a questa democrazia estenuata, di rifiutare la concentrazione di poteri decisionali nelle banche, di voler rivedere anche la logica della crescita illimitata che sta alla base del modello di vita occidentale. In tutto questo, anche sgomberato il campo dal teppismo e dal ‘prurito alle mani’, si intravede una grande carica sovversiva, suscettibile di travolgere principi democratici faticosamente introiettati nella nostra vita. Non si vede perché, infatti, individui che stanno di fronte alla minaccia di perdere tutto, lavoro, reddito e riserve accumulate in via di rapido esaurimento, gli stessi individui che non sono certo tra coloro che “hanno vissuto al di sopra delle proprie possibilità”, dovrebbero restare ad aspettare le scadenze naturali, tutti i passaggi necessari al corretto funzionamento delle istituzioni, insomma le “lungaggini” della democrazia parlamentare.

Ecco, di fronte a quest’ultimo interrogativo si arresta la mia capacità di dare delle risposte. Davvero, non saprei indicare secondo costituzione come quegli uomini debbano comportarsi.

bambin_per_titoli

 

Mino Magrone
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Che cosa rispondiamo a quegli individui

che stanno di fronte alla minaccia di perdere tutto?

 

Direi: nulla di nuovo sotto il cielo; la confusione di sempre. Come si intravvede la luce?

Una risposta la si può tentare; a condizione che sappiamo, senza lasciarci prendere dall’isteria, che oggi tutto ci viene dato in copia; l’originale si è perso: sentiamo quello che altri dicono, vediamo quello che altri hanno visto. L’esperienza diretta non c’è più, ci dobbiamo accontentare della copia ma le copie non sono quasi mai fedeli: esse vengono manomesse, alterate, si perdono per giunta. E allora, che cosa sappiamo e vediamo dei fatti e delle parole?

Nicola Sacco si chiede, non senza timore dell’abisso che sta un po’ oltre la sua domanda: “Non si vede perché individui che stanno di fronte alla minaccia di perdere tutto, lavoro, reddito, riserve accumulate (…) dovrebbero restare ad aspettare le scadenze naturali, tutti i passaggi al corretto funzionamento delle istituzioni, insomma ‘le lungaggini della democrazia parlamentare’”: e conclude chiedendosi, mentre esplicitamente dichiara di non essere lui capace di una risposta: “Di fronte a questo ultimo interrogativo si arresta la mia capacità di dare delle risposte. Davvero non sarei capace di indicare secondo Costituzione come quegli uomini debbono comportarsi” (dove sembra di capire che il dilemma starebbe nella scelta dell’attesa paziente o della rivolta che manda tutto per aria).

Sacco, però, la sua domanda la fa e se la fa dando per scontato che l’unico strumento a disposizione è la Costituzione (“non saprei indicare secondo Costituzione come quegli uomini debbono comportarsi”), per quanto questa unità di misura delle cose e delle azioni collettive non sia di facile uso. E perché la domanda Sacco la fa con quel metro e non saltando a piè pari verso un indefinito nuovo sistema di ide, di parole e di azioni? peggio, perché non la fa correndo all’indietro in un disperato tentativo di riconciliazione con pensieri ed azioni del passato dei quali siamo più o meno compiutamente informati?

Io penso che a Sacco questo accade perché in realtà lui, come me e come tutti noi di Italia Giusta secondo la Costituzione, è ancora in tempo ed in grado di tenere tra le mani  l’originale e non la copia tramandata e manipolata della Carta Costituzionale. Insomma, perché lui, e noi tutti, abbiamo la possibilità di una esperienza diretta e personale qual è il collaudo, dentro ai conflitti della cronaca prima ancora che della storia, di uno strumento di regolamentazione delle relazioni sociali come la Costituzione. Il resto, credo che Sacco convenga (dal fascismo al comunismo al liberismo) o è repressione o è demagogia, insomma nulla che cerchi di incontrare i bisogni di “quegli uomini” che stanno per rischiare di non contare più nulla.

Per stare all’economia, terreno sul quale Sacco ha scelto di porsi e di porre  i suoi interrogativi, credo non vi siano dubbi sull’ispirazione keynesiana della Carta Costituzionale; il che non è senza significato a proposito dei problemi sociali nei quali si dibatte ormai anche l’Occidente a cominciare dagli Stati Uniti per finire all’Italia. Mi pare francamente difficile cogliere in quel documento impronte, per così dire, tradizionali liberiste o comuniste; e tuttavia c’è lì a chiare lettere la traccia solida di una concezione dello Stato che lo vede capace di interventi economici, industriali e finanziari, non solo come misura anticiclica ma anche attore in prima persona delle politiche economiche. Si tratta di temi e di visione della società e dell’intero Paese non ancora esplorati a dovere nonostante il coro che vuole convincerci dell’inutilità o addirittura dell’arretratezza di quello strumento (i pulpiti, naturalmente, sono quelli liberisti e comunisteggianti, insomma di quanti abbiamo già dolorosamente visti all’opera).

Personalmente, a quegli “individui che stanno di fronte alla minaccia di perdere tutto, lavoro, reddito, riserve accumulate” mi sentirei di dire, con tutta la timidezza necessaria, che il loro dolore e la loro forza andrebbero vissute nella battaglia, appunto: secondo Costituzione, per l’attuazione onesta e senza sotterfugi della Carta. Nell’invivibile paese di provincia dove pure riusciamo a sopravvivere, non è questo che facciamo noi di Italia Giusta; e non è nei nostri confronti (e non certo nei confronti di Sel o di Idv) che, non a caso, si erigono steccati per proteggere l’area famelica nella quale si esibisce il peggio dell’egoismo sociale e della cultura della illegalità?

bambin_per_titoli

Ultimo aggiornamento Venerdì 04 Novembre 2011 15:36
 

Commenti  

 
0 #4 nicola santulli 2011-11-08 10:53
Il modo di affrontare una battaglia dell'individuo/ uomo "democraticamen te" è vincolato dalle regole che la propria comunità/societ à si è date. L'uomo,nella sua definizione più nobile ed ampia, è l'elemento base al quale la Costituzione (l'Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro) si rivolge. Le armi che essa consente sono le più efficaci per la salvaguardia dell'habitat comunitario vitale. Il loro utilizzo però deve essere convinto e convincente; comportamentalm ente visibile. Ad esempio la paventata sostituzione de "il lavoro" con "l'impresa" (art. 1) pone il dubbio sulla volontà di salvaguardare la centralità dell'uomo nell'habitat di vita democratica comunitario.La Costituzione , con l'ortodossia nell'osservanza delle regole dettate, consente la difesa dagli attacchi di coloro che cercano artatamente di manipolarla sovversivamente per strumentalizzar e le menti:peraltro le regole costituzionali furono scritte da chi aveva perso tutto ad eccezione della dignità.
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0 #3 Tony Tundo 2011-11-03 20:35
Caro Mino, hai scritto - come sempre - una pagina bellissima, capace di condurre agevolmente sul "terreno" arido (almeno per me) dell'economia. Io, però, avverto quando parlo con la gente, gli “individui che stanno di fronte alla minaccia di perdere tutto, lavoro, reddito..." che è difficile che non prenda il sopravvento l’egoismo sociale e la tentazione dell’illegalità . Hai ragione: ora, proprio ora la strada maestra è quella della battaglia responsabile. E' un momento difficile, occorrono coraggio e dignità e il tuo "monito" è di grande aiuto.
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0 #2 Franco Taldone 2011-10-30 23:02
Caro Nicola, meglio non confondere i riferimenti: Mao credo si riferisse al Cielo taoista governato dall’ordine immanente del Li per cui “non esistono leggi fisse e non esiste una fine sia per i mille cambiamenti che per le innumerevoli trasformazioni” (ode cinese citata da Needham, in Cacciari, Icone della Legge) . Ordine tanto raffinato quanto “naturalistico” . La nostra Costituzione è, invece, tanto raffinata quanto antroporelata. Ma non per questo l’applicabilità della nostra Costituzione deve essere assimilata alla pretesa di Munchhausen. Si tratta invece di cosa ardua e difficile. La nostra Italia Giusta non demorde nell’indicare che il semplificazioni smo si oppone toto coelo ad un’autentica vita democratica e rispettosa degli equilibri ambientali. Che convivenza democratica e certa ritualistica (non formalistica) procedurale si coappartengono, come la piena degustazione del tè è inseparabile dalla cerimonia della sua preparazione...
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+1 #1 Michele Silvestri 2011-10-28 14:56
Sono d'accordo con te, Nicola, sul fatto che la "crisi" che stiamo vivendo, così com'è, potrebbe configurarsi come fatto inedito nella nostra breve storia repubblicana. Per questo motivo osservo preoccupato che la politica tende a proporre (in Italia sembra lo si faccia soltanto perché costretti dall'Europa) ricette risolutive che rappresentano passi indietro rispetto ai diritti costituzionali acquisiti. Soprattutto nei confronti della generazione - la nostra - più debole che, come tu osservi, deve lottare contro lo sconforto e la sensazione di perdere tutto.
E' vero, esiste il rischio che non ce la si faccia più "ad aspettare le scadenze naturali, tutti i passaggi necessari al corretto funzionamento delle istituzioni, insomma le 'lungaggini' della democrazia parlamentare". Soprattutto quando si percepisce che quelle lungaggini non sono finalizzate al bene comune.
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Sudcritica Flash

==MARIO MARANGI, PER L'EXTRAVERGINE DI PUGLIA 'CREARE RETE' TRA I PRODUTTORI=Le ‪‎difficoltà‬ ma anche le grandi ‪opportunità‬ dei ‪‎produttori‬ ‪‎oleari‬ che puntano all'‪‎innovazione‬ e alla ‪‎qualità‬, in ‪Puglia‬ come a Modugno‬.
‪‎Investire‬ nell'‪olivicoltura‬ significa anche ‪valorizzare‬ il ‪territorio‬ e il tessuto‬ ‪sociale‬.
Ecco le ‪sfide‬ che affrontiamo noi ‪giovani‬ ‪‎imprenditori‬ ‎agricoli‬.
[v.in Sudcritica Modugno]

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=IL COMUNE DI MODUGNO ABBATTE IL 'MURO'. LO ACQUISTO' COME OPERA D'ARTE, LO DISTRUGGE COME BAGNO FATISCENTE=
di Francesca Di Ciaula.Il 2 febbraio scorso, in piazza Romita Vescovo, un tempo adibita a mercato del pesce, sono iniziati i lavori di demolizione della parete adiacente ai bagni pubblici.
La motivazione è presto detta: sicurezza e salvaguardia della pubblica incolumità, fatiscenza delle strutture. Il tutto per una spesa di 35 000,00 €.
La parete ricoperta di marmo nero, fu costruita a ridosso della chiesa seicentesca delle Monacelle in pieno centro storico, per nascondere un bagno pubblico, alla vista di chi sostava nella piazzetta. Una visione dai contrasti indicibili. Un monolite scuro e dietro la parete chiara dell'antica chiesetta. L'antico e il nuovo, maldestro tentativo di dare dignità al piastrellato che ha invaso il paese, eppure opera pubblica. La modernità imposta per capriccio o arbitrio, il marmo contro la pietra povera antica. Oggi ulteriore denaro pubblico è stato impiegato per distruggere quel manufatto a nessuno mai piaciuto per la sua manifesta volgarità.

[v.leggi tutto in Sudcritica Modugno]

Sudcritica Flash

=ITALIA GIUSTA, IL COMUNE DI MODUGNO BLOCCHI LO 'SFRATTO' DELL’ISTITUTO DEL NASTRO AZZURRO=
di Tina Luciano.

Il movimento Italia Giusta secondo la Costituzione sollecita il Commissario prefettizio a Modugno perché blocchi lo ‘sfratto’ dell’Istituto Nastro Azzurro fino a quando sarà pronta la nuova sede ad esso destinata, in locali comunali che oggi ospitano i Servizi sociali.Il Museo e le Associazioni combattentistiche raccolte nell’Istituto custodiscono oggi le poche tracce esistenti di una memoria collettiva di Modugno, perse le quali va definitivamente in frantumi l’identità dell’intera città.
Un luogo della memoria va protetto e tutelato: insistere nel volerlo ‘sfrattare’ ha il sapore iconoclasta della provocazione, del voler far apparire come insensibile al bene pubblico una pubblica amministrazione che deve invece avere a cuore unicamente le esigenze sociali.

[v.anche in Sudcritica Modugno]

I SEMINARI DI ITALIA GIUSTA

=CONSUMO DI SUOLO E COMUNITA' SENZA IDENTITA'. INCONTRO CON GIUSEPPE MILANO=
Il 23 gennaio 2015. Sono intervenuti Pasquale De Santis e Nicola Magrone."Contro il mostruoso consumo di suolo in tutta Italia, serve una mobilitazione dei cittadini, una coscientizzazione che ci faccia capire che la cementificazione costante ha un forte impatto sociale, significa alienazione, perdita di coesione della comunità, significa che non esiste più un'identità delle nostre città. Sentiamo spesso dire che si vuole 'costruire il futuro': ma lo si dice a vuoto, mentre si perpetuano questi atteggiamenti di noncuranza e di malapolitica. Costruire il futuro significa cominciare a far le cose per bene ogni giorno nelle nostre città. Quel che è successo a Modugno lo sapete voi, non ho titolo per parlarne ma parlano i fatti. Basta col dire che edilizia e urbanistica vanno visti come motore dello sviluppo, se poi sappiamo che servono per creare solo lo sviluppo di pochi... basta!"

Riprese video di A.Covella per Italia Giusta/Sudcritica

[v.anche in Sudcritica Modugno]

=DISCUSSIONI=

=SOVRANITA' NAZIONALE
MONETARIA
E DEBITO PUBBLICO=

Serafino Pulcini/
Mino Magrone

Monete-antiche-riportate-alla-luce-in-uno-scavo-archeologico


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I SEMINARI DI ITALIA GIUSTA

=PROTEZIONE CIVILE, INCONTRO CON GIUSEPPE DI CIAULA=
Il 9 gennaio 2015. Coordinamento, formazione, esercitazioni, sicurezza sono i cardini di una buona protezione civile.Fondamentale un piano dettagliato di intervento, con volontari professionali i quali - quando dovessero verificarsi emergenze - sanno che fare ma non usurpano i compiti dei professionisti. Partecipano il presidente di Italia Giusta secondo la Costituzione, Pasquale De Santis, e Francesca Di Ciaula, della segreteria del movimento.
Riprese video di A.Covella per Italia Giusta/Sudcritica

[v.anche in Sudcritica Modugno]

I SEMINARI DI ITALIA GIUSTA

=PROTEZIONE CIVILE, INCONTRO CON WILLIAM FORMICOLA=
Il 12 dicembre 2014, su ''Stato di salute del territorio italiano e ruolo della protezione civile''.Al centro dell'intervento, le azioni che gli amministratori devono compiere per prevenire, e per intervenire nel verificarsi di emergenze; gli effetti della mano dell'uomo sull'aggravamento dei rischi, i pericoli legati al consumo del territorio e al costruire senza regole. E' intervenuto il presidente di Italia Giusta, Pasquale De Santis.
Riprese video di A.Covella per Italia Giusta/Sudcritica

[in Sudcritica Modugno]

=POLITICA E CONSENSO=

=LA POLITICA
DELLE LOCUSTE=

locuste-madagascar


se si vuole tentare
un recupero
delle regole
che tutelino tutti,

bisognerà scontentare
i gruppetti di interesse
che si concentrano come locuste
intorno al patrimonio pubblico

di  Tina Luciano
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I SEMINARI DI ITALIA GIUSTA

=CULTURA, SCUOLA E
TERRITORIO E LA 'NUOVA'
FIERA DEL CROCIFISSO
A MODUGNO=

seminario IG di ciaula longo lobaccaro

Per i Seminari di Italia Giusta
secondo la Costituzione,
incontro - il 21 novembre 2014 -
col musicista dei Radiodervish
Michele Lobaccaro
e con Francesca Di Ciaula
e Valentina Longo.
Su politiche culturali a
Modugno, sul successo
della 'nuova' Fiera
del
Crocifisso inaugurata
con l'amministrazione
Magrone
e sull'importanza
delle relazioni
tra scuola e territorio.

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=DISCUSSIONI=

=ECONOMIA E UE.
CI VORREBBE KEYNES
MA E' TROPPO
DI SINISTRA=

keynes-main-photo


Ilquadro
macroeconomico

dell’Europa
dovrebbe suggerire
la ripresa di politiche economiche
poggiate sulle argomentazioni
della cosiddetta sintesi postkeynesiana.
Invece, ciò è ancora molto lontano
dall’essere preso in considerazione
dalle istituzioni europee

di  Mino Magrone

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I SEMINARI DI ITALIA GIUSTA

=LE SCELTE FISCALI DELLA GIUNTA MAGRONE PER PROTEGGERE I CETI MENO ABBIENTI=
Incontro con Dino Banchino.

Per i seminari di Italia Giusta secondo la Costituzione, incontro con l'assessore al Bilancio dell'amministrazione comunale di Modugno guidata da Nicola Magrone.Banchino ha parlato delle scelte fiscali fatte dalla giunta, tutte improntate all'art.53 della Costituzione italiana, per il quale il sistema tributario nel nostro Paese "è informato a criteri di progressività”.
Per questo, per il 2014 a Modugno non si è pagata la TASI, preferendo scaricare il peso maggiore della contribuzione dei cittadini sull'Irpef. Sono intervenuti Pasquale De Santis, presidente di Italia Giusta secondo la Costituzione, e Nicola Magrone.

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I SEMINARI DI ITALIA GIUSTA

=MODUGNO, LA GIUNTA MAGRONE E L'AIUTO AI PIU' DEBOLI=
Incontro con Rosa Scardigno

Per i seminari di Italia Giusta secondo la Costituzione, incontro con l'assessore ai servizi sociali dell'amministrazione comunale di Modugno guidata da Nicola Magrone.Al centro dell'intervento dell'assessore, gli sforzi per ricostituire servizi disastrati (Ufficio di Piano, in primis), le necessità cui assolvere senza arbitrio, la descrizione di un lavoro interrotto a poco più di un anno dall'insediamento, quando avrebbe potuto dare aiuti più congrui.

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=DISCUSSIONI=

=MODUGNO.
CON ITALIA GIUSTA
PER ROMPERE
L'AGGLOMERATO
DI POTERE=

logo italia giusta internet


Da queste parti
smuovere la stagnazione
di poteri è stato
un azzardo
ed una scelta
 coraggiosa.
E tuttavia la dimostrazione
che un movimento possa spezzare

un meccanismo consolidato
c'è stata.
[...] Che si possano tentare
scelte politiche limpide e nette,
l'esperienza amministrativa
modugnese ce lo insegna

di  Francesca Di Ciaula
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I SEMINARI DI ITALIA GIUSTA

=MODUGNO, LA NUOVA FIERA DEL CROCIFISSO=
Incontro con Tina Luciano -
"Queste sono le ragioni e le modalità della nuova configurazione della Fiera del Crocifisso......da un lato riannodare i fili con il centro della città, dall’altro garantire la sicurezza in un sito che, oltre ad essere isolato non garantiva nemmeno l’incolumità dei visitatori".

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=I LUOGHI=

=BORGO TACCONE.
STORIA PICCOLA
DEL SUD=

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Borgo Taccone
è questo luogo
dell'assenza,
una storia mancata
di insediamenti rurali.
Eppure non riesci
ad individuare la parola fine
a questa storia.
Il borgo intero sembra piuttosto
un racconto interrotto.

di  Francesca Di Ciaula
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=DISCUSSIONI=

=IL MATTONE DI CALVINO.
60 ANNI DOPO=

Credits-LaPresse h partb


“Un sovrapporsi
geometrico di parallelepipedi
e poliedri, spigoli e lati di case,
di qua e di là, tetti, finestre,
muri ciechi per servitù contigue
con solo i finestrini smerigliati
dei gabinetti uno sopra l’altro”.

di  Nicola Sacco
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=DISCUSSIONI=

=CRISI. PER SALVARE
L'EUROPA BASTEREBBE
SVEGLIARE IL GIGANTE=

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Una modesta
frazione

di questo gigante finanziario
narcotizzato e costretto
a stare improduttivo può,
purché l’Europa e la Germania
lo vogliano, finanziare opere
e interventi comuni di sviluppo
e crescita dell’occupazione
di lavoratori in Italia ed in Europa

di  Mino Magrone
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 [Leggi tutto]

=DISCUSSIONI=

=MODUGNO.
LA DIGNITA' POSSIBILE=

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Questo, il sindaco
di Modugno,
Nicola Magrone,
ha insegnato nel primo anno
di amministrazione a chi
ha voluto comprendere:
a essere chiari,
a pronunciare il nome delle cose
senza timore, pubblicamente,
non in cenacoli all’ombra
di qualche interesse
che non fosse quello
di tutti i cittadini.

di  Francesca Di Ciaula

____________________

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=DISCUSSIONI=

=TAMARO, IL GRANDE NEMICO
E' IL NIENTE. O LO E'
PIUTTOSTO IL NICHILISMO?=

rotoletti010


L'angoscia e il disagio
non sono soltanto
sentimenti dei giovani,
sono invece
di noi tutti
in quanto mortali
destinati a finire,
al niente

di  Mino Magrone

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Sudcritica Modugno

=GUASTO A PASSAGGIO A LIVELLO MODUGNO. IL SINDACO, SITUAZIONE ASSURDA CHE SI RIPETE= 5 aprile 2014 - Dice Nicola Magrone: "Prendero' le opportune iniziative per l'attuazione puntuale di intese precise sui compiti i di Fal e Rete Ferroviaria Italiana. Quello che serve e' scongiurare ulteriori situazioni di grave pericolo".[Leggi tutto in Sudcritica Modugno]

=DISCUSSIONI=

=“La grande bellezza”?=

la grande bellezza


Finché continua
l’umana avventura
in questa valle,
ci sarà scienza, arte,
religione
e l’apocalisse del pensiero
lasciamola ai meno dotati.
Non ci riguarda.

di  Pippo De Liso

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=DISCUSSIONI=

=JOBS ACT, LAVORO

SENZA DIRITTI

E SENZA DIFESE=

CGIL crisi

 
l’Europa solidifica
interessi preminenti
anche sottraendo
ai Paesi
a sovranità nazionale
le tradizioni politiche
e i documenti storici d’identità.
L’Italia è in prima fila con la cessione
della Costituzione e la fiammata
di follia collettiva del cambiamento
a tutti i costi, soprattutto in peggio

di  Pippo De Liso

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=DISCUSSIONI=

=Per far ripartire l'Italia

non serve stravolgere

la Costituzione=

costituzione

Proposta, da parte di un attivista

di Italia Giusta, di una piccola

guida pratica, aperta a suggerimenti,

per orientarsi tra i temi

di stretta attualità politica

di  Nicola Sacco

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Sudcritica Modugno

=RACCOLTA DIFFERENZIATA A MODUGNO, SUDCRITICA INTERVISTA L'ASSESSORE = 17 marzo 2014 - Puoi seguire l'intervista anche alla pagina di Sudcritica Modugno.Tra breve, finalmente, anche a Modugno (e per l'intero Aro del quale Modugno è capofila) ci sarà un bando di gara per una vera raccolta differenziata. Con l'aiuto e la collaborazione di tutti i cittadini dovrà portare al traguardo 'rifiuti zero'. L'assessore comunale Tina Luciano spiega a Sudcritica come accadrà.

Riprese e post produzione di Alberto Covella

Per discutere con il Movimento Italia Giusta secondo la Costituzione, questi gli indirizzi:
sede: via X marzo 88 - 70026 MODUGNO
posta elettronica: [email protected]
[email protected]
rivista: www.sudcritica.it

=DISCUSSIONI=

Larroganza

della Rai

In nessun altro

Paese europeo

si assiste al pagamento

di un canone obbligatorio

a fronte di una pubblicità

invadente e accentratrice

di  Pippo De Liso

_______________

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=DISCUSSIONI=

Il documento

alternativo

"Il sindacato

è un'altra cosa"

per il XVII Congresso

della Cgil

 

di  Pippo De Liso

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[ Leggi tutto]

=DISCUSSIONI=

Una sinistra

nata piccolo-borghese

 

di  Franco Schettini

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a mio avviso il nostro “marxismo” altro non è stato che riformismo piccolo borghese, nemmeno socialdemocratico

Il 15 giugno del 1975 Pasolini scriveva, dopo le effimere vittorie delle sinistre, che “l’Italia è nel suo insieme ormai un Paese spoliticizzato, un corpo morto i cui riflessi non sono che meccanici. L’Italia cioè non sta vivendo altro che un processo di adattamento alla propria degradazione”.

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Contro la violenza sulle donne

MAGRONE, PALMINA E LE SUE PAROLE HANNO CAMBIATO LA MIA VITA
Casacalenda, 16 novembre 2013 - intervista di Maurizio Cavaliere. Magrone ricorda il giorno in cui palmina martinelli gli parlò in punto di morte, rivelandogli i nomi dei suoi aguzzini. La 14enne di fasano morì data alle fiamme nel novembre 1981, si era rifiutata di prostituirsi.

=LA VIOLENZA ESIBITA=

di Francesca Di Ciaula

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violenza2 [ Leggi tutto]  

DON TONINO BELLO - LA COSCIENZA E IL POTERE

IL POTERE, LA LEGGE, LA COSCIENZA
Don Tonino Bello ricordato dal sindaco di Modugno, Nicola Magrone, a Mola di Bari, il 16 ottobre 2013, con l'assessore regionale Guglielmo Minervini e don Gianni De Robertis.La speranza nel patto tra deboli, se non per rovesciare il potere almeno per attenuarne l'abuso. Tornare alle origini di don Tonino Bello è tornare alle origini del nostro popolo, cioè la Costituzione. Secondo il sindaco di Modugno, oggi la costituzione non deve essere modificata.

cronache dall'interno

=IL SINDACO DI MODUGNO NICOLA MAGRONE E LA SUA GIUNTA INCONTRANO I CITTADINI=
26 settembre 2013 - Filmato integrale dell'incontroPer la prima volta nella vita amministrativa di Modugno, l’amministrazione parla con i cittadini in un incontro pubblico.

Riprese e post produzione di Alberto Covella

Per discutere con il Movimento Italia Giusta secondo la Costituzione, questi gli indirizzi:
sede: via X marzo 88 - 70026 MODUGNO
posta elettronica: [email protected]
[email protected]
rivista: www.sudcritica.it

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